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Autore: REAwhereverIgo    30/08/2012    5 recensioni
E se un ragazzino biondo di nome Roxas si ritrovasse per caso a casa del singolare scienziato Axel Flame?
Per scoprire che cosa succederà non vi resta che leggere!
La storia è OOC, quindi chiedo scusa per eventuali cambi di caratteristiche dei personaggi... Buon divertimento!
Genere: Commedia, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Una divertente serata in casa Key

Il suo cuore ebbe un sussulto quando se lo ritrovò davanti, fresco di doccia, con i capelli profumati di gel e i vestiti da punk qual era. Dalla finestra l’aveva visto, ma non avrebbe creduto che fosse COSI’ fico, una volta che l’avesse avuto davanti.

Cercò di non dar a vedere quanto si sentisse emozionato e lo raggiunse sorridente.

Ehi, piccolo Roxy!” lo salutò, scompigliandogli i capelli.

Cosa ti dico sempre? Non chiamarmi piccolo” gli ricordò il biondo, riaggiustandosi.

Ma lo sei. E poi ti svelo un segreto” disse, abbassando la voce.

A me i piccoletti piacciono” gli sussurrò nell’orecchio, facendolo rabbrividire.

Axel! Ben arrivato!” lo accolse la nonna, uscendo di casa con le mani sporche di sugo.

Buonasera, signora Key” ricambiò lui, facendosi abbracciare.

Vieni, accomodati pure. Non abbiamo una casa grande quanto la tua, ma è abbastanza accogliente” si scusò, trascinandolo all’interno. Roxas li seguì, ancora scosso dai brividi.

Ecco, mangeremo in salotto. Mio marito non c’è per… affari urgenti, ma noi bastiamo, giusto?” chiese un po’ incerta. Il ragazzo sorrise a trentadue denti.

Meglio pochi ma buoni!” confermò. Si sedette a tavola e fu subito seguito dai due fratelli. Il biondo si mise vicino a lui, mentre l’altro davanti.

Quando la nonna fu tornata in cucina, Sora fissò male Axel.

Mi raccomando” lo minacciò. Il rosso non capì.

Scusa?” chiese confuso.

Non fare doppi giochi o idiozie simile, capito? Se fai del male a Roxas ti picchio” lo avvertì. Lui rise.

Guarda che sono serio! È mio fratello e gli voglio bene, per cui niente cuori infranti” ripeté.

Va bene, va bene. Non ti scaldare” lo calmò. Il biondo era rimasto allibito da quelle parole e stava per tirare una forchetta nella mano a Sora, ma fu fermato dalla mano di Axel.

Ti prometto su quanto ho di più caro che non lo ferirò in alcun modo. Fidati se ti dico che gli voglio bene quanto te, forse di più” promise.

Più di me è impossibile, ma voglio crederti. Però vi terrò d’occhio” lo avvertì.

In quel momento la nonna rientrò in stanza e tutti si zittirono, ma Roxas non poté fare a meno di sentire il cuore battere all’impazzata pensando a quello che Axel aveva appena detto: ci teneva sul serio così tanto a lui?

Vanno bene pasta al forno e salsicce alla brace?” domandò la donna, mettendo sul tavolo una pentola fumante.

Certamente. Io sono un amante delle salsicce” rispose il rosso, facendo l’occhiolino agli altri due, che si trattennero dal ridere. Lei, non avendo capito, fece un sorriso tirato e si mise a servire la cena.

 

Quando finirono di mangiare, Sora si mise a giocare con la playstation, mentre Roxas aiutò la nonna a mettere a posto. Fu seguito a ruota da Axel, che sparecchiò la tavola e asciugò le pentole.

Non devi aiutarci, sei un ospite” lo rimproverò la signora Key, cercando di togliergli di mano l’asciughino.

Lo so, ma siete stati così gentili ad invitarmi e così cerco di sdebitarmi” rispose, alzando il panno e mettendolo fuori dalla portata della donna.

