Le ferite non erano nel corpo. Erano soprattutto
nell’anima.
Ed erano quelle che facevano più male.
Il magone si strinse nel suo petto e lui cercava di
farselo passare ma invano poiché questo tentativo era inutile.
Frenzis lo fissava con i suoi grandi occhi.
Si inginocchiò di fianco a lui.
Vegeta chiuse gli occhi. Non riusciva a trattenere le
lacrime per la sconfitta subita.
“Non posso essere battuto da un’insulsa donna!Sono il
migliore fra i Sayan per di più!” pensò lui con dolore immenso.
Lei gli accarezzò la guancia destra.
Lui ebbe un fremito.
Le stesse mani che prima lo avevano ferito, ora lo
stavano
toccando in viso con una dolcezza impressionante.
Poi cominciò a lavargli via le lacrime con le piccole
mani
nude ricoperte ancora del suo sangue.
Vegeta si vergognava da morire.
Preferiva essere morto piuttosto che trovarsi in quella
situazione imbarazzante.
Per lei quel momento non aveva nulla di particolare.
Era abituata a battere in battaglia uomini che si
ritenevano presuntuosamente più abili nel combattere e più intelligenti
nello
scegliere la propria strategia combattiva.
Dopo molto tempo finalmente Vegeta ebbe il coraggio di
affrontare la realtà e di aprire gli occhi.
Lei stranamente gli sorrise. Il suo non era un sorriso
beffardo ma uno vero, che si rivelava complice delle emozioni di lui.
Vegeta lo notò e ne rimase stupefatto.
Poi lei improvvisamente lo prese in braccio e lo tenne
stretto a sé, fino a che, Vegeta, ancora gemente per il doppio dolore,
si
addormentò pacificamente come un neonato che ha appena soddisfatto le
sue
esigenze primarie.
Poi cominciò a medicarlo togliendogli i brandelli dei
vestiti, lasciandolo nudo sul letto della navicella.
“È così bello!” pensò lei.
Lo fissò ancora a lungo per poi sdraiarsi vicino a lui
nel
vano tentativo di cercare di dormire.
Sentiva il respiro regolare di lui. Ora non soffriva
più.
La sua bocca rivelava un sorriso e un rivolo di saliva gli stava
pendendo.
Intanto lui sognava gli allenamenti nella casa di Bulma.
Presto furono interrotti dalla voce di Bulma che era
appena entrata nella stanza, non prima di aver spento la super gravità.
Lui la vide avvicinarsi.
Lei lo circondò con le braccia stringendolo a sé.
Cominciò a baciarlo con estrema foga.
In quel momento trasse un respiro profondo e continuò a
sognare di lui e lei in una notte magica di passione.
Scusate del ritardo e dei
mancati commenti ai ringraziamenti ma ho molto da fare in questo
periodo.
Vi prego di non farci caso
e di
scusarmi ancora.
Ringrazio
tutti voi che nonostante tutto continuate a
seguire la fanfiction e spero che questo capitolo non vi abbia delusi.