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Autore: Bluemask    31/08/2012    6 recensioni
Tirai fuori io mio taccuino e una penna. Incominciai a scrivere.
Ero così presa da non essermi accorta del rumore dei passi che si avvicinavano.
- Ciao. – un ragazzo si era seduto accanto a me.
Sobbalzai, alzando gli occhi di scatto.
- Scusami, non volevo spaventarti.-
- Non mi hai spaventata.- mentii.
- Bene.- sorrise.
Aveva un sorriso luminoso e dolce, mi ricordo ancora alla perfezione quel sorriso.
E, beh, era davvero bellissimo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi sedetti all’ombra di quel salice piangente, come ogni giorno.
Adoravo stare lì. Ascoltavo musica, leggevo, disegnavo, scrivevo.
Mi piaceva scrivere, molte volte inventavo storie.
Mi sentivo libera nel mio piccolo mondo racchiuso dalle fronde di un albero, piegate come in un inchino.
Alcune volte, invece, rimanevo in silenzio a guardare tralci del paesaggio che si intravedeva tra i rami del salice.
Mi piaceva la solitudine. Stare sola con me stessa, pensando e basta.
Tirai fuori io mio taccuino e una penna. Incominciai a scrivere.
Ero così presa da non essermi accorta del rumore dei passi che si avvicinavano.
- Ciao. – un ragazzo si era seduto accanto a me.
Sobbalzai, alzando gli occhi di scatto.
- Scusami, non volevo spaventarti.-
- Non mi hai spaventata.- mentii.
- Bene.- sorrise.
Aveva un sorriso luminoso e dolce, mi ricordo ancora alla perfezione quel sorriso.
E, beh, era davvero bellissimo.     
Non voglio sembrare una ragazzina dicendo questo, ma lo era davvero. Mi toglieva il fiato.
- Come ti chiami?- il suo sguardo mi spinse a voler iniziare una conversazione.
- Niall. Mi sono trasferito qui da poco, abitavo in Irlanda. Tu come ti chiami?-
- Giulia. Irlanda? Wow. Ma sai benissimo l’italiano.-
- Già.- ridacchiò, spostandosi un ciuffo ribelle dalla fronte. I suoi capelli biondi lanciavano bagliori dorati qua e là.
- Mio zio è venuto ad abitare in Italia tanto tempo fa, poi è tornato da noi, gli mancavano le terre irlandesi, e mi ha insegnato l’italiano.- proseguì.
Gli sorrisi, ero rimasta incantata dai suoi occhi color oceano. Non ne avevo mai visti di così profondi.
- Vieni spesso qui?- mi chiese, guardandomi così intensamente da farmi distogliere lo sguardo.
- Ogni pomeriggio. Mi piace restare qui, da sola, e... pensare.- incominciai a giocherellare con un ciuffo d’erba, imbarazzata a star così vicina a lui. Infatti Niall si era spostato leggermente più accanto a me, tanto che le nostre spalle si sfioravano.
- Pensare?-
- Sì. Oppure disegnare, ascoltare musica, scrivere.-
- Prima ti ho vista con un’agenda in mano, scrivi su quella?-
Annuii.
- E cosa scrivi?-
Esitai. Cosa scrivo?
Scrivo storie sul mio passato, ricordi, emozione lontane. Ecco cosa scrivo.
Si accorse di essersi spinto troppo oltre; credo che pensò di aver invaso i miei spazi, visto che cambiò immediatamente discorso.
Restammo lì a parlare del più e del meno. Canzoni, libri, sport, amici, cibo (già, adorava mangiare... non si sarebbe mai detto dal suo fisico) e alla fine toccammo il mio argomento tabù.
- Il tuo ragazzo non si siede accanto a te, qualche volta?- domandò, con lo stesso di tono di voce che si usa quando si chiede l’ora.
- Ragazzo?-
Perché avrei dovuto avere il ragazzo? Cioè, cosa l’aveva spinto a pensare che ce l’avessi?