Ma per favore! Ci hai salvati due volte, prima mio nipote e poi me, quindi siamo noi a doverci sdebitare” protestò, arrendendosi e tornando all’acquaio per finire di lavare.

Ma si figuri, non è stato niente di che” minimizzò lui.

In effetti, ci hai ospitati per più di una volta, quindi dovremmo trovare un modo per ricambiare” ammise Roxas, passandogli i piatti da asciugare. Senza farsi sentire dalla donna, Axel gli strizzò l’occhio e poi sussurrò di nuovo.

Se vuoi puoi trovarlo tu il modo per ripagarmi” gli suggerì.

Il biondo avvampò e abbassò lo sguardo. Ma che gli era preso quella sera? Lo voleva veder morire agonizzante dal batticuore? Era crudele a farlo arrossire così.

Terminarono le pulizie e tornarono in salotto, dove Sora continuava imperterrito a giocare al suo videogame.

Guarda che avresti potuto aiutare” gli fece presente il fratello, dandogli un colpo in testa.

C’eravate già voi, io non vi sarei servito. Comunque ahia” si lamentò.

A stare davanti a questi cosi diventi pure ritardato” osservò Roxas, alzando gli occhi al cielo con fare drammatico.

Meglio questi dei libri di scuola. Tu studieresti anche di notte” ribatté il castano, senza distogliere lo sguardo dallo schermo.

Perché io tengo al mio futuro e voglio diventare bravissimo” spiegò il ragazzino, senza arrabbiarsi.

Ah, io avevo creduto che tu lo facessi perché sei un secchione e basta” lo prese in giro Sora. A quel punto suo fratello si arrabbiò.

Ripetilo se hai il coraggio” lo sfidò, iniziando a dargli piccoli ceffoni dietro la nuca.

Ahia! Mi fai male, Roxas” esclamò, cercando di ripararsi con la mano.

Chiedimi scusa” ordinò.

No

E io ti stacco la spina della play” decise. Fortunatamente era più mingherlino e più veloce del castano, e riuscì ad arrivare al filo che collegava il gioco alla corrente prima di lui, strappandolo.

La console si spense con un bruttissimo suono, e Sora lo guardò a bocca spalancata.

Come hai osato?” domandò, iniziando ad avvicinarsi a lui con passo minaccioso.

Così impari a darmi del secchione” rispose l’altro, allontanandosi.

Io. Ti. Ammazzo!” gridò, prima di gettarglisi contro. Ridendo, Roxas iniziò a correre per tutta casa, scansando abilmente il tavolo e le sedie e mettendole in mezzo alla strada del fratello. Solo quando questo fu a un passo da lui, entrambi furono presi per la maglietta e sospesi a mezz’aria.

Ma che diavolo…?

Ora basta” annunciò Axel, stanco di vederli giocare come due bambini piccoli.

Lasciami andare!” protestò Sora, arrabbiato.

Prometti di fermarti e non cercare più di picchiare questo qui?

Prometto” giurò lui. Il rosso lo lasciò andare e lui cadde a terra con le ginocchia.

Potevi usare un po’ di tatto!” protestò, alzandosi.

Non mi andava” rispose l’uomo, con un’alzata di spalle.

Perché lui se ne va e io rimango qui, penzoloni come una salsiccia?” domandò Roxas contrariato. Axel se lo caricò sottobraccio come un sacco di patate, stupendolo: ma quanto era forte?

Perché tu vieni con me” spiegò, aprendo la porta.

Cosa? Dove?” si stupì lui.

Qui fuori. È una bellissima serata e non mi va di sprecarla guardando voi due rincorrervi come gatto e topo

E perché mi porti in giro come se fossi una zavorra?

Perché mi diverte

Il biondo sbuffò e incrociò le braccia.

Andate da qualche parte?” chiese la nonna, arrivando dalla cucina.

