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Autore: Nay Nay    31/08/2012    2 recensioni
“Come caffè” disse tempo fa. Si, i suoi occhi erano dello stesso colore del caffè, Ma non solo. Erano amari, caldi, scontrosi.. Ma se uno li conosce bene, come sapeva lui, non erano così amari come la gente credeva.
Pucktana.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Santana Lopez
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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"Pesce" d'aprile

Era il primo di aprile, e Noah camminava nei corridoi, confuso e arrabbiato. I pugni chiusi lungo i fianchi e un obbiettivo in testa. Arrivò nello spogliatoio di Football. Arrabbiato e “Gli spacco la testa” a quanto pare, furioso. Girò frettoloso tra gli spogliatoi,  in un finché non trovò lui, il suo obbiettivo -Evanz!- urlò, il ragazzo si girò e sbuffò -Evans Noah, il mio cognome è EVANS- Scandì, guardandolo tranquillo. In un secondo, il biondino si ritrovò schiantato contro gli armadietti rossi, con le spalle doloranti e con la schiena curvata -Ma ti sei impazzito??- Urlò il ragazzo, posando le mani sugli avambracci duri di Noah, che avena i pugni stretti sul bordo della maglietta di lui che arrivò a pochi centimetri dal viso attonito di Sam. -Se posi le tue labbra di pesce su di lei. Sei morto- disse ringhiando, minaccioso e furioso. Sam strinse forte le mani, lasciando che i polpastrelli diventassero bianchi -N..Noah che.. Che diavolo- chiese con fatica. Noah tirò a se Sam, per poi farlo riscontrare con violenza contro gli armadietti -Hai capito?- urlò contro, Sam aggrottò le sopracciglia, confuso -Ma di che diavolo parli??- Chiese il ragazzo, prima di prendersi un altri spintone dal “cresta“. Sam deglutì, girando lo sguardo verso Finn che si avvicinò frettoloso, posando una mano sul petto di Noah -Hei, Amico! Che diavolo ti passa per la testa?- Chiese alterato Finn, guardando negli occhi l’amico -Non deve toccarla!- Urlò “Cosa diavolo sto facendo” Pensò, ma ormai, Puckerma, era in un gran pasticcio. Sospirò, cercando di rilassarsi, ma Sam, ancora più confuso. Finn si piazzò d’avanti ai due ragazzi, mentre Sam si aggiustava la maglietta guardando gli occhi furiosi di Noah -Toccare chi?- Chiese Finn, ancor più confuso.. Li Noah capì che, Santana era una grande Stronza!
 
* Due ore prima *
 
L’aula di Shuster era piena, troppo piena. L’aria mancava, e Santana era molto annoiata -Puckerman! Testa sul compito!- Richiamò Will, facendo sbattere la biro contro al libro aperto. Noah storse le labbra e si girò verso Santana, che, con la testa poggiata sulla mano, segnava tranquilla il compito. Noah la guardò e si incantò a tanta bellezza. Era sempre lei, la Santana forte e decisa, anche se era senza divisa, era sempre la bellissima donna che lui tanto voleva per se. Ma ora stava con Lauren “Lauren..” Pensò, cosa aveva trovato di tanto bello in lei? Lo sapeva. Lui lo sapeva. Il suo carattere somigliava molto a quello dell’ispanica, ispanica che lui bramava da ormai un anno intero. Scrisse un semplice bigliettino, un classico di Puckerman. Prese la penna e stracciò il foglio della prova, scrivendoci sopra “Stasera a casa mia?” Provò, prima di posarglielo sul libro -Pucherman!- Richiamò un ennesima volta il professore, e Noah sbuffò -Mi scusi!- Disse scazzato, prima di guardare la faccia di Santana, Faccia confusa, quasi schifata ma, in un secondo, i suoi occhi cambiarono, in uno sguardo malizioso; Santana fissava il foglio, con orgoglio. Era sempre nelle sue mani, era sempre li pronto a donarsi, a chinarsi al suo potere ma, lei doveva farsi desiderare, o semplicemente, farlo innervosire “Stasera ho un appuntamento con Sam, a casa sua.” Scrisse. In realtà, non aveva nessun impegno ma.. Ormai aveva scritto no?; senza guardarlo, gli passò il foglio, dopo di che sbadigliò, poggiando nuovamente la mano contro al viso. Noah sentii un ribollio nello stomaco, la pelle gli si accapponò e sentii lo stomaco stringersi, contrarsi, morire dentro -Hm!- Fece soltanto, lasciando uscire un sorriso malizioso e soddisfatto sulle labbra di Santana, che per tutto il resto dell’ora, non lo calcolò di uno sguardo. “Io lo uccido”
 
**
 
-Io ti uccido!- Ringhiò nuovamente, spostando Finn e arrivando ad un palmo dal naso di Sam, che era li, fermo, non reagiva (Semplicemente per non avere casini ). -Guai a te, se la tocchi..- Sussurrò, prima di girarsi e uscire furioso dallo spogliatoio. 
  
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