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Autore: Londonimhere    01/09/2012    6 recensioni
Tratto dal quarto capitolo:
Alzai gli occhi al cielo e vidi una stella cadente, ma lui non se ne accorse.
''Harry se potessi esprimere un desiderio, cosa chiederesti?''
''Desidererei che il padre non mi avesse mai offerto quel posto, avrei evitato tutti questi problemi'' mi guardò ''Tu cosa desidereresti?''
''Questo! Tutto questo, ma solo con una persona in più'' calò un silenzio alquanto imbarazzante
Tratto dal quinto capitolo:
''Promettimi una cosa Harry!'' disse con la poca voce che le era rimasta
''Tutto quello che vuoi'' prese un respiro profondo e mi guardò dritto negli occhi facendo scattare qualcosa di strano dentro di me
''Promettimi che non mi lascerai mai'' le presi la mano e feci incrociare le nostre dite, provocandomi milioni di brividi
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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AVVISO: i ragazzi arriveranno nel prossimo capitolo!
Spero che vi piaccia e adesso Buona Letturaa!





Prologo

Successe tutti in pochi secondi. Una luce abbagliante, un clacson che non smetteva di suonare, il rumore delle gomme sull'asfalto bagnato e infine il buio...

 

Mi svegliai in un letto che non era il mio. La testa mi stava esplodendo.

Aprii piano gli occhi e subito qualcuno si avvicinò a me, ma non riuscii a capire chi fosse, per la vista ancora un po' offuscata.

''Amore... Amore, ti sei svegliata'' riconobbi subito quella che era la voce dolce di mia madre, che scoppiò in un pianto, penso di felicità...

''M-mamma?'' dissi con voce ancora debole e tremolante

''Si, amore, sono io!'' gli sorrisi, debolmente, per renderla felice..

La vista piano piano tornò, e poco dopo entrarono due dottori

''Amelie! Che bello che ti sei svegliata! Adesso hai voglia di fare qualche visita? Giusto per vedere se è tutto a posto!'' annuii debolmente

Non avevo ancora la forza per parlare. Iniziarono ad entrare infermieri su infermieri che mi visitarono tutto il corpo, e solo allora mi resi conto di avere una gamba ingessata.

Con molta delicatezza mi fecero sedere, mi dettero da bere e da mangiare.

Quando, finalmente, rimasi sola con mia madre, iniziai con le svariate domande...

''Mamma cosa è successo?'' la vidi rattristarsi, si avvicinò a me e mi prese una mano

''Amelie, ti ricordi che tu e Josh dovevate andare al ballo natalizio?- annuii- beh, ci siete andati, ma al ritorno...- delle lacrime iniziarono a scendere sul suo viso pallido. Prese un respiro profondo e continuò a raccontare- al ritorno, avete avuto un incidente'' solo in quel istante riuscì a ricordare...

''Dov'è Josh, mamma?'' iniziai a preoccuparmi

''Amore, promettimi di essere forte'' cosa voleva dire con questo?...

Josh era il mio ragazzo da, ormai, tre anni. Era il mio primo bacio, il mio primo amore, la mia prima volta, lui era tutto per me. Non potevo pensare che qualcosa di veramente brutto fosse potuto accadergli...

Iniziai ad innervosirmi per quel lungo silenzio di mia madre.

''Mamma parla'' forse gridai un po' troppo, ma era straziante quell'attesa...

''Josh, non ce l'ha fatta, amore'' fu come se il mondo intero mi crollò addosso. Quelle parole iniziarono a rimbombare sempre più forti nella mia testa. Continuavo a fissare un punto indefinito della stanza. Non poteva essere vero, non poteva essere morto, non in questo modo, non per colpa di uno stupido incidente.

Non riuscivo a dire nulla, non riuscivo a piangere...

