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Autore: IllyElric    30/08/2012    10 recensioni
...sento la tua essenza, ma manca la tua anima, manchi tu...
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri | Coppie: Soul/Maka
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Accidenti che stanchezza, che giornataccia. Sono passati oramai tre anni da quando conduco questa “nuova” vita e ancora non mi ci abituo, è davvero stressante, ora capisco perché tutti gli insegnanti della Shibusen erano così strambi, oramai lo provo sulla mia pelle. Già, chi l’avrebbe mai detto che io sarei diventato un insegnante?!
Tutto sommato mi diverte insegnare a quei mocciosi come far sintonizzare le anime tra arma e maestro. Ma a proposito di mocciosi… Oggi è il mio turno!!
Ad un tratto sento un urlo disumano proveniente dal piano di sopra.
Corro come un matto rischiando più volte di inciampare per la rampa delle scale e davanti  me uno spettacolo che mai avrei voluto vedere in tutta la mia vita.
Che schifo, che puzza!!
-Spirit! Ma che combini! E soprattutto cosa ci fai qui, perché oggi non sei venuto a scuola?! Ho dovuto fare supplenza in 4 delle tue classi!!-
-Ehm, ecco Soul, vedi…-
-Oh, ti prego! Non parlarmi in quelle condizioni! Va prima a lavarti e pulirti, per i miei occhi sei una visione oscena!-
-Modera i termini giovanotto, solo perché tu e la mia bambina vi siete sposati non hai alcun diritto di rivolgerti ad un adulto come me in questo modo!-
-Adulto?! Non vedo nessun adulto qui in giro.-
Mentre quell’irresponsabile di mio suocero (non ancora mi abituo neanche a questo e penso non mi ci abituerò mai) si reca in bagno per ripulirsi le mani e la camicia sento la serratura aprirsi.
Vedo uno scatolone enorme quasi più grosso di Stuart all’ingresso, è evidente che ha bisogno di una mano.
Poi sento altre urla provenire sempre dalla cameretta, maledizione sto per impazzire!!
Guardo l’orologio e sono le 13:30, tra circa 15 minuti Maka dovrebbe chiudere la pasticceria e tornare a casa. Ho bisogno del tuo aiuto!
Mi reco da Stuart e lo aiuto a trascinare dentro l’enorme pacco, mi chiedo come abbia fatto a trascinarlo fin qui tutto da solo nonostante anche l’età. Almeno qui passa meno pene di quando era in quella reggia dei miei genitori… O quasi.
-Signorino Soul, mi perdoni per l’assen…-
Non termina di parlare perché altre urla disumane provenire dalla cameretta lo interrompono facendolo sussultare. Con uno sguardo di supplica gli chiedo di aiutarmi, capisce il mio disagio e che le spiegazioni ora non servono e si reca al piano di sopra per tentare di calmare quegli uragani.
-Spirit!!-
-Non urlare razza di teppista, sono qui!-
Scende le scale sotto il mio sguardo omicida, intuisce le mie intenzioni e allora comincia a parlare.
Finalmente l’aria sembra essere più tranquilla, Stuart verrà pagato profumatamente per tutti gli straordinari che sta facendo.
