Forse sono circondato da
un milione di persone io
mi sento ancora tutto solo
voglio solo andare a casa.
Michael Bublè - Home

 

Agosto 2012 - Roma aeroporto di Fiumicino.

"fai la brava" mi ripetè mio padre per la tredicesima volta. "se ti manca qualcosa chiamaci e ti spendiamo un pacco" mi tranquillizzó mia mamma. Sembrava che dovessi partire per la guerra, erano tutti li!mamma, papà che neanche si guardavano in faccia, la mia sorellona ormai con un anello sbrillucicoso all'anulare sinistro ed un bimbo tra le braccia, il piccolo Louis, suo marito (mi fa così strano chiamarlo cognato) ed infine l'altra piccola sorella.oddio piccola non era, ma era cresciuta così tanto in pochissimo tempo. 
"per i passeggeri del volo 168 diretto a Londra Gatwick si pregano di raggiungere velocemente il gate n.5" disse una voce all'altoparlante.
"ecco,è il mio" dissi sorridendo trattenendo le lacrime. Così presi la valigia e con un ultimo saluto, mi avviai per quel tunnel buio.

Il mio nome è Anya, ho 19 e il mio futuro inizia oggi. Già da qualche anno avevo previsto di frequentare l'università fuori l'Italia, desiderio maggiormente rafforzato dalla vincita di una borsa di studio di fotografia per un college a scelta in Inghilterra. Esatto, proprio la fotografia era il mio futuro. Con una semplice macchina, riesco a catturare e fermare per un instante quei momenti che vorrei durassero per sempre, un tramonto, un temporale, un semplice bacio innocente tra due adolescenti nel centro del parco della città. Così, mi ritrovavo diretta verso questa nuova esperienza. Insomma, il mio sogno stava per essere realizzato.








-Spazio autrice- 

IEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
Primo capitolo lol. Non può essere un capitolo perchè è più corto del previsto (?) diciamo che è una specie di introduzione. Non c'è molta attività perchè l'ho scritto ieri sera alle tre di note °-° capitemi bestie -_-
Seguite la storia grazieee. :))