-Che
lezione triste.
Eppure
dovrebbe interessarmi, a me la storia è sempre piaciuta.
Sarà,
forse, perché non sono concentrata...e già. Penso
a lui, ecco
perché.
Ma
eccolo lì, al primo banco.
Peccato
che non si può girare, se no, mi sarei già persa
nei suoi occhi
grandi neri come la pece che brillano come dei cristalli incantati.
Non
posso credere che il Ragazzo Nascosto sia lui.
Che
tutte quelle frasi dolce, le barzellette per farmi divertire vengano
da lui.
Insomma,
noi ci odiamo! E odiavo i suoi occhi per quanto belli già
sapevo che
fossero!
Come
è possibile, che nella realtà mi tratti male e
attraverso ad un
computer, riesca a farmi sentire bene?
È
strano, ma lui lo sapeva.
Sapeva
che ero io, l'ha sempre saputo.
E
allora perché non me l'ha mai detto? Perché
fingere ancora?
È
uno stupido. Almeno, se me l'avesse detto, non l'avrei più
insultato. Invece, e non capisco ancora perché, era sempre
lui ad
attaccare brighe: perché??
E
perché si è confessato proprio adesso?
Perché
non prima? Cosa vuol dire?
Lui
mi faceva stare così bene. Quel Ragazzo Nascosto che si
collegava
alle 9.30 di sera in punto, e io, consapevole dell'ora che avrei
potuto vederlo, finivo in fretta di cenare solo per andare in camera
da lui.
Mi
diceva che ero bella, anche se non mi aveva mai vista, nemmeno una
foto. Però, era quella di cui ero convinta io. Non sapevo la
verità.
Fino
a ieri, che si è presentato e si è dimostrato
l'ultima persona al
mondo che pensavo provasse quelle cose per me!
Si
è girato, mi sorride.
Cosa
starà pensando? Sarà ancora il ragazzo dietro al
computer, che ogni
sera mi faceva sognare?
Saranno
ancora vere le cose che pensa?-