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Autore: Carly Matthews    01/09/2012    1 recensioni
Cosa non si farebbe per un'amica? Quando poi la tua migliore amica è troppo timida per andare a conoscere sola gli amici del suo quasi-ragazzo e ti chiede di accompagnarla non puoi dire di no. Quello che Carly e Faith non sanno, però, è che incontreranno forse il vero amore nei due ragazzi più improbabili e corteggiati del gruppo,quelli con mille ragazze ai piedi abituati ad avere tutto e subito e che si ritroveranno a fare i conti con un sentimento mai provato fino a quel momento, la gelosia. Scopriranno, poi, che la sicurezza è spesso una maschera che copre una delusione, oppure il dolore di una perdita, scopriranno che alla fine chiedevano solo amore.
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologue.
Era uno dei soliti pomeriggi piovosi caratteristici di Londra, appena ero uscita dall'università avevo trovato un tempaccio visto che per strada sembravano scorrere i fiumi di una valle, era tutto l'opposto del Paese da cui io, Faith e Sam venivamo, ovvero l'Italia. Appena entrai a casa mi sorpresi del dolce tepore che ci trovai, come poteva essere che Faith e Sam fossero arrivate prima di me a casa? 'Alla buonora Carly!' la voce di Faith mi accolse con la solita dolcezza che la caratterizzava, ma d'altronde vivere con lei era anche questo, un continuo prendersi per il culo. Mi avviai alla cucina lasciando le scarpe e il cappotto inzuppati all'entrata, in inverno qui il tempo faceva schifo, specie in pieno febbraio, non solo pioveva, nevicava pure. 'Faith, vuoi cioccolata?' la chiamai letteralmente urlando, sapevo che non avrebbe rinunciato ma glielo chiesi comunque. 'C'è bisogno di chiedere?' sorrisi, lo sapevo. Misi a riscaldare il latte e andai a cambiarmi velocemente infilando una vecchia tuta. La cioccolata fu pronta nel giro di pochi minuti e Faith arrivò sentendone solo il profumo, ecco come farla alzare, bastava il cibo. Iniziammo a bere la nostra cioccolata parlando della giornata appena trascorsa, finchè non sentimmo la porta sbattere e ci precipitammo in salotto. Sam aveva buttato a terra tutto ciò che aveva in mano per poi iniziare a urlare e camminare per tutta la stanza. Io e Faith non capimmo e provammo a chiamarla per circa due o tre volte, finchè non la bloccai dalle spalle e iniziai a urlare. 'Sam cavolo, che succede?' si bloccò quasi in trance e io la lasciai, non lo avessi mai fatto! Iniziò peggio di prima. Continuava a dire 'E ora che mi metto? Eh? Ma proprio stasera doveva invitarmi!?' continuava a mettersi le mani nei capelli finchè non ci guardò con un sorriso malefico in faccia.In quel momento le squillò il telefono. Lo prese, fece un salto e si normalizzò di colpo. 'Ciao Zayn..' Lui le disse qualcosa e lei riattaccò salutandolo con un sorriso. 'Voi stasera venite con me, andate a prepararvi.' io la guardai e scattai di colpo. 'wo wo wo wo, ferma un attimo. Dove dovrei andare io? O meglio noi?' dissi indicando me e Faith. 'Zayn mi ha invitata a cena da lui stasera e ha detto che potevo portare anche voi per farvi conoscere Eleanor e magari farvi passre del tempo insieme. E siccome io da sola NON CI VADO -disse gesticolando per enfatizzare- voi venite con me.' Metabolizzai le sue parole piano piano, poi ripetei quel nome nella mia testa più volte, Zayn. 'NO, MA IO LO AMMAZZO A QUELLO! Io non vado da nessuna parte, sia chiaro!' a quelle parole Sam si piazzò davanti a me e iniziò a torturarmi. 'Ti prego Carly, ti prego,ti prego!' iniziò a fare la faccia da cucciolo e lì tentennai, alla fine dovevamo solo conoscere questa ragazza,nulla di più. 'Non metterò niente di elegante, sappilo!' Alla fine si, ci convinse entrambe, e mentre lei aveva optato per un vestitino nonostante il freddo, io optai per un maglione largo blu con jeans e stivaletti dello stesso colore, mentre Faith prese la sua maglia preferita -beige con lo scollo a v- e un cardigan verde da abbinare i jeans e in più una delle sue sciarpe particolari. Pure lei scarpe comode. Ad un certo punto sentimmo la voce di Sam urlarci che Zayn era fuori e che stava per farlo entrare, così ognuna scappò nella propria camera velocemente, o meglio solo io e Faith, perchè Miss TICORROMPOFACILMENTE era già pronta per il principe azzurro, e anche per il matrimonio. Si, okay, la prendevo spesso in giro, ma solo perchè le volevo bene. Zayn entrò salutando tutte cordialmente, io gli andai incontro salutandolo col sorriso per poi scombinargli il ciuffo perfetto, vendetta personale. Mi guardò male ma alla fine ci rise su, vedendo la mia faccia quando ci spiegò che in realtà voleva presentarci i suoi amici. AMICI. OVVERO MASCHI.Impallidii. 