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Autore: Eliot Nightray    30/08/2012    1 recensioni
Cosa accadrebbe se un orgoglioso e burrascoso italiano come Romano dovesse fronteggiare un triangolo amoroso di cui sua sorella è il vertice? Scopritelo in questa avventura scritta a quattro mani piena di risate e lacrime. Caterina vargas scritta da Eliot Nightray e Romano Vargas scritto da The awesome tomato
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Bad Friends Trio, Inghilterra/Arthur Kirkland, Nekotalia, Nuovo personaggio, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Caterina Florentia Vargas

Romano parlava ad un tono di voce così basso che solo un pipistrello avrebbe potuto sentirlo, quindi Caterina dovette impiegare ogni cellula del suo timpano per capirci qualcosa. Quando le lasciò in mano il vestito  per poi sparire alla ricerca di un completo l’italiana capì al volo che cosa intendesse. Si infilò nel camerino per cambiarsi d’abito e quando si osservò allo specchio fu felice del risultato. Dietro di lei qualcuno applaudì lentamente e quando si voltò vide un uomo seduto elegantemente sulla sedia dove poco prima era stato Romano. Le ci volle un po’ per inquadrarlo, per capire che non era lei ad essere invisibile, ma lui reale.

-          Che…
-          Suvvia non essere scortese, iniziamo con un bel ciao sono felice di vedere che stai bene.
-          Come…
-          Avanti Italia, è così che ti chiami giusto? Strano per te cambiare ancora una volta nome, dopo tutti questi anni di libertà eccoti legata ad una catena. Niente più comuni eh? La vita qui è strana, voi siete la terra dei vitelli
-          Come fai ad essere vivo?
-          Non sono esattamente vivo, diciamo che attualmente sono un parassita mi nutro delle discordie e dei problemi del vostro paese, non sono Pisa sono come dire.. scissione ecco. A quanto pare il fato ha voluto che fossi proprio io , non credo che resterò per molto o almeno tu dovresti sperarlo. Non sei felice? – le si avvicinò così rapidamente che Caterina ebbe solo il tempo di sospirare un fievole no prima che le facesse scorrere una mano dietro la schiena stringendola a se con forza – non sei felice che possiamo continuare da dove avevamo interrotto?  Devo ammettere che hai gli stessi occhi..
-          VA AL DIAVOLO.- lo spinse via indietreggiando rapidamente e l’altro sorrise con malignità osservando la mano destra dell’altra.
-          Un anello… beh ci vuole poco a tagliare un dito non credi o forse sarebbe meglio tagliare l’altra mano..
-          Non ci pensare nemmeno…
-          Povera piccola Caterina sempre cocciuta e stupida, non vuoi proprio capire eh? Beh sarà il caso che vado è quasi ora di pranzo e voglio sperimentare un po’ di cose. Ciao angelo mio

Quando scomparve dalla vista di Caterina quella si lasciò andare sulla poltroncina impregnata di una vecchia colonia. Rimase lì alcuni secondi e poi scattò verso il cellulare voleva assicurarsi che Arthur stesse bene e che non fosse nei guai.

-          ARTHUR
-          U… Italy.. stai bene? È successo qualcosa?
-          A.. – ci pensò su se gli avesse raccontato cosa era successo si sarebbe soltanto spaventato proprio come Romano.
-          ITALY
-          No tranquillo volevo solo dirti che ti amo – seguirono una serie di borbotti e rumori dall’altra parte del telefono
-          I love you
-          Ciao..
-          Sei sicura di stare bene?
-          Ovviamente ah ah sto sempre bene…
-          Non ti perdonerò..
-          Come?
-          Se mi hai mentito, non ti perdonerò.
-          Stai tranquillo… ciao…

Rimise il telefono in tasca e si affacciò nel corridoio per controllare che Romano fosse ancora lì, ed infatti eccolo tutto preso dalle sue spese. Si sfilò il vestito e rimise i vecchi abiti per poi tornare dal fratello. “ se glielo dico finirà nei guai, proverà di nuovo a salvarmi e finirà male, lo sento. Meglio lasciar perdere e fare tutto da sola, come al solito”.  Gli saltò dietro le spalle, senza far rumore.

