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Autore: Rota    31/08/2012    1 recensioni
Lui, lì, in realtà non voleva neanche andarci.
La biblioteca era un luogo freddo e buio, così piena di scaffali e mobiletti da sembrare alla sua mente semplicistica una specie di grande labirinto mangia-tutto. Aveva sentito, a tal proposito, proprio Gilbert borbottare la strana storia di un povero sventurato che si era perso alla ricerca di un libro e che più non era tornato indietro. Aveva anche aggiunto che i telegiornali non avevano dato la notizia perché il Preside della scuola aveva quel poco di potere all’interno della comunità da insabbiare ogni cosa velocemente.
Certo, se la mente di Alfred fosse stata appena un poco più sveglia e se la sua suggestione non così particolarmente imponente, avrebbe anche notato come Francis e Antonio, inseparabili del tedesco, avessero sghignazzato per tutto il tempo, rubando così ogni credibilità al racconto.

[Terza classificata al contest indetto sul forum di EFP da roro e Emiko "I was born to tell you I love you"]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Canada/Matthew Williams, Inghilterra/Arthur Kirkland, Un po' tutti
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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**11. Epilogo**

 

 

 

Portia:
Ay, but I fear you speak upon the rack
Where men enforced do speak anything.”
Bassanio:

Promise me life and I’ll confess the truth.”
Portia:

Well then, confess and live.”
Bassanio:

Confess and love
Had been the very sum of my confession.
O happy torment, when my torturer
Doth teach me answers for deliverance.
But let me to my fortune and the caskets.”(11)

 

 

 

Il fatto che Arthur non rispose insospettì parecchio Alfred che, con tutta l’innocenza del mondo, alzò gli occhi dal proprio copione per vedere la faccia dell’altro. E per, ovviamente, scoprirla contrita in una smorfia di pura irritazione.

-Ti sembra il modo di recitare, questo? Dico, Bassanio sta cercando di fare il galante con Portia, non sta leggendo l’elenco della spesa!-

Alfred sbuffò, facendosi aria con il plico di fogli. Stavano provando da circa mezz’ora quella singola scena e mai una volta Arthur era stato contento. Per lui l’interpretazione che faceva di Portia era assolutamente perfetta come l’interpretazione di Bassanio di Alfred completamente orrida.

-Beh, quantomeno io sono un uomo!-

-E questo cosa cavolo c’entra? Proprio perché sei un uomo dovresti sentire di più il personaggio!-

Arthur era stato felicissimo d’avere una nuova ed eccellente scusa per insegnare ad Alfred un’altra opera di Shakespeare. “Il mercante di Venezia” gli piaceva molto e questa volta sperava di non fare la stessa fatica della prima – magari sperava anche di studiare un poco di più e di perdere meno tempo in inutili faccende, ma questo era un altro discorso.

-Ma Bassanio è stupido, l’hai detto anche tu! Non mi riesce ad interpretare un personaggio stupido!-

-Questo è veramente il colmo: avresti solo da essere te stesso! E poi io ho solo detto che è un incosciente, non che è stupido! Tra l’altro, è incosciente con Shylock, con Portia è un perfetto gentiluomo della sua epoca! Ma non riesci ad ascoltare più di due parole dei miei discorsi?-

Durante l’estate, avevano avuto modo di trascorrere molto più tempo vicini del previsto, così non avevano perso l’occasione per passare le giornate assieme – a parlare di sport, di letteratura e di mille altre cose, a baciarsi sotto la Luna e sotto il Sole e in mille altre posti diversi.

Arthur aveva conosciuto quasi subito la famiglia di Alfred perché il ragazzo ci aveva sempre tenuto tantissimo a presentarlo ai suoi. Nello stesso periodo, anche Matthew aveva presentato il proprio fidanzato alla famiglia e come nel primo caso anche nel secondo i signori Jones accolsero la nuova coppia con semplicità e calore.

Alfred, però, ebbe qualche difficoltà a conoscere entrambi i genitori di Arthur. Probabilmente Kirkland non li riteneva ancora pronti per la notizia, probabilmente Kirkland stesso non era ancora pronto davvero a rivelarsi al mondo. Alfred aveva insistito solo poche volte, poi aveva smesso e si era messo ad aspettare con calma.

Non aveva fretta – perché era certo che dopo quella prima avrebbero passato assieme tante altre Estati.

-Ti ascolterei se non parlassi come un vecchio! Sei così noioso, alle volte!-

-Io non sono noioso! Sei tu che non capisci cosa ti dico! Sei uno stupido! Stupido, stupido, stupido!-

All’inizio del nuovo anno scolastico, si erano iscritti entrambi al Club di Teatro.

Nessuno dei due aveva rivelato all’altro la propria intenzione, perché volevano farsi una sorpresa a vicenda. Dopo un momento di imbarazzo silenzioso, avevano riso e sorriso nel ritrovarsi a sostenere lo stesso provino.

Erano stati presi entrambi e ad entrambi era stata assegnata una parte importante da preparare per lo spettacolo di Natale.

Ivan Braginski avrebbe fatto Shylock e in effetti Alfred pensava che, per lui, non c’era davvero ruolo migliore di quello.

-Se io non capisco è anche colpa tua che non riesci a comunicare nulla, non pensi?-

-Non chiedermi di adattarmi al tuo livello! Dobbiamo migliorare, non peggiorare!-

Avevano così preso la decisione di impegnarsi a fondo, entrambi e assieme, per riuscire a dare il meglio di sé stessi e per vincere quella nuova sfida.

Se sulle prime Ivan era stato piuttosto scettico nei loro confronti, alla fin fine si era dimostrato un attore professionista, più attento alla buona riuscita dello spettacolo tutto che al proprio tornaconto personale. Arthur e Alfred erano stati aiutati anche da lui a migliorare la resa dell’interpretazione, con qualche piccolo trucchetto per regolare calma e modulare meglio la voce.

Era stata una piacevolissima sorpresa riscoprire la sua persona.

-Arthur…-

-E piantala di lagnarti! Cosa vuoi?-

-Non voglio più ripassare…-

-Cosa vuoi fare, allora?-

-Non saprei… andiamo a fare una passeggiata?-

Il sorriso di Alfred rimaneva sempre la sua arma migliore – Arthur aveva capito quanto gli fosse impossibile resistergli, nonostante gli sforzi.

Lo sguardo di Arthur rimaneva sempre la sua meraviglia più grande – Alfred aveva capito che probabilmente, anche a cercare bene per tanti anni, non avrebbe trovato di meglio da nessun’altra parte.

E a entrambi andava benissimo così.

-Dopo però ripassiamo ancora, eh…-

   
 
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