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Autore: subside_    30/08/2012    9 recensioni
Non importava quanto male facesse, non importava quante sfide avessero perso, o quante occasioni avessero mancato. Non importava che avessero rimpianti che bussavano alle porte del cuore così forte da farle a pezzi, non importava se nessuno riusciva a capirli o se un dolore al ginocchio avrebbe vanificato gli sforzi di una vita intera. Loro erano adolescenti, e l'unica cosa che dovevano fare era vivere al massimo delle loro possibilità.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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1. We're too young to care.


 

 

«Scusate l’interruzione...».
Il ragazzo dagli occhi azzurri salì sul piccolo palco della palestra, addobbato con fiori scarlatti e striscioni colorati, e prese il microfono, rivolgendosi agli studenti che avevano interrotto il loro ballo scatenato per prestargli attenzione.
Due, fra le decine e decine di ragazze presenti, lo fissavano con occhi lucidi e il cuore tremante.
Ciò che differiva maggiormente l’una dall’altra era il sorriso che abbondava sulle labbra di Eleanor, ed il fatto che fosse del tutto assente sul volto di Melanie.
Il ragazzo si schiarì la voce prima di iniziare a parlare.
«Innanzitutto vorrei ringraziarvi tutti per il titolo di Re del ballo, e vorrei dire, qui, davanti a tutti, quanto io ami la mia Reginetta. Gliel'avrò ripetuto così tante volte da risultare forse noioso, ma ogni volta quel sentimento diventa sempre più grande. L'amo perchè è incredibilmente bella, in ogni suo gesto, anche se spesso non se ne rende conto. L'amo perchè ha un sorriso meraviglioso, e solo a vederlo sorrido anch'io. L'amo perchè riesce a farmi ridere e far ridere lei è ciò che mi rende più felice. L'amo perchè per me è perfetta così com'è, e non c'è niente in lei che vorrei cambiasse. Ho fatti errori, tanti, forse troppi, ma se sono ancora qui, insieme a lei, è perchè l'amore che provo verso Eleanor è più forte di qualsiasi altra cosa. Questa la dedico a lei».


 



I ragazzi alle sue spalle cominciarono ad intonare la base mentre sguardi di dolcezza venivano rivolti alla bella, alta e slanciata ragazza in lacrime che porta il nome di Eleanor Calder.
Il ragazzo sul palco le sorrise poco prima di prendere a cantare, la sua voce melodiosa risuonava in tutto l’edificio, su quelle che, Melanie riuscì a riconoscere, erano le note di Look after you. 
Un brivido percorse tutta la lunghezza della sua schiena mentre teneva lo sguardo fisso sul ragazzo di fronte a se, i cui occhi, però, erano rivolti nella direzione opposta.
Eleanor non riuscì a trattenersi, portò le mani alla bocca mentre sorrideva felice, le lacrime le sfiorarono le labbra. Cinque o sei persone le si avvicinarono sorridenti per abbracciarla.
Anche Melanie prese a piangere, ma nessuno si avvicinò a lei per consolarla. Nessuno le prestava attenzione, erano tutti presi da quella coppia tanto perfetta, il Re e la Reginetta del ballo di fine anno. I suoi amici, i soli e unici che avrebbero potuto comprenderla, erano chissàdove a fare chissàcosa, ma di certo non erano a quella festa: odiavano gli abiti da cerimonia e odiavano il fatto di dover restare impalati a fissare un amico a cui era stato fatto un lavaggio del cervello e un'ochetta che sbatteva le mani mentre le infilavano la coroncina da perfettina del cazzo tra i capelli. 
In realtà nemmeno lei sapeva perchè era lì, pensava che ormai fosse abbastanza forte da fregarsene ma si era sopravvalutata. Si maledisse per aver dato ascolto a sua madre e al suo noioso racconto di quanti rimorsi avesse per il suo ballo di fine anno che le era stato tragicamente rovinato dal suo cuore infranto che le aveva impedito di godersi quella che sarebbe stata la più bella della sua vita. 
La verità era che quello, per Melanie, era un incubo dal quale avrebbe voluto svegliarsi all'istante. Le sarebbe bastato ritrovarsi a fumare una sigaretta insieme agli altri, non chiedeva altro. 
Certo, c'era Lily lì con lei, ma dopotutto Lily non poteva sapere...
L'unica cosa che le restava da fare era far finta di nulla mentre sentiva le guance inumidirsi. 
Qualcun altro lì intorno tirò su col naso, ma non era la stessa cosa.
Non lo era per niente.
Finita la canzone un grande applauso si levò dalla platea di studenti, il ragazzo pronunciò un «Ti amo» al microfono prima di consegnarlo al batterista e poi correre incontro alla sua ragazza.
La gente intorno a lei si spostò per fargli spazio, lui la cinse tra le sue braccia e le schioccò un bacio sul naso. 

