Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: nickiminajgiastenarg    30/08/2012    3 recensioni
Un'altra sera passata nel mio letto a piangere.
Non lo sopportavo più, lo odiavo, giuro che l'avrei ucciso. Tutto questo è iniziato dopo la morte di mia madre. E' morta in un incidente stradale, e da qual momento mio padre ha iniziato a picchiarmi, prima non era così, prima io ero la sua principessa, lui era la mia forza, ma ora lo odio, vorrei ucciderlo, ogni sera, ogni fottutissima sera, beve.. si ubriaca e poi viene da me, in qualunque posto io sia lui mi cerca, poi inizia a picchiarmi, io non lo sopporto! E' insopportabile. Vorrei essere come tutte le altre, vorrei essere una semplice 17enne che si diverte con le sue amiche, voglio qualcuno che mi capisca, rivoglio mia madre, con lei stavo benissimo, lei era fantastica. Ma forse qualcuno mi ha salvata, forse qualcuno mi ha resa felice, forse lui ci è riuscito. mi serviva qualcuno da amare, e forse l'ho trovato, ora mi resta solo capire se lui mi ama davvero.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo i suoi consigli cenammo insieme e poi giocammo a carte. 
Dopo le notre 3628192 partite mi decido a salire in camera per riposare un po'. "Nonna, io vado a dormire, sono stanca." Le dico lasciandole un bacio sulla guancia. "Va bene, buonanotte."   "Notte." Salgo sopra e percorro il lungo corridoio, entro nella mia stanza, quanti ricordi.. Prendo il cellulare dalla borsa e mi accorgo che ci sono trenta chiamate perse da parte di Justin, io di certo non lo richiamerò. Compongo il numero di Jared, squilla, ma subito dopo è occupato. Il mio cellulare squilla, è Jared. "Pronto?" Dico io. "Hey, mi hai chiamato? E' successo qualcosa? Mi devo preoccupare? Devo uccidere qualcuno?" Mi chiede impaurito. Mi scappa una risata "Ma no, mi andava di sentirti." Continuammo a parlare per due ore, lui è un ragazzo fantastico, dovevo scegliere lui, ma ormai non posso più tornare indietro. Continuo a ricevere messaggi da parte di Justin continua a scrivere 'Ti prego dimmi dove sei, è stato tutto un errore, sono stato uno stronzo, perdonami ti prego.' Sì, mi manca tantissimo, ma non doveva fare sesso con la prima troia che gli capitava. Elimino tutti i messaggi ricevuti, anche quelli non letti, poi ne scrivo uno a Katy. 'Hey Katy, sai una cosa? Bieber fa schifo! E' uno stronzo, quando torno lì ne parliamo da vicino, ciao mi manchi.' Spengo il cellulare, mi avvicino alla finesta, guardo il cielo pieno di stelle, mi scende una lacrima, ma la blocco asciugando il viso, non devo essere debole, non ora. Continuo a fissare il cielo, ad un tratto si disegna una striscia bianca in cielo, una stella cadente. 'Desidero che tutto si risolva, desidero una vita migliore.' So che non si avvererà mai, ma voglio provarci. Mi allontano dalla finestra, e mi stendo sul mio letto, dopo pochi minuti mi addormento. 

