One Direction, 'Moments in time.' di

Moments in time.

1 Settembre 1939

Niall cade lentamente alla mia destra e tira la coperta sul suo corpo nudo. E’ magnifico.
Magnifico stare con lui.
Magnifico sentire le sue mani sulla mia pelle.
Magnifico averlo sempre accanto.
Magnifico amarlo.
-A cosa pensi- mormora,girando il suo viso verso di me. I suoi occhi azzurro cielo mi scrutano e il suo viso candido è ancora più bello sotto i riflessi della luce lunare.
Ho sempre amato tutto di l ui. Sin dal primo giorno in cui ha fatto cadere il suo caffè sulla mia divisa lavorativa.
Il migliore incidente in quattro anni di duro lavoro.
Mi stringo al suo petto e mi faccio coccolare dalle sue mani morbide che si muovono lente e delicate,sulla mia schiena –Niente-
Sorride –Non si può pensare a niente-
-Ma io posso- affermo divertita.
-E perché?- mi alza il mento ed arrivo al suo viso. Mi stringe più forte a se e gli bacio il naso.
-Perché io sono speciale-
Mi stampa un bacio a fior di labbra e mi accarezza i capelli –Lo sei,amore-

***
3 Settembre 1939

Sbatto la porta della camera da letto infuriata e lui alza gli occhi dal quaderno buttato sul letto.
Ripone la chitarra sulla sedia e mi viene incontro. MI prende le mani.
-Cosa succede Ev?-
-Cosa succede?Succede che questa vita è una merda!- urlo. Faccio per prenderlo a pugni ma riesce a bloccarmi i polsi prima che tocchino il suo petto.
-Si può sapere cosa ti prende?- urla a sua volta. Sventolo il pezzo di carta che ho trovato nella buca della posta e sembra perdere vita in un attimo.
Si accascia sul pavimento e si porta le mani alle ginocchia. Il suo rossore abituale ora è diventato un pallido argenteo spaventoso.
So di non aver esagerato.
So anche che è obbligato.
Ma io? Io che fine farò?
La guerra. Una cosa peggiore non può assolutamente esistere.
Le divise mimetizzanti per evitare di essere scoperti. Il terrore che aleggia nei capannoni,tra urla strozzate di dolore e sospiri di persone morenti. I colpi di armi da fuoco che rabbrividiscono anche l’anima,mentre stanno per lacerare il cuore di qualcuno.
Quel qualcuno che magari sta lasciando una moglie,due bambini ed un cane.
Quel qualcuno che magari ha una vita. Quel qualcuno che qualche giorno prima era nel letto con sua moglie,reduce di una nottata d’amore e adesso è in lacrime,distrutta.
-Pensavo sarebbe arrivata..- sussurra,con la voce strozzata.
Mi siedo allo stipite del letto vicino al suo corpo e gli accarezzo la spalla.
La mia rabbia si è trasformata in dolore. Un dolore che non andrà via facilmente.
Un dolore che accompagnerà i miei giorni nei prossimi due anni.
-Non andare,ti prego- lo imploro.
Non ho mai fatto nulla del genere. Sono sempre stata maledettamente forte e determinata. Non mi è mai importato degli altri.
Ma ora sono debole più che mai. Fragile come un vetro. Sono sottile e sola come una foglia d’autunno. L’unica foglia verde d’autunno,sull’erba ormai arancio.
Niall alza il viso dalle ginocchia e mi cinge il fianco con il braccio –Sai bene che non dipende da me-
Guardo fuori dalla finestra. Mi vincolo dalla presa di Niall e mi dirigo verso di essa.
Non voglio che mi guardi piangere. Non voglio che capisca che sono maledettamente debole e fragile.
Le mie lacrime si confondono con la pioggia che cade inesorabile fuori,all’aria aperta.
Vorrei essere una goccia,senza preoccupazioni. Con solo due secondi di vita,prima di schiantarsi al suolo.
Vorrei amare solo per due secondi e sparire senza nemmeno accorgermene.
Sento le braccia calde di Niall abbracciarmi da dietro e la sua testa appoggiarsi sulla mia spalla.
Mi giro verso di lui e noto che ha gli occhi lucidi quanto i miei.
Non posso evitare di mostrare me stessa anche a colui che ha giurato amore eterno davanti alla fede.
A colui che c’è sempre stato. Che mi ha sempre amato e che mi ama.
Mi bacia la fronte – Non voglio lasciarti- gli sussurro.
Cattura la lacrima silenziosa sulla mia guancia con un altro bacio.
-Non voglio lasciarti nemmeno io- mormora impercettibilmente –Ma è il mio paese-
-E io sono tua moglie,cazzo- urlo.
Il dolore. E’ tutto ciò che provo.
Una frustrazione immensa. Una maledetta consapevolezza che lui tra una settimana varcherà quella porta di casa ed andrà via.
Lascerà me. Qui . Da sola.
Senza amore. Senza passione. Senza carezze ed abbracci mattutini. Senza il suo sapore. Il suo odore.
Non avrò più nulla.
Tranne che la speranza che un giorno possa bussare con le sue dita esili e sottili alla mia porta e che possa riabbracciarmi di nuovo.

