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Autore: Allegra_    02/09/2012    7 recensioni
( Seguito di Mi Nena )
Nonostante fossero passati ben sei anni , tra le sue braccia continuavo a sentirmi la stessa ragazza di quella pista di pattinaggio , di quel giorno magico in cui c’eravamo baciati per la prima volta .
Ora tutto era diverso , adesso ero una donna , ma ogni volta che incontravo il suo sguardo solo nel quale riuscivo a perdermi , tornavo ad essere la sua bambina , perché fondamentalmente , era questo che ero .
Genere: Fluff, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Marianella, Thiago
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Para Siempre Mia'
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Capitolo 22 : Non Ci Sei - Thiagos Pov

Questo capitolo è dedicato

A Tonia 1305,

la ragazza che ha lasciato

la 100esima recensione a questa storia.

E naturalmente, a tutte le 99

Recensitrici e recensitori (Kevin XD)

Che lo hanno fatto prima di lei.

Per loro e per tutti voi che leggete  :D

Aprii gli occhi lentamente, con la testa che mi faceva un male cane.

Ubriacarsi fino a non essere più cosciente la sera precedente era stata una stupidaggine colossale.

Ma ancora più stupido era stato andarmene via da casa di Mar quel pomeriggio, senza aver anche solo provato a capire.

Mi aveva detto di amare Pedro e fin qui avrei anche potuto accettarlo, dopotutto sarebbe stato normale dato che era il suo futuro marito, ma sentirla dire che non amava più me, con quel tono tremendamente duro e chiaro, mi aveva fatto perdere completamente i freni.

Ok, ammettevo che scolarsi più bottiglie di birra di un alcolizzato cronico per poi andare a casa di … aspetta, ma a casa di chi ero ??

Talmente preso dai miei pensieri che mi ero totalmente scordato di essere in un letto non mio, avvolto da un paio di lenzuola color rosa che per poco non mi facevano venire i conati di vomito.

Spalancai totalmente gli occhi guardandomi attorno per cercare qualche dettaglio che potesse aiutarmi, quando finalmente lo trovai.

Una cornice d’argento poco sopra il letto che raffigurava una ragazza dal corpo esile, i capelli castani, gli occhi nocciola e le labbra sottili arricciate in un sorriso.

Luna.

Non ebbi neanche il tempo di imprecare mentalmente contro la mia stupidità che la sua voce mi arrivò alle orecchie, acuta e leggermente stridula, come sempre.

<< Thiago tesoro, sei sveglio !! >> esclamò sorridendo sorniona.

Si avvicinò a me e mi accarezzò il viso per poi lasciarmi un leggero bacio a fior di labbra.

<< Vado a prepararti la colazione, tu fatti una doccia se ti va >> continuò senza smettere di sorridere neanche per un secondo, prima di uscire dalla stanza lasciandomi lì ancora immobile.

Ma che cavolo avevo combinato !!!

Mi sarebbe andata bene l’idea di finire con una sconosciuta, ma non con lei che era la mia ex ragazza, e che per giunta Mar odiava a morte !!

Mar … chissà cosa avrebbe pensato se l’avesse saputo.

Deglutii in modo piuttosto pesante dandomi mentalmente dell’idiota: non potevo continuare a pensare a lei e ad una sua possibile reazione per tutto ciò che facevo, ormai dovevo lasciarla uscire dalla mia vita proprio come voleva, senza ripensamenti.

Dopotutto, era questo ciò che mi aveva lasciato intendere con quella sua frase, ed era proprio ciò che le avrei dato: una vita con Pedro, senza di me.

Mi alzai facendo per andare verso il bagno, quando il cellulare di Luna, appoggiato sul comodino accanto al letto, l’avvisò che le era arrivato un nuovo messaggio.

Controllai che non fosse nei paragi, per poi afferrarlo ed aprire il nuovo Sms ricevuto.

Non ero il tipo di ragazzo possessivo che controllava il telefono della sua ragazza, e soprattutto lei NON era la mia fidanzata, né mia amica, né niente, però ero come dire … curioso.

E meno male che non avevo tenuto a freno il mio istinto.

Desde: Mar

Al solo leggere il suo nome su quello stupido apparecchio elettronico sentii qualche brivido risalirmi lungo la schiena.

Ma cosa poteva volere Mar da Luna ???

Scesi in fondo continuando a leggere sempre più curioso e ansioso dello scoprirlo.

