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Autore: _DolceVeleno97_    02/09/2012    1 recensioni
Rachele sta per partire in gita con la scuola in Sardegna . Ci sarà anche il ragazzo che le piace, Giorgio. A quanto sembra sarà una gita da favola , le aspettative sono tante ma la realtà si rivelerà deludente. Come reagirà Rachele alla cosa ?
Genere: Avventura, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Appena scesi sentii il sole bruciarmi le spalle , e tutti fecevano a gara per sedersi nei posti in fondo al bus . Io ero a metà , non me ne fregava niente dei posti, però seguivo Giorgio con lo sguardo: mi sarei messa di fronte a lui. Questo era il mio obbiettivo. Di fianco mi ritrovai Cecilia , una falsa secchiona saputella rompi coglioni ! Devo dire che la fortuna non era proprio dalla mia parte in quei giorni. Mi addormentai quasi subito , volevo scollegarmi per un pò dal mondo che mi circondava. Era quasi impossibile però , Petrus che si trovava dietro di me con Giorgio continuava a svegliarmi tirandomi i capelli , mettendomi patatine sulla bocca oppure urlandomi nelle orecchie . Mi girai per guardarlo nei peggiore dei modi ma non c'era; questa volta Giorgio mi guardava con un bel sorriso trentadue denti in faccia . Poi mi ricordai : la terrazza , il bacio , tutto. Allora non potei fare a meno di sorridergli a mia volta . Scrissi subito un messaggio a Giorgia :" Ho baciato Giorgio , 20 min. :D " . Ale mi stava guardando , sapevo che voleva qualcosa. " Dimmi" chiesi in tono esasperante . " Senti Racche , ....mi domandavo ..?" Dopo un anno in classe con me non aveva ancora capito che non mi chiamavo "Racchele" con due "c", dovevo farci l'abitudine . Lo guardai alzando un sopracciglio. " Mi puoi dare il numero di Angelica ?? " lo disse talmente tanto velocemente che non capii subito quello che mi aveva chiesto. Ripetei fra me e me " Angelica" , la mia amica. Perchè voleva il suo numero ? ...già..potevo immaginarlo. "Va bene, ok " sbattevo le ciglia come un'ossessa per autoconvincermi di quello che aveva detto. " Però non voglio avere casini ok ?" Strizzai l'occhio e gli puntai il dito contro. " Sisi, tranquilla Racche" aridaglie con sto Racche . Crollai sul sedile e questo inziò a dondolare . "La bella addormentata si è svegliata allora" Giorgio mi puntò lo sguardo addosso. "Si! E chissà come mai eh ?" feci un mezzo sorriso e tirai un occhiataccia a Petrus che sghigniazzò. Ci fermammo al primo Autogrill , tutti scesero di corsa dal pullman. Non avevo fretta anche se dovevo ancora mangiare . "Non vieni a cambiarti il costume?" Ginevra era di fretta, si vedeva. " Per cosa ? " Chiesi , di cosa stava parlando ? Costume ? " Il bagno stupida ! Andiamo sulle dune e probabilmente poi facciamo il bagno. Iniziò a trascinarmi verso i bagni . " Aspè , devo prendere la roba" Andai correndo verso il pullman. Cercai la mia valigia , non fu difficile trovarla, il rosa shoking in mezzo a valige nere e grige era a dir poco visibile! Uffa si notava così tanto allora ? Aprii la valigia e presi il costume nero , anche perchè avevo solo quello. Raggiunsi Ginevra in bagno , appena entrai la puzza di piscio mi intasò il naso. "Gine?" la chiamai. "Sono qui!" Seguii il suono della sua voce e arrivai davanti ad una porta, la aprii e sbriciai all'interno : si era lei , via libera . Entrai e mi chiusi la porta alle spalle. Ci cambiammo in meno di un minuto e salimmo di nuovo in pullman in tutta fretta. Dopo sei ore di viaggio fuori dal finestrino non si vedeva altro che sabbia. Dopo mezz'ora mi ritrovavo già a superare fiumi d'argilla,montagne di sabbia e distese di rovi. Era una vera seccatura camminare tutto quel tempo in