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Autore: Kelley    01/09/2012    2 recensioni
L'Oscuro Signore è stato sconfitto, nel mondo magico è ritornata la pace e i nostri eroi ritornano ad Hogwarts per completare l'ultimo anno scolastico.
Hermione conoscerà un nuovo Draco del tutto diverso da quello del passato. Tra loro nascerà una amicizia che si trasformerà in qualcosa di più.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Era il primo settembre ed Hermione era appena arrivata alla stazione di Londra. Era sola. I suoi amici sarebbero arrivati in seguito. Harry si era trasferito nella tana dove viveva con la famiglia Weasley. Lei, dopo avergli fatto ritornare la memoria, era ritornata alla sua vecchia casa con i suoi genitori. Sospirò guardando il cielo plumbeo che minacciava pioggia.

Guardò l’orologio e vide che mancava un quarto d’ora alla partenza del treno. Pensò che forse per la prima volta l’avevano preceduta così si avviò verso il binario 9 ¾. Entrando nel passaggio fu investita dal fumo proveniente dal treno a vapore. Rabbrividì per il freddo e si strinse nel suo lungo capotto di lana. Cercò la compagnia in giro senza ottenere risultati.

“Sono come sempre in ritardo” pensò ed entrò nel treno per prendere posto in una carrozza.

Era passato un anno da quando Voldermort fu sconfitto, erano stati adorati come degli eroi ed ora era ritornato tutto alla normalità. Lei ed Harry avevano deciso di voler continuare l’ultimo anno ad Hogwarts e Ron aveva acconsentito anche lui, suo mal grado, dopo essere stato convinto dai suoi amici. Stava guardando fuori dal finestrino quando vide Draco Malfoy. I suoi genitori erano finiti entrambi ad Azkaban. A lui fu data la grazia e consentito di finire l’ultimo anno scolastico. Aveva un’aria un po’ triste e malinconica e per la prima volta era solo. Stava salendo sul treno quando la porta della sua carrozza si aprì e lei si girò distogliendo lo sguardo da Draco.

“Ciao Hermione” disse Luna che era accompagnata da Neville.

“Ciao, ragazzi” disse Hermione.

“Ciao, Hermione. È da parecchio che ti cercavamo. Grazie per averci tenuto il posto, il resto del treno è tutto occupato. Ora vado a chiamare Ron, Harry e Ginny” disse Neville.

“Come è andata l’estate?” chiese Luna mettendosi a sedere.

“Bene, a te?”

Mentre Luna raccontava della sua estate Hermione pensò a cosa era cambiato nella loro compagnia. Ora Harry stava con Ginny, Neville stava con Luna e lei e Ron? Erano stati insieme per un po’ fino a quando aveva capito che Ron era l’amico con cui era cresciuta e che per capire se c’era qualcosa in più oltre l’amicizia aveva provato a stare con lui, ma alla fine aveva capito che lo vedeva solo come un fratello. Lui l’aveva presa bene e ora erano ritornati ad essere ottimi amici. Neville era ritornato solo con Ginny.

“Ciao, Hermione. Come è andata l’estate?” le chiese Ginny.

“Alla grande. Dove sono Ron e Harry?” le chiese.

“Si sono fermati per raccontare la loro storia a quelli del primo e secondo anno. È stata una idea di Ron, e Harry è rimasto per controllarlo.”

La mattinata volò e solo quando se ne fu andato il carrello all’ora di pranzo si fecero vivi Ron e Harry.

“Ciao, Hermione” disse Harry.

“Ciao, Hermione” la salutò Ron.

“Ciao. Ma quanto tempo ci avete messo?”

“Ho dovuto trascinare Ron che non la smetteva più di fare autografi” disse Harry dopo aver baciato Ginny.

“Ciao, ragazzi” disse Ron “Ho una gran fame. Quando passa il carrello con il cibo?”

“Veramente è già passato, Ron” gli disse Hermione.

“Come? Ora morirò di fame”

“Non fare il melodrammatico, Ronald. Ci sono sempre i panini che ci ha preparato nostra madre” disse Ginny sbuffando.

“Hermione mi andresti a prendere qualcosa, per favore?” le chiese Ron implorandola.

