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Autore: marya marano    01/09/2012    1 recensioni
“Quando inizio a pensare alle dimensioni di questo progetto,mi viene in mente la famosa finale di calcio all'ultimo quarto della partita,ove i compagni si consultano sulla tattica di gioco da seguire,corrono con sicurezza oltre alla linea di mischia,tirano un perfetto lancio ove meravigliosamente sopraggiunge il touch-down della vittoria.
I tifosi esultano,gli allenatori sono eccitati e gli eroi alzano le loro maglie sventolandole come bandiere vittoriose.”
In qualità di persona semplice e umile,provo, o meglio dire cercherò di scrivere in questo libro una storia realmente accaduta, questa ispirazione la devo alla mia amata cugina Maria,con la quale condivido nome e cognome oltre al fatto di volerci un'immensità di bene.
Dedico a lei queste mie parole, sensazioni e tutto ciò che mi emoziona in ogni riga.
Vi auguro una buona lettura.
Apri il tuo cuore.
Nel tuo profondo albergano mille emozioni,
tirale fuori,non importa come e quando,
l'importante e possederle...
Le tue forze rivoluzioneranno le tue aspettative se senza paura, sarai te stessa...
Maria Pace Marano
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CORSA CONTRO IL TEMPO Tutti abbiamo dei sogni,tutti nel nostro profondo siamo convinti di avere un qualcosa di speciale,di poter influire in qualche modo in questo mondo. A un certo punto ci rendiamo conto che correre non e stato facile,ma neanche ciò che volevamo inseguire lo e stato,però era quello che i nostri pensieri,le nostre paure,la nostra voglia di evadere e le nostre corse in bicicletta ci hanno fatto crescere e capire che bisogna apprezzare la realtà quotidianamente,vivere giorno dopo giorno con quello che si ha senza aver paura. Era questo che pensava Marisol, una giovane ragazza che viveva in un piccolo paese della Campania,trascorreva le sue giornate tra quaderni e libri,tra diari e qualche dedica d'amore qua e là. Ogni volta che la incontravo con il suo dolce sorriso triste ,da lontano mi faceva un cenno con la mano,poi timidamente si avvicinava e mi diceva “vado a scuola ci vediamo piu tardi”,io molto cordialmente le dicevo che sarei passata da lei di sicuro perchè era un ottima persona,una ragazza solare e incapace di fare del male a qualcuno. Non dimenticherò mai il giorno in cui andai a casa sua per farle visita,rimasi sbalordita da quanta povertà soffrisse la sua famiglia. Il padre un umile contadino di nome Vincenzo e la madre un umile casalinga di nome Giuseppina,in famiglia erano in 11, 5 sorelle e 4 fratelli,diciamo con poca differenza di età tra di loro,il primo si chiamava Angelo, lei era la seconda, poi c'era Paola,Veronica,Carmen,Marilena,Raffaele,Antonio e Francesco. Facevano molti sacrifici per sopravvivere, Marisol il piu delle volte mi raccontava che siccome non c'era molto da dividersi tra di loro,quello che riuscivano a mangiare frequentemente erano uova soda e pane con fagioli,oggi divenuti due piatti molto usati anche nei ristoranti piu tradizionali, ma a quei tempi era sopravvivenza e proteine per le povere famiglie,era sempre molto triste,ognuno di loro aveva un compito ben preciso e cioè quello di aiutarsi in ogni cosa,ma le sue sorelle sprovviste dalla voglia di collaborare in casa costringevano a Marisol a fare tutto da sé tutti i lavori di casa. LA PASSIONE PER LO STUDIO Marisol amava molto studiare,il suo sogno nel cassetto era quello di frequentare il liceo artistico per poi diventare una professoressa,ma tutto ciò fu proibito da suo padre Vincenzo il quale era contro alla scuola,non voleva che sua figlia studiasse diceva che era tutta una perdita di tempo e che non avrebbe mai accettato una cosa simile e che se proprio ci teneva doveva iscriversi in una scuola piu vicina,infatti cosi fu,la giovane si iscrisse all'istituto professionale minzoni di giugliano,aveva solo 15 anni,anche io frequentavo quell'istituto era molto carina come scuola ma professionalmente non preparata come il liceo artistico,cosi Marisol dovette accontentarsi ,ma allo stesso tempo fece un pò di amicizie,la sua prima compagna di banco fu una dolce ragazza di nome Sara,da subito diventarono ottima amiche,il primo giorno di scuola,fu molto imbarazzante per lei perchè