Aprì la porta, come faceva tutti i giorni, la solita routine, Laila non vedeva l’ora di rientrare in casa per farsi una doccia e per stendersi sul divano dopo una lunga giornata di lavoro. Con consuetudine arrivò al mobiletto dove stava il telefono, posò l’abbondante mazzo di chiavi nello svuota tasche e i suoi occhi caddero su un foglio rosa. Nella monotonia, Laila andò verso la camera senza pensare a quello che aveva appena visto, il suo cervello si fermò un attimo a riflettere e curiosamente il suo sguardo tornò a fissare vicino allo svuota tasche. Lesse attentamente il post-it rivolto a lei e quello che capì era che sua figlia finalmente metteva fine alla sua crisi adolescenziale, insomma tornava a volerle bene. Con una calligrafia stondata aveva scritto: “La guerra è finita, per sempre è finita, almeno per me.” Laila corse in camera per abbracciarla e per dirle che anche per lei la guerra era finita, le era mancata la sua piccola Jenny. Aprì la porta senza bussare quel giorno e scoprì che la sua piccola Jenny le sarebbe mancata per sempre, era distesa, con il coltello vicino alla mano ed i polsi insanguinati.