Mensaje: Spero tu sia contenta adesso, hai ottenuto ciò che volevi.

Ma sbagli a dire che è così per entrambe, sbagli perché io sono distrutta per colpa tua e del tuo stupido ricatto, e nonostante tutto faccio come se nulla fosse, continuo a sorridere davanti i miei amici perché ho deciso che basta, non ne posso più di essere sempre quella che sta male, che soffre, povera e indifesa con la quale tutti giocano sporco.

Mi sono stancata di te, di Thiago, di Pedro, del matrimonio, e del fatto che tutti si aspettano che io faccia la cosa giusta.

Non sono più una bambina, è vero,  ma ho 22 anni diamine !!

Non potete aspettarvi tutti quanti che io sia sempre forte, pronta a superare ogni difficoltà, capace di saper gestire qualunque situazione e di affrontare in faccia la vita.

Sono forte, questo si, ma fino ad un certo punto.

E per lo più adesso sono sola.

Credo che adesso sarai felice perché Thiago è spalmato sul tuo letto dopo una serata alquanto intensa, sarai felice perché credi di averlo di nuovo tutto per te, perché credi che ti ami.

Ma fidati se ti dico che non è così.

Thiago non ti ha mai amato, e non lo farà mai.

E non perché ama me … perché se devo sincera questo ormai non posso più affermarlo, ma non ti amerà mai semplicemente perché nonostante sia cieco, sordo e muto, ha capito anche lui che tipo di persona sei.

E se non l’ha ancora fatto lo farà.

Io credo che ci vuole davvero una grande faccia tosta, oltre che un grande coraggio, per ricattare una ragazza perché lasci l’amore della sua vita.

Penso che si debba essere davvero disperate per tentare di avere un ragazzo in questo modo, ingannando, tenendo sempre la guardia alta, e sorridendo malefica al vedere l’infelicità di un’altra persona.

Credo che bisogna essere caduti proprio in basso per fare una cosa del genere, penso che tu sia fin troppo giù adesso anche solo per capirlo.

Non dirò niente a Thiago del ricatto, non lo farò semplicemente perché sono una persona corretta, a differenza tua, perché voglio che  se stare con lui anche un minuto può farti contenta, che tu lo sia.

Ma poi non venire a raccontarmi che ti ho rovinato la vita, non venire a dirmi che è colpa mia se lui non vuole stare con te, perché non è così.

Io amo Thiago, questo è vero e ormai chiaro a tutti, ma io non odio te Luna, io non vorrei vederti morta sotto un camion, non vorrei poter andare al cimitero a calpestare i fiori che i tuoi cari ti portano, non vorrei vederti piangere per ore e non vorrei che tu soffrissi.

Ma a quanto pare non è reciproco tutto questo.

Volevi farmi stare male, ebbene si, ci sei riuscita.

Ma sappi che prima o poi il dolore passerà, ed allora io mi rialzerò in piedi pronta a continuare, a ricominciare da capo, un giorno ci riuscirò e sarà solo allora, che ti guarderò capendo che tu al contrario mio, sei rimasta a terra, anzi, sei scesa ancora a livelli più bassi, questo fino a quando la tua cattiveria non ti divorerà del tutto.

E in quel momento mi accorgerò di quanto abbia fatto bene a catalogarti subito come persona da tenere a distanza, quanto il mio intuito sia giusto, quanto sia vero il detto “le prime impressioni sono quelle che contano”.

Tu invece continuerai ad ideare piani per farmi stare male, perché per un motivo a me sconosciuto, la tua felicità vale la mia distruzione, psicologica e non solo.

Forse un giorno questo mi sarà chiaro, o magari continuerò a pensare che sei solamente troppo povera dentro per accorgerti quanto sia brutto ciò che fai, ciò che pensi.

Ti auguro il meglio, nonostante tutto.

A mai più risentirci, spero.

Boccheggiai in cerca di aria ancora con il cellulare stretto tra le mani.

Un … ricatto ??? Non ci potevo credere.

<< Luna !!! >> urlai con tutta la voce che avevo in corpo, tanto che sentivo le tonsille bruciarmi, ma non contava in quel momento.

E non contava neppure la ragazza che arrivò correndo preoccupata dopo pochi secondi.

L’unica cosa che poteva avere un senso in quell’istante era la verità, quella che mi era stata nascosta e che forse avrei potuto trovare parlando con lei.