Purtroppo questo è sempre stato un mio difetto. Odio farmi vedere triste dalla gente, odio fare pena, odio essere consolata perché ti consolano sempre con le stesse frasi “mi dispiace” o “io so quello che stai provando”. Non è vero, nessuno può capire i sentimenti delle persone.

Ho sempre preferito, soffrire, da sola, o se dovevo avere qualcuno al mio fianco, quello doveva essere o Josh o mio fratello, e in questo caso.. non mi rimaneva altro che mio fratello maggiore Tom.

 

''Amy, per favore, dì qualcosa'' mia madre continuavo a cercare di farmi parlare, di farmi piangere, ma era tutto inutile...

Tutto d'un tratto la porta si spalancò, facendo apparire le figure di mio fratello e di mio padre che mi corsero incontro.

''Bimba non hai la più pallida idea di quanto siamo felici che ti sia svegliata, per un momento abbiamo temuto il peggio'' mio padre continuava a stritolarmi, facendomi male, visto ancora qualche livido sparso per tutto il corpo.

''Papà, tocca a me!'' disse Tom, spostando mio padre e regalandomi uno dei suoi meravigliosi abbracci, che però non riuscì a ricambiare...

Si accorse che qualcosa non andava...

''Mamma perché fa così?'' chiese preoccupato

''L'ha saputo'' sentii mio fratello irrigidirsi e stringermi forte la mano

''Ti avevo detto di aspettare che arrivassi io''

''Ho dovuto dirglielo, continuava a farmi domande'' si difese lei

''Ti inventavi qualcosa... cazzo, guardala!'' si riferì al mio sguardo perso nel vuoto

''Sarebbe stata male in qualunque modo glielo avessimo detto'' mia madre iniziò ad alzare la voce

''Ma sai benissimo come si richiude in se stessa quando sta male!'' iniziarono a discutere, alzando sempre di più il tono della voce. Era troppo assistere anche ai loro litigi..

''BASTA'' gridai girandomi nella loro direzione... Mi guardarono sorpresi. Sentii gli occhi riempirsi di lacrime, ma questa volta non riuscii a contenerle.

''Non capite che facendo così mi fate stare ancora più male? Tom è inutile prendertela con mamma, ho insistito io per farmelo dire. Avrei sofferto in qualunque modo. Litigare così tra di noi non mi riporterà in vita Josh, non lo farà apparire magicamente da quella porta, non lo farà venire da me e dirmi che mi ama, come era solito fare tutti i giorni- i singhiozzi aumentavano sempre di più, ad ogni singolo ricordo- Non potrò più guardare i suoi grandi occhi castani, non potrò più accarezzargli quei suoi capelli lisci, ma ribelli- sorrisi al ricordo di tutte le volta che si innervosiva, quando non riusciva a sistemarli come voleva- Non potrò più abbracciarlo, non potrò più dirgli quanto lo amo e ringraziarlo per tutto quello che ha fatto per me, non potrò più addormentarmi felice, pensando che il giorno dopo, me lo ritroverò davanti casa con i soliti cornetti al cioccolato, non sarà più con me- ad ogni parola, aumentavano le lacrime e i singhiozzi, quasi da non riuscire a farmi parlare- Non c'è più... l'hanno ucciso... Me lo hanno portato via, perchééé?''

Tom mi abbracciò stringendomi forte al suo petto. Era la prima volta in 17 anni che mi sfogavo e piangevo davanti ai miei genitori.

Si avvicinarono e mi abbracciarono anche loro.

In quel momento avevo solo bisogno di quello: avevo bisogno che le persone che amavano mi stessero vicine...



 

Spazio Autrice:
Ciao a tutti! ecco la mia rima fan fitction! 
Spero con tutto il cuore che vi piaccia!! 
Come vi ho già detto,i ragazzi appariranno nel prossimo capitolo! questo era essenziale per far cominciare la storia!
Bene adesso vi lascio! 
Un bacio a tutte! 
Hope_Happy

  
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