 


 

«Ti amo anch’io»,rispose lei in un sorriso, con voce tremante per il pianto appena placato.
Di nuovo, tutti applaudirono la dolcezza di quella coppia.
«Mel, ma che fai? Piangi anche tu?» Lily interruppe i pensieri della ragazza, avvicinandosi a lei col suo lungo vestito verde smeraldo. Ingenuamente, pensava piangesse dall'emozione.

 

Melanie abbassò il viso cercando di nascondere le lacrime e si passò un braccio sugli occhi per asciugarli.
Prima che proferisse parole, un braccio cinse le sue spalle e la ragazza si ritrovò col viso affogato nella camicia bianca di qualcuno. Il profumo di cannella le fece immediatamente riconoscere il soggetto.


 

«Eh già, è molto emotiva, la mia Mel! La porto fuori, magari si calma», disse con una risata Zayn Malik.
Lily annuì sorridendo, poi tornò a godersi la festa.
Il moro trascinò a passo svelto Melanie fuori dalla palestra cercando di non dare a vedere i violenti singhiozzi che scuotevano il petto di quest’ultima.
Era minuta, fragile, gli sembrava che un movimento troppo brusco avrebbe potuto spezzarla, e allora si preoccupò di essere il più delicato possibile.
Una volta nel giardino della scuola, camminò per qualche minuto fino a raggiungere una zona abbastanza nascosta. 

 


 