<< Che succede ??? >> mi domandò ancora con il fiatone dovuto alla corsa.

Non le risposi, mi limitai a sbattergli in faccia le parole scritte da Mar, portandogli il cellulare davanti agli occhi con un gesto brusco.

Passarono pochi minuti in cui continuai a guardarla incredulo mentre scuoteva la testa davanti lo schermo illuminato del suo Samsung vecchio modello.

<< Thiago io ti giuro che … >> provò a dire ma non le diedi il tempo di continuare.

<< Voglio la verità. >> sbottai arrabbiato, per poi domandarle << Di che ricatto parlava Mar nel messaggio ??? >>

Mi guardò deglutendo palesemente in modo pesante, prima di sospirare prendendo coraggio.

<< è tutto vero. Le ho detto che se non t’avesse lasciato avrei raccontato a Pedro di voi due. >> il suo sguardo era carico di rimorso, angoscia, quasi spento … ma io non riuscivo a vedere tutto questo, io davanti a me vedevo solo una persona che appariva estranea al mio corpo e alla mia anima, una persona vuota, malvagia.

<< Come hai fatto a sapere di me e di Mar ??? >> le domandai cercando di nascondere tutta la rabbia e l’odio che provavo in quel momento.

<< Si vede da lontano un miglio Thiago, non c’è bisogno di un genio … il modo in cui ogni tanto il tuo sguardo si perde nel vuoto … credi che io non mi accorga che pensi a lei quasi con la stessa frequenza di come respiri ????  >> sbottò a metà tra la rabbia e … l’invidia.

Ma non poteva essere invidiosa del rapporto che c’era tra me e Mar.

Non poteva perché io non avrei mai potuto provare per lei, o per qualunque altra ragazza, neanche la metà di ciò che provavo per la moretta, non poteva pretendere lo stesso, perché non lo sarebbe mai stato.

E poi, la Luna che c’era di fronte a me in quel momento mi faceva solo una gran pena.

Non era la ragazza che avevo rimorchiato in discoteca due anni prima, e nemmeno quella che era stata con me fino al nostro arrivo a Buenos Aires, non somiglia nemmeno un po’ alla studentessa che aveva girato con me per le vie di New York, e neppure quella con cui ero stato per più di una notte … quella davanti a me era solamente una sporca ricattatrice.

M’infilai più velocemente possibile i jeans e la t-shirt distesi con cura sopra la scrivania, per poi allacciarmi velocemente le Adidas blu notte che avevo indosso dal mattino prima.

Passai una mano tra i capelli per metterli a posto, per poi avviarmi di sotto, verso la porta d’ingresso.

<< Thiago io … >> fece per dire ma subito la bloccai.

<< Non. Parlarmi. Mai. Più >> scandì bene ogni parola, a dare più senso a quella frase.

Uscii di corsa entrando nella mia auto, e mettendo subito in moto, lasciandomi alle spalle Calle Blanca, e con essa, anche Luna e tutto ciò che avevamo condiviso fino a quel momento.

                                                                      ************************

Sfrecciavo per le vie della periferia di Buenos Aires, sentendo ogni tanto le lamentele di alcune donne anziane che attraversavano la strada.

Ma non ci badavo.

Camminavo in controsenso su una strada a senso unico, rischiando un incidente ogni momento che passava.

Ma non me ne importava niente.

L’unica cosa che avrei voluto vedere in quel momento, l’unica persona della quale avrei volentieri sentito qualunque richiamo e polemica era lei.

Ma lei non era lì.

Non era su quella pericolosa strada, non era in quei quartieri a passeggiare, non era accanto a me seduta al posto del passeggero.

Mar non era nella mia vita, non era mia.

Se si potesse giuro, venderei l’anima

Per riavere te, così splendida

 Ma io so, so che non ci sei.


Avrei fatto qualunque cosa perché capisse, perché si rendesse conto che era stato tutto uno stupido ed enorme equivoco.

Avrei fatto di tutto per smettere di immaginarmela tra le braccia di Pedro in quel momento, per cancellare quella maledetta notte passata a casa di Luna, e per ricordare invece di essermene stato con lei ad abbracciarla, a baciarla, a farla mia ancora una volta, e a sentirla dirmi quanto mi amava.

Mar mi mancava come l’aria, era stato inutile negarlo fino a quel momento.


Se si potesse ruberei un nostro attimo,

Per riaverti qui e riviverlo

Ma io so, so che non ci sei.


E la mia mente man mano si riempiva di pensieri, di ricordi.

Non vedevo la strada che avevo davanti, né il manubrio che stringevo tra le mani … l’unica cosa a cui pensavo in quel momento erano tutti i nostri momenti passati insieme.

Il nostro primo bacio sulla pista di pattinaggio.

 << Hai creduto davvero che io volessi baciarti ?? >> le domandai sorridendole derisorio: adoravo metterla in imbarazzo.
<< Ascoltami bene , dongiovanni da strapazzo , sono pur sempre una ragazza , quindi mi viene naturale credere che tu voglia baciarmi se ti avvicini così tanto ! >> esclamò lei acida e arrabbiata , riprendendo a fare giravolte sulla pista.
Sembrava quasi che volasse tanto era brava.
<< Non ho detto che hai pensato male  >> ammisi guardandola negli occhi.
Si bloccò di scatto parandosi di fronte a me .
<< Tu volevi … >> ma non finì la frase perché mi avvicinai a lei e le sussurrai all’orecchio sensualmente.
<< Lo voglio tutt’ora . >>
Sorrisi vedendola in imbarazzo, per poi spostarle una ciocca di capelli dietro l’orecchio e accarezzarle una guancia, mentre posavo le sue labbra sulle mie.
Non potevo crederci, stavo davvero baciando Mar, la ragazza odiosa di mio fratello Rama, quella con cui non perdevo occasione per litigare ogni minuto, e cosa ancora più strana, lo stavo facendo con una dolcezza di cui non credevo fossi capace..
Insinuai la lingua tra le sue labbra carnose e morbide, sentendo la sua presentarsi un po’ più timida.

Ero felice in quel momento, non riuscivo a capire il perché, ma proavo quel senso di leggerezza che ti prende quando sai che non c’è niente di meglio di ciò che hai.

La nostra prima a volta a casa di mio zio Vittorio.

Fu tutto talmente dolce che sembrava di essere in una di quelle commedie romantiche vecchio stile.
La guardai negli occhi un’ultima volta prima che i nostri corpi s’unissero finalmente, e le domandai sussurrando: << Ne sei davvero sicura Mar ??? >>
Non volevo che si sentisse obbligata, certo l’avevo portata io in quella casa di campagna, lontana da tutto e da tutti, ma non desideravo che per questo si sentisse in dovere di farlo.
Volevo che fosse una sua scelta, che lo facesse perché lo sentiva, perché lo voleva davvero, e non solo per rendere felice me.
<< Si >> mormorò prima di baciarmi, e allora entrai in lei asciugandole qualche lacrima che le rigò il viso per il dolore .
Esausti ci addormentammo abbracciati , ma prima di chiudere gli occhi , la guardai e le sussurrai dolcemente all’orecchio.
<< Ti amo … mi nena. >>

Il nostro primo incontro dopo il mio ritorno da NY.

La vidi uscire dal bagno di casa mia e dei miei genitori, ancora più bella di come la ricordassi.
Portava i capelli sciolti lungo i fianchi, leggermente più corti e più lisci rispetto a 2 anni prima, gli occhi truccati appena, gli shorts di jeans che lasciavano in mostra le sue bellissime gambe, una camicetta con i primi tre bottoni aperti, a lasciar intravedere il reggiseno bianco di pizzo che portava sotto.
Sempre bassina e dallo sguardo carico di sentimenti … Mar era magnifica ed unica.
<< Ciao Mar, c.. come stai ?? >> le domandai sorpreso di vederla, ma con un sorriso sulle labbra.
Mi guardò intensamente per alcuni secondi, poi vedendo il suo sguardo perso nel vuoto, e sentendola assente la chiamai più volte, ma invece di una risposta la vidi voltarmi le spalle e chiudersi nuovamente in bagno.

Vederla era ancora più emozionante che ricordare com’era farlo, rincontrare i suoi pozzi color cioccolata mi eccitava molto di più rispetto a quando rimanevo per ore a fissare le vecchie foto di noi due.

Ma mi aveva tradito … era stata con Rama, ed io dopo, sicuramente più per vendetta che per altro, con Luna.

Non aveva senso continuare ad amarla, eppure era proprio ciò che nella maniera più semplice e naturale stavo facendo.

