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Autore: JCI    30/08/2012    3 recensioni
Sono rimasti fino a tardi in palestra una sera, perfezionando la routine a corpo libero di Payson, ma un piccolo bacio di festeggiamento è stato l'inizio di qualcosa di più.
La loro chimica è innegabile e sono solo le circostanze che li tengono divise.
Direttamente da fanfiction.net una delle storie più amate del fandom MIOBI, pairing Sasha/Payson. La storia parte dall'episodio 8x02
ATTENZIONE: TRADUZIONE MOMENTANEAMENTE SOSPESA
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Payson, Sasha, Un po' tutti
Note: Lime, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Rispettare non è Capire






"Com'era?" domandò Payson, dopo essere scesa dalle parallele asimmetriche, ben ferma sui piedi, facendo solo un piccolo saltello per mantenere l'equilibrio. Sasha aprì la bocca per parlare, ma Payson si voltò verso di lui e lo interruppe. "Lo so, le mie estensioni non erano come sarebbero dovute essere. Credo fossero abbastanza buone nella prima metà, ma non mi ero mai accorta di quanto fosse faticoso fare estensioni in quel modo per un'intera routine." Sasha aprì di nuovo la bocca, ma Payson scosse la testa. "Lo so, lo so. Le estensioni dello Stalder all'indietro verso la parallela alta non ci si avvicinavano nemmeno."

"Payson," la chiamò e lei fermò il suo divagare per guardarlo. "Era eccellente, hai fatto grandi progressi queste ultime due settimane. Stai eseguendo questo esercizio con costanza e il DOD è alto quanto quello di Genghi Cho. Davvero, è notevole."

Lei scosse la testa. "Ma ci sono così tanti errori, così tante cose che posso perfezionare."

Sasha rise, "Payson, questa routine, esattamente come l'hai eseguita, errori e tutto, è abbastanza buona per un 16.9, un 17, se non metti male i piedi nella discesa." Era raro che una ginnasta non sapesse immediatamente il livello di difficoltà di una sua routine, ma c'erano così tanti elementi artistici che Payson non aveva mai usato, che non aveva idea del punteggio di partenza del suo esercizio.

Payson lo guardò, "Sei serio? Questo è - questo è il punteggio più alto che io abbia mai raggiunto, è incredibile, Sasha."

Fece un passo verso di lui, ovviamente voleva abbracciarlo, ma poi si tirò indietro, mordendosi il labbro inferiore, insicura di cosa fare. Sasha sospirò, odiando quell'imbarazzo, quell'invisibile muro che avevano costruito tra loro nelle ultime settimane.
"Lavoro eccellente, Payson, prenditi qualche minuto e poi lavoreremo sul suolo." Lei annuì e si diresse verso il distributore dell'acqua, dove c'era anche Emily.

Sasha guardò in basso verso il tappeto. "Dannazione," mormorò sotto voce. Alzò lo sguardo e vide Summer ferma sulla piattaforma appena fuori l'ufficio della palestra, che lo guardava piena di aspettativa. E la giornata prosegue di bene in meglio, Beloff. Vorrà sapere perchè non le hai risposto al telefono la scorsa notte, o quella prima, o quella prima ancora. Fece una smorfia. Stava evitando Summer come la peste. Sapeva che si stava comportando come uno stronzo e che lei si meritava di meglio, ma era difficile. Aveva a che fare solo in parte con quello che era successo con Payson. Si era lanciato a testa bassa in qualcosa che non stava funzionando e non aveva alcun diritto di trascinarla in una cosa del genere.

Improvvisamente sentì i suoi piedi muoversi verso l'ufficio, come se avesse deciso qualcosa, quando invece non aveva nessuna idea di cosa avrebbe detto. Entrò nella stanza e ringraziò che Kim non fosse lì. L'ultima cosa di cui aveva bisogno in quel momento era un pubblico, e inoltre,
in quei giorni, stava avendo dei problemi a guardare Kim Keeler negli occhi. Calmo, Beloff, molto calmo.

"Hey," le disse. "Posso parlarti di una cosa?"

"Oh, così adesso vuoi parlarmi?" chiese, rivolgendogli un'occhiata penetrante che diceva chiaramente che sapeva che la stava evitando.

Sasha sospirò e strofinò nervosamente il retro del collo, "Già, senti, lo so che ti ho più o meno trascurata e so che non è stato giusto."

