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Autore: Nay Nay    01/09/2012    2 recensioni
“Come caffè” disse tempo fa. Si, i suoi occhi erano dello stesso colore del caffè, Ma non solo. Erano amari, caldi, scontrosi.. Ma se uno li conosce bene, come sapeva lui, non erano così amari come la gente credeva.
Pucktana.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Santana Lopez
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Una piccola e amara illusione.

Dopo esser stato nelle strade di New York, per cantare una serenata a Finn e Rachel, quasi scoppiò in un pianto vedendo Rachel andare via, via da Finn. Deglutii e dopo aver smesso di suonare la sua Fisarmonica, la posò sulle gambe di Artie che, confuso, aggrottò le sopracciglia -Amico tutto bene?- Chiese in un sussurro quasi per non farsi sentire dallo stesso Finn, immobile, ferito. Si avvicinò a passo lento verso l’amico, e posò una mano sulla spalla di lui -Finn..- Sussurrò, prima che il ragazzo alzò gli occhi verso quelli del cresta. Noah deglutii e forzò un sorriso -Mi dispiace.- Concluse, prima di abbracciare l’amico. Finn sentiva le lacrime spingersi forte ma, non voleva piangere. Sapeva che Puck lo capiva, lo comprendeva. Si strinsero forte, prima di tirare su col naso e guardarlo -Ora devo fare una cosa..- Disse, prima di dare una pacca sulla spalla a Puck e alzare un angolo della bocca, lentamente, malinconicamente. Prima di allontanarsi e salutare tutti con un cenno. Appena voltò l’angolo, prese il telefono e schiacciò il pulsante della chiamata -Devo parlarti.- Disse serio, prima di incamminarsi nel buio di una New York triste, e, a quel che vedeva lui, spenta.
 
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-Peccato per Finn..- Pronunciò lento Sam, abbassando lo sguardo -Già, Rachel poteva anche dargli una misera opportunità!- Continuò Artie, e Puck scosse la testa -Non è così semplice amico!- Intervenne Noah, scuotendo il capo -Le donne sono difficili, così .. Complicate!- Continuò, Sam sorrise e diede un pugno sul braccio muscoloso del ragazzo -Ne sai qualcosa eh Puckerman?- Chiese furbo, Noah sorrise e scosse la testa -Ovvio, sono anni che riprova a prendersi Santana!- Disse Artie, stuzzicandolo. Noah strinse le labbra, fermandosi -Meglio che vada.- Disse serio, appena si girò, una figura più bassa di lei lo fermò e sussultò -Puckerman..- Salutò la ragazza. Noah sembrò sbiancare. Il silenzio piombò in quella stradina, e tutto sembrava aver preso un freddo polare. Noah deglutì, e guardò gli occhi scuri che lo fissavano. Con insistenza, curiosità. -Noi andiamo..- Disse Sam, dando in colpetto sulla spalla al ragazzo sulla sedia a rotelle e si allontanarono silenziosi.
 
Ora erano soli.
Soli…
 
-Ciao Santana..- Disse Noah, cercando di rimanere serio, tranquillo, ma le mani sudate non glielo permettevano. -Facevo due passi.- Disse la ragazza, sorridendo. Noah rimase li, incantato. Quel sorriso così bello, così ammaliante. Era adorabile quando sorrideva così. Noah sorrise, guardandola meglio. Un lungo giubbotto bianco le circondava il corpo, stretto alla vita grazie ad una cintura di velluto bianco. Tacchi neri uscivano da sotto il lungo giubbotto. Tacchi, più stivali. Stivali con frange, archese sembravano morbide al tatto. Santana si avvicinò al ragazzo, incantato per tanta bellezza. I suoi occhi, un trucco lieve circondava quell’occhio definito, rendendolo ancora più tagliente, più sensuale. I lunghi capelli, finalmente sciolti, cadevano sulle spalle, lisci, lisci come spaghetti. -Tutto bene?- Chiese l’ispanica, ancora con quel sorriso. -Cosa ci fai qui?- Chiese confuso.. Santana sorrise, e scosse la testa divertita..
 