No, non si preoccupi, ci mettiamo solo qui davanti a guardare il cielo” rispose Axel, sorridendole. Lei ricambiò il sorriso e si mise a fare altro. Aveva uno sguardo che al rosso piacque poco, e, quando posò gentilmente Roxas a terra una volta arrivati in giardino, sospirò.

C’è qualcosa che non mi hai detto?” indagò. Il ragazzino lo guardò stralunato.

Del tipo?

Non lo so, tua nonna mi sembra… triste, ecco” spiegò. Anche gli occhi del biondo si incupirono, ma scrollò le spalle e lo guardò impassibile.

Non lo so che cosa le succede. Sono un po’ di giorni che lei e mio nonno ci tengono nascosto qualcosa. Non capisco cosa, ma non sono così scemo da non rendermene conto, solo che mi fa paura domandarlo” rispose. Axel comprese che non era un argomento utile per iniziare un discorso con lui, quindi si sdraiò sull’erba e si mise a fissare le stelle. Roxas si stese accanto a lui, sorridendo.

Intorno a loro scese il silenzio, rotto solo dal canto delle cicale in sottofondo.

Mi dici una cosa?” chiese il più piccolo.

Mmh” annuì l’altro.

Cosa ti è preso stasera? Non hai fatto altro che prendermi in giro e lanciarmi frecciatine” indagò. L’uomo trattenne una risata.

Volevo vedere come reagivi a qualche innocua provocazione. Non ti avrò messo in difficoltà spero” rispose, girandosi su un braccio e guardandolo negli occhi.

N-no, figurati” negò il biondo, imbarazzato. Sì, l’aveva messo in difficoltà e molto, visto che le provocazioni erano a sfondo sessuale e lui non ci era abituato.

Meglio così. Anche perché sarebbe un peccato” commentò, accarezzandogli una guancia per poi scendere sul suo collo. Quel contatto fece eccitare Roxas, che sentì il sangue fluire direttamente nel basso ventre. Strinse gli occhi cercando di pensare ad altro: allo skate, alla scuola, ai compiti a… a…

Axel” sussurrò, allontanando la sua mano.

Sì?” rispose a bassa voce lui.

Fermo” sputò fuori con fatica. L’altro si immobilizzò all’istante, ma rimase vicinissimo al suo viso.

Perché?

Perché mia nonna è in casa e se esce e ci vede così intimi dà di testa” rispose, mettendosi a sedere. Il rosso rise e tornò nella posizione iniziale, con il viso rivolto al cielo e le braccia incrociate sotto alla testa.

Senti, ti va di fare una cosa pericolosa?” gli propose il più grande.

Del tipo?” domandò il biondo un po’ preoccupato.

Io adesso me ne vado. Tu aspetta un’ora e poi vieni giù dalla finestra, tanto è al primo piano, non dovresti farti del male. Io ti aspetterò quaggiù al buio, poi andremo a guardare le stelle per tutta la notte. Ci stai?” spiegò. Roxas ci pensò un bel pezzo prima di decidere.

Se mi rompo un braccio ti picchio col gesso, però” rispose. Axel rise.

Rischierò

 

 

Sora mi copri tu allora?

Certamente. Se la nonna chiede qualcosa farò in modo che non si renda conto di nulla” promise di nuovo.

Grazie mille, non saprei come fare senza di te. Io vado, buonanotte” lo salutò.

Divertiti” gli augurò il fratello. Lui aprì la finestra e si sedette sul cornicione, poi guardò sotto di sé. Non era così alto in effetti. Strinse gli occhi e deglutì, un po’ impaurito.

Ci facciamo mattina se non ti lasci cadere” lo prese in giro Axel da sotto. Quando era arrivato?

Va’ via, mi metti ansia!” gli sussurrò.

No, rimango qui a guardarti” rispose il rosso, appoggiandosi al muretto e fissandolo.

Benissimo, fa’ come ti pare” disse Roxas irritato.