'Malik, tu ci metti impegno nel farti odiare.' rise mentre salivamo in macchina e non staccava gli occhi di dosso a Sam, che si, era bellissima. Faith, scioccata come me si svegliò di botto. 'Dimmi che posso tornare dentro e mettere qulcosa di meglio, ti prego!' Per tutta risposta schacciò sull'acceleratore, era un no. 'FANCULO MALIK!' le nostre voci furono una sola in quel momento, addio finezza. Arrivammo poco dopo -visto che il signorino amava l'alta velocità- e ovviamente iniziavano le paranoie, e io odiavo essere paranoica. Entrammo letteralmente buttate dentro da quei due infami e malfattori, diciamo che i nostri sguardi espressero TUTTO quello che avremmo voluto dire, ma saremmo state cordiali. Zayn ci portò in cucina e con nostra sorpresa non erano giusto un 'paio' di amici, erano uno, due, tre,quattro, CINQUE! PORCA MISERIA! Ok, era panico. Il primo a presentarsi fu il moretto con gli occhi azzurri e la maglia a righe, Louis, e con lui la persona per cui TEORICAMENTE dovevamo essere lì, Eleanor. Poi Josh, seguito da Harry, sicuramente i più giocherelloni del gruppo, anzi quelli che facevano i buffoni. Gli ultimi due furono quelli che ci guardarono nel modo più strano, dire che stavano SOLO guardando era riduttivo. Nella loro testa malata avevano già le mani chissà dove. Si presentarono, il biondino con gli occhi azzurri era Niall, quello con i capelli di un colore a metà tra biondo e castano e gli occhi marroni Liam. Si sentivano due fighi della malora e non perdevano occasione per mandare battute sul nostro attuale stato sentimentale, probabilmente per sapere se avevamo un ragazzo o saremmo andate a letto con loro una di quelle sere, ma ne ricavarono ben poco.La serata scorse veloce tra la cena, le risate e le battutine, mi dovetti ricredere, lì erano tutti divertenti.Quei due che avevano torturato me e Faith tutta la serata erano spariti da un pezzo, da qui si può dedurre che la serata andò solo a migliorare. Ad un certo punto notai che si fece tardi, così salii su per prendere la borsa. 'Carl, prendi anche le nostre per favore?' mi urlò Sam dal piano di sotto 'Okay scema, arrivo!' 'Dolce come sempre, eh?' le sorrisi dalla cima delle scale 'Ti voglio bene anch'io babe!' detto questo feci un giro per l'enorme piano superiore alla ricerca della stanza dove c'erano le borse, le porte erano tutte chiuse e c'era un silenzio quasi spettrale. Aprii un paio di porte ma nessuna delle stanze conteneva le nostre borse, poi ne notai una socchiusa, di sicuro era quella. Entrai e vidi la mia borsa insieme a quelle delle ragazze, così le afferrai e mi diressi fuori dalla stanza. Appena sulla porta mi scontrai contro qualcuno e caddi col culo per terra, una mano mi aiutò ad alzarmi, peccato per chi avevo visto davanti a me. Quel coglione che per tutta la sera mi aveva fatto una radiografia di come guardava mi teneva dai fianchi, ma il punto non era quello, bensì che era poco vestito. 'Salve bellezza, mi cercavi?' lo guardai inorridita, non per il suo aspetto -il ragazzo era.. Ben piazzato- bensì per il fatto che mi avesse chiamata 'bellezza' e avesse pensato che utilizzare un tono di voce sensuale avrebbe fatto in modo che gli saltassi addosso, visto che era solo in asciugamano. 'No. Cercavo la mia borsa.' risposi totalmente acida, nemmeno uno yogurt scaduto mi poteva battere in quel momento.'In camera mia?' che colpa ne avevo io se le avevano depositate lì? 'La prossima volta parlerò con chi le ha portate su e gli dirò di utilizzare un'altra camera, contento?' rise della mia espressione, avrei voluto spaccargli la faccia. Si avvicinò al mio orecchio. 'Confesso, sono stato io.' avevo l'impressione che si stesse prendendo gioco di me, la cosa mi dava fastidio. Dall'orecchio abbassò le labbra sul collo scoperto posandoci sopra un bacio, mi staccai violentemente da lui facendolo sbattere al muro. 'Patti chiari e amicizia lunga, lasciami stare e smetti di fare le radiografie al mio culo.' rise mentre io riprendevo le borse in mano. 'Esci con me?' a quella richiesta alzai un sopracciglio. 'Mai!' iniziò a ridere, un pò più dolcemente ma sempre troppo convinto.'Cambierai presto idea.' mi voltai per andarmene 'rimarrai deluso.' 'Cederai, Miss CULOPERFETTO!'
  
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