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Autore: Alessandra S    30/08/2012    6 recensioni
Questa breve storia parla del mio tributo, Miranda Prisly, per il progetto di Unicorno Peloso: "Quarantottesimi hunger games: fate il vostro gioco"
è strutturata in tre capitoli:
-la scelta
-la fuga
-la mietitura
dal primo capitolo:
Miranda ne conquistò tanti con il suo sorriso mozzafiato e la sua camminata tanto leggera che sembrava fluttuasse.
E chi fu il primo a cadere ?
Io, come uno stupido.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Miranda, la tigre del due.'
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Miranda: la tigre del due.

La mietitura

 

Mentre l'aspettavo, seduto sullo scalino della farmacia di suo padre, pensavo.

Pensavo che, anche se l'avevo negato per tutta la notte, avevo paura.

Avevo paura di non vederla tornare.

Avevo paura di vederla soffrire in diretta nazionale.

Avevo paura di vederla uccidere senza troppi ripensamenti.

Ma, soprattutto e più di tutto, avevo paura di vederla esalare l'ultimo respiro senza chiamare il mio nome.

Mi sentivo terribilmente egoista per questo, ma, se si prendesse un coltello nella schiena vorrei che morisse con il mio nome sulle labbra, giusto per non sentirmi uno stupido di prima categoria ad averla amata per tutti questi anni senza essere minimamente ricambiato.

Sospirai al ricordo del nostro primo incontro.

Lei aveva sette anni e io nove ed avevamo entrambi la vita scritta e il destino segnato.

Stavo camminando per i corridoi dell'accademia pensando che avevo una terribile voglia di un panino con l'anatra quando girai l'angolo e sbattei contro una minuscola bambina dalla chioma ribelle.

Rimasi immediatamente folgorato dal colore dei suoi capelli, rosso fuoco, e la prima cosa che mi venne in mente di dire, da vero cretino, fu: «Io ho proprio voglia di un bel panino all'anatra, e tu ?» lei mi sorrise gentile e mi rispose «Sì, in efftti ho un certo languorino anche io» e così diventammo subito amici.

E io m'innamorai.

La sua voce mi riscosse.

«Ti togli o ti devo scavalcare ?» la sentii dire ridendo.

Sorridendo mi alzai e mi voltai, rimasi incantato.

Era bellissima, non aveva il solito vestito che metteva per le mietiture, questo era nuovo e infinitamente più adatto a lei.

«Sei bellissima» riuscii a balbettare, lei sorrise raggiante «Grazie, l'altro mi è diventato piccolo, questo è di mamma».

Il vestito era bianco, in pizzo bianco ricamato, le maniche a tre quarti, aderiva bene al suo corpo e la fasciava fino a metà coscia.

L'aveva stretto in vita con una fascia blu, blu come i suoi occhi e aveva raccolto i capelli in uno chignon morbido e disordinato.

Gli occhi erano contornati da un velo di ombretto bianco, probabilmente proveniente da Capitol City, e le ciglia allungate dal mascara naturale che produceva sua madre.

E, se non erravo, le labbra mi sembravano più rosse del solito.

Le porsi il braccio con fare cavalleresco.

«Andiamo ?» chiesi mentre con la sua mano stringeva saldamente il mio avambraccio.

«Andiamo» disse decisa lei e, in quel momento, vidi il fuoco brillarle negli occhi.

Ci dirigemmo silenziosamente verso il municipio e, quando arrivammo, ci separammo per metterci ordinatamente in fila.

Lei si sedette ubbidiente tra Zahayda e Jasmine, ad aspettare che Cassya, la nostra accompagnatrice, iniziasse la cerimonia.

Non staccai gli occhi da lei per un solo istante e quando l'escort si alzò in piedi annunciando l'inizio della mietitura per i quarantottesimi Hunger Games il mio cuore iniziò a battere all'impazzata.

Sarebbe potuto esplodere da un momento all'altro !

Cassya si avvicinò piano alla boccia delle ragazze ma la mia tigre non le diede il tempo di pronunciare neanche un nome perché appena Cassya mosse un passo verso la boccia con i nomi delle giovani donne Miranda mosse un passo verso il corridoio centrale e, dopo pochi secondi, tutti avevano gli occhi puntati su di lei.

La tigre sfilava, fiera come il felino con cui era stata ribattezzata, sotto lo sguardo di tutti.

Ogni tanto inciampava per via degli alti tacchi bianchi, ma non si fermava e non abbassava mai lo sguardo.

Quando raggiunse gli scalini ai piedi del palco sentii le prime lacrime rigarmi il volto e il mio cuore si fermò.

Salì il primo gradino e la mia anima cominciò a incrinarsi.

Salì il secondo gradino e dalle crepe sull'anima iniziarono a uscire rivoli di buio.

Salì il terzo gradino e i rivoli di buio si trasformarono in fiumi.

Salì il quarto gradino e al buio si aggiunse il dolore.

Salì il quinto gradino e la mia anima scoppiò.

Fiumi di lacrime scendevano oramai dai miei occhi.

Fiumi di sangue scendevano oramai dal mio cuore.

«Mi chiama Miranda Prisly, ho quindici anni e voglio partecipare ai quarantottesimi Hunger Games»

 

***

Ecco qui l'ultimo capitolo, anche se probabilmente non sarà l'ultima storia che scrivo sulla mia tigre, spero vi sia piaciuta e vi sia servita a capire qualcosa in più su di lei e sul suo passato u.u

Inoltre rigrazio tantissimissimissimisssimo i miei sponsor e vi ricordo di commentare il capitolo che ahnno appena postato !!! MIRANDA HA BISOGNO DI VOI !!!

E poi ne approfitto per fare un po' di pubblicità !

 

SPONSORIZZATE MIRANDA PRISLY, LA TIGRE DEL DUE SPONOSRIZZATELA GENTE, SIGNORE E SIGNORI. HA BISOGNO DI VOI. SPONSORIZZATELA !!!!!!!!!!!!!

 

hahah ok, basta !

Vi lasci un altro keep calm !!
 



 



Emy McGray

   
 
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