-          Secondo me quel colore con la tua carnagione sarebbe semplicemente perfetto. Uh avevi ragione su questo vestito è semplicemente meraviglioso davvero, scusa per prima lo so che dovevo essere più brutale ma sarebbe finita con la morte del purè se avessi continuato. Poi mi sarei sorbita Veneziano con i suoi pianti da bimbo deficiente. Lo sai che mi è venuta voglia di cantare? Eh dopo cerchiamo un karaoke e stasera a casa tua mi esibirò. Uh vado a pagare tu compra quello te ne prego altrimenti ti ucciderò

Si fece largo nella folla , ma la fila la bloccò. Doveva pensare ad una soluzione al suo epico problema, eliminarlo non sarebbe stato un grosso problema , ma non sapeva che avrebbe avuto sul testo della popolazione. Forse sarebbe stato un po’ come assassinare quel citrullo di Pio, Vaticano, cosa che avrebbe fatto volentieri. Si ritrovò a fissare il vuoto davanti a lei e si svegliò solo quando una vecchietta le sbatté gentilmente l’ombrello sulla testa, stava bloccando la fila. Pagò rapidamente e corse per strada per dare un rapido sguardo, sembrava essersi dileguato e forse era un bene. Alla fine della strada intravide il negozio di scarpe di Romano e ritornò quindi dal fratello sperando che non si fosse arrabbiato troppo. Lo seguì nel camerino ed attese con uno dei suoi rari sorrisi per stupirlo ancora una volta.


Romano Lovino Vargas
 
Ne trovò uno niente male, i colori erano davvero belli e la giacca era ben fatta, decise di provarselo intanto che aspettava la sorella, di certo non voleva farla aspettare erano andati lì per lei. Come uscì dal camerino, si osservò allo specchio e notò lo sguardo di due clienti fisso su di lui, a quanto pare il completo andava bene, gli fece un sorrisetto ed ammiccò alle ragazze che arrossirono e scapparono nei camerini riservati alle donne, si osservò ancora per qualche secondo chiedendosi se sarebbe piaciuto anche a lui e venne attaccato alle spalle.

-          Che cazzo?!

Si voltò e vide sua sorella che lo stava squadrando, poi fece i suoi commenti di apprezzamento, gli chiese pure scusa per non aver dato il giusto trattamento alla patata-macho e se ne andò alla cassa parlando della serata che a quanto pare, voleva passarla con lui, sorrise al pensiero e su ordine della sorella, decise di comprare quel completo, si cambiò e come uscì si ritrovò davanti una Caterina tutta sorridente

-          Che diavolo hai in mente? Mi fai preoccupare se mi sorridi così!

Rise e si diresse alla cassa ma prima si fermò a chiacchierare con una commessa, era parecchio attraente ed a quanto pare era nuova, non poteva certo fare lo scortese e non presentarsi, lo conoscevano tutti lì!

-          Ciao bella, io sono Lovino molto piacere – fece un piccolo inchino ed il baciamano – non penso di averti mai vista qui, altrimenti mi ricorderei della tua bellezza, sei nuova?
-          S-si, ho iniziato d-da poco – la ragazza arrossì e fece un timido sorriso fissando Romano
-          E come sta andando? – finse di essere incuriosito ed intanto si avviò alla cassa seguito dalla giovane
-          Bene, credo… ah io mi chiamo Laura
-          Che bel nome, davvero molto grazioso, tesoro – ammiccò mentre pagava provocando un’intensificazione del rossore già acceso della ragazza
-          G-grazie
-          Bene, scusami tanto ma devo andare, spero di vederti la prossima volta, magari potremo parlare di più, mi piacerebbe conoscerti meglio – le sorrise
-          Certo, torni a trovarci!
Uscì dal negozio di vestiti con la sorella e si diressero a quello per gli accessori, anche qui conosceva praticamente tutti, erano molto ospitali ed il posto era molto bello.
-          Bene sorella, siediti li ed aspettami, ho già in mente vari accessori da portarti, vedrai che assieme all’abito ti staranno benissimo!

Scattò verso un punto preciso del negozio e prese vari oggetti, tutti intonati con l’abito, andò dalla parte opposta per prendere delle paia di scarpe adatte, tornò dalla sorella solo per mettere giù gli oggetti e ripartì alla ricerca di qualcosa che risaltasse la sua amata sorella, ad un tratto, ricevette una telefonata da Prussia.