***
14 Settembre 1939

-Se solo potessimo avere questa vita per un altro giorno..- mormora,mentre le lacrime tornano a pizzicare gli angoli dei miei occhi.
-Se solo potessimo tornare indietro nel tempo..- continuo.
Sorride – Allora ricordi..-
-..come se fosse ieri-
Le immagini del nostro matrimonio scorrono veloci nella mia mente,insieme a tutti i nostri momenti.
La situazione è delle peggiori,ma anche in queste circostanze il suo sorriso continua ad illuminare tutto. Continua a risplendere anche nella tuta verde,cupa e triste. Ciò che rimane dei suoi capelli ormai tagliati,sbuca dal cappellino.
Mi stringe tra le sue braccia più forte che mai- Promettimi che non amerai nessun altro come hai amato me-
-Non potrei,mai-
-Promettimi che non penserai mai di avermi perso-
-Non ti perderò,mai-
-Promettimi che ricorderai questo momento,nel tempo-
-Non dimenticherò,mai-
-Promettimi che butterai la chiave del tuo cuore e non permetterai a nessuno di aprirla-
-Appartiene a te-
-Promettimi- mi alza il mento con due dita. La brezza mattutina e fresca di Settembre mi scompiglia i capelli. Niall mi riavvia una ciocca dietro l’orecchio – Che mi ricorderai come un eroe-
Strozzo le lacrime- Tu sei il mio eroe-
Mi bacia ancora una volta e prende il suo borsone.
Lo vedo raggiungere gli altri militari che lo aspettano. Chi impaurito,chi insensibile,chi già consapevole che tutto ciò che sta per accadere è la fine.
Non posso lasciarlo andare. Non voglio lasciarlo andare.
-Niall!- lo richiamo urlando. Si gira verso di me e incontro nuovamente i suoi pozzi pieni di speranza.
Mi sorride – Ti amo- gli urlo.
-Ti amo anche io,piccola-

***

4 Maggio 1939

-Eri la mia vita,la mia voce e la mia ragione per vivere. Il mio amore ed il mio cuore. Ora sei solo polvere che viene spazzata via dal vento. Lontana da me. Una distanza straziante e dolorosa-
Apro l’urna e lascio che la brezza estiva porti via ciò che resta della mia vita.
-So che non sarai qui presente,quando nascerà. Chissà se avrà i tuoi capelli biondi o i miei rame. Chissà se avrà i tuoi occhi sorridenti e la tua risata cristallina. Chissà se potrà amare come ti ho amato io. So che sarà difficile affrontare tutto senza i tuoi baci e le tue parole. Ma tu sei qui. Sei nel mio cuore-
Una lacrima scende sull’angolo del viso ma non faccio nulla per fermarla.
Volto le spalle al lago dove ora galleggiano i miei ricordi. Lo guardo un’ultima volta.
-Addio Niall-

Eioh.
So che non è un saluto adatto alla situazione,ma non volevo piangere anche io.
Cioè l'ho già fatto,ritrovando questa One Shot.
In effetti risale ad un secolo fa. Forse a qualche pomeriggio tra libri di storia e Moments a palla.
Deprimente direi çç
In ogni caso,avevo tanta voglia di sentire le vostre opinioni riguardo a ciò scritto sopra.
Vorrei vedere tante belle recensionine per sapere cosa ne pensate.
Anche perchè solitamente non scrivo con tematiche del genere,ed è la mia prima OS con Niall protagonista.
Se volete passate qui,qui e qui per le mie long e qui per la mia one shot Larry fuoco ;)
Che dire. Spero solo vi sia piaciuta e vi abbia emozionato un pochino pochino.
Fatevi sentire e un bacio.
-A