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Autore: So burn it down    30/08/2012    0 recensioni
Amber non si fida del mondo,ha paura. Si vede dai suoi occhi,dalla sua personalità tormentata.Però ha diciannove anni,una chitarra in mano e la macchina fotografica nell'altra,un sogno che custodisce da anni. Ha la sua vita in mano,non sa cosa farne. Ed è giunto il momento di scegliere la strada,di alzarsi in piedi.
O destra,o sinistra.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Every fucking time,every fucking day,
i've got a special question.
Who am I?



Amber era pronta. Aspettava nella sua box con ansia. Non sapeva perchè le domande l'avevano sempre messa in soggezione,ma le cose stavano così e che la cosa le piacesse o no,si sentiva il cuore in gola. Era una cosa necessaria però,doveva farlo. 
"Amber,vieni pure!E' tutto pronto!" disse una voce al di là della porta.
Allora lei si alzò dal divano e procedette con una camminata di legno. Si,doveva farcela,che diamine!Che sarà mai stato una cosa del genere?
"Ci sono,arrivo." rispose nascondendo il tremolio nella voce.
"Prego cara,entra pure" le disse la solita donna che le aveva bussato prepotentemente alla porta. La guardò con un sorriso di fiducia e ammirazione e questo la fece stare meglio.
Amber fece un sospiro e tirò giù la maniglia con un movimento debole,come se avesse paura di bruciarsi il palmo della mano.

