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Autore: damnhudson    01/09/2012    2 recensioni
Letters to Finn.
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" Finiresti col farti uccidere tu stesso per non togliere un padre ai propri figli, perché tu Finn, tu sai come ci si sente a non avere un padre, non lo faresti mai. Saresti preso di mira perché sei troppo buono, perché il tuo sorriso e persino le tue fossette fanno presagire quanto il tuo animo sia buono. E forse moriresti. Dimenticato da tutti, persino da quelli che chiamava compagni. I tuoi unici compagni siamo noi, Finn. "
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1. Artie Abrams.
2. Blaine Anderson.
3. Rachel Berry.
4. Mike Chang.
5. Tina Cohen Chang.
6. Sam Evans.
7. Quinn Fabray.
8. Carole e Burt Hummel.
9. Kurt Hummel.
10. Mercedes Jones.
11. Santana Lopez.
12. Brittany Pierce.
13. Noah Puckerman.
14. Will Shuester.
15. Shannon Beiste.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Letters to Finn.
30 Maggio 2013.
Caro Finn,
Ho mollato.
Ho mollato perché tutto sembra aver perso il suo senso senza di voi, che siete la ragione per la quale ho preso le redini del Glee Club. Il mio dovere era salvare voi dalla noia dell’essere ragazzini e l’ho fatto. Inutile dire quanto mi senta un… cretino. Non ho portato a termine il mio dovere, l’ho fatto a metà. Ho altri ragazzi come Artie, Blaine, Tina, Sam da portare avanti… Ma non ce la faccio, Finn. Arrivo, do il compito e me ne vado. Mi sento un cretino, come ti ho detto, un fallito. Emma è incinta, finalmente siamo riusciti nel nostro intento. Ma se ho mollato con gli altri ragazzi, mi chiedo che genere di padre sarò io. E se mi stancassi di quella bambina/o? Non so come reagire a tutto questo, Finn.
A volte mi manca parlare con te, ho scritto praticamente venti lettere da quando sei andato via. Mi sento solo. Non ho nessuno con cui parlare. Un periodo avevo un bel rapporto con la Beiste, ma poi è successo che ha iniziato improvvisamente a sentirsi donna e a voler passare più tempo con Emma, ma questo mi va bene, perché Emma era una persona sola oltre me, quindi ora ha un’amica. Sono contento per lei, sì, sinceramente. Solo che mi sono trovato solo. Ti ricordi? Non parlavamo davvero tanto. Tu eri solito confidarti con me e io lo facevo con te. No, non ho mai avuto amici della mia età, lo sanno tutti. Mi manca parlare con te. Sento la tua presenza come fossi un fantasma, ho seriamente bisogno di parlare con te… o con uno psicologo, visto che la cosa non è tanto normale… Ma tralasciamo questo punto.
Mi metto sempre d’impegno la mattina, mi dico: Ok, William, oggi torni ad essere un bravo professore di spagnolo e riprendi le redini del Glee Club. Hanno bisogno di te. E poi smetto quando arrivo in classe. Cerco il viso sempre allegro di Rachel, certo la tua faccina annoiata, il sarcasmo spinoso di Santana, il silenzio di Mike, le lamentele di Mercedes, l’eccentricità dei vestiti di Kurt, il biondo naturale di Quinn, la cresta spettina di Puckerman, ma non ci siete. Non ci siete più. Siete cresciuti. È stata la cosa più triste del mondo, vedervi crescere tra le mie mani, vedere voi che prendevate in mano la vostra vita senza l’aiuto di nessuno. Molti mi chiedono perché sia un po’ morto da, quando siete andati via, sono morto perché mi sento solo. Voi continuate a crescere senza di me.
