Questa storia è dedicata alla mia migliore amica, Alessia. Sai, ripenso a tutto i tempo che veloce è trascorso. Il prossimo anno farai vent'anni ed il divario fra noi due non mi è mai sembrato così grande. Due anni fanno differenza in questi momenti: tu ora andrai all'università ed io al pensiero mi sento sola. Vedo questa nostra estate come l'ultima di un era. Vedo la fine di tutto e mi sento stupida, perché non so nemmeno il motivo. So che il nostro legame è più forte di ciò che la vita ci riserverà e anche se questo è un bivio, le nostre strade continueranno sempre ad incrociarsi. Siamo sempre state mature per la nostra età, guardavamo sempre alle conseguenze delle azioni e facevamo mille progetti. Siamo state bambine innocenti, ma un po' nostalgiche e a dir la verità un po' lo siamo ancora. Ci restano dei bellissimi ricordi insieme e a volte vorrei tornare indietro e rivivere i nostri momenti insieme. Sento che avremmo potuto fare di più. Ricorda sempre che tu resterai sempre la sorella maggiore che ho sempre desiderato.

Ora, buona lettura.







Il treno sferragliava sui binari, inoltrandosi nei territori scozzesi.
Neville sedeva in uno scompartimento con Luna e Ginny, progettando la resistenza al nuovo regime: Piton Preside non l'avrebbero tollerato. Quando arrivò il carrello, il ragazzo uscì a comprare qualcosa da sgranocchiare ma, mentre pagava e si apprestava a rientrare vide una chioma bionda che lo distrasse. Lanciò i dolci a Luna e seguì la ragazza che aveva riconosciuto come Hannah Abbott. Le si avvicinò e disse con tono allegro:
-Ciao Hannah! Come sono andate le vacanze?- Non appena ebbe pronunciate quelle parole se ne pentì, sentendosi un completo idiota. Si chiedeva come era potuto essere così stupido a farle proprio quella domanda che suonava così spontanea, ma poco appropriata. Per Hannah quella era stata la prima estate passata senza sua madre, che era morta nella primavera precedente. Tentò di rimediare all'errore commesso con delle parole poco distinte che somigliavano tanto a delle scuse inframmezzate da dei “cioè”, “ehm” e intercalari vari, ma fu zittito dalla risposta della ragazza.
-Sono andate, in un modo o nell'altro.- disse, poi si affrettò ad aggiungere. -E le tue?-
Sapeva che Neville non voleva essere indiscreto e voleva essere carina con lui. Quando lo guardava negli occhi, sentiva di essere strana, come se nel suo cervello fosse stata gettata della Polvere Buiopesto Peruviana: non vedeva e non capiva niente eccetto quello sguardo.
-Oh, beh... bene.- rispose lui alla domanda, ancora un po' rosso in viso per la figura che aveva fatto prima. Avrebbe voluto dirle quello su cui aveva rimuginato tutta l'estate, ma le parole non vollero uscire dalle sue labbra.
Dopo qualche secondo di silenzio, lo salutò con un sorriso e seguì Susan nello scompartimento che dividevano.
Lui agitò la mano, mentre la guardava allontanarsi, maledicendo la ritrovata timidezza.

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Salve! Ecco la mia primissima flash su Neville ed Hannah. Non avevo mai scritto su di loro, ma devo dire che è stato bello. Che ne pensate?
GGC :D