La stanza era grande e tranquilla,con le pareti e i tappeti color crema. A dire il vero era tutto color crema,anche il vestito della donna che era seduta elegantemente su una poltrona. Essa si alzò subito e con gioia macinò la distanza che la separava da Amber in due secondi,a grandi passi che non le donavano per niente. Amber,dal canto suo,si sentì rasserenata da quel particolare. Era una grande e silenziosa osservatrice e quel dettaglio le fece capire che l'intervistatrice non proveniva dagli alti ranghi (che di solito non le andavano a genio) sebbene il suo abbigliamento curato. Si rilassò.
"Buongiorno." disse,scandendo bene la parola. Chiuse la porta dietro di sè.
"Ciao carissima!E' davvero un piacere averti qui con noi!Io sono Marcy!Prego mettiti a sedere che Jonny arriva subito!" trillò l'altra con entusiasmo e una voce troppo forte. 
Amber seguì il consiglio scambiandole un sorriso e prese posto sulla poltroncina davanti alla sua. Da lì si notava l'imponente presenza della macchina da presa,già pronta per sparare il suo flash e iniziare la storiella. Dietro di sè aveva invece delle lampade ancora spente,poggiate strategicamente per illuminarle il volto e rendere l'atmosfera più piacevole.
Marcy sembrò captare i suoi pensieri e zampettò con i suoi tacchi verso le lampade,accendendole e sistemandole meglio.
"Ecco,così direi che va benone,che dici?" sorrise ampiamente verso Amber,con il pretesto di intavolare una conversazione che andava al di là del suo lavoro. "Danno fastidio?"chiese.
"No,figurati." Amber alzò le spalle,anche se quelle luci la irritavano leggermente.
Marcy allora si accomodò davanti a lei,accavallando le gambe. La scrutò tentando di capire che tipo di persona doveva intervistare. Di certo era una bella ragazza.
Aveva un bel viso ovale con un incarnato pallido circondato da lunghi capelli ricci e nero corvino che le arrivavano alla vita,dei grandi occhi verdi cangianti e limpidi,molto espressivi e abbelliti da lunghe ciglia. Le labbra carnose e di un rosa vivo. Al naso aveva un septum e un nostril,due anellini d'argento. Grazie ai capelli che la ragazza aveva leggermente tirato su, poteva notare le sue orecchie tappezzate da helix e altri piercing di vario genere. Era vestita abbastanza semplicemente,con una camicietta di velo nero quasi trasparente,uno short nero con le borchie e dei tronchetti di camoscio molto alti,anche quelli neri. Alle mani aveva molti anelli e ai polsi dei bracciali di cuoio e pelle nera. Aveva svariati tatuaggi,almeno nelle zone esposte del corpo. L'intervistatrice poteva notare di certo il drago che si avvolgeva in spire attorno alla sua caviglia sinistra per poi arrivare fino alla coscia. Alle braccia aveva alcune scritte che da lì non leggeva (dove diavolo aveva messo gli occhiali stavolta?). Al petto aveva degli arabeschi con delle rose,molto belli. Per il resto non poteva vedere altro.
"Hai altri tatuaggi?" le chiese anche se non avevano ancora iniziato l'intervista.
"Si." Amber la fissò "Una testa di lupo sulla spalla ed uno scheletro non molto grande sulla schiena." disse con un tono leggermente infastidito.
"Te ne farai degli altri?"chiese incuriosita la donna. Aveva avuto a che fare molte volte con tipi come lei,ma gli altri sembravano rozzi,strafottenti,menefreghisti,quei tipi che se ne vanno in giro con stampato sulla faccia la frase "io sono un'artista e dico e faccio cosa mi pare". Lei no,anche se dall'aspetto non sembrava una comunissima ragazza,aveva qualcosa di diverso. Più umiltà,forse.
"Chissà" rispose Amber,lapidaria. Stava ancora cercando di studiare la donna davanti a lei. La ragazza aveva fatto molte interviste in quei tempi e tutte le volte le erano parse cose piatte,insulse,fatte solo per il vero scopo dei soldi. Vedeva gli intervistatori che le rivolgevano domande a macchina e non prestavano nemmeno attenzione a cosa lei diceva,però quel giorno era diverso. Serviva per il documentario.
"Eccomi qua,scusate il ritardo,ma c'erano le ultime cose da mettere apposto!"entrò un ragazzone alto e ben piazzato,un tipo bonario a vederlo così. Si presentò ad Amber in modo carino e dopo si andò a sistemare al suo posto,dietro la telecamera.
"Ok,Amber.Sei pronta?"chiese allora Marcy,prendendo i suoi appunti. Era davvero interessata e si sistemò meglio sulla poltrona.
"Certo,andiamo." Amber sorrise di rimando.
Jonny le avvisò con un segnale acustico. Tre,due,uno. Azione.
"Ciao Amber,benvenuta!Vorresti presentarti brevemente?" chiese la donna con un tono squillante.
"Certo. Allora,sono Amber Barresi,sono nata in Italia nel 1993,in un paese vicino a Firenze..." Amber si fermò un secondo "Non credo che debba dire anche cosa faccio,visto che sembra evidente ai fan,giusto?" chiese con una punta di timidezza.
Marcy rise "Certo cara,non ti preoccupare,lo sappiamo bene tutti,sennò non saresti qua!" la donna si diede una smossa ai capelli e continuò "Come ti senti di solito quando ti intervistano?Di solito lo chiedo alle persone,così per entrare meglio in confidenza"
"Mh,non molto bene." Amber alzò le spalle.
"Sul serio?" Marcy era colpita "Come mai?"
"La verità è sempre difficile da dire,almeno la penso così." rispose la ragazza,guardando la donna con occhi penetranti.
Marcy annuì scuotendo il capo profondamente. Forse la cosa si prospettava interessante.
"Certamente,lo è per tutti. Sicuramente è un po' più facile chiedere,non è vero?" rise scioccamente,seguita da Amber,più per cortesia che per altro.
"Dimmi,Amber....eri una persona diversa cinque anni fa?Come ti sentivi all'inizio della tua carriera?C'è qualcosa in particolare che vorresti far sapere anche a noi?" la donna le rivolse uno sguardo carico di complicità.
Amber si arrestò un attimo. Il cuore perse un battito,i contorni della stanza si offuscò,Marcy e Jonny sembravano non esistere più,persino le luci sembravano spegnersi durante il suo doloroso flashback. Così che fece un salto nel passato di cinque anni fa,un passato che le sembrava così piacevolmente lontano e così terribilmente vicino.




Allora,mi sento in dovere di scusarmi a priori. All'inizio il vero prologo che ho pubblicato non era questo. Non so cosa mi è preso,avevo in mente un inizio ma oggi ho realizzato che quel che avevo scritto non mi soddisfaceva completamente e allora ho cancellato tutto. Mi dispiace immensamente perchè qualcuno ha già letto il primo e ora si ritrova con questo diverso. Mi scuso ancora per il disagio che non si ripeterà più. Grazie per la vostra pazienza!

  
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