Di sera… lei non si sentiva tanto bene…neanche a
livello morale…
-Envy…posso andare?
Il ragazzo stette in silenzio, abbassò la testa
incupito, con gli occhi spenti.
-Hey…mi hai sentita?
-non credevo di farti tanto
schifo…
-eh???
-me lo chiedi in continuazione… Envy quando torno a
casa?.... Envy posso andarmene?.... è brutto da sentire,
sai?
-non ho mai detto che tu mi fai schifo, cavolo!!! È
solo che mi mancano i miei amici… il posto in cui vivo di solito… Mi manca la
mia vita di sempre!! Non sei tu, non è per te che voglio andarmene! È che ho
nostalgia di…
-di? “tanto lo so cosa
risponderai…”
-di Ed…! voglio vederlo…sapere come sta, in fin dei
conti è il mio ragazzo accidenti!!
-ecco lo sapevo!! Ed, Ed, Ed….ma che ha di tanto
speciale quel piccolo idiota?
-non offenderlo!
-invece faccio quello che mi pare!!! E quindi tu
resti qui finche non lo dico io!
-non ti obbedirò mai, e tu lo sai
benissimo!
-non è che non mi obbedirai… è che non vuoi
obbedirmi, è diverso! Volente o nolente farai quello che dico
io!!
-NO! Mi sono stancata! Non ne posso più di stare qui
con te che mi dai ordini… e pretendi che sia di tua proprietà! Non sono qualcosa
che quando sei stanco di usare, la metti in un angolo e che s’è visto, s’è
visto!
-…smettila…
-no…tu non mi dai mai ascolto! Non mi puoi
costringere a stare chiusa tra ‘ste quattro mura tutti i giorni!! Ne sono
passati solo due, e gia non ne posso più! E poi ho il mio lavoro! Sono un
militare, ne ho di cose da fare, e se tu sei abituato a non fare niente tutto il
giorno… beh, la mia giornata è diversa!
-…ti ho detto di smetterla!
-e io ti ho detto che non prendo ordini da te! Non
sei il mio padrone! Ti chiedi mai che possono pensare quelli che non mi vedono
al quartier generale da un giorno all’altro?? Solo perché tu mi hai portata via?
Per colpa tua la mia cuginetta si è anche ammalata!!!!!
Envy alzò lo sguardo: che centro
io?
-dovevo andarla a prendere a scuola, ma poi sei
arrivato tu e lei è rimasta ad aspettarmi fuori dal cancello!...sai per quanto?
Sai per quanto, una bambina di sei anni…ha atteso fuori all’aperto tre mesi
fa…in pieno inverno? Quattro ore!!.........Era sicura che io arrivassi! Se non
ci fosse passato Al… chissà che si sarebbe presa di
peggio!
-non è di certo colpa mia!
-ma certo, io infatti mi sono rapita da
sola!...Perchè in mezzo a tre quarti dei guai della mia vita…ci trovo sempre il
nome ENVY??? È indicativo non trovi?
-smettila! Non hai alcun diritto di parlarmi in
questo modo! Potevi dirmi che avevi dei problemi! Invece ti sei limitata a
scacciarmi!
-come no! E se io ti avessi detto:Envy guarda, devo
andare a prendere a scuola mia cugina! Non ho tempo di essere rapita!... Tu mi
avresti ascoltata di certo vero?
-…
Stava zitto, seduto sul letto, a farsi bersagliare
da quello sproposito d’insulti e accuse.
-bene! Visto che sua maestà non mi lascia andare… me
ne andrò io! Al diavolo le bestie selvatiche, il buio, i maniaci e anche ‘sta
febbre del cavolo! E questa è solo colpa tua!!
Preso il piumino, che si mise addosso alla buona,
con aria seccata, si diresse fuori dal piccolo edificio.
C’era qualche stella in cielo, che la guardava
dall’alto. Ogni uno di quei piccoli puntini la rimproverava: in una notte così
tranquilla…non potevi startene buona?? Non se le meritava tutte quelle
accuse!!!
Ciò che Ray percepiva erano i sensi di colpa, che
contrastavano nella sua anima adirata come le stelle chiare nel cielo
corvino.
Anche Envy li sentiva infondo al suo animo, ma in
lui erano rari:
non puoi possedere una persona! Neanche se la
desideri con tutto te stesso!
Non credi sia stato frustrante per lei stare
rinchiusa qui?
-e chi ha bisogno di lui? Avrà anche un riparo da
darmi, ma non mi interessa.
Girò a vuoto per un’ora, in quella foresta così
dannatamente interminabile.
Ogni stramaledetto albero…
Ogni ancor più stramaledetto
cespuglio…
Erano tutti uguali. Si somigliavano tanto da far
paura!