essendo molto timida e molto insicura di sè si mise li in un angolino aspettando che iniziasse la lezione e che qualcuno si avvicinasse a lei,infatti Sara da lontano le fece un sorriso e le chiese “posso sedermi accanto a te”?certo!esclamò Marisol, “vieni pure”,si presentarono e parlando del piu e del meno iniziarono a scambiarsi le loro idee e le loro passioni. Avevano molte cose in comune,anche Sara non aveva una bella storia nel cuore della sua vita,suo padre ha abbandonato lei,sua madre e suo fratello quando erano molto piccoli e sua madre per mantenerli ed educarli ha dovuto fare molti sacrifici,incluso quello di andare a lavorare con un motorino sotto il sole e sotto alla pioggia per dieci anni senza stancarsi mai. Anch' essa era molto riservata e spesse volte pensierosa,non le si poteva dire nulla perchè scoppiava a piangere,Marisol era l'unica persona che le stava sempre accanto senza mai lasciarla da sola,in classe si creavano dei gruppi nei quali Marisol e la sua migliore amica non ne facevano mai parte,ovviamente per scelta,diciamo che essendo molto povera,vestendosi male con delle scarpe addirittura rotte la povera ragazza si isolava per non essere presa in giro,aveva paura di essere umiliata e per questo anche nel momento di pausa si metteva in disparte e socializzava solo con Sara. Entrambe nelle ore di pausa, dopo lo spuntino ripassavano tutte le interrogazioni o anticipavano i compiti da portare a casa che avevano per i giorni successivi,non erano le prime della classe ma ragazze molto volenterose,mattiniere,pensate che elle 7:55 erano gia in classe li sedute ad aspettare che suonasse la campanella per poi arrivare tutti!da non credere,il prof. di francese ogni volta che le vedeva li gia pronte,sorridendo diceva, “ma siete cadute dal letto stamani”?se ci penso che risate...ogni volta che Marisol me lo raccontava ridevo senza stancarmi mai. A lei piaceva molto studiare le lingue e diritto infatti aveva dei bei voti e quando tornava a casa portando i suoi risultati, suo padre non le faceva mai un complimento,la ignorava e le diceva di andarsene via,tutte le volte era una delusione,ogni volta un bagno di lacrime. IL RAPPORTO CON SUO PADRE Suo padre era una persona molto umile,veniva da una famiglia molto numerosa,lui era il quarto di sei figli,sin da piccolo è sempre stato quello piu ribelle,infatti non ascoltava mai,scappava da scuola e non aveva molta voglia di lavorare,solo grazie alla tenacia di suo padre Angelo,adesso ormai defunto riusci a intraprendere il lavoro come contadino nelle sue campagne,infatti lavorava sodo ma guadagnava poco e la famiglia era numerosa. Marisol cercava in tutti i modi di restaurare un rapporto positivo con suo padre,ma lui respingeva ogni richiesta,secondo lei era stesso il fatto che suo padre fosse cresciuto un pò per strada e non avesse quel senso di amore e di responsabilità verso la famiglia,molte volte era insopportabile e in più aveva un brutto vizio e cioè quello di bere,oltre al lavoro le sue giornate le trascorreva bevendo,standosene coricato nel letto,svuotando pian piano tutte le bottiglie di vino e liquore che lui riusciva a procurarsi o a farsi procurare. Marisol soffriva molto per questo,piangeva ogni notte,quasi si vergognava di avere un padre cosi,perchè in qualunque occasione non era presentabile in quel modo. Non apprezzava nulla di lei e delle sorelle,per lui dovevano solo stare in casa e basta,al resto malgrado ci pensava lui,i suoi familiari infatti quando venivano a casa cercavano sempre di riprenderlo per quel vizio che aveva ma lui testardo si arrabbiava e scappava via. In quel momento infrangeva ogni suo sogno,anche quello di sposarsi,Marisol oramai non credeva più a nulla,temeva che tutti gli uomini fossero in quel modo”come suo padre”. Piccola e indifesa portava comunque avanti quello che le veniva insegnato,mi diceva sempre “nulla non si sarà avverato,se prima non l'hai sognato”,non so da dove avesse preso questa frase,ma so solo che tutte le volte che me la ripeteva rimanevo li impalata con la testa tra le nuvole. Inoltre mi raccontava anche che in suo padre c'era anche del buono,nonostante ciò non avesse un rapporto civile con la famiglia era molto amato dagli amici,amava raccontare le barzellette e se qualcuno