«Hey…»sussurrò allontanandola dal suo petto e prendendole il viso solcato dalle lacrime tra le mani.
«Ti… ti ho sporcato la camicia»singhiozzò lei.
Zayn sorrise.
«Non importa».
«Che ci facevi alla festa? Vestito così poi...» disse Mel in un flebile sussurro. Era la prima volta che vedeva Zayn in smoking.
«Mi dona, non è vero?» fece il moro mostrando all'amica tutto il suo fascino. Lei non potè far a meno di sorridere quando notò le Converse grigie che stonavano terribilmente col resto dell'abito.
«Ti tenevo d'occhio.» tornò poi serio.  
La ragazza alzò lo sguardo, cercando di non lasciar cadere altre inutili e stupidissime lacrime.
«Come stai?» disse poi flebilmente il moro.
Domanda stupida, pensò subito dopo.
Lei alzò le spalle e si decise finalmente a fissarlo negli occhi, accennando un flebile e bugiardo sorriso. Doveva essere forte, per lei, per lui. Doveva sorridere, anche se avrebbe voluto piangere così forte da prosciugarsi.
«Va meglio», mentì.
«Ma smettila» controbattè Zayn. Era il suo migliore amico, sapeva riconoscere una bugia.
Il sorriso scomparve dalle labbra di Mel che cominciò a mordicchiarsi violentemente il labbro inferiore, combattendo contro le lacrime.
«No, va… va tutto bene, davver-»non riuscì a terminare la frase perché senza che nemmeno se ne accorgesse si era ritrovata tra le braccia del ragazzo, che la stringeva forte a sé.
Il suo respiro caldo le scuoteva leggermente i biondi capelli stravolti quasi quanto lei.
Non fu una bella mossa, non lo fu affatto.
Melanie non resisteva mai agli abbracci.
E così si lasciò andare, pianse, pianse così forte che quando finì si sentiva svuotata, completamente.
«Le avrebbe dette a me, quelle cose! Lo aveva giurato, porca puttana!» gridava Melanie, disperata, sul petto del ragazzo. Disperazione si era trasformò subito dopo in frustrazione, il suo tono di voce divenne così basso che sembrava quasi stesse implorando il ragazzo di darle una mano a sentirsi all'altezza. 
«Me lo aveva giurato... Cosa c'è di sbagliato in me, Zayn? Perchè non sono mai abbastanza per nessuno?».
Zayn avrebbe voluto rientrare in quell'odiosa festa e prendere a cazzotti colui che aveva osato causare a Mel tanto dolore. Indurì la mascella e cercò di mantenere la calma. 
«Non dirlo nemmeno per scherzo, Melanie. Non c'è niente che non va in te e se c'è qualcuno che non è abbastanza, quello è lui. Non è abbastanza per te. Meriti molto di meglio di un ragazzo viziato, immaturo e bugiardo» sottolineò col tono di voce l'ultima parola, perchè quella caratteristica aveva ferito anche lui. E tanto. 
Mel notò che aveva impastato il bianco della camicia col nero del suo mascara. 
Prese i lembi della giacca nera di Zayn e li strinse forte. Digrignò i denti contro il suo petto. Le tremava ancora la voce, ma si era sfogata, ed ora era soltanto piena di rabbia.
«Lo odio», biascicò.
«Come?»chiese il ragazzo.
«Lo odio»,ripetò lei a voce più alta.
«Non riesco a sentire»,finse ancora lui.
«Ho detto che lo odio!»,Melanie alzò il tono di voce.
«Gridalo»,fece il moro, provocandola.
La ragazza sogghignò, rispondendo alla provocazione.
«LO ODIO»,urlò subito dopo.
La sua voce era contrastata dall’assordante musica proveniente dalla festa a qualche metro di distanza.
«Più forte»la incitò lui, divertito.
Melanie cominciò a ridere. Prese tutto il fiato che aveva in corpo e rivolse il viso verso le stelle mascherate dalle luci della città. 
«IO-ODIO-LOUIS-TOMLINSON!».
Zayn la applaudì prima di ridere insieme a lei.
«Esatto baby! E merita forse una splendida ragazza come te? »
«NO, CAZZO, NON MI MERITA. L’UNICA COSA CHE MERITA SON DUE CALCI NEL CULO. LUI E QUELLA PUTTANELLA DELLA RAGAZZA».
Zayn rotolava dalle risate.
«Sono Eleanor e mi hanno ficcato un palo su per il culo»le fece il verso lei mentre camminava inarcando la schiena, imitando la mora nella sua camminata posata e controllata.
Il ragazzo aveva le lacrime agli occhi.
Poi controllò l’orologio e freneticamente bloccò la scenetta di Mel.
«Aspettami qui, torno subito»le raccomandò prima di scappare via. La ragazza, confusa, si sedette sul morbido fascio d’erba verde, fregandosene di poter rovinare l’elegantissimo vestito chiaro che la madre le aveva accuratamente scelto e costretto ad indossare, eccitata più lei che la figlia stessa.
Si liberò anche di quei fastidiosi tacchi cento, poi si sdraiò allacciando le mani dietro i boccoli biondi, e fissando il cielo notturno.

 


 


Le piaceva così tanto, la notte.
Le faceva tornare in mente così tanti ricordi. La ferivano, è vero, tagliavano il suo cuore come spine, ma erano così belli che il gioco valeva la candela.
Prima che potesse però perdersi nuovamente in quei tristi pensieri, Zayn tornò con entrambe le mani occupate da una scatola bianca e una bottiglia di champagne.
Melanie si mise a sedere, sorridendo all’amico che le si affiancò.
«Credevi forse che me ne sarei dimenticato?». Posò la scatola bianca e ne sollevò il coperchio. Una torta al cioccolato un po’ pasticciata fece capolino. ‘Buon Compleanno piccola Mel’ era scritto con smarties colorati.
«Buon diciottesimo compleanno»le sussurrò in un orecchio. Melanie si sporse per vedere meglio la torta con un sorriso a 32 denti.
«Non è il massimo ma… l’ho fatta col cuore.»ridacchiò il moro.
Melanie lo guardò stupita.
«L’hai fatta tu?»
«Beh… si può dire di sì»,rispose con tono soddisfatto.
La bionda alzò un sopracciglio.
Zayn sbuffò.
«E va bene, Harry mi ha dato una mano»,confessò.
Il riccio se la cavava piuttosto bene ai fornelli, ma Zayn avrebbe potuto dare fuoco ad un’intera casa.
Melanie tirò un sospiro di sollievo.
«Menomale! Non volevo morire proprio il giorno del mio compleanno»lo prese in giro divertita.
Per tutta risposta, Zayn le portò via la torta che la ragazza stava per agguantare.
«Ah si? Allora non mangiarla, potrei averla avvelenata».
Melanie cercò invano di recuperarla.
«Non mi faresti mai una cosa del genere», replicò lei.
«Tu dici?»la stuzzicò lui.
«Mhh mhh» annuì la ragazza, sicura di sé.
Zayn scosse il capo ridendo, poi posò la torta e tirò fuori dalla stessa scatola bianca due calici. Ne diede uno all’amica, poi prese la bottiglia.
«Insieme»,le disse prima di stapparla.
Melanie poso le sue piccole mani su quelle calde del ragazzo e con i pollici cominciò a far forza contro il tappo in sughero, senza però nessun risultato.
Zayn scoppiò a ridere.
«Hai la forza di una farfalla»,la prese in giro. Lei gli fece una linguaccia, poi riprovò a spingere e questa volta, aiutata dall’amico, il tappo volò via con un colpo secco e rumoroso.