mezzo alla sabbia , sembrava quasi di trovarsi nel Deserto. Cercavo di mantenere un buon ritmo ma il caldo era insopportabile , ti si insinuava nelle ossa e le gambe si facevano più pesanti. Vedevo persino tremolare l'aria, come quando fa troppo caldo . Giorgio invece era l'intraprendente della situazione ,sempre per primo , mentre i Prof andavano a rilento dietro . Una volta sbagliò strada e alcune persone lo seguirono a loro volta come muli, compresa me. Tutti noi avremmo voluto ammazzare il Prof di scienze che invece di camminare sulle strade principali ( se così possono essere chiamate) si inventava , e avete capito bene "inventava" ,strade alternative. Pensai che lo rendeva felice vederci scarpinare come scalatori su per i rovi. "Oh NOO!" Ginevra ansimava così forte che le sarebbe potuto venire un infarto da un momento all'altro. Guardai nella sua direzione e mi sarei voluta accasciare per terra. Davanti a noi si ergeva una salita di una trentina di metri completamente di sabbia . " ATTENZIONE RAGAZZI CHE POSSONO ESSERCI LE SABBIE MOBILI! " Urlò il prof per farsi sentire meglio. " Ah..che bello!" esclamai , ridevo isteriamente ma mi sarebbe venuto volentieri da piangere. C'erano anche le sabbie mobili adesso! Iniziai ad arrampicarmi però dovetti mettermi a gattoni presto perchè si scivolava e sprofondava . Con le mani cercavo di fare presa e mi dispiaceva rovianarmi le unghie . Maledette dune di merda. Sulla cima i maschi mi tirarono su di peso come come un sacco di patate , ansimavo e la gola mi bruciava da morire.Il Prof ci fece fare una pausa, grazie a Dio. Due ore dopo invece ci ritrovammo davanti ad una discesa , e tutti iniziarono a correre verso il mare. " Ehi Rotolo perchè non la fai rotolando ? " Ale stava prendendo in giro un nostro compagno e io incominciai a ridere e per evitare figure di cacca mi scagliai verso la discesa. Correvo così forte che avevo paura di ingambarmi finchè non rallentai una volta vicino al mare . Il mare della Sardegna : " Bella merda " pensai , era più inquinato di quello di Genova , il Prof ci portava proprio nei posti più schifosi. L'acqua era fredda anche se faceva molto caldo e Giorgio pensava bene di annegarmi e saltarmi addosso. Perchè io potevo reggere benissimo uno di settanta chili ! Il Prof ci fece anche il video che tutti insieme ci tuffavamo in acqua. Appena uscita corsi verso l'asciugamano e lo avvolsi velocemente intorno a me. " Ragazzi il video verrà caricato a fine anno sul sito! " Il prof. stava armeggiando cn la cinepresa . Senza manco farlo apposta eravamo tutti riuniti in cerchio : Ginevra , Giorgio , Ale e me. " Ti hanno aperto per bene vedo " Giorgio aveva la finezza di un elefante a volte. Chinai la testa verso la pancia come se mi stupissi che lì c'era la mia cicatrice. "Beh..abbastanza direi " cercai di sorridere. Non mi piaceva quella "cosa" sulla pancia che sembrava avessi la gobbetta. O almeno secondo me. Finalmente mangiai una barretta dietetica ai frutti di bosco, non era mai stata così buona. Di tutta fretta , come sempre, ci incamminammo verso il pullman e una distesa di sola sabbia si trovava di fronte a me. Il prof di scienze per coprirsi dal sole aveva usato un turbante come gli arabi, altro punto su cui prenderlo per il culo. Mentre camminavo con passo lento verso il nulla, come faceva a dire il Prof che da quella parte si trovava il pullman non lo so, mi voltai a guardare Giorgio che ora era dietro di me. Ebbi un tuffo al cuore. Stava parlando vivacemente con Ginevra e lei ricambiava. Come al solito cercava di fare la gatta morta con tutti , infatti dopo poco si presero per mano e lui l'aiutò a camminare. Che infame di merda ! Merda! