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Autore: His Juliet forever    01/09/2012    6 recensioni
Oh, vero. Io e Louis eravamo cugini. Di primissimo grado, per giunta. Che sfiga, eh?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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I’ll be your keeper for life, as your guardian
I’ll be your warrior of care, your first warden
I’ll be your angel on call, I’ll be on demand
The greatest honor of all, as your guardian
 
Guardian – Alanis Morissette
 

 
 
 
SOLAMENTE PERCHE’ MI SONO INNAMORATA DI LOUIS TOMLINSON
 
 
- Louis non è in casa, lo volete capiree!?- mi ritrovai a gridare, in preda ad una crisi isterica.
Avevo davanti una spiana (?) di directioner, che urlavano, sbracciavano e si ammazzavano a vicenda pur di riuscire a sbirciare in casa.
Inutilmente, però. Avevo coperto ogni sorta di connessione col mondo esterno, così nessuno avrebbe potuto far neanche una foto.
- Dai, addossooooo!!!- urlò una rossa indemoniata ( sempre detto io che le rosse sono micidiali ) verso di me. Cazzo.
Perché, tu non sei rossa? disse, la mia vocetta interiore. Infatti anch’io sono micidiale, ma… non come queste qua.
Stavo per essere travolta da circa un miliardo di demoni, ma mi sentii trascinare in casa prima che potessero toccarmi.
Sentii chiudere la porta con due manate di chiave. Feci un respiro di sollievo.
- Non. Ce. La. Faccio. Più. Io ti ucciderò, sai?- sbottai, spaparanzandomi sul divano nero di pelle.
Tenni chiusi gli occhi, perché sapevo cosa trovarmi davanti.
Louis Tomlinson a petto nudo che mi guardava divertito.
- Dopo loro ucciderebbero te, non ti conviene- disse, indicando le killer fuori dalla porta. – Puoi sempre andartene, però.-
Aprii gli occhi di scatto, poi però mi girai dall’altra parte. Troppa perfezione davanti ai miei occhi.
- Mai! Dove vuoi che vada, sotto un ponte?-
- Dai tuoi genitori- Ecco, l’aveva detta. Quella parola con la “g”.
- Loro non esistono più per me.- dissi, trovando il coraggio per girarmi e guardarlo negli occhi. E che occhi…
- Ma se gli zii sono simpaticissimi! Da quando ti sei presentata alla mia porta non mi hai mai detto perché non vuoi più vederli…-
Oh, vero. Io e Louis eravamo cugini. Di primissimo grado, per giunta. Che sfiga, eh?
- Problemi miei. Ora, dimmi, come cavolo faccio ad uscire da questa dannata casa?- Lui si avvicinò a me. Cavolo, riuscivo a sentire il calore del suo corpo. O era il mio? Sì, sicuramente il più caldo era mio.
- Ok, Devil. Calmati. Le ragazze lì fuori ti fanno sempre questo effetto.- Contai fino a dieci moolto lentamente.
- Non. Chiamarmi. Devil!!-
Ormai quello era diventato il mio nome in quella casa. Se solo i miei…parola con “g”…non mi avessero dato il nome “Angel” questo troglodita che mi stava di fianco forse mi avrebbe chiamato con il mio vero nome. Dice che assomiglio più a una devil che ad una angel, quindi da esattamente tre anni mi chiamava così ininterrottamente. Certo, questo troglodita mi piaceva, e tanto, ma…rischiavo di strozzarlo ogni giorno.
- Non riuscirai mai ad uscire. Ti conviene abituarti all’idea di essere barricata in casa con me. Sai, molte darebbero di tutto per essere te.- disse, facendo un sorriso che mandò in tilt il mio cuore.
- Certo che sei vanitoso…cosa ne pensa Eleonor del fatto che viviamo insieme?- Oh, già. Eleonor era la sua ragazza.