“Và bene, ma ricordati che non sono la tua serva”

“Grazie, Hermione, te ne sarò riconoscente per tutta la vita”

Hermione uscì dallo scompartimento. Dovette percorrere quasi tutto il treno prima di trovare il carrello. Stava per pagare il conto quando sentì una voce famigliare. Alzò gli occhi e si trovò a fissare quelli freddi di Malfoy. I due rimasero a guardarsi immobili per un po’. Hermione sentì un brivido percorrergli tutto il corpo. Malfoy le disse: “ Cosa hai da fissare Granger?

Lei arrossì violentemente e disse: “Io niente e tu Malfoy?”

“Niente. Stai diventando strana Granger” Malfoy pagò e se ne andò “Ci si vede a scuola.”

Lei non lo salutò. Hermione guardò Draco allontanarsi con passo deciso. Molti pensavano che era cambiato, tra di essi c’era anche Harry che aveva testimoniato a suo favore durante il processo. Hermione non pensava che una persona potesse cambiare tanto facilmente. Dopo qualche minuto si accorse di essere rimasta incantata a fissare la schiena di Malfoy. Si riscosse pagò e ritornò nel suo scompartimento.

“Quanto tempo ci hai messo” si lamentò Ron.

“Non dovresti lamentarti, Ronald. Hermione è stata gentile, se fosse per me ora mangeresti i panini” disse Ginny

“Scusa. Grazie, Hermione”

“Di niente.”

Il viaggio continuò come se nulla fosse accaduto, ma Hermione continuò a pensare a Draco.

Quando arrivarono a Hogwarts si riunirono nella Sala Grande dove fu servita la cena. La McGranitt fece il discorso di benvenuto. Poi ci fu il momento di accompagnare i nuovi arrivati del primo anno nei dormitori.

Era nel suo letto che si agitava. Non riusciva a chiudere occhio e non capiva il perché. Forse era l’emozione di essere ritornata ad Hogwarts. Si alzò senza fare rumore per non disturbare le sue compagne di stanza, prese l’occorrente per fare il bagno e uscì. Si diresse verso il bagno dei prefetti. Un bel bagno rilassante l’avrebbe aiutata a distendere i nervi. Camminava con passo felpato per non farsi scoprire fuori dal dormitorio nell’ orario del coprifuoco.

Aprì la porta del bagno e si accorse che c’era della luce. Stava per andarsene quando la porta si spalancò e si ritrovò di fronte Malfoy.

“Cosa stai facendo Granger?”

“E tu invece Malfoy?”

“Un bagno, che altro potrei fare qui?”

“A quest’ora?”

“Anche tu sei fuori dal tuo dormitorio. Cosa vuoi fare? Entri o te ne vai?”

Hermione rimase fuori incerta sul da farsi. Si udì un rumore di passi in fondo al corridoio. Si riscosse e entrò, spingendo Draco all’interno e chiudendosi la porta alle spalle. Appoggiò l’orecchio sulla porta e trattenne il fiato fino a quando il rumore non svanì in lontananza.

“Complimenti. Ci hai quasi fatto scoprire. Cosa stavi aspettando prima, Gazza?”

“Per poi finire in punizione il primo giorno di scuola? No grazie e poi non vorrei mai farmi beccare con te”

“Se per questo neanche io vorrei essere trovato in tua compagnia.”

Hermione si girò per controbattere e si accorse che Draco la stava fissando.

“Bel pigiama Granger” disse Draco.

Lei si rese conto solo in quel momento che indossava solamente una canottiera e dei pantaloncini rosa. Arrossì violentemente senza rendersene conto.

“Sei timida Granger? O sono io a farti sentire a disagio?”

Hermione si riprese e disse: “Nei tuoi sogni Malfoy”

“Io me ne vado prima che mi scoprano qui in tua compagnia. Ci vediamo in giro mezzosangue” disse lui uscendo.

“Non cambierà mai” si disse Hermione riempiendo la vasca da bagno.

Il giorno dopo Hermione scese nella Sala Grande per fare colazione e lì trovò Ron e Harry seduti alla tavola dei Grifondoro.

“Ciao. Cosa abbiamo alla prima ora?” chiese lei sedendosi.

“Ciao, Hermione. Alla prima ora abbiamo Pozioni.”