* Pochi minuti prima..*
 
-Devo parlarti.- Disse serio al telefono, facendo passi lunghi e sonori -Dimmi balenottera, hai bisogno del numero verde del WWF?- Disse acida come sempre Santana, che si guardava le unghie mentre, con l’altra mano, teneva all’orecchio l’apparecchio in modo scocciato. -Rachel e andata via. E so cosa si prova ad essere ferito- Disse Finn. Sul volto di Santana apparve una espressione da punto interrogativo -E dimmi, Ciccio Bello. Cosa c’entro io in tutto questo?- .
- Noah tiene a te. Ogni volta che ti vede, ogni volta che sente la tua voce.. Ora capisco come si sente.-
Disse con tono debole. Santana si alzò dal letto, aggiustandosi il vestito nero, togliendo le pieghe che si erano create -Finn, non ti seguo..- .
-Ti ama! Santana.. Ti ama più di quanto tu possa immaginare. - Disse, fermandosi sul posto, gesticolando con l’altra mano che pizzicava dal freddo. Santana deglutì, e si morse le labbra -Non farlo soffrire, non più … va da lui, non perdere altro tempo..- Continuò Finn, e prima che Santana potesse dire qualcosa di (Secondo lui) Acido, staccò la chiamata, dirigendosi verso l’albergo. Arricciò il naso, confusa.. “Noah mi ama?” Quasi le scappò una risatina a quel che aveva appena ascoltato. Poi, il telefono vibrò, nuovamente. Si accinse a prenderlo e aprì il messaggio *Central Park. Finn.* C’era scritto. Santana rimase li qualche secondo, a fissare lo schermo che dopo poco, si spense. Si guardò attorno, cercando di capire cosa poteva fare, poi.. Decise..
 
*
 
-Un uccellino mi ha detto che un tipo con la cresta passeggiava nelle vicinanze di Central Park.- Disse Santana, sorridente. Noah cercò di capire ma, scosse solo il capo divertito vedendo la ragazza avvicinarsi -Posso chiederti una cosa?- chiese la ragazza. Noah annuì, in silenzio. -Mi ami?- Chiese in un soffio. Noah sgranò gli occhi. “Cosa le dico..” Pensò.. “Cosa faccio..” Pensò ancora. Santana si avvicinò, posando le braccia attorno al collo di lui -Rispondimi..- riprese seria. Noah la guardò. Si ricordò tutte le cose che aveva fatto, i casini che aveva combinato per lei. Le sofferenze … Noah posò le mani sulle braccia di Santana, e la allontanò -Sbagli persona..- Disse Puck, allontanandosi di poco. Santana lo guardò, confusa.. Che avesse sbagliato? Che tutti avessero confuso; Si allontanò, di poco, abbassando lo sguardo e mordendosi le labbra -Ne ero convinta.- Disse Santana, in sue difesa -Non meriti tutto questo- .
- Sono fidanzato, Con Lauren.- Disse Noah, facendo scoppiare in una risata Santana - Lauren? Noah, non prendermi in giro.-
 
-Lei non mi fa soffrire..- Disse … Santana deglutì e lo guardò. Prima di sentire un coltello che entrava lento nel cuore. Sospirò e sorrise -Sono felice per te..- Disse Santana, andando via.. Noah guardò la figura andare via, lenta. Noah sentì il cuore andare a pezzi “Devo..” Pensò “Dovevo farlo..” Continuò … Poi, l’istinto. Prese un passo, un altro, avvicinandosi veloce e prenderle il braccio, girarla e posare una mano sul suo viso -Si Santana..- Sussurrò, prima di baciarla. Solo in quel momento, notò le lacrime calde toccargli le mani, mani che erano posate sul viso freddo e leggermente arrossato di lei. Un bacio che, lento, divenne passionale, intenso. La mano di Santana andò ad accarezzargli il collo, mentre Noah la stringeva forte, portando Santana a poggiarsi sulle punte.. Quel bacio, quel sapore … Avrebbe voluto tanto farlo. Ma, Lei era andata via, e lui era li, fermo.. Immobile, sentendosi sempre e soltanto più in colpa..
  
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