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Autore: zacra    30/08/2012    3 recensioni
questa è la mia seconda FF, parla di quello che parlano tutte le FF una ragazza, un ragazzo, l'amore il solito insomma, è scritta senza pretese quindi ottima lettura per il tempo libero!
Genere: Erotico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Strinse le braccia intorno alla sua schiena e pianse, senza alcun tipo di freno, pianse finche non le fece male la testa.
Shannon fermò un taxi e la portò in Hotel da lui.
Entrarono nella sua stanza e la fece sedere sul letto.
-          Non posso stare qui, non ho niente per cambiarmi e poi Jared…- disse prima che lui la bloccasse.
-          Qui ci sono dei vestiti puliti e ora ti vai a cambiare- disse porgendogli una maglietta e dei pantaloni da tuta.
Lei li prese e andò a cambiarsi nel bagno.
Quando uscì si sedette accanto a Shannon e gli raccontò quello che era successo, lui la ascoltò in silenzio voleva che si sfogasse.
-          Ho bisogno di riposare- disse infine sdraiandosi.
Shannon aspettò che si fosse addormentata per chiamare Jared e spiegargli quello che era successo.
Jared chiuse la chiamata col fratello e ringraziò Terry per la disponibilità dello studio, fortunatamente la festa era finita, Jamie aveva portato Bob in Hotel con lui e tutti se ne stavano andando.
Prese un taxi e andò da Shannon, o più precisamente da lei.
Il cellulare di Eva suonò e Shannon si mise a cercarlo tra le cose della ragazza.
Eva si svegliò e lui le lo porse.
Prese la chiamata e uscì in terrazzo a parlare era Bec.
-          Come stai?- le chiese l’amica.
-          In piedi- sdrammatizzò lei.
-          Sei sempre la solita! Come stai seriamente?- disse.
-          Male, ma ce la posso fare, ce la faccio sempre lo sai no?- disse seria.
-          Lo so che ce la fai, ma so anche che non chiedi mai quando hai bisogno-
-          Bec va bene, sono cose che succedono, piangere per settimane intere non cambierà certo le cose, uno deve andare avanti questo è tutto- disse Eva notando che Jared era appena entrato nella stanza, accennò ad un saluto attraverso il vetro della finestra e lui sorrise debolmente.
-          Non ho detto che devi piangere per settimane, è solo che ti conosco, hai i tuoi tempi, e a chi non ti conosce sembra che il giorno dopo tu stia bene ma non è così e lo sai-
-          Bec lascia stare ok? – disse lei mettendosi sulla difensiva.
Bec colse la sfumatura di lieve insofferenza nella voce dell’amica, se l’avesse avuta davanti probabilmente quello sarebbe stato il momento della conversazione in cui Eva si voltava a guardare fuori dalla finestra, lo faceva ogni volta che non voleva continuare una conversazione.
-          Cosa c’è fuori dalla finestra?- le chiese.
-          New York- rispose Eva appoggiandosi alla balaustra del terrazzo.
-          Bene, cerca di stare su ok?- le disse.
-          Certo, notte Bec- disse lei anche se sapeva che notte era solo per lei e non per l’amica.
-          Ti voglio bene - disse Bec prima di riattaccare.
Eva posò il cellulare su un tavolino sul terrazzo e si rimise a guardare la città.
Sentì la porta a vetri aprirsi ma non si voltò.
-          Prenderai freddo- disse Jared abbracciandola da dietro, lei sospirò, non era abituata a gestire questo tipo di situazioni, di solito era da sola quando doveva elaborare una perdita.
-          Eva mi dispiace se posso fare….-
-          Vuoi fare qualcosa Jared? Stai zitto- disse lei.
Lui fece per spostarsi e lasciarla sola ma lei lo trattenne.
-          Ho detto stai zitto, non ti ho detto di andare via- disse lei seria.
Lui strinse forte le braccia intorno alla sua vita, non era uno da gesti, lui preferiva parlare, ma si rendeva conto che in quel momento quello che preferiva lui non contava.
Restarono in silenzio a guardare la città.
Shannon li osservava da dentro la stanza indeciso sul da farsi, era stanco ma non gli sembrava appropriato restare in stanza con loro, prese la chiave della stanza del fratello e li lasciò soli.
Jared le spostò i capelli su un lato baciandole il collo.
-          Smettila- disse lei fredda, non gli era mai capitato di sentire questa sfumatura di cattiveria nella voce della ragazza, smise subito e sciolse l’abbraccio rientrando in stanza, forse non era con lui che voleva stare, forse avrebbe dovuto chiamare Bob, ma era troppo ubriaco per gestire una situazione del genere.
 