Hermione si versò un po’ di latte nella tazza e prese un muffin ai mirtilli. Ron si stava ingozzando come al solito e con il boccone in bocca borbottò: “Ciao Hermione”

“Ron non parlare con il cibo in bocca, non è molto carino” rispose la ragazza.

“Ma guarda chi ci da l’onore della sua presenza” disse Ron, ignorando Hermione, riferendosi a Draco che era appena entrato nella sala.

Ron, come Hermione, non credeva che Draco fosse cambiato.

Harry lo salutò con un cenno della mano.

“Che fai? Lo saluti?” chiese Ron.

“Perché no?” rispose Harry.

“Hermione, guarda Draco ti sta fissando”

“Non essere sciocco Ron. Non può essere”

“Hermione non sto scherzando. Guarda tu stessa se non mi credi”

Hermione si voltò. Vide la schiena di Malfoy che si allontanava andando verso il tavolo dei Serpeverde.

“Vedi non stava guardando me. Te lo sarai immaginato. Andiamo a lezione.”

Si alzarono e si avviarono verso i sotterranei.

Finita la lezione i tre si separarono. Hermione aveva Rune Antiche alla seconda ora.

“Ci vediamo dopo a trasfigurazione” gli urlò Harry nella confusione. Hermione si stava girando per salutarlo a sua volta quando andò a sbattere contro qualcuno e cadde per terra.

Quando alzò gli occhi si ritrovò di fronte Draco.

“Stai attenta a dove vai” disse Draco

“Come se l’avessi fatto a posta” rispose Hermione

“Come hai detto?” chiese lui

Hermione prese fiato e disse: “Ho detto che non l’ho fatto a posta ad andare a scontrarmi contro di te”

“Se continui a girarmi intorno è normale che succeda una cosa del genere, soprattutto con la tua goffaggine”

“Starti intorno io? E cosa ti farebbe pensare una cosa del genere?”

“Il solo fatto che ogni volta che mi giro ti vedo”

“Forse sei semplicemente paranoico o credi che il mondo giri attorno a te, mi dispiace dirtelo ma non è così. Lo so che molte persone credono che tu sia cambiato, ma io non sono tra quelle. Sei sempre il ragazzino egocentrico, viziato che non ragiona con il suo piccolo cervello, e una sola buona azione non cancella tutte le altre” Hermione disse questo tutto in un fiato.

Draco aveva il volto rosso. Non disse nulla semplicemente si girò e se ne andò.

Hermione ci mise qualche secondo per riprendersi, mentre prendeva i libri che le erano caduti a terra. Non riusciva a credere di aver detto quelle cose.

Quando alzò lo sguardo si rese conto che era circondata da persone che man mano si allontanavano. Non ci fece molto caso e andò in classe maledicendo Draco per il ritardo.

“Ho sentito che hai litigato con Draco” disse Harry a Hermione dopo la lezione.

“Ho avuto una piccola discussione con lui in biblioteca”

“Una piccola discussione?” disse Ron sgranando gli occhi “Calì mi ha detto che urlavi così forte che la tua voce si sentiva per tutto il corridoio e che gliele hai dette di tutti i colori”

“Ha detto veramente questo?”

“Eri talmente presa dalla “piccola discussione” che non ti sei accorta di cosa succedeva intorno?”

“Di cosa mi dovevo accorgere?” chiese Hermione imbarazzata.

“Della folla che si è formato intorno a voi ovviamente. Calì mi ha riferito che a Draco gli stava quasi venendo un accidenti.”

Ron fu interrotto dalla comparsa di sua sorella.

Ginny baciò Harry e disse: “Di cosa state parlando? E perché Hermione è tutta rossa? Non sarà per la storia di Draco?”

“Lo sai anche tu?”

La rossa annuì “Lo sa tutta la scuola.”

Hermione abbassò lo sguardo.

“Io avrei un po’ fame perché non andiamo nella sala grande?” chiese Ron

“Ron ha ragione. Andiamo a pranzare.”

Nella sala grande Hermione si sentiva come se avesse tutti gli occhi puntati su di lei. Sperava che fosse solo la sua impressione.

Pranzarono senza parlare dell’episodio.

