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Autore: Bluemoon Desire    31/08/2012    4 recensioni
Un duplice omicidio apparentemente casuale che nasconde una verità raccapricciante...su questo sfondo si muovono i personaggi di questa storia, tra sentimenti nascosti, mezze verità ed enigmi insoluti...mentre il destino attende il momento giusto per scagliare la sua mossa!
Genere: Commedia, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo Sesto
                                       In my Veins     
 


Casa Beckett
00.10 p.m.
 

Dopo essersi girata e rigirata più volte nel letto, senza riuscire minimamente a chiudere occhio, Kate provò

l'irrefrenabile desiderio di allontanarsi per un po' da quelle quattro mura che iniziavano ad andarle piuttosto

strette. Le sarebbe bastato anche un giretto del quartiere, niente di troppo impegnativo. Sempre meglio che

rimanere sdraiata lì, in preda ad un'atroce insonnia. Saltò giù dal letto con un leggero balzo e, dopo essersi

concessa una doccia veloce, indossò un paio di jeans neri a vita bassa, una pesante felpa grigia con il

cappuccio ed uscì di casa. La sferzante aria gelida di quella notte di Dicembre la colpì in pieno volto, come un

mucchio di dardi ghiacciati affondati nella carne. Il caso Cooper la stava mettendo decisamente sotto

pressione. Montgomery non le dava un attimo di respiro ma, d'altro canto, non poteva certamente biasimarlo,

tormentato com'era dagli esponenti dei piani alti, interessati alla risoluzione immediata delle indagini.

Michael Cooper era una personalità di spicco nel suo ambiente e il polverone sollevato dalle vicende piuttosto

scomode emerse dalle loro indagini, non avrebbe giovato a nessuno. Men che meno ai capi del suo capo.

Sollevò il cappuccio della felpa sulla testa, per proteggersi da quelle violente raffiche di vento, poi si avviò con

passo spedito in direzione del parcheggio. Le era appena balenata un'idea nella testa. Sperava solo che non

fosse l'ennesima mossa falsa dettata dal suo impaziente istinto. 
 
Alcuni minuti più tardi...
 
Casa Castle
00.20 p.m.
 

Appoggiò delicatamente l'orecchio contro il battente della porta, per rilevare eventuali rumori all'interno

dell'appartamento. 

Regnava il più totale silenzio.                                                             

Sapeva che ultimamente aveva lavorato spesso fino a notte fonda, per poter completare gli ultimi capitoli del

nuovo manoscritto da consegnare al più presto alla casa editrice, ma a dir la verità, non era neppure certa

che si trovasse effettivamente in casa a quell'ora.                                    

Dopo alcuni momenti di esitazione, si fece coraggio e bussò un paio di volte.

Nessuna risposta.

Provò ancora. 

Niente.

Al terzo tentativo, l'uscio si spalancò davanti ai suoi occhi e Castle apparve sulla soglia.

Era a torso nudo, i capelli grondanti acqua e l'asciugamano legato con un debole nodo intorno ai fianchi. 

Chiaramente era appena uscito dalla doccia. 

"Ehi!" la salutò, con un tono di leggera sorpresa. 

"Ehm, ciao" ricambiò Kate, in imbarazzo "Ho come la vaga sensazione di aver sbagliato momento...spero di

non aver svegliato Martha o Alexis..."

Si passò nervosamente una mano tra i capelli, fissando insistentemente la punta dei piedi, per evitare di star lì

ad ammirarlo come una perfetta idiota. 

"In realtà sono qui a casa da solo e ho finito da poco di scrivere al computer..." le disse Castle, con il suo

solito sorriso sornione "...avevo deciso di farmi una doccia veloce e poi ficcarmi tra le coperte, ma se hai

voglia di fare due chiacchiere..." 

Le fece segno di entrare nell'appartamento.

"Oh no..." fece Kate, scuotendo la testa "...sai una cosa? Fai finta che io non sia mai stata qui, d'accordo?

Adesso salgo di nuovo in macchina e me ne ritorno a casa..."

Fece per allontanarsi ma Castle la trattenne debolmente per un braccio.

"Dammi 5 minuti e ti accompagno a fare una passeggiata, ci stai?" le propose con un sorriso.

Per un breve istante, Kate considerò seriamente l'idea di declinare l'invito ma alla fine capitolò. Che diavolo,

pensò, in fondo era stata lei a presentarsi a casa di Rick nel bel mezzo della notte. Inoltre, perché mai una

semplice passeggiata avrebbe dovuto sconvolgerla tanto?

"Ok, 5 minuti..." accettò infine, seguendolo nell'appartamento.
 

Parco Comunale
New York 00.45 p.m.