-Beh, da dove cominciare…-
-Dall’inizio, da quando sei entrato in casa mia!-
-Ecco, stamattina stavo andando a scuola e mi trovavo di qui…-
-Ma se la scuola è vicina al tuo appartamento come facevi a passare di qui!-
-Sta zitto e non interrompermi! Dicevo, mi trovavo da queste parti e dalla finestra ho visto Stuart che sistemava la roba che c’era in giro e…-
-Spirit!-
-E va bene lo ammetto…-
-Sai che sembri un maniaco vero? No ma che dico, tu lo sei già!-
-Non puoi negarmi di vedere i miei dolci nipoti!-
-La mattina devi lavorare! Non venire a disturbare i piccoli che dormono e far impazzire il vecchio Stuart!-
-Volevo solo aiutarlo.-
-Aveva la situazione perfettamente sotto controllo, è per questo che si trova qui! Non posso tornare da scuola e trovarti in camera dei miei figli in preda alla disperazione perché hanno un nonno incompetente che non sa cambiare nemmeno un pannolino!-
-Due!-
-Fa lo stesso; resta il fatto che non solo non ne sei capace, ma hai cercato di cambiarli contemporaneamente! Ma… Ma come ti salta in mente un’idea folle come questa?!-
-Signorino Soul, i piccoli sono a posto e hanno smesso di piangere, ho cambiato loro i pannolini e li ho puliti, ora stanno giocando sul tappeto con le paperelle di gomma. A proposito signore, deve comprarne delle altre, i gemelli le hanno tutte distrutte. Mi chiedo di cosa siano fatte le loro mani, ritrovo sempre mille pezzettini di gomma a terra.-
Sorrido. I miei piccoli stanno già risvegliando la loro natura di arma, il pediatra aveva detto che nel loro sangue c’erano tracce d’acciaio e che molto probabilmente avrebbero sviluppato i loro poteri, ma è un po’ troppo presto a soli 8 mesi!
-Ti ringrazio Stuart, e ti chiedo scusa se sei stato costretto a comprare il rifornimento di pannolini perché questo inetto qui a fianco ha tentato di cambiare i bambini utilizzando l’ultima confezione di scorta.-
-Sono io che devo scusarmi signorino per aver lasciato i piccoli da soli per andare a fare quella commissione.-
-Inetto?! Da soli?! Ma che dite, e io chi sarei scusate?!-
-Spirit, fuori da casa mia. Hai già causato abbastanza danni questa mattina, e non la passerai liscia nemmeno per aver marinato la scuola. Alla tua età.-
Affranto il vecchio maniaco va via.
-Stuart, va a riposarti, al pranzo e ai bambini ora ci penso io.-
-Non si preoccupi signore, il pranzo è già pronto. Ho preparato dell’insalata di riso e del ramen caldo ancora in pentola.-
-Stuart, sei grande!-
-È  mio dovere occuparmi della casa e dei bambini quando i signori Evans non ci sono, ed è un immenso piacere essere al vostro servizio.-
Gli sorrido e mi reco in cameretta dai piccoli, li vedo gattonare sulla moquette arancione. Jimmy e Aileen, due testoline bionde proprio come la mamma. Possibile che nessuno dei due abbia preso qualcosa dal papà?! Solo Aileen ha i miei stessi occhi.
Riaffiorano ricordi meravigliosi: il giorno del matrimonio, Dio com’eri bella Maka, il giorno più felice della mia vita, eravamo così giovani, ricordo che litigammo anche durante il ricevimento, non hai nemmeno voluto ballare con me e talmente grande il tuo orgoglio che hai preferito ballare con tuo padre! Poi ricordo quando mi dissi di aspettare un bambino, sprizzavi felicità da tutti i pori, finalmente il tuo sogno si era avverato (grazie a me ovviamente) e quando dopo 4 mesi andammo dal ginecologo (che purtroppo era un uomo e non sopportavo affatto che dovesse continuamente toccarti il pancione accarezzandoti) perché ti sentivi troppo affaticata e stanca più del dovuto con grande sorpresa scoprimmo che i marmocchi erano due, due splendidi gemelli, dopo un po’ scoprimmo anche il loro sesso, un maschietto e una femminuccia, la mia piccola principessa. Il dilemma più grande fu scegliere i loro nomi, impiegammo un mese intero per scegliere i nomi adatti, cercammo su internet, su libri ed enciclopedie ma niente. Poi per caso leggendo i titoli di coda di un film abbiamo letto quei nomi che ci hanno subito colpito, come si dice, “amore a prima vista”. Poi arrivò il giorno del parto, ricordo che quando si ruppero le acque stavi leggendo, che novità! Quando le contrazioni divennero più forti mi presi la mano, pensavo volevi solo sentire la mia presenza accanto durante la nascita del nostro primo figlio, invece no, volevi un anti-stress da stritolare su cui poter affogare tutto il dolore che stavi provando in quel momento. Quando Jimmy uscì fuori tirai un respiro di sollievo, ma non durò a lungo, Aileen già stava venendo fuori, e la mia mano non trovò pace ma solo un’ingessatura per 3 settimane intere. Ed ora guardo sul mobile accanto alle culle una foto di me e di te ancora in ospedale con i nostri 2 trofei in braccio. Credo che mi vada bene così, la mia vita è perfetta e meravigliosa così com’è, non ho bisogno di altro.
