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Autore: GasPanic    02/09/2012    5 recensioni
Helena vive a Londra. La sua vita è noiosa, e lei passa le sue giornate a girovagare tra gli scaffali di un negozio di dischi. E' proprio qui che incontra una persona che le cambierà la vita. Quella persona è Noel Gallagher.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Noel.

 

Mi fissava, soddisfatta, mentre addentava il croissant fumante che le avevo appena offerto. Con la mano si tormentava un ciuffo di capelli neri, chissà a cosa stava pensando.

-Allora, dove sono le guardie del corpo?

Le cosa? Scoppiai a ridere. Per tutta risposta mi guardò con un'espressione indecifrabile.

-Se conoscessi meglio me e mio fratello sapresti che non ne abbiamo bisogno... Non ancora almeno.

Si sporse sul tavolino, interessata.

-E tuo fratello? Com'è?

Ecco. Mio fratello. Liam.

-E' un coglione. Ma tutto sommato gli voglio bene.

Pronunciai l'ultima frase con titubanza, non ero abituato a dire cose del genere su Liam. Ma lei non mi conosceva, ed era davvero carina.

 

Si alzò improvvisamente, o forse fu questa la mia impressione. Forse mi ero incantato a guardarla per chissà quanto tempo.

-Io devo andare.

Mi resi conto che non avrei mai voluto sentirle pronunciare quella frase.

Le sorrisi di rimando, mentre le porgevo la mano.

-Ti accompagno.

Vidi l'incertezza nei suoi occhi. Non sapeva cosa rispondere, e se ne stava lì impalata a fissarmi con un fottuto sorriso ebete stampato in faccia.

-Guarda che non era una domanda.

Non disse niente, probabilmente aveva paura. Ma io non le avrei fatto niente di male. La sua mano calda incontrò la mia, e insieme ci avviammo in direzione Carnaby st.

 

Helena.

 

Era così strano. Poteva sembrare burbero, e a volte anche montato, ma in qualche modo sapevo che non era così. Continuavo a fissarlo, e sebbene cercassi di darmi un contegno, non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso. Cosa mi stava succedendo? Adesso mi stavo infatuando di un perfetto sconosciuto proveniente da chissà quale remoto angolo dell'Inghilterra solo perchè mi aveva offerto un croissant? Roba da pazzi. Dovevo andarmene. Mi alzai, senza pensarci.

-Io devo andare.

Mi parve di cogliere uno strano bagliore nei suoi occhi, forse era delusione, chissà. Molto probabilmente mi stavo immaginando tutto, come al solito. Ero una frana nelle relazioni.

Si alzò anche lui.

-Ti accompagno.

Mi stava porgendo la mano. Cosa significava? Rimasi perplessa per qualche secondo, cercando di prendere una decisione.

-Guarda che non era una domanda.

Aveva un sorriso sardonico stampato in faccia. Dovevo fidarmi?

Esitando gli afferrai la mano. Mi piacque quel contatto, probabilmente faceva parte del mio mondo di illusioni.

In silenzio lo guidai verso casa mia, in Carnaby st. 'Un tragitto breve', pensai sollevata.

 

Quel silenzio così opprimente tra noi due mi stava uccidendo. Camminavamo fianco a fianco, come due perfetti sconosciuti quali eravamo. Avevo lasciato andare la sua mano non appena la folla si era un po' diradata. Dopotutto, pensai, non aveva senso tutta quella confidenza, ci eravamo appena conosciuti. E dal momento che lui era una rockstar o qualcosa del genere, probabilmente non ci saremmo più rivisti. Decisi di tempestarlo di domande, anche le più inutili. Per qualche strano motivo volevo infastidirlo, quasi per negare a me stessa quanto mi piacesse, il che era così assurdo!

-Allooora Noel, tu non sei di Londra, vero?

Parve sorpreso, doveva essersi abituato a quell'imbarazzante silenzio.

-No, infatti. Sono di Manchester, ma mi sono trasferito da poco, sai... con la band.

-Fico. Dev'essere bello avere una band.

-Lo è, ma ci sono quei fottuti giorni in cui vorresti mandare tutto a puttane e partire su un'isola lontana, lontano da quell'idiota di tuo fratello.

-Mi pare di capire che non andate molto d'accordo.

Sorrise. Di nuovo quell'inconfondibile, bellissimo ma allo stesso tempo irritante sorriso comparve sul suo volto.

-Sei perspicace.

Scrollai le spalle, pensando a cosa ribattere... Quando mi accorsi di trovarmi a pochi metri da casa mia.

Mi fermai improvvisamente, Noel non se n'era accorto e continuava a camminare osservandosi con particolare interesse le scarpe. Solo dopo qualche secondo si accorse che non ero al suo fianco. Parve allarmato.

Gli corsi incontro.

-Hey, io sono arrivata. Grazie per la bella serata, è stato un piacere conoscerti.

Pervasa da un'ondata di coraggio lo baciai sulla guancia. Nello stesso momento in cui le mie labbra sfiorarono la sua pelle mi sentii avvampare, e pregai che lui non ci facesse caso.

Anzi, non aspettai neanche una sua reazione. Girai sui tacchi e mi avviai velocemente dalla parte opposta della strada, cercando di reprimere l'impulso di guardare indietro. Ma poi lo sentii.

Uno scalpiccio sempre più vicino. Mi stava seguendo.

-Aspetta!

Sentii una mano, la sua mano, afferrarmi l'avambraccio. Mi voltai e piantai i miei occhi nei suoi. Com'erano incredibilmente belli.

-Ci possiamo rivedere? Ti presenterò gli altri. O se vuoi, l'invito a cena è sempre valido!

Ansimava. Ma in quel momento non me la sentivo di fare la sbruffona come il mio solito. Sapevo che non sarei riuscita a resistergli.

-Vada per la band. Sono proprio curiosa di conoscerli!

Sembrò sollevato. Forse gli piacevo davvero.

-Ottimo! Domani sei libera? Ci vediamo qui all'incrocio alle cinque in punto.

Fece per andarsene, lasciandomi di sasso.

-Ah, e grazie per il bacio.

Non poté vedere il mio colorito ormai bordeaux, perchè mi diede le spalle allontanandosi con disinvoltura.

 

 

Bene. Sono tornata con un nuovo capitolo, che è un po' penoso e poco rilevante. Cercherò di rifarmi al prossimo! (?)

  
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