-ma perché è tutto uguale?? Che ho fatto per
meritarmi di perdermi in questa foresta del cavolo?
Sapeva benissimo che aveva
fatto…
Aveva offeso una persona che l’aveva
aiutata…
Aveva lasciato un posto sicuro per inoltrarsi nella
foresta…
Lo aveva trattato male…quando,
probabilmente…quell’atteggiamento ultrapossessivo era per amore e
protezione…
Dal canto suo, Envy…
L’aveva portata via da camera sua solo per un
capriccio personale…
L’aveva costretta a sopportare i suoi modi, malgrado
avesse la febbre alta…
Non si era mai preso la briga di chiedersi come, in
realtà, si esprimeva l’amore..!
-bene! Mi sono persa signore e signori!
L’orientamento è un opinione per me!
Fece Ray auto ironica.
-tanto vale continuare a camminare solo per vedere
le stesse cose!
Si sedette sotto un albero più grande degli
altri…anzi, molto più grande. Davanti aveva una vietta e sperò che ci passasse
qualche carretto con sopra una buon anima che la aiutasse.
Niente…dopo mezz’ora non c’era ancora anima viva.
D’altronde era tardi… o forse…troppo presto… erano le quattro del
mattino!...aveva camminato per ben due ore, a vuoto.
Vide sorgere pian piano le prime deboli luci
mattutine. Il sole non si vedeva ancora.
-un’ora buttata nel cesso!
Si disse Envy, che aveva camminato a lungo
cercandola. La cercava nonostante sapesse che l’aveva trattato male, e che anche
lui avesse sbagliato.
Dopo un altro quarto d’ora, passato sotto la luce
azzurrina del cielo a quell’ora… tutti e due volevano
scusarsi.
-ma dov’è??? Che abbia trovato la strada per Central
City?.........seeee, e io sono buono e gentile con tutto e tutti….quando
mai?
All’orizzonte vide un albero enorme e, ai suoi
piedi, c’era un buffo fagotto blu.
-alleluia! Eccola qua!-
Continuò a camminare, finche non vide più
nitidamente le cose…
L’unica cosa che ricordava che dentro al piumino,
accovacciata come un cucciolo, ci fosse Ray, erano i suoi capelli biondi che
spuntavano appena dallo spazio per la testa.
Non parlò…
E neanche lei…
Sapevano che l’altro c’era e l’aveva
visto.
Envy si sedette dall’altra parte dell’albero, e ora
a dividere le loro schiene, c’era il tronco gigante.
-com’è essere bambini?
Ray rimase stupita da quella domanda così
inaspettata.
-eh???
-…com’è… essere bambini???
-ma che razza di domanda è???
-tu rispondi! Io sono morto in fasce, e non ho fatto
in tempo ad essere bambino!!!
Ray si rattristò un attimo per quell’affermazione,
ma poi prese a parlare con spontaneità…
-beh…è molto bello! Puoi fare un sacco di cose, e
anche se sbagli…spesso la passi liscia perché sei piccolo. È anche bello
sorprendersi di ogni piccola cosa nuova, che ora per noi è ordinaria. È semplice
essere bambini, tu…sei come sei…non ti importa di ciò che pensano gli altri di
te…!
Envy sorrise fissando il
cielo…
-allora…hai ragione a dire che sono un
moccioso!
-mh????
-io faccio quello che mi pare e la passo sempre
liscia, o quasi…e non mi importa niente di ciò che succederà domani o il giorno
dopo…guardo al presente e vivo la mia vita… come un
bambino…
Ray se lo trovò a gattoni alla sua sinistra, che gli
sorrideva…….come un bambino.
-ho voglia di coccole!- Esclamò
lui.
Ray non capiva se era una presa in giro, o una cosa
semplicemente sincera. Non rispose ma arrossì sorridendo.
-dai, fammi le coccole ‘O
neko-chan!
Detto questo si stese sull’erba, a pancia in su e
guardò sparire dal cielo le stelle. Sentì svanire i sensi di
colpa.
-scusa Ecchan…-
-come??- fece lui alzandosi sui
gomiti.
-ti chiedo di perdonarmi… non dovevo parlarti
così…
Envy sorrise: neanche io
dovevo…
Ci fu un po’ di silenzio, ma poi lui le cinse la
vita, sedendosela sulle cosce.
-allora? Me le fai le coccole…o te le faccio
io??
Continua…
Et voilà, ecco anche il quarto!! In cui, se devo
essere sincera, credo che Envy sia pucciosissimo alla fine… >///.\\\< Recensite per favore,
e spero di poter aggiornare presto!
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