Eva si strinse nelle spalle sentiva freddo adesso che lui era rientrato, ma non le importava molto del freddo, non le importava molto di niente in quel momento, si voltò a guardare nella stanza, Shannon se ne era andato e Jared era seduto sulla poltrona con le gambe accavallate e il cellulare in mano.
Si appoggiò alla ringhiera della terrazza con la schiena e lo osservò, forse era scocciato del suo comportamento, ma il possibile orgoglio ferito di lui al momento non la preoccupava molto.
Jared stava scrivendo mail di cui in realtà non gli importava, la verità era che stava prendendo tempo, non sapeva come relazionarsi con lei in quel momento, le era morta la nonna, ma non gli sembrava una cosa così tragica, aveva mandato una mail anche a Bob per informarlo e immaginava che appena l’avesse letta sarebbe venuto da lei.
Alzò lo sguardo e notò che lei lo stava guardando, posò il cellulare e fece per alzarsi, ma poi ci ripensò alzarsi? E per dirle cosa? Non aveva idea di come lei si sentisse e per di più lei non lo rendeva partecipe di quello che le passava per la testa e onestamente era proprio quello che lo infastidiva il fatto che lei non gli parlasse di quello che provava.
Eva decise di entrare, aprì la porta a finestra e se la richiuse piano alle spalle, posò il cellulare sul comodino e si sdraiò sul letto.
-          Vuoi che me ne vada?- chiese Jared.
-          Non essere ridicolo Jared, mettiti a letto e dormi- disse avvolgendosi nel lenzuolo e girandosi su un lato.
Lui si spogliò restando i boxer e si sdraiò accanto a lei.
Eva spense la luce e nascose la testa sotto il lenzuolo, le veniva da piangere ma non voleva che lui la sentisse.
Jared era girato su un fianco dalla parte opposta rispetto a Eva ma la sentiva lo stesso singhiozzare, aspettò che si calmasse d’altronde non sapeva cos’altro fare, lei aveva respinto ogni suo tentativo di capirla.
Finalmente la sentì calmarsi, chiuse gli occhi e cercò di riposare a sua volta.
Erano  passate all’incirca un paio d’ore che la sentì alzarsi e andare in bagno, restò fermo fingendo di dormire finche non sentì l’acqua della doccia partire.
Si alzò e aprì al porta del bagno l’odore del bagno schiuma del fratello pervadeva la stanza, richiuse la porta alle sue spalle e la guardò, con lo scrosciare dell’acqua non si era accorta di lui, si sfilò i boxer e aprì la doccia per entrare con lei.
Eva si voltò sentendo la porta della doccia aprirsi e incontrò due occhi azzurri che conosceva anche troppo bene.
-          Che fai?- chiese lei mentre lui richiudeva la doccia accorciando di parecchio la loro distanza.
-          Shhh- disse lui spingendola verso il muro.
-          Jared….- disse prima che lui la baciasse.
La sollevò da terra senza sforzo, le fece aderire la schiena al muro e incrociare le gambe intorno alla sua vita, poi aiutandosi con la mano entrò in lei deciso, lasciandola senza fiato.
Eva si aggrappò alle sue spalle stringendolo a se, lui non le staccava un attimo gli occhi di dosso era una delle cose più intense che le fossero capitate nella vita, le stava facendo capire tutta la sua frustrazione per quella situazione che non riusciva a comprendere come lei avrebbe voluto.
Lo sentì venire e lo strinse più forte a se, lui esitò un momento prima di uscire da lei e farla posare di nuovo a terra.
-          Grazie- disse Eva abbracciandolo.
Lui la strinse forte e le diede un bacio sulla fronte.
Uscirono dal bagno e si rivestirono, Eva prese il cellulare per vedere che ore fossero, le sette e un quarto del mattino.
-          Andiamo a fare colazione?- le chiese Jared
-          Non ho molta fame, vorrei una mela- rispose.
-          Allora andiamo a cercare quella mela- disse porgendole la mano e uscendo con lei dalla stanza e poi dall’Hotel.
Camminarono a lungo per la città anche dopo aver trovato la mela che lei voleva.
Erano ormai le 9 del mattino, Eva sentì il cellulare suonare e rispose era Bob, si sedette su un muretto a lato del marciapiede per parlare con lui, Jared rimase in piedi accanto a lei.
Quando lei ebbe terminato la chiamata, Jared la accompagnò dove Bob le aveva chiesto di  raggiungerlo.
Arrivarono davanti al bar e Jared si voltò verso di lei.
-          Vi lascio soli, ci sentiamo più tardi se vuoi- disse sorridendole.
-          Va bene- disse lei.
Lui le diede un bacio sulla guancia e poi la osservò entrare nel bar e sedersi al tavolo di Bob.
Sembrava già più rilassata, Bob sapeva certo come prenderla, aveva persino sorriso ad una sua battuta, si voltò e riprese a camminare.
 
P.S. dunque ormai sono alla fine anche di questa FF ma non temete mie care, la stesura della tesi rende la mia fantasia prolifica quindi ci saranno altre storie promesso u.u
Kiss a tutte
A.
  
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