Sono passati tre giorni, e Justin non mi ha più chiamata. 
"Nonna mi verrai a trovare vero?" Le chiedo abbracciandola. "Magari piccola, magari!" La saluto, poi esco fuori, entro nel taxi. "Lei è Marisol, vero?" Mi chiede l'autista.. "Sì, ma lei cosa ne sa?" Gli chiedo cercando di vedere il suo volto. "Era così per sapere, sua nonna le vuole davvero bene." Ma come fa a sapere queste cose? "Mmh, si." Rispondo fredda. Mi sembra di averlo già visto da qualche parte. "Mi scusi, ma ha sbagliato..doveva girare a destra!" Gli dico fissando la strada. "Si, non si preoccupi è una scorciatoia." Sto iniziando ad avere paura, conosco Napoli, e questa strada non porta all'aeroporto. "Io credo che lei abbia sbagliato strada." L'uomo al volante ride soddisfatto, la macchina si ferma, e un ragazzo entra in macchina sedendosi accanto a me, toglie gli occhiali e mi accorgo che il ragazzo accanto a me è Justin. "Che cosa ci fai qui?" L'uomo avanti scende dalla macchina e va via. "Dove sta andando quel signore? Justin non mi piace questo gioco, fammi uscire!" Grido disperata cercando di uscire, ma è solo uno sforzo inutile, perché le porte sono chiuse con la sicura. "Ti calmi?" Mi chiede Justin bloccandomi per il polso. "Ascolta, so di aver sbagliato, ma non è stata colpa mia, io volevo solo aiutarla." Mi dice continuando a tenermi bloccata, non so come ci riesca. Cerco di togliere la sua mano dal mio polso, ma lui mi prende in braccio e mi fa sedere a cavalcioni su di lui bloccandomi per i fianchi. "Mi lasci in pace? Sei stato uno stronzo! Volevi aiutarla? Volevi aiutarla facendo sesso con lei? Bravo Bieber!" Gli dico piangendo. "Ti prego non piangere, perdonami ti prego." Mi appoggio sul suo petto, mi sono arresa, le lacrime continuano a scendere, senza mai fermarsi. Justin mi accarezza la schiena, sono troppo debole, e lui è troppo forte. "Tu..tu mi ami vero?" Gli chiedo guardandolo negli occhi. "Si, ti amo, ti amo, ti amo." Asciugo le lacrime, mi arriva un sms, prendo il cellulare leggo il nome Jared, ma non leggo il messaggio. "Jared?" Mi chiede Justin. "Ti senti con lui?" Mi chiede fissando il mio cellulare. "Siamo solo amici, lui mi ha aiutata." Justin guarda fuori al finestrino, i suoi occhi con i raggi del sole sono ancora più belli. "Tranquillo Justin, fra noi due non c'è nulla, lui è il mio migliore amico." Gli dico tranquillizzandolo. "Non esiste l'amicizia fra uomo e donna." Dice lui guardandomi dritto negli occhi, come se volesse capire davvero la verità, come se volesse penetrare nel mio corpo, nel mio cuore, per scoprire quello che sento veramete. "Invece esiste.." Continuo io. "Ma insomma Marisol, si vede che gli piaci tantissimo, come fai a non capirlo? Come sei stupida." Ed eccoci qui, siamo ritornati sul punto di partenza. "Bene! Justin sai una cosa? E' finita, basta! Apri questa cazzo di macchina e fammi andare via, non voglio vederti mai più, sei solo uno stronzo viziato. Se non c'è fiducia in una coppia, allora non esiste una coppia. Tu non ti fidi di me? Ok, andrò da Jared, lui almeno mi capisce." Gli dico scendendo dal suo corpo. Justin apre la macchina senza discutere, io prendo la mia borsa e vado via.
Dopo ore finalmente arrivo a casa. "Ciao papà, non farmi domande..non voglio parlare, vado a dormire ciao." Gli dico passandogli avanti e lasciandolo senza parole. Salgo in camera, mi stendo sul letto e mi addormento.
"Pronto?" Una chiamata mi fa svegliare. "Ciao Marisol, sono Jared, come vanno le cose?"    "Male, malissimo. L'ho lasciato." Lo sento tossire. "Tutto bene?" Gli chiedo spaventata. "Si, tutto ok, mi stavo affogando con un pezzo di pizza. E come mai?"  "Stronzate..ho fatto l'errore più grande della mia vita a scegliere lui."   "Puoi sempre rimediare." L'ha detto davvero? "Io ti piaccio ancora vero?" Gli chiedo fissando il muro. "Si, mi sei sempre piaciuta."   "So che adesso tu penserai cose come 'io non sono la tua ruota di scorta.' ma io mi sono resa conto di aver sbagliato, e voglio riprovare, cosa ne pensi?"  "Si, certo." Oh sia lodato il signore. "Bene, tu sei ancora in Italia?"  "Nono, sono tornato."   "Oh, allora ti va una passeggiata al parco?" Gli chiedo sorridente. "Certo, passo da te tra venti minuti."   "Perfetto, a dopo." Attacco e poi mi preparo in fretta. Scendo giù, e dopo un minuto arriva Jared con la sua moto. "Ciao" Dico io dandogli un bacio sulla guancia. "Ciao" Salgo sulla moto e poi partiamo. Scendiamo dalla moto e iniziamo a camminare per il parco, è strano ma io sono imbarazzata. "Mi sento in difficoltà, c'è mi sento..non lo so.." Dico gesticolando, lui ride. "E se facessi così?" Dice avvicinandosi a me e circondando le me spalle con il suo braccio. "Mi reggi?" Gli chiedo facendo finta di svenire. Scoppiamo a ridere entrambi. "Sai una cosa? voglio andare in spiaggia, ti va?" Gli chiedo guardandolo negli occhi. "Certo, per me va bene tutto, l'importante è stare con te." Abbasso lo sguardo e poi sorrido, le nostre mani si intrecciano per poi staccarsi una volta arrivati alla moto. Arriviamo in poco tempo, io sfilo le mie scarpe e corro per la spiaggia facendogli segno di seguirmi con la mano. L'acqua ci bagna i piedi, faccio qualche passo indietro e poi mi siedo, tiro Jared per la maglia e lo faccio sedere accanto a me, ci stendiamo entrambi, ed io appoggio la testa sul suo petto. Disegno dei cerchi immaginari con il dito sui duoi pettorali, lui mi accarezza il viso. "Tu la conosci la casa dei fantasmi qui sulla spiaggia?" Gli chiedo alzando lo sguardo e incrociando il suo. "No, non ci sono mai stato." Mi alzo di scatto e gli porgo la mano, lui la afferra si alza ed io inizio a correre verso la casa sulla spiaggia, lui mi segue. "Ma è enorme!" Esclama Jared. "Già.. entriamo?" Gli chiedo, lui annuisce, e ci ritroviamo dentro. Saliamo sull'ultimo piano, lì c'è una stanza da letto, ma sopratutto c'è una vista meravigliosa. Mi affaccio sull'enorme finestra. "E' bellissimo qui." Dico aggiustando i miei capelli.  Jared mi abbraccia da dietro e poi mi fa girare verso lui. Il suo respiro è sempre più vicino, le nostre labbra si sfiorano, mi scappa un sorriso ricambiato, poco dopo le nostre labbra si uniscono, Jared fa dei passi indietro, e mi ritrovo a cavalcioni su di lui, le sue mani mi accarezzano la schiena, le posizioni si invertono, Jared abbassa la spallina del mio vestito, ed inizia a baciarmi la palla, io gli sfilo la maglia, e passo dolcemente le mie unghie sulla sua schiena, lo sento gemere sotto il mio tocco. In pochi secondi i nostri corpi si uniscono, formando un'unica persona.


Ecccccccoci qua. 
Questa volta sono stata veloce, dai! Non vi dico nulla, perché ormai sapete già cosa dovete fare. 
Grazie mille, ccciau belle.
Facebook: Claudia Jdb Schettini.
Twitter: xoswaggiebelieb
-Claudia.
  
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