-          Che cazzo vuoi, bastardo?
-          Mi stavi tradendo!
-          Che?!
-          Stavi flirtando con una, lo so! – spalancò gli occhi
-          Come diavolo hai fatto a scoprirlo?
-          Allora lo ammetti!
-          Tsk!
-          Sono talmente magnifico che ora riesco anche ad osservarti standomene a Berlino! Hahaha!
-          Mi stai pedinando? – si guardò intorno sospetto, cercando una chioma platino
-          No, ti assicuro che sono a casa
-          Allora come cazzo hai fatto?! – era difficile trattenere la voce
-          Ho i miei informatori – ci fu una piccola risata – fai compere per il nostro appuntamento eh? Che carino~
-          Non metterti a fare lo spagnolo adesso! E comunque, non sto facendo compere per te, mi servono dei fottutissimi vestiti nuovi quindi non rompere, ok? Ciao!
-          Aspetta Sud, ti do un indizio per scoprire chi ho mandato hehehe!
-          Spara.
-          Gli piace rendere la vita impossibile alle persone
-          Tu?
-          Così mi ferisci Sud! Comunque no, il fantastico me non ha tempo per queste cose, devo aggiornare il mio blog!
-          Che attività stremante! – ovviamente era sarcastico
-          Di quello che vuoi ma sono molto popolare, adesso devo andare ci vediamo domani, tschüs!
-          Ciao
Prese le ultime cose e tornò da Caterina, continuava a guardarsi intorno con sospetto “Quel bastardo!”
-          Ecco qui, prova pure tutto quello che vuoi, dovrebbero andare bene con quello che hai preso e per il prezzo, non preoccuparti tanto te li pago io! – sorrise e si mise su un cappello che aveva trovato durante la sua ‘caccia’ – consideralo un ricordo per la bella giornata.

 
Caterina Florentia Vargas
 
Vide Romano allontanarsi con il telefono attaccato all’orecchio. Dopo pochi secondi si sentì chiamare e vide Galles poco distante da lei, non sapeva ancora il suo nome e la cosa la imbarazzava. Le venne incontro sorridendo energeticamente e la abbracciò, cosa che la sconvolse in parte, non era abituata a prove di affetto di quel genere. Si allontanò impappinata dal ragazzo che le scompigliò i capelli prima di iniziare a parlare. Doveva ammettere che la sua versione sveglia era molto dinamica, di certo più di Scozia ed Inghilterra messi assieme.

-          Hello , io sono Galles lo so ci siamo già conosciuti , ma ero in stato catatonico e non ricordo molto. Comunque tu sei Italia del centro so già tutti di te, grazie a Scozia, ma suppongo che per te non sia molto positivo. Sai Inghilterra parla sempre di te ed era molto preoccupato così mi sono detto andiamo dai, così ho preso il drago e puff eccomi qua.
-          D…d..drago?
-          A si la mia moto
-          AAH!!
-          Quello vero lo tengo nascosto in garage
-          COSA?
-          Sto scherzando ah , ah chi terrebbe un drago in garage.. è in cantina al fresco
-          A…capisco..
-          Insomma che fai qui?
-          FA COMPRERE IDIOTA DI UN GALLESE.
-          Scozia? – eccolo lì dietro di lei come al solito. – ma devi sempre apparirmi dietro le spalle.
-          È la mia posizione preferita
-          ODDIO NO i doppi sensi luridi no
-          Sei te che gli cogli, non io..
-          Dov’è finito Galles?
-          O sarà scomparso, come al solito.. mm vedo che ti stai preparando per il grande evento di oggi.. ci sarà da divertirsi, sono venuto proprio per aiutarti..

Lo scozzese scomparve e Caterina, confusa come non mai, armeggiò con un paio di orecchini fino a trovarne un paio adatti a lei. Quando Romano tornò stracolmo di nuovi accessori  lo fermò, per lei era fin troppo. Gli sorrise dolcemente emettendo quel suo tipico squittio di felicità che la caratterizzava un po’ come il vee di Veneziano. Si provò un paio di orecchini, dei braccialetti e pensò bene che fosse il momento giusto per delle scarpe. Prese la mano di Romano e lo seguì, non voleva fargli spendere troppo, insomma era pur sempre il suo appuntamento non quello di Romano. Gli indicò un paio di scarpe e ci si avvicinò, ma non ebbe il tempo di prenderle che le venne in mente un’idea. Firenze da anni era ricordata per il suo prestigioso negozio di profumi, l’unico capace di creare un’essenza per ogni persona, così da renderla unica. Non avendo il tempo di farne preparare una per Romano si sarebbe arrangiata un po’ a modo suo.

