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Autore: Haley_V    01/09/2012    5 recensioni
Ero da sola. La mia migliore amica era una lama di metallo che non faceva che recarmi dolore. Nessuno poteva capirmi. Ma forse nemmeno io potevo.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demi Lovato, Joe Jonas, Selena Gomez, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Tematiche delicate
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Capitolo 8



 
(POV Demi)


 
L’amore di una madre è un sentimento che va oltre qualsiasi altro. Ti tiene dentro di te per 9 mesi, ti accudisce per una vita, come se fossi il suo tesoro più prezioso, perché lo sei per lei. Per quanto tu possa deluderla, non smetterà mai di amarti. Come fai allora, davanti a tua madre quasi in lacrime, che ti chiede perché sei arrivata a toglierti la vita, a dirle che ti sentivi sola? che non ti sentivi amata? A dirle praticamente che il suo ruolo è stato praticamente inutile, e che tutto l’amore che ti ha dato è stata come una secchiata d’acqua gelida? Come fai a deludere tua madre così? Come facevo a deluderla così?
Ma d’altronde era stato anche il senso di colpa a farmi tenere tutto dentro. Non avevo il coraggio di guardarla in faccia, mentre lei mi dava amore, io lo vomitavo nel bagno.

 
-         Perdonami mamma. 

Fu tutto quello che riuscii a dirle.

-         Amore mio, dimmi almeno perché…. Ho fatto forse qualcosa di sbagliato? Non sono stata una madre abbastanza presente? Non ti ho ascoltata….? Ti prego spiegami, perché non riesco a capire perché sei arrivata a….

Le parole le morirono in gola, soffocate da un sospiro affannato per trattenere le lacrime. Non riuscivo a guardarla in faccia. Odiavo vedere mia madre piangere, ha dovuto farlo troppe volte nella sua vita a causa di mio “padre”, non accettavo che dovesse soffrire ancora. Ero paralizzata davanti a lei, seduta nel mio letto d’ospedale, a fissare le lenzuola, con un senso di colpa dentro che mi rodeva il fegato. Cosa dovevo dirle? Credevo che ogni parola l’avesse solo ferita di più. Ma così avrebbe pensato sempre che il mio gesto fosse stato colpa sua. Non volevo piangere, ma fu più forte di me. Quando iniziai a parlare, la mia voce tremava, e gli occhi mi bruciavano.

 
-         Mamma …. Io non so perché ho fatto …. Tutto questo.. io … sono stata male, e non sapevo come fare per sentirmi meglio. A un certo punto ho creduto che ….. tagliarmi, avesse portato via tutto il dolore che provavo…. Sapevo che fosse sbagliato, ma… non trovavo altri rimedi….

Altri singhiozzi. Il suo sguardo andava ovunque, tranne che su di me. Sicuramente si vergognava di avermi come figlia. Non l’avrei biasimata.
 
-         Mamma però ti prego parlami….. guardami mamma….

Piangeva. Piangeva come non la vedevo piangere molti anni prima. Soffriva, soffriva tanto, e solo per colpa mia. Io recavo solo guai a chi mi circondava.
 
-         Se non ti ho mai parlato dei miei problemi, è perché avevo paura che …. Ti fossi vergognata di me… Sono così inutile, così…. Sbagliata, che credevo che anche mia madre mi avrebbe lasciata da sola, così ho preferito affrontare tutto da sola…….

 
In quel momento mia madre mi tirò uno schiaffo. Non aveva mai alzato le mani su di me, mai, ma in quel momento una strana forza l’aveva spinta a tanto. La guardai fissa negli occhi, tanto simili ai miei, paralizzata dalla paura. Senza dire una sola parola, lacrime su lacrime scesero lungo le mie guance; mi sentivo ancora più debole di prima. Finalmente mia madre mi guardò, e scorgendo il terrore nei miei occhi, riconobbe la bambina fragile che si nascondeva dalle grinfie del padre ubriaco, della bambina sola bisognosa solo di un po’ di amore. Si portò entrambe le mani alla bocca, e ricominciò a piangere silenziosamente. Io ritirai le gambe contro il petto, come facevo quando ero piccola, e con la testa tra le gambe iniziai a singhiozzare.