 
Beckett e Castle trovarono estremamente divertente camminare a piedi nudi attraverso la fitta boscaglia del

parco, un buon espediente per scacciare i cattivi pensieri e ritrovare un po' di sano ottimismo. Lontano dalle

luci accecanti e dai neon intermittenti della città, ogni cosa intorno a loro sembrava essere avvolta da

un'incantevole alone di magia. Qualcosa che, secondo Castle, rasentava quasi l'irrealtà. Era da parecchio che

non trascorrevano così tanto tempo insieme, loro due da soli, probabilmente proprio dal giorno in cui si

erano scambiati il primo bacio. Parlare con Castle non le era mai sembrato difficile o impegnativo, c'era

qualcosa nei suoi modi di fare e nelle sue parole, che l'aveva sempre fatta sentire perfettamente a proprio

agio, senza mai procurarle alcun senso di inadeguatezza o altro. Era una sensazione che raramente le era

capitato di provare in presenza di una persona dell'altro sesso, forse soltanto con i suoi colleghi di lavoro.

Magari era anche per questo che sentiva di essere profondamente legata a lui. 

"Quando ero piccolo, avevamo una baita in montagna nel Vermont..." le confessò Castle d'un tratto "...ricordo

che trascorrevo intere nottate sdraiato sul tetto a fissare le stelle e la loro bellezza mozzafiato..." 

Kate lo guardò.

Stava fissando il cielo con aria quasi malinconica.

"Ti mancano le stelle, Piccolo Principe?" gli sussurrò, con un sorriso divertito.

"Forse" fece lui, annuendo "O forse mi manca sentirmi libero e spensierato come allora..."

Beckett gli puntellò leggermente il fianco con un dito.

"Castle, le persone crescono...evolvono..." gli fece saggiamente notare "...nessuno può rimanere bambino per

sempre..."

"Eccetto Peter Pan"

"Oh certo, ovviamente...peccato che Peter Pan non esista!"

Castle scosse la testa con fare rassegnato.

"Questo lo dici tu, Sexy Grinch!" la rimbeccò, beffardo "Sai, sono più che certo che tu da bambina fossi una

piccola sognatrice proprio come lo sono io..."

"Già, ma con la piccola differenza che io ho smesso di credere alle fate ancora prima di perdere tutti i denti da

latte, mentre tu probabilmente ancora ti aspetti di vedere Babbo Natale cascare giù dal camino con un sacco

colmo di regali, non è così?"

Gli rivolse un'occhiata divertita, scoppiando a ridere di gusto.

Ci volle qualche istante prima che Kate si rendesse conto che lui la stava fissando con espressione seria e

pensierosa. Sembrava quasi che stesse cercando di scavarle dentro con lo sguardo. 

"Sai, Beckett" esordì dopo un lungo silenzio "Io amo la mia vita e se dovesse succedermi qualcosa, beh...mi

dispiacerebbe lasciarla! Ma ciò che rimpiangerei di più è aver tralasciato le cose che amavo fare per inseguire

la strada del successo..."

"A cosa ti riferisci?" domandò lei, inarcando il sopracciglio con fare perplesso.

"Sai, le cose ordinarie...andare in vacanza, trascorrere più tempo con la famiglia e gli amici, visitare gli angoli

nascosti e meravigliosi di questo mondo..."

"Castle, hai ancora tanto tempo a disposizione nella tua vita, farai tutte queste cose e probabilmente anche di

più! Devi solo avere un po' di pazienza..."

"Kate, andiamo" replicò Castle, scuotendo la testa "Sai meglio di me che nessuno su questa terra può essere

assolutamente certo del proprio domani! Insomma, in questo stesso istante potrebbe cadermi un meteorite

sulla testa mettendo fine alla mia vita...il destino è un dannato bastardo quando si tratta di prendersi gioco di

noi..."

Kate rimase senza parole.

Sembrava stesse parlando seriamente.

"E questi discorsi estremamente positivi e allegri sono forse legati a quegli incubi che continuano a

tormentarti?!" azzardò, scrutandolo insospettita.

"Forse" rispose lui vagamente "O semplicemente questa vita perennemente in bilico tra gli orrori della morte e

la triste realtà quotidiana, mi sta lentamente trasformando in uno spudorato realista...chissà, difficile dirlo..." 

"Non perderla, Rick" ribattè Beckett d'impulso.

"Cosa?!" fece lui senza capire.

