Ero seduta sui gradoni di una chiesa. Come al solito, il cielo di Roma era terso e limpido. Il sole stava per tramontare, colorando tutta la città di un inconfondibile arancione, caldo come quel pomeriggio d’estate. In lontananza, il Tevere scorreva lento e sinuoso ai fianchi dell’Isola Tiberina, accompagnato dal dolce suono dell’acqua che si rompe quando incontra un ostacolo. Mi sentivo così piccola davanti tutta quell’immensità, che non mi ero accorta del fatto che Edward mi stesse fissando.

-Ehi! Stavo parlando!

-Scusami, davvero… È che stavo pensando…

-Infatti ti ho vista persa  ad un certo punto. Che c’è?

Sospirai. Come mio solito guardai le unghie alla ricerca di qualche fastidiosa cuticola scappata alla manicure e fissavo le mie dita come se fossero la cosa più interessante del mondo. Edward mi prese la mano, sottraendola alla mia bocca. Lo guardai.

-Vorrei farti una domanda o più che altro, farti riflettere su una cosa.

A quelle parole, il mio fidanzato mi guardò interrogativo. Era così poco intuitivo.

-Mi stai spaventando, Bella

Sbuffai.

-Sei sempre il solito tragico. Te l’ho detto, voglio solo farti una domanda.

-Spara.

-Ma tu… Come fai ad essere così sicuro di noi? Di me, di te… Come fai ad essere tanto certo di voler passare tutta la tua vita con la stessa identica persona, senza possibilità di cambiarla, senza la possibilità di tornare indietro.

Ero pronta a ricevere una delle solite risposte tipiche di Edward, uno di quei bellissimi e profondi pensieri che ti lasciano senza fiato, senza possibilità di replica.
Edward alzò gli occhi al cielo, prese ad accarezzarmi una guancia e mi disse: -Bella, esiste il divorzio!

Evidentemente avrò assunto una delle espressioni più assurde della mia vita, visto che il mio stronzissimo fidanzato mi avvolse in un forte abbraccio, uno di quelli che ti soffocano, ma che mi piacciono tanto.

-Vuoi davvero saperlo come faccio ad essere così sicuro? Perché ogni volta che sto con te, sento che il mondo gira per il verso giusto. Svegliarmi accanto a te è la cosa che desidero di più, voglio litigare con te per vedere la TV in camera, voglio mangiare tutte la mattine a colazione i tuoi pancake un po’ bruciacchiati e per una serie infinita di motivi. Ma soprattutto, perché adoro sapere che quando torno a casa ci sei tu ad aspettarmi, invece che quella rompiscatole di mia madre. Ti va bene come risposta?

-Si Edward, mi va bene come risposta.