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Autore: Heart Breaker    31/08/2012    3 recensioni
L’unica consolazione in cui potevo sperare era lo squillo di quel maledetto telefono appoggiato all’asciugamano accanto a me.
Distolsi lo sguardo dalla battigia, ripetendomi che era inutile continuare a cercare il suo viso in mezzo alla folla; così chiusi gli occhi sperando di riuscire a riposare.
Per qualche minuto non pensai a niente ; per qualche minuto il mondo sembrò fermarsi: avevo bisogno di lui; avevo bisogno di sentirlo vicino a me.
Tutti quei mesi di lontananza mi avevano fatto quasi perdere del tutto la speranza.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Memories Of Loving You 


Avevo l’impressione che fosse passata un’eternità; un semplice ricordo ancora vivo nella mia mente e soprattutto nel mio cuore…
 
-Ehi, ehi, stai tranquilla; andrà tutto bene. Ti chiamerò, rimarremo in contatto, ok?-
La sua voce tremava, ma con quelle parole riuscì comunque a infondermi un po’ di fiducia.
Non volevo lasciarlo; non volevo separarmi da lui.
-Non ti dimenticherai di me, vero?- i suoi occhi erano lucidi.
-Mai- Mi prese il viso tra le mani, asciugando le lacrime che scorrevano sulle mie guancie e in un attimo unì le sue labbra alle mie.
Quel bacio fu qualcosa di meraviglioso: l’ultimo bacio prima della sua partenza; un bacio d’addio, anzi di arrivederci.
Lo vidi allontanarsi in direzione del gate che conduceva all’aereo.
Sembrava determinato a non fermarsi, ma ad un tratto, nonostante avessi la vista annebbiata dalle lacrime, scorsi la sua figura voltarsi lentamente: mi guardò sorridente e sulle sue labbra riuscii a leggere qualcosa: “ti amo”.
Un sorriso sincero comparve sul mio viso: -ti amo anch’io. –
 
