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Autore: Wendy_BluHand    31/08/2012    2 recensioni
Prima di iniziare ci tengo a dire che questo è un crossover fra Beyblade e Doremì. La storia sarà concentrata su un alone di mistero e un insieme di flashback sul passato. Non mancheranno i nostri flat 4.Salii sul terrazzo per riposarmi. Il sole batteva sull'edificio bianco con insistenza. Un caldo come quello era insolito a Marzo. Ero stanca, avevo cercato disperatamente quel ragazzo per tutta la scuola. Quegli occhi azzurri gli avrei riconosciuti fra mille...erano i suoi occhi.
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lavorare le era sempre piaciuto. Nonostante fosse sempre occupata, amava il suo lavoro. Onpu era una semplice ragazzina all'apparenza. Solo in apparenza.
Onpu era anche un idol. Una nuova stella, l'ennesima che si aggiungeva al quel particolare firmamento. Cantare e recitare, era questo ciò che il suo lavoro comportava. Era brava Onpu, tanto. A volte si sentiva stanchissima ma il supporto dei suoi fan e delle sue amiche la spronavano a non gettare mai la spugna e a continuare a sorridere sempre. Qualsiasi cosa fosse accaduta, lei avrebbe continuato a sorridere. 
Onpu però era soprattutto un'apprendista strega. Questo erano in pochi a saperlo, ovvero solo le sue amiche ma doveva essere così. Per la viola era importante la sua formazione di apprendista, un giorno sarebbe diventata una strega a tutti gli effetti. Onpu e le sue amiche studiavano duramente per realizzare il loro sogno, era uno dei suoi obbiettivi più importanti.

Quella mattina però la sua vita da idol la chiamò alle sei in punto. Avrebbe dovuto prendere parte in un drama ma non da sola. Le avevano detto che uno degli idol più famosi di tutto il Giappone avrebbe recitato la parte del protagonista insieme a lei. La ragazzina non se ne curò, anzi preso il suo copione iniziò a leggerlo e a evidenziare le parti più importanti. Seduta con il capo chino sui fogli bianchi era assorta nel suo lavoro quando un vociare rumoroso la distrasse. La gente dello staff si stava affaccendando perchè il "signorino" era in un mostruoso ritardo. Onpu sbuffò seccata e si estraniò da tutto quel caos. 

Chi diavolo pensava di essere quel ragazzetto?! La star delle star?! Non lo conosceva di persona ma quell'atteggiamento di superficialità la snervava.

Dopo quasi un'ora lei era a buon punto con il suo copione. Sorrise soddisfatta e decise di prendersi una pausa per bere un bicchiere d'acqua. Si alzò e si avvicinò al tavolo su cui c'era la bottiglia. Si stava versando l'acqua nel bicchiere quando una voce la fece sobbalzare e voltare di scatto. 

- Ciao! Tu sei Onpu, vero? Io sono Haru Ishikawa. Piacere di conoscerti.- s'inchinò brevemente e le porse la mano.
I suoi grandi occhi viola si posarono su di lui e poi lo fissò con un'intesità tale che il ragazzo credette di avere qualcosa fuori posto. 
La verità era che vederlo sui giornali era completamente diverso dal vederlo dal vivo. Le riviste pullulavano di articoli e foto su di lui e i suoi cinque compagni. Si, perchè Haru faceva parte di uno dei gruppi più in voga degli ultimi tempi, una di quelle band che hanno tanta fama fra le ragazze e che hanno le giuste basi per restare immortalate nella storia della musica giapponese. Haru era il main vocalist del suo gruppo. La ragazzina potè constatare che i suoi occhi dal vivo erano più lunghi e bassi ma il suo sorriso era brillante come nelle foto che tante volte aveva visto. Profilo perfetto, naso dritto, capelli fantastici. Dovevano essere neri come il petrolio ma ora erano tinti di un castano cioccolato. Era davvero bello se è possibile ancora di più di persona. 
La sua mano dinoccolata era protesa verso di lei. Onpu si riscosse e la strinse.
- Spero di lavorare bene con te.- esclamò il ragazzo. 
Si sedette al tavolo e iniziò a dare un'occhiata al copione. - Vediamo un pò di che tratta questa storia.- bofonchiò, voltando distrattamente le pagine. 
La viola prese posto vicino a lui e si ritrovò a fissarlo di nuovo. Anche quella era superficialità, arricciò il muso infastidita.
In quel momento una penna rotolò giù dal tavolo e Haru fece uno scatto improvviso per raccoglierla, si chinò di lato e un profumo leggero colpì le narici di Onpu. Era un odore che le ricordava la mela cotta, come quelle che si trovano nelle torte di mele, fatte al forno. Non era uno di quei profumi che ti dava alla testa, era leggero, si sentiva solo se ci si avvicinava. Le piaceva l'odore che aveva Haru. Riemergendo da sotto il tavolo con la penna in mano le sorrise ancora. Onpu si mise composta sulla sua sedia e si concentrò sullo scritto.