"Non lasciar andare quella parte di te che ti rende una persona tanto speciale" aggiunse Kate, alzando lo

sguardo "Molte persone quando diventano adulte, perdono completamente la capacità di sognare, di vedere

il lato bello della vita e del mondo...si chiudono in loro stesse e lasciano i propri sogni a morire in fondo ad

un cassetto, rinunciando anche alla più piccola possibilità di poterli realizzare, forse per paura o magari

perché in questo modo sperano di non sentirsi dei falliti! Quello che mi è sempre piaciuto di te è proprio

questo, il fatto che non ti sei mai vergognato di ammettere pubblicamente di essere un sognatore, qualcuno

che ancora crede sinceramente ai lieto fine, alla principessa che troverà il suo principe azzurro, all'ingiustizia

che verrà sconfitta dal buon cuore della gente perbene...forse è proprio questo tuo animo da sognatore che ti

da la capacità di vedere cose che noi comuni mortali semplicemente ignoriamo, o forse semplicemente non

siamo più in grado di vedere..."

"E pensi che sia una cosa buona per me?"

"Lo è, credimi, lo è sempre stata..."

Si guardarono negli occhi per un interminabile istante. 

Kate avvertì un brivido lungo la schiena, sentiva le gambe pesanti come se fossero incastrate in due enormi

blocchi di cemento. Sentiva che stava per accadere qualcosa di imponente tra loro, qualcosa che forse

avrebbe cambiato per sempre il loro rapporto...ma era davvero disposta a fare un passo così rischioso? Cercò

di non pensarci...doveva solo rilassarsi e lasciarsi andare...

Si sollevò sulla punta dei piedi e appoggiò dolcemente i palmi della mani contro il petto di Castle. I loro occhi

si incrociarono un'ultima volta, poi Kate li chiuse e sfiorò con un bacio le labbra di Castle. Quest'ultimo sentì

ancora una volta il proprio cervello annebbiarsi completamente e pian piano cominciò a ricambiare il bacio,

inalando il suo respiro nella propria bocca. Kate gli passò le braccia attorno al collo, stringendosi

maggiormente a lui e rendendo il bacio più profondo e carico di passione. Le loro lingue si cercavano e si

accarezzavano dolcemente, perfettamente in sincronia l'una con l'altra, in una meravigliosa e sensuale danza.

Castle capì improvvisamente che tutto ciò che desiderava in quel momento era che il tempo si fermasse. Lì,

ora. Per sempre. Aveva sognato di stringerla tra le braccia così tante volte, che adesso quasi non riusciva a

credere che stesse succedendo davvero. 

Il delizioso idillio venne però spazzato via bruscamente dall'acuto suono di un cellulare. 

Beckett si staccò di colpo dall'abbraccio, affrettandosi a rispondere.

Era Esposito.

"Ehi Becks, siamo riusciti a localizzare Martin Daniels...Montgomery vuole che risolviamo le cose stanotte, io e

Ryan ci stiamo avviando proprio adesso..."

Kate si passò una mano tra i capelli, emettendo un profondo sospiro.

"Bene allora, mandami l'indirizzo sul cellulare...ci vediamo lì tra qualche minuto!" 

E terminò la comunicazione. 

"Novità su Cooper?" le domandò Castle, notando il repentino cambiamento della sua espressione facciale.

"Già, dobbiamo andare subito a casa del sospettato" gli rispose Kate "Te la senti di venire con me o vuoi che ti

riaccompagni a casa?"

"Non se ne parla, sto con te" replicò Castle in tono perentorio.

 "Ok..." annuì Kate, rivolgendogli un sorriso carico di silente gratitudine "E...ascolta Castle, riguardo quello

che è successo poco fa..." 

Lui sollevò una mano e la zittì all'istante, appoggiandole un dito sulle labbra.

"Non c'è bisogno di analizzare ogni cosa, Kate" le sussurrò, a pochi centimetri dal volto "E' successo perché lo

volevamo entrambi, è inutile negarlo...non sto dicendo che ciò che sta succedendo tra noi debba

necessariamente stravolgere i nostri equilibri, ma di certo qualcosa sta cambiando e, anche se forse questo ti

spaventa, sappi che se me ne darai l'occasione, ti dimostrerò che possiamo tirarne fuori qualcosa di

speciale...in fondo, come hai detto tu, io sono il sognatore..."

"Stavo per dirti esattamente la stessa cosa" ammise Kate con un largo sorriso "E poi abbiamo tutto il tempo

del mondo per parlarne con calma, non credi?" 

Gli sfiorò dolcemente le labbra con un bacio e poi allungò una mano verso di lui. 

"Andiamo a salvare il mondo adesso, d'accordo?" 

Castle le afferrò la mano e la intrecciò con la sua, stringendola forte.

"Andiamo a salvare il mondo" ripetè, sorridendo.  





ANGOLO DELL'AUTORE: E rieccomi qua...ho deciso di scrivere un capitolo più "leggero" rispetto ai precedenti, anche per dare maggiormente spazio al nostro dinamico duo...la fine è vicina e i colpi di scena non mancheranno! STAY TUNED! ;)
   
 
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