Summer sbatté sulla scrivania il raccoglitore che stava sistemando, "Cosa dovrei pensare Sasha? In qualche modo tu mi hai evitato completamente per due intere settimane e non hai mai risposto alle mie chiamate..."

"Mi dispiace," la interruppe. "Ci ho pensato parecchio, su questa cosa di noi due, e non credo che sia una buona idea." Ecco qua, Beloff; strappa via il cerotto.

Lei scosse la testa e sorrise incredula. "Tu non pensi che questo," fece cenno a loro due, "sia una buona idea dopo che sei stato tu a trascinarmici dentro per primo?" Sasha aprì la bocca di nuovo, per spiegarsi più chiaramente. "Risparmiatela," gli disse Summer.

Scosse la testa, "No, ti devo una spiegazione, avevi ragione all'inizio. Noi due siamo troppo differenti. Ti ho detto che ero disposto a rispettare i tuoi valori, ma più ci ripenso nella mia testa, più non ti capisco e dubito che tu capisca me. Questa relazione è una ricetta per il disastro."

Summer sbuffò, in quella che sarebbe stata una maniera adorabile, se la sua ira non fosse stata indirizzata verso di lui, "Oh, io ti capisco perfettamente. Rispetti i miei valori, ma non sei disposto a conviverci." Non era scioccata. Non era la prima volta che un ragazzo iniziava una relazione con lei sapendo che non credeva nel sesso pre-matrimoniale, per poi tirarsi indietro quando ci pensava un po' di più o uno dei suoi amici gli ci faceva pensare, o quando si rendeva conto che lei non aveva alcuna intenzione di rinunciarci, dopo aver provato a convincerla.

Sasha guardò verso di lei e sorrise, quasi divertito che avesse colpito nel segno. "E' esattamente così." Summer probabilmente pensava che ci stesse ripensando perchè non era in grado di gestire il non fare sesso con lei; quando in realtà, a parte l'attrazione fisica, loro due non avevano nulla in comune e le relazioni come quella non duravano nemmeno quando all'insieme si aggiungeva il sesso. Comunque, non aveva intenzione di prolungare la conversazione solo per correggerla. Lasciala credere quello che vuole, tu sai la verità, Beloff. "Mi dispiace."

Summer scosse la testa. "No, dispiace a me. Sarei dovuta restare ferma nelle mie posizioni, fin dal principio, non importava quanto fossi attratta da te." Un sorrisetto apparve sul viso di Sasha, ma sparì quasi immediatamente sotto lo sguardo furioso della donna. "Mischiare lavoro e relazioni personali non è mai una buona idea e noi non siamo..." la sua voce si affievolì.

"Non siamo destinati ad essere," le disse, i suoi pensieri non più focalizzati sulla bionda di fronte a lui, ma sul piccolo frammento di speranza che bruciava dentro di lui decisamente per qualcun'altra, ma represse quei pensieri rapidamente. "Senti, non stai per dimetterti o una cosa del genere, vero? Noi abbiamo bisogno di te qui. Le ragazze ti amano e l'ufficio non ha mai lavorato più efficientemente. Tu e Kim formate una grande squadra."

Summer sorrise e a gli tornò in mente per un attimo cosa l'aveva attratto di lei all'inizio, era bellissima, specialmente quando sorrideva, "Non sopravvalutarti, Sasha. Mi piace quello che faccio e voglio essere qui per le ragazze. Hanno bisogno di un ruolo femminile positivo che non sia la loro madre."

Sasha annuì. "Bene, allora. Dovrei tornare di là," disse e si fermò alla porta, "Summer, mi dispiace."

Si girò e uscì, senza guardarsi indietro. Vide Kim Keeler avvicinarsi alle scale e le fece un enorme sorriso, "Buongiorno Kim" le disse e poi la superò, andando verso la zona di allenamento. Bene, questo potrebbe essere stato un tantino troppo, Beloff. In realtà non hai tradito la sua fiducia in nessun modo. Eccetto per la sfrenata lussuria che cresce dentro di te ogni volta che guardi sua figlia di sedici anni, che si fida di te implicitamente. Basta! Concentrati, Beloff, è il momento di allenare.

"Dispiace anche a me," disse piano Summer, guardandolo andare via. Non più di due secondi dopo, Kim Keeler entrò nell'ufficio.

"Sasha sembra terribilmente allegro, questa mattina. Voi due avete un altro appuntamento?" chiese con un brillio negli occhi.