aveva bisogno di lui,non si tirava indietro per questo era molto altruista,Marisol gli voleva molto bene si avvicinava spesso per avere un abbraccio da lui ma come al solito lui la respingeva e lei poverina si rattristava molto,non era portato per i gesti d'amore però nel suo cuore doveva amare molto,cosi pensava la giovane ragazza. Diceva, “mio padre ha buon cuore,ma anche troppa ignoranza per dimostrarlo”dava a tutto ciò una giustificazione,doveva trovare sempre del buono,qualcosa di nascosto e speciale che senza dubbio suo padre aveva. LE SUE SORELLE Marisol era anche una ragazza molto vanitosa,amava truccarsi come ogni ragazza della sua età ma non usciva mai,ossia pochissime volte,solo quando qualche sua amica compresa me,insisteva per fare un giretto in paese,a differenza che le sue sorelle erano ragazzine molto piu spigliate e ribelli,loro amavano uscire e divertirsi con le amiche anche quelle sbagliate,infatti molte volte c'era guerra in casa perchè il loro padre nonostante ciò le privasse di uscire chiudendole in casa,le ragazze alla prima scusa scappavano dalla finestra,in certi casi erano molto egoiste perchè non pensavano minimamente che dopo Vincenzo potesse prendersela con la madre,a loro importava uscire e gironzolare senza pensare alle conseguenze. Molte volte la povera madre veniva picchiata da Vincenzo perchè secondo lui non era stato rispettato,ma invece non era cosi,Marisol in quelle occasioni si intrometteva e senza alcuna colpa o per sbaglio le prendeva pure lei per difendere sua mamma,non aveva paura di nulla pensava solo al bene di Giuseppina in quel momento e nient'altro le importava,l'unica cosa che desiderava era che quell'incubo in quel momento cessasse le sue armi. Marilena caratterialmente era quella che si avvicinava di piu a Marisol, una ragazza molto affettuosa,solare e carina,però tenace e non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno,sapeva il fatto suo come si suol dire... Non amava studiare,le piaceva molto la musica ed era molto amante dei cani,infatti il suo desiderio era quello di aprire un giorno un bel canile e aiutare tutti i cani randagi del paese. Carmen invece una bambina molto curiosa,si intrometteva ovunque,ed era molto smorfiosa infatti non andava daccordo con nessuno tranne che con quelle poche amiche che aveva,infatti anche a Marisol la trattava spesso male perchè lei era molto gelosa delle sue cose e se Marisol quando le toccava per sistemarle o solo per semplice curiosità,Carmen urlava e si accaniva a lei con molta rabbia infatti tutte le sue cose le nascondeva come una ladra e quindi nessuno osava toccargliele. Paola e Veronica anch' esse due ragazze molto carine,piene di vita e simpatiche,non erano però portate per la casa,Veronica ha frequentato la scuola fino alla quinta elementare dopo di che ha preferito stare a casa per aiutare, anche se questa cosa era molto saltuaria perchè come soprascritto preferiva con le altre sorelle uscire e divertirsi. Paola invece,era un pò più responsabile come Marisol,ma allo stesso tempo faceva le cose di nascosto e diceva molte bugie,rubava soldi a suo padre con la scusa di andarle a comprare le sigarette o con la scusa di andarle a comprare l'alcool,purtroppo era l'unica che lo faceva perchè sia Marisol che le sue altre sorelle e fratelli si rifiutavano sempre,lei invece sia per la paura sia perchè suo padre le prometteva soldi ci andava sempre anche piangendo. La situazione familiare era molto critica e disagiata,la sofferenza nel cuore di queste persone era pesantemente evidente! I SUOI FRATELLI I fratelli di Marisol erano 4, Angelo,Francesco,Antonio e Raffaele. Angelo il piu grande,un ragazzo molto espansivo e molto preciso,il suo difetto era come quello di suo padre,non amava lavorare,non gli piaceva fare lavori dove potesse sporcarsi le mani,il suo sogno nel cassetto è stato sempre quello di diventare un DJ o aprirsi uno studio tutto suo,sempre però nel settore musicale,solo che a quei tempi non c'erano molte possibilità e quindi lui non poteva coronare questo suo sogno nel cassetto. Nel frattempo suo padre per renderlo un pò più responsabile tramite un suo caro amico,lo fece lavorare come meccanico ma lui non volendo fare quel mestiere si sforzava e si inventava tutte le cose