 


 


La schiuma dell’alcolico cominciò a scivolare sulle mani di Zayn che svelto ne versò solo un sorso nel bicchiere di Mel e quasi riempì il suo.
«Ma guarda te ‘st’ubriacone!»rise Melanie prendendo possesso dello champagne e versandosene quanto bastava.
Zayn rise, poi alzò il calice verso quello della ragazza, che fece lo stesso.
I bicchieri si sfiorano in un delicato ‘tin’, sulle voci dei ragazzi che pronunciarono un «cin cin» unanime.
Bevvero tutto d’un sorso, veloci divorarono la torta che, nonostante la forma confusionaria e la scritta quasi incomprensibile, aveva un sapore da leccarsi le dita.

Ma riuscirono a mangiarne solo un pezzo ciascuno, perché furono interrotti da un gruppo di ragazzi che si avvicinavano cauti e silenziosi alla coppia di amici.
Mel non se ne accorse, mentre Zayn la teneva occupata in un insensato chiacchiericcio, tentando di mascherare lo schiamazzo dei passi sull’erba.
Lola le coprì gli occhi con una benda, Melanie sussultò dallo spavento provocando le risate fragorose di Niall e Madison alle sue spalle.
Fu quello che li tradì, la risata del biondo era inconfondibile.
«Niall? Ma che cazz…?»chiese confusa la bionda.
Zayn si mise da parte, tenendo le distanze dalla migliore amica di Melanie. Dopotutto, non gli era ancora passata e faceva male da morire.
Lola cercò di evitarlo, aiutò l’amica ad alzarsi e le sussurrò in un orecchio: «Credevi davvero che quell’orrenda torta sarebbe stato il nostro unico regalo? Diavolo Mel, compi diciotto anni!»
Zayn storse il naso, ma non controbattè, cosa che invece non si trattenne dal fare Harry.
«Hey, guarda che quella torta ci è costata un’intera giornata di duro impegno e lavoro!»puntualizzò il riccio.
Madison si sporse per osservarne il risultato.
«Certo, senza ombra dubbio», commentò sarcastica.
«Dai, andiamo», ricordò Liam al gruppo, prendendo Amelie sotto braccio e avviandosi alla macchina.
Si incamminarono verso l’auto, fecero sedere Mel tra Madison e Niall, che si stuzzicavano a vicenda, Harry alla guida e Lola accanto.
Zayn preferì andare con Liam, Amelie e Lily, acquisto dell'ultimo minuto.
Parcheggiarono pochi minuti dopo in un piccolo parco tutto organizzato per Mel. La ragazza scese dall’auto accompagnata da Lola che la trascinò fino al cancello arrugginito.
Le tolse la benda, la ragazza strizzò gli occhi infastiditi di esser rimasti coperti per troppo tempo.