26. Stand up!




Quella stanza le aveva riportato alla mente tanti ricordi. E senza un perchè aveva pensato subito a lui. Si strinse  il vestito al petto.

- Onpu.- quella voce l'aveva chiamata ancora. Si voltò di scatto e ciò che vide le fece cadere il vestito dalle mani. Haru era in piedi davanti alla porta.


C'era un'altra cosa che non quadrava in quel luogo di stranezze. Haru era morto da qualche tempo.

Non esitò e corse fuori dalla waiting dress room. Scivolò lungo il corridoio e spuntò sul palco. Lo vide ancora, seduto a gambe incrociate per terra, il sorriso stampato sulle labbra.
Onpu sentì il cuore tremarle in petto. Non per paura ma per il dolore. Tutta quella sofferenza che aveva rinchiuso in un ripostiglio del suo cuore dopo che Haru se ne era andato via. Ed ora che era lì davanti a lei, quell'oceano di angoscia aveva sfondato la porta del suo animo e l'aveva avvolta tutta, penetrando nelle sue vene.


- Onpu. Sempre bello vederti.- le disse il ragazzo con il suo solito sorriso brillante. 
- H-Haru...- mormorò con labbra tremanti. 
- E' tanto che non ci si vede...stai bene?- parlava come se tutto fosse normale ma la viola sapeva che non era così. 
- Haru...tu non dovresti essere qui...- gli disse con occhi estremamente lucidi. 
Il ragazzo prese a cantare, per lei. Lo faceva sempre quando Onpu era giù di morale. Sempre quella canzone. La sua voce era esattamente la stessa, bella e forte. Lo ascoltava modulare quelle parole dolci e trasformarle in quella melodia che le era così familiare. Quante volte si era lasciata cullare dalla voce di Haru, quante volte quelle note avevano cancellato la stanchezza dal suo volto.


Si accorse di quanto Haru le mancasse, di che vuoto avesse lasciato nella sua vita. Nei primi tempi dalla sua scomparsa, la notte Haru le mancava così tanto che sentiva lo stomaco stringerle e afferrava il cellulare, anche soltanto per guardare il suo numero in rubrica. Era ancora lì, intatto. A volte aveva l'impulso di chiamarlo ma tanto sapeva che mai più nessuno avrebbe risposto dall'altra parte. Sapeva che non avrebbe sentito la voce calda e accogliente di Haru. Aveva nostalgia delle loro chiamate notturne. Così si addormentava, sperando magari di potergli parlare nei sogni.

Onpu voleva scoppiare in lacrime, come una bambina. Incurante della sua prova, incurante di tutto il resto. Però c'era qualcosa che le diceva di non farlo, qualcosa che le frenava le lacrime agli angoli degli occhi. 
Haru aveva smesso di cantare e le si era avvicinato.
- Ricordi? I giornalisti pensavano che io e te fossimo fidanzati.- disse il ragazzo con le mani in tasca - Specialmente quando ti ho dedicato quella canzone. In verità non capivano un accidenti di niente.- il giovane sembrava quasi essere reale.
La canzone che le aveva dedicato se la ricordava benissimo. "Stand up" era il suo titolo.
Non era propriamente una canzone d'amore, era particolare, una canzone che era interamente sua. Haru l'aveva scritta apposta. Era piena di parole importanti, quelle parole che ti restano dentro. La incoraggiava a non mollare mai e a fronteggiare tutte le avversità. Haru la chiamava spesso "piccola" e le accarezzava i capelli.