Arrossì. – Oh, non hai il ragazzo. Avrei dovuto chiederlo prima di essere così convinto, accidenti.- Iniziò a confabulare scuse, era molto... dolce. Non riuscii a trattenere un sorriso.
- Sono così ridicolo?- chiese, vedendo la mia espressione.
- No, non ti trovo per niente ridicolo! – risposi in fretta e con foga, come se avessi fatto un’enorme errore, e questa volta fu lui a sorridere.
- Perché hai pensato che avessi un ragazzo?-
Alzò le spalle. – Non so... l’ho pensato e basta.-
Guardò i rami cadenti del salice, evitando i miei occhi.
- Beh, non ho il ragazzo. Tu invece?-
Mi guardò sul punto di ridere.
- Che ho detto?- esclamai.
- Scusa se mi fa ridere ma... ma, ecco, no. Non ho il ragazzo.- rise.
Aveva una risata meravigliosa e coinvolgente, così finii per ridere anche io.
- Magari potevi averlo, no?- ribattei in mia difesa.
- Preferisco le ragazze!-
Continuammo a fare battute del genere, il tempo volò via.
Mi accorsi che le 18 si stavano avvicinando.
- Ora devo scappare.- mormorai con tristezza.
Lui scattò in piedi come una molla.
- Come? Di già?-
- Mia madre torna tra mezz’ora. Devo essere a casa prima di lei.-
- Okay, lascia almeno che ti accompagni.-
- Magari hai meglio da fare...-
- Non c’è nessuno problema.- mi anticipò lui.
- Grazie.- sorrisi.
Uscimmo da sotto il salice e ci avviammo verso la strada.
- Aspetta...-
Niall allungò la sua mano verso i miei capelli. Poi tolse una foglia che era rimasta attaccata ai miei ricci.
Era rossastra, quasi marrone. Lui la guardò per mezzo secondo e se la mise in tasca.
- Te la tieni?- chiesi sorpresa, credendo che l’avrebbe buttata via.
- Certo. Per ricordarmi di questo pomeriggio... e di te. –
Di me. Voleva ricordarsi di me.
Rimasi colpita da quelle parole, mi incantai nuovamente nei suoi occhi blu.
Quella frase... che dovevo dirgli? Grazie? Anche io mi ricorderò di te?
Mi limitai a sorridere e a stare zitta, ma questo sembrò bastare.
Rimisi in silenzio per molto tempo, solo in quel momento mi resi conto di star camminando con un estraneo.
Okay, forse non estraneo estraneo. Sapevo molte cose di lui... però poteva benissimo avermi mentito. E poi lo stavo portando dritto a casa mia, se fosse stato una specie maniaco?
Scossi la testa. No, non era possibile.
Non sapevo perché, ma sentivo di potermi fidare di lui.
- Tutto bene?- chiese con gentilezza.
- Uh? Sì, ero solo persa nei miei pensieri.-
- Anche a me a volte capita... mi perdo nei sogni, in realtà.-
Apprezzai il fatto che non mi avesse chiesto a cosa pensavo.
- Sogni?- domandai, curiosa.
- Già.- Visto che non andò oltre preferii non fare altre domande.
Tra noi calò il silenzio, come se si fosse improvvisamente alzato un muro invisibile.
Restammo così, a camminare l’una accanto all’altro, fino a quando arrivammo vicino all’appartamento mio e di mia madre.
- Beh, abito qui.- dissi, il tempo era passato davvero troppo in fretta.
- Bel posto.- commentò.
Si mise le mani in tasca, sotto la luce del lampione i suoi capelli erano a dir poco stupendi. Abbassò la testa, dando un calcio a un sasso.
- Domani potremmo vederci di nuovo.- propose lui.
- Mi piacerebbe moltissimo.- mi morsi un labbro nervosamente.
- Allora... passo da te verso le 15 e torniamo sotto il salice?-
- Perfetto.-
- Okay. A domani, buona notte Giulia.- sorrise.
- Buona notte Niall.-
Mi girai e entrai a casa col cuore a mille.
Richiusi la porta dietro di me e mi ci appoggiai contro, sospirando.
- Ho un appuntamento...- mormorai euforica.
Un appuntamento con un ragazzo fantastico, dolce, divertente.
E... speciale.
- Okay, calmati Giulia. È solo un’uscita tra due amici, no? Sì, sì certo che è così. Siamo solo amici.-
Respirai profondamente.
- Con chi sei solo amica?-
Dire che mi spaventai è dire poco.
Feci un salto pazzesco e mi girai con gli occhi sbarrati verso quella voce.
- Mamma! Che ci fai qui?-
- Ci abito, tesoro.-
Mi sentii ridicolamente idiota.
- Con chi sei solo amica?- ripeté.
- Con...- non trovando una bugia meno imbarazzante dissi la verità. – un ragazzo che ho conosciuto oggi al parco, e con cui domani esco...-
- L’hai conosciuto solo oggi e ci vuoi già uscire?-
- Per prima cosa, me l’ha chiesto lui di uscire. E comunque no, prima volevo dire che lo conoscevo già. È un amico di Fabio, ma oggi l’ho conosciuto meglio.- improvvisai.
- Ah, okay.-
Fabio era il mio migliore amico dalle medie, finimmo nello stesso liceo per caso, gli volevo bene... e grazie a lui avrei ottenuto il permesso di uscire con Niall.
Un altro motivo per volergli bene.
Mangiai con mia madre e poi andai a letto, ancora elettrizzata.
- Allora... passo da te verso le 15 e torniamo sotto il salice?-
- Okay.-
- Okay. A domani, buona notte Giulia.- sorrise.
- Buona notte Niall.-
Chiusi gli occhi, pensando a quelli di Niall.
Non sapevo cosa mi stesse accadendo, tutti quei sentimenti confusi, quelle emozioni...
La stessa cosa che mi era successa con Jason.
Mi morsi il labbro inferiore.
Dopo la rottura con lui mi ero ripromessa che non mi sarei più innamorata.
Solo in quel momento pensai a quanto era ridicola la promessa.
Come potevo non innamorarmi?
Mi persi nei ricordo di Jason mentre cercavo di prendere sonno.
- Sei così bella quando sorridi.-
Scoppiai a ridere.
- E tu sei così dolce quando menti.-
Sorrise.
- Non sto mentendo.-
- Tanto non ci credo.-
- Beh, ti amo. Non credi nemmeno a questo?-
Cercai di cancellare quel bacio dalla mia mente, ma l’immagine continuava a rimanere lì.
- Maledetto Jason.- mormorai poco convinta.
In terza liceo mi ero innamorata di lui, poco dopo ci mettemmo insieme.
E poi... beh, dopo tre mesi lui si mise con la zoccola di turno.
Fine della storia.
Era per questo che avevo paura di innamorarmi... avevo paura di fidarmi delle persone, come avevo fatto con Jason. Lui mi aveva spezzato il cuore, e non volevo che accadesse di nuovo.
Ma con Niall era diverso, lui era diverso. Sentivo di potermi fidare.
E non sapevo nemmeno perché.
Mi addormentai, pensando al dolce irlandese con gli occhi color cielo di cui mi ero innamorata senza neanche accorgermene.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
AngoloMe:
So esattamente cosa state pensando: il capitolo fa schifo.
Sì, lo so, non c’è bisogno di dirlo.
Questa è stata la mia prima ff sui 1D, solo che me ne ero dimenticata (la mia memoria, eh eh) e non l’ho pubblicata.
Prometto che migliorerà, davvero.
Ah, un’ultima cosa: questa storia la “dedico” a ‘Just dreaming’ ovvero la mia omonima (ahahah) e alla sua storia stupenda ‘Cappuccino e Nutella’ (pubblicità occultaaaa).
E’ grazie a lei che mi sono ricordata della storia, lol.
Non siate cattivi, recensite (?) xxx *mi sento la Peazer con le ‘x’*
- Giulia
 
 
 
  
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