più brutte e inimmaginabili pur di non fare quel mestiere,è persino scappato per un giorno...pensate un pò! Mentre gli altri tre fratelli erano più piccoli tra i dieci e i cinque anni,molto pestiferi ma allo stesso tempo molto amabili e volenterosi,infatti il più piccolo Raffaele imitava spesso suo padre nel suo lavoro,certe volte si immedesimava in lui,dicendo “io sono Vincenzo lo zappatore”,mio Dio che ridere in certi momenti, da Marisol ci sono state anche circostanze dove ho riso moltissimo,Marisol era molto legata in particolare a lui,quando è nato aveva solo 13 anni,era piccola,ma già capace di fare la donnetta di casa,si prendeva lei cura del fratellino più piccolo. Tranne la notte,durante il giorno gli faceva il bagnetto,gli preparava la pappa e giocava moltissimo,era molto gelosa di lui guai a chi lo toccasse,oramai prendendo lei tutte le responsabilità verso questo bambino cercava sempre di fare del suo meglio,infatti quando spesse volte sua madre si coricava per riposarsi un pò, lei si impegnava con cura verso Raffaele cosi quando sua mamma si svegliava nel pomeriggio,meravigliata di quello che faceva Marisol si emozionava moltissimo e per Marisol questo era molto importante. Teneva molto alla sua famiglia,ha sempre portato dentro di se molti valori,amava vedere felice gli altri e si commuoveva anche davanti a un film comico,questo a voi e mai capitato? Francesco e Antonio invece erano un pò più grandicelli,qualche volta davano un aiuto in casa,ma questo succedeva molto raramente,del resto erano molto piccoli anche loro,si sa in una famiglia numerosa per quanto si possa fare non sempre tutto è perfetto. I SACRIFICI DI SUA MADRE Sua madre,Giuseppina,una persona molto umile e modesta,sin da giovane ha dovuto portare avanti una grossa famiglia,tanti figli e un marito incorreggibile. All'età di 14 anni conobbe Vincenzo che ne aveva 17,erano molto giovani e inesperti della vita,dopo poco tempo della loro storia,circa un anno, rimase incinta di Angelo,fu per lei un vero colpo,era piccola,ingenua ma nonostante ciò per amore prese le sue responsabilità e si sposò con Vincenzo. Non ha avuto una vita molto facile,anzi ha dovuto affrontare molte sfide,una gioventù bruciata dalle responsabilità,un marito in carcere e un figlio da crescersi senza sapere neanche da dove cominciare. Vincenzo dopo pochi mesi dal matrimonio prese una brutta piega con delle amicizie non adatte a lui,si fece trascinare in molti pasticci e grazie a questo trascorse ben 6 anni della sua gioventù in carcere. Giuseppina,lavorò per un periodo di tempo con suo suocero Angelo,come segretaria nella Ggl di Giugliano in Campania,era un modo per guadagnarsi un pò da vivere e per avere la possibilità di portare dei doni a suo marito mentre era in carcere. Trascorsi quegli anni,Vincenzo cambia,intraprende la strada dell'alcool e tutto ciò che guadagnava lo spendeva in ciò. Sua moglie era disperata anche perchè doveva subire le molestie fisiche e psiche,oltre al fatto di dover elemosinare per ogni casa per un litro di latte e un chilo di pasta per i suoi cuccioli. Non esistevano feste,compleanni e ne sorrisi quando di mezzo c'era quella maledetta bottiglia di alcool,la picchiava senza ragioni,sempre ,ogni giorno,lei lo implorava di non farlo ma lui il suo alcool diceva fallo!!! Marisol ha combattuto per molti anni verso questi ricordi,ma non c'è nulla da fare,come non si dimenticano le cose belle,quelle brutte e impossibile gestirle,basta un odore,un suono,un campanello dall' arme e tutto torna indietro al suo posto,senza avere il potere di cancellare tutto ciò che avviene nella nostra mente,nella mente di Marisol. In quei casi erano privi anche di mangiare,dovevano farlo di nascosto,in fretta,altrimenti tutto quello che si trovava sul tavolo veniva spazzato via come un ciclone. GIORNI SENZA MANGIARE Quando schiarivano quelle maledette giornate,sembrava l'inferno,buio totale sia fuori che dentro allo stomaco. Bolle,bollicine,lacrime e tremolii,Marisol come stai oggi?triste amica mia,triste..ecco cosa mi rispondeva quando io ingenuamente e inconsapevolmente le facevo queste domande. “Oggi un 'altra giornataccia,mamma è dalla nonna per cercare di portare un pò di pane a casa,papà si è appena addormentato,l'alcool gli ha tolto le