Chiunque fosse dietro a quella storia, aveva fatto saltare il tasto giusto.



- Ti è possibile pensare nel luogo in cui ti trovi?- chiese a mezza voce la ragazza.
- Non lo definirei pensare...ma so che tu pensi me,piccola. Questo lo so.- rispose lui alzando una mano e accarezzandole i capelli.
Non sentì il suo tocco, non sentì la sua mano sfiorarle la chioma....non avvertì nulla. Si morse le labbra e cercò nuovamente di trattenere le lacrime.
- Devi essere felice...voglio che tu sia felice.-le sussurrò contro il suo capo. L'aveva abbracciata e stretta a sè. La testa contro il suo petto freddo. La cullava dolcemente.
- Resterò sempre con te...qualsiasi cosa succeda, sarò sempre al tuo fianco. Però tu non mollare, non adesso.- disse con voce ferma. Onpu alzò gli occhi per guardarlo e lesse in quegli occhi neri quella sicurezza che a lei mancava. Prima che potesse replicare Haru sparì dalle sue braccia e mentre lei cercava invano di afferrarlo, lo vide sorridere...per l'ultima volta.

- Haru!- gridò con quanto fiato aveva in gola.
- Non andare via...non di nuovo...- sussurrò con la voce spezzata.

- Santo cielo! Tutto questo è davvero commovente!- l'apostrofò un'aspra voce da donna. Onpu cercò la proprietaria di quella voce e guardando fra i posti vuoti, vide una donna dalla pelle bianca e dai ricci capelli biondi.
- Tu chi sei?!- ringhiò la viola scattando sull'attenti.
- Non t'importa chi io sia...probabilmente l'ultima persona che vedrai.- rispose quella alzandosi e dirigendosi verso di lei. Aveva un vestito verde e nero, aveva occhi color dell'ambra. Ciò che le fece rabbrividire l'intera schiena però fu altro. Scricchiolava ad ogni passo e solo in quel momento si accorse che i suoi arti erano proprio come quelli di una barbie. Era una bambola vivente. Nel farsi più vicina vide che i suoi occhi erano rotondi e mobili, le ciglia lunghe e nere e le sue pupille si spostavano da una parte all'altra procurando lo stesso rumore di biglie che rotolano sul pavimento.
- Tu non sei vera...- disse Onpu sbaloridta.
Eisuke aveva davvero delle creature subdole ai suoi ordini.
- E tu tra un pò non sarai più viva!- replicò la bambola e si produsse in una risata idiota. Le sembrava di essere finita in un film dell'orrore. Quello strano essere si fermò di botto e sbattè le palpebre ripetutamente. La ragazza non sapeva proprio che aspettarsi. Poi improvvisamente la bambola bionda spalancò la bocca rossa con uno scatto e vomitò un fiume verde acido che annientò metà del palco su cui erano. Stava per raggiungerla e se ciò fosse accaduto l'avrebbe bruciata viva. Onpu cominciò a correre e quando capì che quella roba l'avrebbe inseguita ovunque, si gettò giù dal palco e corse disperatamente verso i posti situati più in alto, per prendere tempo. Sentiva quella stupida risata rieccheggiare nell'aria. Quella specie di barbie era inquietante. Cercò di mantenere la calma e ricordare ciò che Tooru le aveva detto. La parola che le si addiceva era "ribon*", Tooru le aveva detto che questo era il nome del suo incantesimo. Con orrore si accorse che la bambola l'aveva raggiunta facendo scricchiolare sinistramente il collo. Sorrise e la fascia che aveva in vita si slegò e improvvisamente la colpì in volto, con un urlo perse l'equilibrio e sarebbe rotolata giù dalle scale se una delle pietre sulla sua spilla- jingle set, non si fosse illuminata e una sfera rossa l'avesse avvolta e posata delicatamente dove prima c'era metà palco.