“Oggi ci sono gli allenamenti. Tu che fai Hermione?” chiese Ginny

“Vado in biblioteca devo fare una ricerca e portarmi avanti con gli studi”

“Non ti farà male tutto questo studio?” chiese Ron

“Per questo non studi mai? Hai paura che ti faccia male?” disse Ginny ridendo.

“Molto spiritosa.”

Hermione sorrise e si alzò dal tavolo “Io vado, ci vediamo dopo. Ciao.”

“A dopo Hermione.”

Hermione si allontanò dal tavolo e mentre camminava nei corridoi per raggiungere la biblioteca non si accorse di un ombra che la seguiva.

Hermione stava su una scaletta della biblioteca, mentre cercava un libro.

“Rune celtiche … Rune celtiche … Trovato.”

Il libro era in alto e per prenderlo si dovette sporgere verso l'alto.

“Ci sono … ancora un pochino” Hermione riuscì a prendere il libro, ma era troppo pesante e le scivolò dalla mano facendola sbilanciare e cadere dalla scala. Chiuse gli occhi. Si aspettava di sentire l’impatto con il pavimento e il dolore ma si ritrovò tra le braccia muscolose di qualcuno. Aprì gli occhi e vide gli intensi occhi grigi di Draco.

Hermione rimase sorpresa del gesto, ma si riprese subito.

“Lasciami andare” disse lei e lui la lasciò.

“Ora sei tu a inseguirmi o sei venuto a farmela pagare per quello che ti ho detto oggi?”
“Forse questo me lo merito, ma non sono venuto qui per questo. Comunque un grazie è d’obbligo visto che ti ho evitato una commozione celebrale”

“Tu prima dimmi perché mi hai seguita.”

Draco sospirò e disse: “Sediamoci. A proposito come ti senti?”

“Sto bene e non ho bisogno di sedermi. Ma che cos’è questo improvviso interesse per la mia salute?”

“E va bene. Sono venuto qui per scusarmi per come mi sono comportato sia oggi che in passato. Le tue parole di oggi mi hanno fatto riflettere. So bene che la maggior parte delle persone la pensa come te e credo che solo Harry creda veramente che io sia cambiato.”

Hermione rimase senza parole.

“Lo so che è difficile crederlo ma io mi sento solo, tutti mi evitano. A casa la situazione è difficile. Ma credimi non sono più quello di una volta. Io in realtà ti ho sempre stimato e ti invidiavo molto. Tu sei sempre brava in tutto ciò che fai, io ti volevo superare, essere migliore, ma non ci riuscivo e questo mi faceva arrabbiare.” Draco si fermò e prese fiato “Sono venuto qui per chiederti se potevi accettare le mie scuse. Se mi dirai di no lo capirò.” Draco si girò e fece per andarsene, ma Hermione gli prese la mano.

“No, sono io quella che deve chiedere scusa. Oggi ho esagerato, non dovevo parlare in quel modo davanti a tutti. Mi dispiace.” Hermione abbassò lo sguardo.

Draco si girò, le accarezzò la guancia con una mano e lei alzò lo sguardo.

Hermione sentì bruciare la pelle del viso dove era posata la mano di Draco e un brivido lungo la schiena che si diffondeva per tutto il corpo.

“Ti perdono Hermione, ormai sono una persona diversa da quella che conoscevi” disse Draco guardandola intensamente negli occhi. Lei rimase incantata da quello sguardo sicuro e sincero.

“Quindi non dirai più “Mio padre lo verrà a sapere” e cose del genere?” si pentì immediatamente di aver detto quella frase. Voleva abbassare lo sguardo per la vergogna, ma non riusciva a staccare gli occhi da quelli di Draco.

Draco sorrise “No, non dirò mai più una frase del genere” rise e Hermione sorrise a sua volta.

“Potremo provare a diventare amici” propose lei.

“Essere mia amica? Sei sicura?”

“Si. Cosa ne pensi?”

“Ne sarei onorato” Hermione sorrise.

Passarono il resto della giornata in biblioteca a parlare, per conoscersi meglio.

La ragazza si stupì di quante cose non sapeva su Draco. Aveva sempre creduto che fosse un ragazzino viziato ed egoista, forse il vecchio Draco lo era, ma la persona che le era davanti era del tutto diversa, era gentile e nobile.

Arrivò l’ora di cena e si avviarono entrambi verso la Sala Grande.

 

  
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