 
Erano passati più di due mesi.
La gente passava indisturbata: bambini, anziani, ragazzi…
Il vociare dei bagnanti si confondeva con il rumore del mare.
L’unica consolazione in cui potevo sperare era lo squillo di quel maledetto telefono appoggiato all’asciugamano accanto a me.
Distolsi lo sguardo dalla battigia, ripetendomi che era inutile continuare a cercare il suo viso in mezzo alla folla; così chiusi gli occhi sperando di riuscire a riposare.
Per qualche minuto non pensai a niente ; per qualche minuto il mondo sembrò fermarsi: avevo bisogno di lui; avevo bisogno di sentirlo vicino a me.
Tutti quei mesi di lontananza mi avevano fatto quasi perdere del tutto la speranza.
Il tempo passò velocemente ed io, immersa nei miei pensieri non mi accorsi della figura in piedi accanto a me.
Ad un tratto non sentii più la sabbia sotto al mio corpo, finché non mi ritrovai abbracciata a qualcuno.
Subito aprii gli occhi e istintivamente tentai di divincolarmi: ero spaventata, non capivo cosa stesse succedendo e soprattutto non avevo idea di chi fosse quella persona.
La mia agitazione continuò per qualche minuto, poi, improvvisamente, qualcosa mi bloccò: rimasi immobile, al contrario del mio cuore che iniziò a battere troppo velocemente.
Quell’odore, il suo odore, lo avrei riconosciuto ovunque.
Lentamente, quasi tremando, allungai la mano finendo per affondarla in un ciuffo di capelli spettinati, di un biondo inconfondibile.
Trattenni il respiro, mentre i miei occhi si riempivano di lacrime: non ci volevo credere; era impossibile.
Poi finalmente lo vidi, il suo viso.
Quegli occhi azzurri come il cielo capaci di stregarmi; quel sorriso così dolce, che mi faceva sciogliere ogni volta; quella risata con il potere di trasmetterti il buon umore: tutto di lui mi era mancato e in quel momento fui invasa da una sensazione meravigliosa.
D’un tratto mi sentii protetta, sicura, come non lo ero stata per troppo tempo.
Delicatamente mi posò a terra e io rimpiansi il contatto con la sua pelle calda: era lì, davanti a me e mi sorrideva.
A quel punto sentii di non riuscire più a trattenermi: troppe emozioni, troppi ricordi.
Finalmente quelle lacrime si decisero ad abbandonare i miei occhi e in un attimo mi precipitai tra le sue braccia, stringendolo più forte che potevo.
Sentii la sua stretta cingermi i fianchi e la schiena e fui sorpresa da un brivido; affondai il viso tra le pieghe della sua maglietta e mi lasciai invadere dal suo profumo.
Avrei voluto rimanere lì per sempre; avrei voluto non lasciarlo andare mai più. La lontananza mi aveva fatto capire quanto tenessi a lui, quanto lo amavo.
D’un tratto la sua voce ruppe il silenzio.
 -Mi sei mancata.-
Poche e semplici parole, pronunciate con voce tremante, quasi rotta dal pianto, ma che raggiunsero lo stesso il mio cuore.
-Anche tu mi sei mancato, Niall. Non sai quanto.- Tra i singhiozzi riuscii a malapena a pronunciare quella frase. Avrei voluto confessargli tutto quello che avevo passato durante la sua assenza: i pianti e la malinconia, ma anche la gioia provata nell’ udire la sua voce attraverso la cornetta del telefono; una gioia sincera, vera, ma mai quanto quella che stavo provando in quel momento, finalmente tra le sue braccia.
Attesi ancora qualche secondo, poi mi decisi a guardarlo negli occhi; aprii la bocca e feci per parlare ma fui bloccata: sentii il suo dito posarsi delicatamente sulle mie labbra, e qualche istante dopo fu lui a parlare.
- Vorrei tanto fare una cosa; una cosa che non ho potuto fare per troppo tempo; una cosa che mi è mancata da impazzire- il mio cuore iniziò a battere troppo forte.
- E che cos’è?- quella domanda mi uscì quasi istintivamente, ma la mia voce tremava.
Ci fu qualche istante di silenzio e poi finalmente ricevetti la risposta.
- Questo…- Lentamente le sue labbra si posarono sulle mie, con un movimento dolce, sensuale; le sue mano scivolarono sui miei fianchi mentre io incrociai le braccia attorno al suo collo, affondando le mani tra i suoi capelli spettinati.
Quando le nostre si toccarono fui scossa da un brivido: mi era mancato tutto questo; mi erano mancati i suoi baci; mi era mancato il sapore delle sue labbra.
Niente avrebbe potuto rovinare quel momento: ora avremmo potuto avere del tempo solo per noi, ma pensare ad un’altra sua futura partenza mi fece male.
Proprio mentre pensavo a tutto questo sentii il suo respiro sul mio collo e le parole che pronunciò mi fecero sentire la ragazza più felice sulla faccia della terra.
-Non ce la faccio, è inutile. Non resisto così tanto tempo lontano da te. Ti faccio una promessa: d’ora in avanti ti porterò con me; in tour, ai concerti… sempre e dovunque. –
Rimasi immobile: non sapevo che fare , non sapevo cosa dire.
Non ci potevo credere.
Resistetti qualche minuto, fissando i miei occhi nei suoi, poi mi lasciai trasportare dal mio cuore: lo baciai, ancora e ancora.
In quell’istante tutte le mie preoccupazioni si dissolsero.
Niente ormai avrebbe potuto separarci.
  

  SO…BASICALLY 

 Rieccomi qui con una nuova one-shot.
Avete ragione, non merito le vostre scuse. Sono stata via decisamente troppo tempo.
Vi assicuro però che la long “Different From The Others” avrà un continuo. Non appena ricomincerò a vedermi con la mia amica e co-autrice Ari_Sarck ricominceremo a pubblicare.
It’s a promise.                    
ANYWAY spero che questa os sia di vostro gradimento. Come avrete capito ho un debole per le one- shot, ma… che ci posso fare? Mi faccio talmente tanti “film mentali” che a volte finisco per metterne qualcuno per iscritto, come in questo caso.
Ok basta, ora me ne vado.
Grazie a tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggere!
Un bacione
PS. Su Twitter sono https://twitter.com/Miky_Lovy
 
#MUCHLOVE
  
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