Haru aveva ragione, si trovò a pensare. Aveva ragione su tutto. Doveva alzarsi in piedi e combattere contro quell'essere demoniaco. Perchè c'era qualcosa per cui valeva la pena vivere, per cui valeva la pena uscire vittoriosi da quella stanza. Lui non c'era più, non sarebbe mai più ritornato ma lei doveva essere felice perchè lui voleva che fosse così. Perchè oltre quella porta c'erano tante persone che aspettavano il suo ritorno. C'erano Doremì, Hazuki, Aiko, Momoko, Takao, Kai, Rei ,Max, Testuya e tutti gli altri a cui sarebbe mancata da morire...proprio come a lei era mancato e mancava Haru. Non avrebbe permesso agli altri di provare qualcosa del genere...era il momento di fidarsi delle parole del suo amico.

Tutto ciò che le aveva raccomandato Tooru le tornò improvvisamente alla mente. Afferrò la spilla e la lanciò in aria, quando le ritornò fra le mani si era trasformata in una bacchetta. Quell'orribile bambola era arrivata di sotto e stava per spalancare la bocca di nuovo ma questa volta Onpu fu più veloce, puntò la bacchetta verso di lei e gridò: - Ribon!-.  
Aveva quasi paura di sbagliare qualcosa e di non riuscire nell'incantesimo ma dalla punta della bacchetta uscì un nastro rosso che avvolse la bambola e sembrò quasi stritolarla, sentì come un rumore di ceramica infranta. Quell'essere aveva ugualmente spalancato la bocca e quel liquido verde era comunque fuoriuscito ma il nastro sembrava impermeabile all'acido. Il fiocco ritornò al suo posto e lasciò andare quel corpo vuoto pieno di crepe...era davvero fatto di ceramica. La bionda cadde a terra con un sonoro tonfo. L'aveva sconfitta...distrutta letteralmente. Prima che potesse muovere un muscolo, quel luogo iniziò a restringersi...doveva ancora distruggere la pietra che come al solito si trovava troppo in alto. Il diamante brillava ad un'altezza considerevole. Se non avrebbe fatto qualcosa al più presto, sarebbe morta schiacciata dalle pareti.
- Accidenti!- esclamò saltellando agitata - Tooru non mi ha detto come distruggerlo!- si lamentò guardandosi intorno.
Allora istintivamente si ricordò del fermaglio appuntito fra i capelli...lo sfilò dalla crocchia e lo lanciò con tutta la sua forza verso il diamante. Sarebbe pure dovuto servire a qualcosa. Non appena l'oggetto nero toccò la pietra questa si distrusse in mille pezzi. Onpu restò per un attimo imbambolata e poi corse via verso la porta, prima di uscire si voltò per l'ultima volta e in un frammento di diamante le sembrò di vedere il volto di Haru. Sorrise e si buttò fra le braccia dei suoi amici.






* Angolo di Natsumi213*
Salve dolcetti al cioccolato! ^w^ Come va? Vi chiedo scusa per il ritardo ma un pò di vacanza ci stava! :) Spero che anche voi abbiate passato delle belle giornate! :)
Ecco svelato il mistero di Haru! Da quello che avete capito, anche Haru era un idol e un amico della nostra Onpu che è venuto a mancare. La nostra streghetta aveva un rapporto speciale con lui ed è per questo che ha sofferto della sua mancanza ma ha anche capito che deve essere felice e godersi i suoi amici.
Mi è piaciuto scrivere questo capitolo e spero che piaccia anche a voi! :)
* Ribon in giapponese vuol dire fiocco e ho pensato che fosse abbastanza sofisticato per Onpu.
La parte iniziale narra del primo ricordo che Onpu ha di Haru.
Ora passiamo i ringraziamenti! :) Ringrazio Kry333 e Aiko_Laury per aver recensito lo scorso capitolo! <3 <3
Ringrazio
Aiko_Laury, Kiki Hiwatari, Kry333, Lady Dream, Sarahmanga e Silvia the best per aver inserito la storia fra le preferite! <3 <3 <3 Un grazie va anche a chi l'ha soltanto letta! <3 <3
Grazieeeeeeeeee!! :3 Vi amo tutte!! ^^ XD
Ora eclisso gioie! :) Ci sentiamo presto!
Kiss! :* :*


  
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