 


 


Quando li riaprì comparve davanti a lei un percorso di candele colorate che portavano all’interno del parchetto. Appese qua e là tra gli alberi, c’erano delle foto dei ragazzi, tutti insieme. Ce n’erano tantissime, Madison amava fotografare. 
Era uno spettacolo magnifico da guardare.
La riccia tirò fuori la sua Canon e fece qualche scatto all’espressione emozionata della festeggiata.
Aveva gli occhi lucidi e le veniva voglia di piangere, tanto era bello quello che aveva davanti.
Lola la incoraggiò a proseguire.
Camminava lenta lungo quel caldo e luminoso percorso, seguita dai ragazzi che sorridevano fieri del proprio lavoro.
Ogni tanto scappava una risata per qualche foto buffa, o un groppo in gola per aver notato l’accuratezza con cui avevano scelto le foto.
Lui non era in nemmeno una di quelle immagini.
Infondo era meglio così, quello era il suo giorno, non c’era motivo di rovinarselo ricordando quel passato ormai dimenticato.
Dimenticato si, ma non da lei.
Raggiunse un piccolo spazio circolare al centro del quale centinaia di candele formavano la scritta ‘AUGURI MEL. TI VOGLIAMO BENE’.
La ragazza non riuscì più a trattenersi, e scoppiò a piangere trovando rifugio tra le forti braccia di Liam.
«Oh, piccolina»le sussurrò sorridendo.
Si sentiva fottutamente bene, dopo tanto tempo era felice, perché si rese conto di avere gli amici migliori del mondo, e non le serviva altro.
«ARRIVA LA BIRRAAAAAAA!»gridarono in coro Lola e Niall, portando decine di bottiglie.
Un applauso di approvazione si alzò dal gruppo di ragazzi.
Tirarono giù un bicchiere, poi un altro, e un altro ancora.
Si divertivano così tanto che, finito il primo giro, Harry si allontanò per qualche secondo e tornò con altri alcolici.
Si scolarono anche quelli, lavando via, insieme alla loro sobrietà, tutti i brutti pensieri e i mille problemi che affollavano la vita di quei comunissimi adolescenti. 
Bevvero, fumarono, ballarono, cantarono, gridarono, risero, mangiarono, si presero scherzosamente a botte, si stuzzicarono, si presero in giro, si divertirono fino all’alba, quando, esausti, si addormentarono davanti a un piccolo falò accesso con pochi legnetti trovati nelle vicinanze.



          
 


 
Louis, Eleanor, Lola, Zayn, i parenti, gli amici, la musica, il ballo, la scuola, il lavoro, il college, il trasferimento, i genitori, i nonni, gli ex, i ladri, i professori, l'esame, il ballo di fine anno, la reginetta, il basket, l'università… non contava più nulla, quella notte. C'erano solo qualche birra, una torta di compleanno e tante, tante risate.
Quella notte, l’unica cosa che importava, era vivere.



 

 

 

 




 

 

 

awgrshrwksmsal hola babeeeees.

ok, ehm, questa è la mia nuova fan fiction, ho voluto provare a fare qualcosa di diverso, e come avrete potuto notare, in questa storia i One Direction NON SONO i One Direction (?) non so se mi spiego. sono solo cinque coglionazzi drogati e ubriaconi.
no scherzo lol solo ubriaconi lalalala
un'altra cosa che ci tengo a precisare è che questa è una storia basata su fatti realmente accaduti.
si, ok, basta fare la tragica, non c'è stato nessun ballo di fine anno e nessuna sopresa per i miei diciotto anni (o forse ci sarà? bho. conoscenti prendete appunti), però diciamo che mi impersonifico parecchio nel ruolo di Mel.
bene, la smetto di fare la cogliona.
fatemi sapere se può piacervi e se vale la pena continuare perchè io mi ci sto gasando un sacco (come potete notare dall'accurata scelta delle immagini -ci ho messo due giorni intere per trovarle, vi ordino di congratularvi è.è).
questo però comporta un rallentamento nella pubblicazione dei capitoli, voglio che siate a conoscenza di ciò.
detto questo, ringrazio la mia Vale che mi ha aiutato nella scelta delle foto. peeeeensava che avrebbe avuto l'esclusiva, eheh. ma non è detto che visto che sei la mia migliore amica devi avere gli spoiler, pft. ok la smetto davvero, mi dileguo. bye c:

ps. continuo dopo un minimo di 5 recensioni, appunto per vedere se vale la pena continuare :)
 

 
  
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