Il nostro litigio nel bagno della discoteca “La Luz Blanca”.

Il secondo primo bacio ancora una volta sulla pista di pattinaggio.

La notte che avevamo trascorso insieme a casa sua.

La verità che Rama ci aveva rivelato.

Le mie lacrime che aveva baciato dicendomi che mi sarebbe stata accanto.

Le sue parole che mi avevano ferito peggio di un pugnale confitto nel petto.

E poi vendetta, vendetta e ancora vendetta, la cui sete aveva offuscato le nostre menti e aveva fatto il modo che ci lasciassimo, che ancora una volta ci separassimo.

Ma questa volta c’era in ballo una notte di troppo passata con un’altra, una notte che lei aveva passato chissà come, e poi Pedro, il matrimonio e tutto il resto.

Ma non avrei lasciato che finisse tutto lì: avrei lottato per lei, per il suo amore e ancora una volta avrei vinto.

Mar e io ci appartenevamo, avrebbero potuto spedirci in due distinti luoghi nel mondo, eppure avremo continuato ad amarci, sempre.

Non rifarò più errori con te,

ti prego, torna da me,

ho bisogno di te.

                                                                    ***********************

Continuai a correre con la mia BMW nera laccata fino ad un quartiere nel centro di Buenos Aires.

La villetta Tallarico Rinaldi si estendeva di fronte ai miei occhi, ed io non potei fare a meno che ringraziare il cielo per avermi permesso di arrivare fino a lì sano e salvo, senza nemmeno un incidente, nonostante non stessi minimamente guardando la strada durante tutto il tragitto.

Una Ford Fiesta veniva dal lato opposto della strada, e a quanto pare era intenzionata a parcheggiare proprio accanto al marciapiede dove avevo deciso di lasciare la mia macchina.

Ma non me ne curai minimamente.

Dovevo arrivare da Mar e scusarmi prima che fosse stato troppo tardi, quel povero disperato avrebbe trovato un altro posto per la sua auto da quattro soldi.

Feci manovra e stavo per accostarmi quando un rumore mi fece sussultare.

Eh si, ero stato talmente bravo da centrare in pieno l’auto di fronte a me.

Prendendo sotto braccio tutta la mia buona volontà uscii dalla macchina, andando verso il guidatore di quella di fronte a me.

“ Sii gentile Thiago, prima liquidi questo pover’uomo e prima arrivi di sopra ad inginocchiarti davanti a Mar “ mi ripetevo più volte in mente, mentre scorgevo dei rasta neri fuoriuscire dal posto del guidatore di quell’orribile auto.

<< Thiago ??? >> domandò questo voltandosi e guardandomi a bocca spalancata.

<< Si, io >> sorrisi antipatico appoggiandomi con le mani al cofano della mia bellissima auto a volermene vantare.

Io, Thiago Bedoja Aguero, avevo ammaccato una Ford Fiesta, ma non una qualunque.

Avevo ammaccato la Ford Fiesta di Pedro Vorg.

 

Piccolo Angolo Di Luce:

Hola amigos !!! Que onda ??? Todo bien ???

Io sono molto contenta visto che la storia

È arrivato a 100 recensioni,

come dicevo nella dedica in alto.

Spero che anche questo cappy vi sia piaciuto,

è da tanto che volevo mettere un Thiago’s Pov,

e come vedete anche i ricordi in corsivo sono tutti

dal suo punto di vista, mentre nella storia originale

li troviamo narrati da Mar.

Grazie a Titta perché è sempre molto disponibile,

e infatti mi ha consigliato la canzone che fa da titolo

al capitolo, e che descrive i pensieri di Thiago,

“Non Ci Sei” Studio 3.

La scena finale dove lui ammacca l’auto a Pedro

 non c’era nella trama originale che avevo creato,

poi però ho pensato che sarebbe stato carino

un incontro tra i due “amanti” di Mar.

Fatemi sapere cosa ne pensate J

In più, sono orgogliosa di presentarvi

la mia nuova one-shot

“Amore Contro Ogni Calcolo – Nachidad”

Con la quale inauguro la serie che ho creato

Con alcune one-shot che avevo già pubblicato,

“Scorci Di Vita – Le Coppie Più Belle”

Spero passerete a dare un’occhiata.

Aspetto le vostre recensioni per … tutto !!

Un bacino, vi adoro <3

   
 
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