 
-         Lo sapevo, ti v-vergogni di me…. Sono una pessima figlia, mi- mi faccio schifo da sola..!

Parlavo a fatica tra le lacrime. Sapevo di aver commesso un grave errore, ed essere sopravvissuta non faceva altro che aumentare i miei sensi di colpa per aver tentato il suicidio.

 
-         Demi, ascoltami per favore. Guardami. Ti prego perdonami per lo schiaffo, non mi sarei mai dovuta permettere. Ma tu ora mi devi ascoltare. Tu non sei inutile. Sei mia figlia, la cosa più bella che mi sia capitata, l’unico lato positivo della mia vita. Non mi vergogno di te, non mi sarei mai vergognata di mia figlia, sei la più grande soddisfazione che ho. Credi che avrei sofferto venendo a conoscenza dei tuoi problemi? E come credi che sarei stata se ora ti stessi parlando attraverso una tomba? Eh? credi che sarei stata felice di perdere il dono più prezioso che abbia mai avuto? Supereremo insieme tutti gli ostacoli che hai da affrontare, ma ti prego, d’ora in poi i tuoi pesi li divideremo per due. Non voglio mai, mai più vederti affrontare un problema difficile da sola, capito? Non ti vergognare di chiedere aiuto, se ne hai bisogno. Io ti voglio bene, e non ti abbandonerei mai.

Alzai lo sguardo. Tremavo, e piangevo. Piangevo, tantissimo. Le mie guance erano umide, i miei occhi arrossati, ma appena sentii le parole di mia madre mi rannicchiai ancora di più, singhiozzando forte. In quel momento ero una bambina, una bambina che cercava il conforto delle braccia della propria madre. Sembrò leggermi nel pensiero, perché non feci in tempo a tendere di poco le braccia, che mi circondò completamente, stringendomi a se, come un tesoro perduto che cercava da tanto. Mi baciava la testa, accarezzandomi i capelli e sussurrandomi:

-         La mamma è qui piccola mia, non ti lascio

Io non dicevo niente, riuscivo solo a piangere. Stavo sfogando mesi, anni di solitudine, di sofferenza e di dolore.

-         Scusa, scusa, scusa….
-         Shh, calmati dai. Scusami tu, avrei dovuto accorgermene prima. D’ora in poi non ti lascio più sola, ma tu non respingermi, ok? Se hai bisogno di me, dimmelo. Io ci sarò.
-         Mamma …. Ho bisogno di te….
-         Ti voglio bene piccola mia.
-         Anch’io …

Rimanemmo abbracciate, io ancora in lacrime, lei che mi cullava, come quando ero piccola.
L’amore di una madre non cambia, resta lo stesso da quando ci tiene in braccio per la prima volta, fin quando esala il suo ultimo respiro. Nonostante tutti i nostri errori. 













Angolo autrice
sono molto buona in questi giorni, sisi u.u è il terzo capitolo che vi pubblico in poco tempo, o sbaglio? u.u no, la verità è che non trovo ispirazione per le altre ff, se non per questa. sarà il periodo... comunque, questo capitolo è molto triste, devo ammetterlo. ma anche molto commovente. un rapporto tra madre e figlia che resta indissolubile anche dopo gli errori di una figlia in difficoltà. Le parole di una madre che forse molti di noi vorrebbero sentirsi dire ogni tanto..... spero vi piaccia, per me non è niente di che, ma non è male :) Se vi va, lasciate una recensione per farmi sapere cosa ne pensate, tengo molto alla vostra opinione, positiva o negativa che sia :) 
Detto questo, ringrazio tutti coloro che leggono la mia storia, tutti coloro che la seguono, che la commentano e che l'hanno messa tra i preferiti. Tengo molto a questa storia, e vederne il successo mi fa molto felice :)
Vabbeh. ora vi saluto, alla prossima :) Ah, se non mi farò viva per un po' è perchè sono fuori casa, e la connessione a volte può non andare  bene :)
Alla prossima:)
xx
Haley :)
  
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