Quando ti assegnano una classe nuova, Finn, ti abitui a l’idea di dover fare di tutto per poterli aiutare, inizi a crescere con la classe nella quale insegni, inizi a sentirti parte integrante della compagnia, allora, un giorno questi si diplomano e tu devi iniziare da capo con la consapevolezza che il vostro cammino è stato separato e col pallino che dovete crescere in maniera separate. Non mi è mai piaciuto plasmare gli alunni a mia immagine e somiglianza, no, solo che con voi sono stato proprio bravo. Mi sono meravigliato di come io, William Shuester, fossi riuscito a fare tanto per voi. Non ho mai capito come ho fatto. Non ho mai capito cosa voi ci trovaste in me. Ero uno scarto della società come voi, un uomo annoiato da un matrimonio opprimente. Forse è per questo che siamo andati tutti d’accordo nella maggior parte dei casi. Eravamo nello stesso gradino nella scala sociale nonostante io fossi un vostro insegnante. Non mi avete mai fatto sentire come tale, io mi sentivo uno di voi e oggi non potrei essere più orgoglioso di tutti voi che state vivendo i vostri sogni, aspettative. Ci siamo salvati a vicenda. Ci siamo dati una ragione per vivere. Solo che la mia eravate voi, il mio gruppo solidissimo che superava tutti gli ostacoli assieme, un branco di ragazzini per lo più scapestrati e senza sogni. “Questi ragazzi mi hanno cambiato la vita!” dissi una volta a Emma. Nessuna parola poteva essere più vera. Hai capito come posso sentirmi io, ora, senza di voi, Finn? Mi sento vuoto. Non siete più tutto il gruppo. Vorrei che partecipaste ad una lezione, un giorno di questi, quando magari anche tu sarai riposato a casa. In memoria dei vecchi tempi, in memoria di quello che abbiamo passato, di quello che abbiamo vinto. Ti va? È l’unica maniera in cui posso chiedertelo, visto che sei così lontano da noi. Agli altri manderò una mail, tu non le ricevi lì. Come te la passi lì? Hai voglia di parlare con qualcuno che non sia un tuo commilitone? Quando magari hai un po’ di tempo, anziché chiamare Rachel chiamami, io ci sono sempre e aspetto con ansia di sentirti. Davvero. È da quando sei partito che aspetto di ricevere una tua chiamata. Lo so che l’amore è l’amore e che preferisci parlare con Rachel, ma… io ci tengo. Lo sai, sono un tipo sentimentale. Ti assicuro che non piangerò nel caso dovessi farlo… Spero. Non riesco ancora a controllare le mie emozioni a quaranta anni, quasi. Ah, Finn, quante cose imparerai col tempo. Imparerai che non dovevi buttare questi anni cercando di fare piacere a tuo padre… Lui era già orgoglioso di te e di tua madre. Sei cresciuto bene e non hai imboccato la sua strada a lui andava bene così, lo so perché anche io sono orgoglioso di te tanto quanto lui, o forse di me. Imparerai a mettere prima gli altri e poi te stesso, ma forse questo tu lo sai già fare, visto la tua prospettiva per il futuro. E poi, Finn… Imparerai ad amarti ed apprezzarti per quello che il tempo ti ha fatto diventare. Sarai un fantastico padrino per mia figlia… Lo so.
Torna presto.
Ti voglio bene come se fossi mio figlio,
Will.




*martiMe.*
Sono una di quelle persone che tende a portare a termine quello che inizia nonostante tutto nonostante il tempo. Oggi ho scritto ben due lettere da ben due diverse persone. Questa e quella conslusiva della Beiste. Non so se scriverò anche l'epilogo che prevedeva una lettere conclusiva di Finn, non so se ho la testa al momento. Ho un esame di riparazione di matematica e quello al momento è il mio unico pensiero. Non è vero, ma mi convinco che sia così. LOL.
Comunque niente, è Will Shuester e nonostante le recensioni siano calate vertiginosamente, come ho detto porto a termine questa raccolta, anche se smette di piacere perché ha annoiato. By the way, niente io me lo aspettavo così, quindi niente... sono fissata con i niente. Alla prossima lettera con la Beiste. Arriverà presto, come ho detto è scritta già.
Marti.
   
 
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