Summer scosse la testa, un po' ferita che lui sembrasse così felice dopo la loro - beh, non poteva essere definita proprio una rottura dopo così poco tempo, giusto? "Veramente abbiamo deciso di non vederci più, fuori dalla palestra intendo, in una tenuta non-professionale," disse a Kim, incapace di nascondere il tono ferito della sua voce.

"Oh, Summer. Sono così dispiaciuta. Credevo che voi foste..." Kim si fermò, insicura di cosa dire.

Summer si strinse nelle spalle, "Anche io, ma credo che forse siamo troppo differenti. Baciarsi un po' di volte e uscire fuori a cena non lo cambia." si alzò e camminò fino alla piattaforma che si affacciava sulla zona di allenamento. Vide Sasha camminare deciso verso la pedana, dove Payson stava facendo stretching. Colse al volo l'opportunità di cambiare facilmente argomento, non volendo proprio parlare di Sasha. "Payson sembra incredibile, laggiù. Voglio dire, io non sono un'esperta in ginnastica, ma prima la stavo guardando alla parallele, lo faceva apparire facile."

Kim annuì, "Già, però ha un po' chiuso la bocca sull'argomento. Una volta parlava delle sue routine a chiunque fosse rimasto abbastanza a lungo per ascoltarla, ma adesso, beh, non più così tanto." Kim guardò come Payson volasse sulla pedana, potente come sempre, ma con una grazia che raramente aveva visto al di fuori del balletto.

Summer assentì, "Forse è solo spaventata di nutrire di nuovo troppo aspettative su se stessa. Le adolescenti tendono a non parlare quando sono spaventate per qualcosa."

Kim scosse la testa, "No, non credo che sia così. Un anno fa ho avuto l'occasione di parlare con la madre di Shawn Johnson al convegno. In realtà mi ha cercato lei. Mi ha detto che più una ginnasta si avvicina alle Olimpiadi, più si concentra. Suppongo che abbia visto molto di Shawn in Payson. Le ho detto che non credevo che Payson potesse concentrarsi ancora di più, ma lei ha scosso la testa e mi ha detto che non ne avevo idea, che diventavano improvvisamente silenziose come se l'unico a poterle capire fosse il loro coach. Ha anche aggiunto che non è una brutta cosa, che è quello di cui hanno bisogno per arrivare al prossimo livello."

"Credo sia così. Sasha una volta mi ha detto che non capisco la disciplina e il controllo che servono per vivere la vita di una ginnasta di élite. Non dirgli che l'ho detto, ma penso che abbia ragione, almeno per quanto riguarda il loro allenamento," disse Summer, guardando Sasha che stava dietro a Payson, posizionando le punta delle dita in modo tale che lei sollevasse le braccia dai fianchi. "Dover essere perfetta in ogni senso, senza poter sbagliare neanche per una frazione di centimetro, non credo che sia qualcosa che potremo mai capire."

Pochi secondi dopo, Payson stava di nuovo volando attraverso la pedana, questa volta nella direzione opposta in quella che appariva come una perfetta diagonale. Tutti quelli nella palestra, di solito concentrati su loro stessi, si fermarono un momento per guardare. Payson atterrò su due piedi di fronte all'intera palestra, le braccia alzate, finendo la diagonale con un sorriso. Sasha si spostò verso di lei, ma Payson sembrò leggergli nella mente e gli andò incontro a metà strada.

"Non sapevo che stessi lavorando su un doppio avvitamento," le disse Sasha con un tono di disapprovazione, mentre la seguiva dall'altro lato della pedana.

Payson si voltò, la mani sui fianchi come se fosse pronta a combattere. "I miei movimenti erano perfetti nella rovesciata all'indietro con ribaltata che ho inserito. L'estensione c'era, comunque ci stavo lavorando prima del mio infortunio e ho passato un po' di tempo a lavorarci di nuovo. Era perfetto. So di essere cresciuta due centimetri e mezzo, ma sono ancora potente e concentrarmi sull'elemento artistico ha effettivamente aiutato. Le piene estensioni mi permettono di incanalare più forza nei movimenti."

Sasha alzò le mani in segno di resa, "Sono piuttosto incline ad essere d'accordo con te. Era perfetto. Ma non devi nascondermi cose come quella, Payson. Siamo una squadra, ricordi?"