- Sa che sei mia cugina.- mormorò, andandosene in cucina. Io avrei voluto gridarli dietro “ E chi lo dice che tra cugini non possa succedere niente!?”, ma mi trattenni. Anche perché sapevo che era così. Mi ritirai mogia mogia fino alla mia stanza, e mi fermai davanti ad uno specchio. Eleonor era di certo più bella di me. Lei aveva capelli neri che scendevano fino alla vita, un viso d’angelo, ed aveva un carattere d’oro con Louis vicino. Io ero più bassa di lei, i capelli rossi e gli occhi verdi. Almeno quelli erano belli… Ma che potere avevo io contro una modella? Feci un gran respiro e tornai giù, perché non avevo voglia di mettermi a dormire alle dieci di sera.
Mi distesi sul divano e accesi la tv, in cerca di qualcosa di decente. Dopo dieci minuti di zapping, trovai un film horror che adoravo, “The Ring”. A dir la verità avevo letto solo il libro, perché non avevo il coraggio di vederlo di persona, ma… avevo bisogno di un po’ di adrenalina. Il film era cominciato da appena due minuti, e finora non c’era niente di spaventoso.
- Aaaaaaaaaaah!!- urlai. Una ragazza era entrata in una stanza ed era morta improvvisamente.
- Per favore, non hanno fatto vedere niente- commentò Louis, passando dietro di me. Mi alzò le gambe e si sedette sul divano, posandomele sul suo grembo. Arrossii di botto, per fortuna che era tutto buio.
- Parli con una che non ha mai visto un horror in vita sua-
- Oh, allora ti farà paura. Non ti preoccupare, ci sono qui io a rassicurarti che non esca veramente Samara dalla tv.- disse, con voce smielata.
- Chi è Samara?-
- Un personaggio del film.-
- Ah. Buono a sapersi.- Passiamo una buona parte del film in silenzio. Lui, inconsciamente, mi accarezzava le caviglie, e io cercavo di stare attenta alla tv. Ad un certo punto c’era una ragazza che stava per soffocare, ma in realtà si sta togliendo una cosa lunga dalla gola… oh, cavolo…  Inconsciamente mi alzai a sedere, coprendomi il viso con un cuscino.
- Che schifo, che schifo, che schifo…- Chissà perché, ma mi sentivo anch’io qualcosa in gola. Alla successiva scena paurosa, tolsi le gambe da Louis e mi rannicchiai contro lui, rabbrividendo.
- Esagerata – borbottò, circondandomi le spalle con un braccio e stringendomi a lui. Cavolo, cavolo, cavolo… il mio cuore sta soffocando.. ( restando in tema con il film.)
- Se gli horror ti fanno questo effetto, che ne dici di cambiare? Sono già le undici e un quarto.- Veramente? Ero convinta fossero le dieci e un quarto. -.- Louis mi faceva perdere il senso del tempo…
Solamente quando cambiò canale mi resi conto di quanto ero avvinghiata a lui. Fuori cominciò un temporale, improvvisamente. Perché, che in tutta l’estate non era mai successo, viene un temporale proprio la sera in cui ho guardato un film horror? Certo, la mia solita sfiga… dev’essere quello. Mi girai verso lui, visto che non lo sentivo parlare da troppo, e lo trovai addormentato. Oh, mio dio. Il suo viso…Perché in quel momento sentivo che avrei dato la mia vita per lui? Gli spostai i capelli che gli ricadevano su un’occhio, poi ( ma che mi è preso? ) posai lenta le mie labbra sulle sue. Appena sentii un leggero movimento da parte delle sue labbra, mi staccai immediatamente. Oh, dio. Fa che non sia sveglio, fa che non sia sveglio, fa che non sia sveglio, fa che non sia sveglio, fa che non sia sveglio, fa che non sia sveglio …
E, per amore della mia solita sfiga, trovai due occhi azzurrissimi fissarmi. Il mio viso si imporporò (?), e subito sgattaiolai dalle sue braccia e finii in camera mia. Chiusi la porta, e poi mi stesi sul letto, ansimando per la corsa. Ma che diavolo avevo combinato!? >///<
 