Cercando di evitare di pensare che lui lo stava guardando ininterrottamente, il ragazzo si dette la spinta e saltò di sotto. A metà discesa si rese conto che sarebbe atterrato male, e imprecò dentro di sé.

Ehi, non così!” esclamò Axel, andandogli sotto. Lui gli atterrò dolcemente in braccio, senza sapere come fosse successo.

Principessina, va bene cadere tra le braccia del bellissimo e fortissimo principe azzurro, ma così si esagera” lo prese in giro, ridendo. Lui gli dette un pugno sulla spalla e scese dalle sue braccia, rosso in viso.

Mi sembra che stasera tu sia venuto solo per sfottermi” osservò, guardandolo con le braccia incrociate.

Non era nei miei programmi, ma è divertente, sì” rispose, iniziando a camminare.

Roxas sbuffò e lo seguì, un po’ controvoglia.

Dove andiamo?” chiese.

A vedere le stelle, te l’avevo già detto. Non mi ascolti molto, mi pare

Sì che ti avevo ascoltato, ma qui siamo in campagna. Insomma, una volta che anche mia nonna è andata a dormire e le luci saranno spente, potremo vederle anche dal mio giardino

Ti sembro il tipo che si mette a guardare le stelle nel giardino di casa? Mi offendi!

Ehi, porcospino rosso rubino, non ti innalzare!” lo sfotté. Un secondo dopo inciampò in un sasso, sbattendogli contro: si era fermato di botto.

Volevi ammazzarmi? Perché ti sei fermato?

Come mi hai chiamato, scusa?

Porcospino rosso rubino. È quello che sei!” ripeté. Axel si girò e lo strinse tra le braccia, cercando di soffocarlo.

Rimangiatelo, piccolo Roxy!” gli ordinò, scompigliandogli i capelli e ridendo. Il ragazzino cercò di divincolarsi e iniziò a muovere le gambe all’indietro.

No!” rispose, ridendo a sua volta.

Sei malefico!” lo accusò il rosso, continuando a tenerlo fermo.

Anche tu!” ribatté il biondo, riuscendo finalmente a staccarsi. Nel fare ciò rimase impigliato col braccialetto d’argento che Sora gli aveva regalato mesi prima al suo giacchetto.

Ma porca…” iniziò a imprecare, cercando di toglierlo.

Certo che sei una specie di disastro ambulante tu. Fermo, lascia fare a me” consigliò, mettendosi ad armeggiare con il braccialetto.

Non è vero, non lo sono” ribatté poco convinto.

Sì, lo sei. E quando sei con me lo sei di più, dato che sei nervoso” confermò Axel, liberandolo finalmente.

Io non sono nervoso!

Senti ma tu controbatti a tutto quello che dico? Non potresti solo darmi ragione una volta?

No, non sarebbe così divertente” lo scimmiottò, ridendo.

Che vipera!” lo accusò il rosso.

Ripresero a camminare in silenzio, cercando di trovare uno spiazzo in cui mettersi a guardare il cielo in pace. Possibilmente senza sassi che potessero far inciampare Roxas.

Qui va bene?” s’informò il più grande, quando arrivarono in una specie di radura.

Sì, certamente” annuì l’altro, sdraiandosi.

L’altro gli si mise accanto ed entrambi iniziarono a parlare delle stelle.

Se ne vedranno di cadenti?

Siamo un po’ fuori tempo, ma forse sì. Osserviamo” suggerì Axel.

Attesero per un bel pezzo prima di vederne una, che lasciò una scia luminosa lunga e splendente.

Ehi, eccola!” esclamò Roxas, con gli occhi brillanti. Si mise a sedere e chiuse gli occhi, esprimendo un desiderio.

Perfetto, io il mio l’ho deciso. Tu?” domandò, aprendo di scatto gli occhi. Si ritrovò il viso di Axel a un centimetro dal suo, il suo sguardo verde intenso incollato nel suo.

Non mi serve” rispose, baciandolo.

 

  
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