-Sono a casa!-
Scendo.
Sei finalmente tornata, mi guardi e mi sorridi come solo tu sai fare, ti prendo per mano e ti conduco nella stanza dei piccoli.
-Sono adorabili non è vero?-
La gioia di essere mamma la si può leggere nei tuoi occhi, e la mia gioia di essere papà beh… La si può percepire in ogni cosa che faccio.
-Già, sono proprio cool. Tutto il loro papà.-
-Non montarti la testa, il prossimo potrebbe darti del filo da torcere ed essere anche più cool di te.-
Ti avvicini a mi schiocchi un bacio a fior di labbra.
-Non credo pro… Un momento, non ci sarà nessun prossimo, questi due terremoti viventi vanno già bene.-
-Uhm…-
Sorrido, sei sempre la solita buffona quando fai quelle facce.
-Cos’è quella faccia Maka, mi ricorda tanto l’espressione che ti si dipingeva in volto quando avevi le vo…-
-Ho voglia di cioccolata bianca!-
-M-Maka…-
-Dai stavo scherzando! Sei sbiancato di colpo!-
-Non farti venire strane idee, intesi?-
-Ma no tranquillo, 3 sono più che sufficienti.-
Non abbocco due volte. Mi avvicino e ti prendo per la vita baciandoti come non facevo da tempo.
-Dai ora basta con gli scherzi.-
-S-Soul, i bambini…-
-Già. Dai baby, perché non andiamo anche noi in camera di là a giocare? Non solo loro hanno il diritto di divertirsi.-
Mi sorridi e strofini il tuo nasino contro il mio.
-Sei così divertente! Ma davvero non posso.-
-E dai. Non hai le tue cose addosso.-
-Lo so!-
Ma perché continui a sorridermi in quel modo?! Mi nascondi qualcosa, ne sono più che sicuro.
-Hai fame?!-
-No.-
-E cos’hai allora!-
-Niente, è che sono incinta e non vorrei correre rischi!-
Rischi… Incinta… 3…
-Che cosa?! Maka! Niente sesso per altri 9 mesi?!-
Cacci fuori la lingua.
-Scherzetto! Ora andiamo a mangiare, ho una fame da lupi!-
Sei pazza. Cominci a correre per le scale dirigendoti in cucina e lasciandomi da solo con Jimmy e Aileen. Li prendo in braccio e mi dirigo anche io verso le scale.
-Andiamo da quella pazzerella della mamma adesso, è ora della pappa!-
Dal piano di sotto sento urlare, questa giornata non finirà mai.
-Ehi Soul!-
Che diavolo hai da urlare stavolta!
-Cosa c’è?!-
-Comunque sono incinta per davvero!-
… Credevo fossimo arrivati al lieto fine, e invece i guai continuano. I piccoli cominciano a ridere senza nemmeno aver capito che cosa succede.
Non posso crederci, insomma, loro sono ancora così piccoli, possibile che già ne debba nascere un altro?! Un’idea così è totalmente… Meravigliosa.
Papà per la terza volta, ma si, può andare.
Se prima ho pensato che la mia vita fosse perfetta beh, adesso lo è di più.
La mia felicità ha un nome, Maka Albarn, fonte di innumerevoli guai e fonte d’amore puro. Non è cool senza di te.
Guardo i gemelli che cominciano a tirarmi alcune ciocche di capelli, sorrido e penso a quanto amo questa mia nuova vita, questa famiglia.
Sono felice.
  
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