 
Ok, oggi la mia missione è: Evitare Louis. Cosa non molto facile, visto che abitiamo insieme. Per fortuna oggi pomeriggio doveva uscire con i ragazzi. Sì, pero durante la mattina? Uscii silenziosissima dalla camera ( perché mi viene in mente la canzone della pantera rosa??) e percorsi il corridoio guardando da tutte le parti. Sembra non esserci. Dovevo arrivare alla cucina senza essere vista. Ce l’avrei fatta? Ovviamente era da contare la mia sfiga, che mi misi a implorare di lasciare in pace la mia povera anima solamente per quella mattina. Infilai la testa in cucina. Deserta. Mi misi a gioire, poi feci alcuni passi felpati fino alla credenza. Ehi, dovevo pur far la scorta di cibo prima di chiudermi per sempre in camera, no?
- Mi puoi spiegare perché mai ti comporti come un ladro?- sentii al mio orecchio. Lanciai un urlo pazzesco, per la paura. Mi girai lentamente come le vittime fanno se sono bloccate e dietro hanno l’assassino.
- Lo-Lo-Louis. Io-io volevo prendere da mangiare…-
- E lo fai come un agente dell’MI6?-
- Esatto, ci sono problemi? Se non ti dispiace prendo due cose…- Presi una montagna di cioccolata - …e me ne vado.-
Feci per percorrere tutta la vanga di scale di corsa, quando mi sentii prendere per un polso.
- Angel…- Mi chiama con il mio vero nome? Oh, che cosa da…segnare sul calendario. Il mio cuore si mise a battere più forte, se possibile.
- Mmh?-
- Io…- Il campanello suonò. Non so dire quale immensa gioia mi pervadeva in quel momento. Chiunque sia quel qualcuno che suonò al campanello, lo avrei baciato. Louis alzò gli occhi al cielo vedendo la mia espressione di euforia sul viso.
- Aspetta…-
- Fidati!- Dissi, facendogli un sorriso. Certo. Appena si girerà io mi rifugerò in camera col mio cioccolato. Lui sbuffò e andò ad aprire. Non feci in tempo a muovermi di un passo che sentii la voce di lei. Quella cosa che un attimo prima avevo giurato di baciare.
- Lou!! Quanto mi sei mancato!- Scommetto che ora si è aggrappata a lui.
- Eleonor…anche tu…-
Io tornai di corsa alla mia amata camera, sbattendola con forza. Uuh, il mio odio per quella andava oltre il limite dell’ immaginazione. Oh, sì. La odiavo con tutta l’anima. Almeno però grazie a lei ho evitato di stare a sentire Louis. E se ora mi diceva che non potevo più restare qui? Sarei andata da…loro? No, sarei andata da qualche mia amica, sicuramente.
Mi ficcai un pezzo di cioccolato in bocca, incurante di quanto male mi avrebbe fatto. ( Sì, perché se inizio a mangiarla poi non mi ferma più nessuno… ) Il mio volto era già rigato di lacrime. Ma perché mi succedeva questo? Non ho fatto niente di male!
Non hai fatto niente di male? O vediamo, qui ho una lista….
Ma quanto odiavo la mia vocetta interiore? Le intimai di stare zitta, poi aprii la porta, con l’intenzione di andare in bagno a pulirmi il viso. ( N.d.a. Le porte qui si aprono per dentro…)
Sentii subito una mano che mi trascinò verso sé. Aprii gli occhi. Era… Louis. Occavolo.
No, perché lei si aspettava che fosse Eleonor che la attirava a sé…
La ignorai.
- Avevi detto che mi aspettavi, Angel…-
- Come no. E tu ci credi a quello che dico? Perché perdi tempo con me? Hai l’occasione di stare con Eleonor, la tua fidanzata perfetta… io invece sono la tua stra-maledetta cugina!- dissi, dicendo “cugina” in maniera così disgustata che mi meravigliai di me stessa. – Ora lasciami.-
- Assolutamente no. Prima devi dirmi perché ieri mi hai baciato.- Lo guardai alla “are you fucking kidding me?”.
- Secondo te perché una ragazza bacia un ragazzo? Perché non sa che fare? Ora lasciami.- ripetei, cercando di divincolarmi. E’ solo che mi teneva abbracciata. Mission Impossible, perciò mi calmai.
- Ora cosa vuoi? Chiedermi di andarmene da questa casa? Lo fac…-
- Stà un po’ zitta.- Lo guardai con sguardo omicida, però non aprii bocca.
- Ho lasciato Eleonor.- Questa era in assoluto l’ultima cosa che mi sarei aspettata da Louis Tomlinson. Mi trasformai in una pietra. Perché lo aveva fatto? Lei era perfetta… ma poi mi misi a sorridere inconsciamente.
- Come hai lasciato Eleonor? Ti sei bevuto o fumato qualcosa?- Lui roteò gli occhi, poi posò lo sguardo sui miei.
- Sono perfettamente lucido, Ang.-
- Allora perché diav…- Lui mi mise a tacere, una buona volta.
Ognuno ha i suoi metodi per chiuderti il becco, mormorò la vocina, ma non l’ascoltai. Ora ero tutta concentrata sulle sue labbra che si muovevano a ritmo con le mie. Quanto avevo sognato questo momento? Con mille scenari e mille posizioni diverse, ma… Gli gettai le braccia al collo e lo baciai con più foga, mentre lui mi accarezzava piano i capelli. Ehi, ma sto sognando? Dopo un po’, non so quando, potrebbero essere stati secondi, o minuti, o addirittura ore, ci staccammo ansimando.
- Ora…hai capito.- mormorò, lasciandomi attonita. Ha lasciato Eleonor…per me?
No, l’ha lasciata per la vicina.
- Sei in te? So di essere terribilmente bravo a baciare, ma non pensavo così tanto…- Lo guardai male.
- Mi hai colto di sorpresa. Non significa che sei bravo a baciare.- Lui mi fece una faccia tenerissima.
- Come, non sono bravo?- Oddio, io muoio.
- Sei il più bravo di questo mondo a baciare, Lou.- confessai, con un po’ di imbarazzo. Lui sorrise, poi mi abbracciò.
- Mi piaci da quando avevo sedici anni, Ang.- Questo non me lo aspettavo. Lui rise guardando la mia faccia perplessa. Gli diedi un pugno al braccio, alzando gli occhi al cielo.
- Mua ah ah ah. Ho vinto. Io da quando ne avevo quindici.-
- Mi spiego meglio. Da quando avevo sedici anni ti amo. Prima mi piacevi soltanto.- Non trovai nulla con cui ribattere.
- Beh, comunque io ti amo adesso. Questo è l’importan…- Mi baciò ancora. Non mi sembrava vero che ora potevo farlo ogni volta che ne avevo voglia.
Dio. Ti amo, Louis. Tanto.
 
 
 
Ciao a tutti :)
Questa è la mia prima storia sugli One Direction. Sono sicura che è uno schifo, ma avevo bisogno di scriverla. *-*
Ditemi cosa ne pensate :)
Baci,
Nini.
 
 
 
 
 
 
 
  
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