-          Senti dopo ti compro un bel profumo, qualcosa di sensuale penso già di aver una bella idea..
-          Mmm mi piace la parola sensuale. – Scozia , di nuovo dietro di lei, la fissava con le braccia incrociate sul petto. Portava un paio di sacchetti di colore rosato.
-          Scozia… ancora qui..
-          Ovviamente , ma che domande fai avevo un paio di commissione da fare per non parlare di un lavoretto per un amico comune. Senti dato che tu sei un ghiacciolo completo ho pensato di aiutare il mio fratellino, chiaramente non li ho ancora comprati per via della taglia, ma penso di averci azzeccato.
-          MA DI COSA PARLI?
-          Stai tranquilla e non sfondare i timpani. – infilò una mano nel sacchetto e ne estrasse un completo..
-          QUELLO E’..
-          Un completo intimo, vedi come ti avevo detto ad Arthur piacciono le cose strane vedi primo bacio sul muro anzi divoramento sul muro
-          Ma che diavolo dici??
-          Dico solo che vi ho interrotti ed ho una foto… - accese il telefono e la passò a Sud. – vedi Sud è molto divoratore mio fratello.. molto…
-          Cosa? Una foto??
-          Si comunque riprendiamo il discorso ecco quello che ti serve ho scelto il colore nero, perché il nero veste lo sappiamo ho dovuto, mi dispiace, ma ho dovuto comprare questa giarrettiera, Sud può capirmi. Per le coppe però… io andrei su una terza abbondante, ma non saprei… se tu mi facessi provare..
-          Provare?
-          Palpare..
-          Palpare? COSA??
-          Come faccio altrimenti a capire??
-          Ma… ma….
-          A lui è un po’ spastico quindi aiutalo te a sganciare ogni cosa
-          VA VIA..
-          Io te li compro poi… ehi guarda la foto – le passò il telefono ed alla sola vista inorridì, era un falso niente di più. si gonfiò di rosso e squittì ad alta voce gli tirò una botta in testa così forte che lo scozzese scappò.
-          Romano.. è un falso… davvero… non è vero…
-          Vero.. ho usato photoshop
-          Sei ancora qui?

 
Romano Lovino Vargas
 
Si lasciò trascinare dalla sorella, aveva anche lei ottimi gusti… tranne in fatto di uomini ma su quello, nessuno dei tre fratelli ne aveva a quanto pare, la vide allungarsi a prendere un paio di scarpa e fermarsi di scatto quindi, così ci pensò lui mentre ascoltava l’idea di sua sorella, non le dispiaceva l’idea di un profumo ma di certo non glielo avrebbe permesso, non accettava l’idea che qualcuno spendesse soldi per lui, tantomeno sua sorella. Sentì una voce fin troppo familiare dietro di lui e si voltò mostrando l’espressione più scocciata che riusciva a fare, non lo guardava nemmeno, continuava a parlare con sua sorella “Lasciala stare brutto cretino di uno scozzese!” poi il ragazzo, gli passò il cellulare e vide un’immagine di sua sorella e di Inghilterra che lo fece impazzire, l’inglese la teneva contro al muro e la stava toccando, le aveva abbassato i pantaloni e lei, cercava di spingerlo via, era orribile! *io lo ammazzo quel fottuto damerino allucinato* il telefono gli sparì tra le mani e lo vide tra quelle della sorella, arrossì ed urlò che era un falso, confermato anche dallo scozzese che si era allontanato senza il cellulare… grave errore.*

-          Scozia, ti devo chiedere un favore – fece un sorrisetto strano e prese il cellulare dalle mani di Caterina – vaffanculo e già che sei di strada, passa a prendere il bastardo albino. - fece cadere il telefono per terra e lo pestò violentemente un paio di volte frantumandolo
-          Ma cosa?!
-          Lasciaci in pace, dalla nostra ultima chiacchierata, sai che ho sempre con me una pistola, no?
Si toccò la giacca e spinse la sorella verso una poltroncina per provare le scarpe, guardò con un sorriso mafioso lo scozzese dando un calcetto a ciò che restava del telefono per avvicinarglielo e tornò alla sorella
-          Allora, ti piacciono queste scarpe? Secondo me ti donano molto, hai fatto davvero un’ottima scelta – si rese conto di essere troppo entusiasta, sembrava quasi il suo stupido fratello ed arrossì – d-devo prendere delle cose anche io… vado e torno, a-aspettami qui!

Se ne andò di corsa a cercare qualcosa da abbinare con il completo e magari qualcosa da aggiungere all’abito di sua sorella, la stava riempiendo di roba ma su queste cose lui non permetteva il minimo errore, ci teneva che tutti i particolari fossero perfetti e che nulla stonasse o facesse risaltare meno Caterina, non lo avrebbe mai detto a nessuno ma andava molto fiero della sua bellissima sorella.

-          Adesso cerchiamo quella borsetta che ho visto prima, deve essere da queste parti se non ricordo male…

Si dimenticò completamente dei suoi accessori e si rimise a ‘caccia’ per la sorella.

* se non vi bastasse la fantasia chiedete a me e vi invierò la foto XD una fan art di un altro autore che ho modificato XD
  
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