forze,io sono qui in un angolino,prego Dio che oltre alla fame non ci siano altri abbattimenti,non potrei sopportare,la debolezza mangia le mie forze senza che io ancora abbia mangiato qualcosa.” “Io e le mie sorelle e i miei fratelli sono giorni che stiamo senza mangiare e mamma è stanca,molto stanca,ci incoraggia,ci bacia e ci dice,figli miei abbiate pazienza io arriverò presto e sazierò le vostre anime, perchè voi siete la mia forza per sopravvivere in questo inferno.” Dopo poche ore arriva Giuseppina,con poche cose,ma essenziali sfama i suoi figli,solo i suoi figli,lei va a letto sazia solo per aver fatto mangiare i suoi figli e con una preghiera si addormenta augurandosi che il giorno dopo sia migliore di quello di prima. Per Marisol è sempre stato molto difficile accettare tutto questo,sin da piccola si è sempre accontentata di quello che aveva,senza pretendere mai nulla. Un giorno con sua madre mentre si trovavano in una bottega,Marisol presa dalla sua ingenuità,si avvicina ad uno scaffale e afferra un pacco di biscotti,si avvicina a sua madre e le chiede di comprarle perchè le desiderava tanto,ma la signora del negozio si precipitò verso di lei e le strappò i biscotti dicendole “tua mamma non li può comprare,quando avrà i soldi te li comprerà”! In quel momento la piccola scoppia a piangere e guarda sua mamma con occhi impauriti,Giuseppina posa le cose che in quel momento stava acquistando e piangendo scappa via anche lei,dicendo alla signora del negozio che quel gesto a sua figlia non lo avrebbe dovuto fare. La signora in quel momento le lasciò andare,e col passar dei giorni nota che Giuseppina pur passando davanti ai suoi occhi,non entrava più,senza degnarla neanche di uno sguardo. In quel caso dopo pochi giorni,la signora del negozio si presenta a casa sua con della spesa in mano,chiedendo scusa e supplicandola di accettare,la mamma di Marisol non voleva accettare in alcun modo,ma dopo tanta insistenza decise di prendere la spesa,ovviamente lo fece perchè ne aveva molto bisogno,ma dentro di sè il suo cuore scoppiava di dolore e mortificazione. Cos' e' che non si fa per amore dei propri figli?. L'AIUTO DEI PARENTI Ogni giorno puntualmente durante il pomeriggio,venivano a far visita gli zii di Marisol,zio Tonino e zia Pina la sorella del padre,due persone eccezionali e con un gran cuore. Oltre al piacere di stare in compagnia di suo fratello,zia Pina andava a casa sua per cercare di risolvere la situazione del suo alcolismo,c'erano momenti in cui suo fratello accettava i suoi consigli in altri invece si arrabbiava e scappava via senza dare spiegazioni. Anche suo padre Angelo e l'altro suo fratello Mimmo andavano a casa e ogni volta svuotavano ogni singola bottiglia,ma lui nuovamente andava a comprarsela o se la faceva procurare,Marisol era molto dispiaciuta per questo,aveva molte paure dentro di sè,sia quella di non farcela mai,sia il fatto che suo padre non sarebbe cambiato mai. I nonni materni erano molto legati alla sua famiglia,in particolare nonno mastutore,cosi lo chiamavano amici e parenti sin da giovane,aveva un buon rapporto con Vincenzo andavano molto daccordo,anche se a volte litigavano per sciocchezze,dopo poco però erano i soliti vecchi amici,come sempre,come ogni giorno. Marisol voleva molto bene a suo nonno,erano molto uniti,pensate che lui dalla nonna Lina,cioè sua moglie,si faceva portare da casa sua il pranzo per poi condividerlo insieme ai suoi nipoti compreso Vincenzo,era molto esigente e preciso,tutto doveva filare liscio,a Marisol portava sempre un arancia,le diceva “questo e per te cuore mio”e lei accettava volentieri,suo nonno le diceva sempre che lei era un pezzo del suo cuore e quando Marisol sentiva ciò lo ricambiava con un affettuosissimo abbraccio. Si scambiavano regali,a ogni compleanno Marisol regalava a suo nonno il suo profumo preferito di(pino silvestre) e lui poverino si commuoveva tutte le volte come un bambino,mentre lui ogni sabato regalava a Marisol 5 euro e tutto questo fino alla fine dei suoi giorni,perchè dopo pochi anni il povero nonno morì con un male al fegato. I nonni nella vita di ognuno di noi,hanno un ruolo fondamentale,danno la loro anima e la loro protezione anche da lassù.
  
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