Gli sorrise, "Hai messo il veto su ogni mossa di potenza che ho suggerito nell'ultimo mese. Dovevo farti vedere che potevo farlo e l'ho fatto alla perfezione."

Arrivarono alla fine del tappeto, "Ah, beh, l'hai fatto perfettamente, ma puoi farlo perfettamente per due volte?" la sfidò, restando proprio sulla sua traiettoria.

I suoi occhi guizzarono in quelli di lui. "Levati dalla mia strada e te lo farò vedere," gli disse e Sasha si spostò da davanti a lei, facendo un ampio gesto con le braccia come per dire, accomodati. Sasha vide gli occhi di Payson appannarsi mentre si concentrava sul tappeto di fronte a lei, poi partì sulla pedana, lanciandosi nella rovesciata all'indietro con ribaltata, doppio avvitamento, e di nuovo, bloccando il suo arrivo, senza nemmeno piegare le ginocchia, le estensioni piene e i movimenti perfetti durante tutta la diagonale. Si voltò verso di lui, il suo linguaggio del corpo che urlava, "Te l'avevo detto."

Riattraversò il tappeto a grandi passi, fino ad essere di nuovo accanto a lei, "Bellissimo," disse piano così che solo Payson lo potesse sentire.

"Sapevo che ti sarebbe piaciuto," gli rispose nello stesso tono, senza sollevare la testa per stabilire un contatto visivo.

Sasha scosse la testa, principalmente a se stesso. Aveva ragione, gli era piaciuto. Era esattamente il tipo di cosa che avrebbe fatto lui quando competeva. In effetti, poteva ricordare alcuni casi in cui l'aveva fatto. Il suo allenatore era stato per metà arrabbiato e per metà impressionato. Quello che fai torna sempre indietro, Beloff. "Sono comunque arrabbiato con te, per aver tentato un movimento così difficile senza di me."

Payson sghignazzò appena e lanciò un occhiata verso di lui prima di focalizzarsi di nuovo sul tappeto, "Però adesso tu sai che posso ancora fare quello e movimenti di quel tipo, ci lavorerai con me, visto che non potrai solo dire di no. Ti è così facile dirmi di no, come fosse una seconda natura, 'Sasha, posso...', 'No!'" disse imitandolo.

Sasha rise per un attimo, ma poi tornò serio. "Credimi, Payson Keeler, per non è affatto facile dirti di no," le sussurrò. Era un tono di voce che gli aveva sentito usare solo un'altra volta e il suo cuore cominciò a correre. Payson alzò lo sguardo su di lui, la sua faccia era una combinazione di shock e divertimento, ma lui serrò la sua mascella e lei sapeva che significa lavoro. "Ora, fallo di nuovo. Altre cinque volte con un arrivo fermo e poi pausa pranzo." Meno divertita adesso, fece un cenno d'assenso con la testa e si concentrò di nuovo sul corpo libero e iniziò di nuovo la diagonale.

"Credo che non lo capiremo mai davvero," disse Kim a Summer, mentre si giravano verso l'ufficio dopo aver guardato Payson completare tre perfette diagonali di fila.

Summer sospirò, sapendo che per lei e Sasha mantenere le cosa ad un livello professionale era probabilmente la cosa migliore a lungo termine, "No, non lo capiremo e non sono sicura di volerlo."







Note:
Credo sia necessaria qualche spiegazione tecnica.
Il corpo libero è l'esercizio che si fa a terra, è chiamato anche suolo. In inglese è il floor exercise o solo floor e come sigla si usa FX. Si esegue su un grande tappeto 12x12, che aiuta ad avere più spinta e che si può chiamare anche pedana. Ma non bisogna confondersi con la pedana che si usa prima del volteggio o come aiuto in alcune entrate alla trave.
Diagonale. La diagonale è la successione di movimenti che si fa da un angolo all'altro della pedana del suolo.
Il DOD è il Degree Of Difficult cioè il punteggio base sulla somma del valore degli elementi che la ginnasta userà nella routine. Con un DOD alto, se si fa una buona esecuzione si possono raggiungere punteggi piuttosto alti, perchè al DOD si aggiungono le valutazioni per l'esecuzione (arriva, entrata, tenuta, mani, etc. ). Potevo tradurre DOD con Livello Di Difficoltà, ma visto che si parla di tabelle internazionali, ho pensato di poter lasciare la terminologia inglese.
  
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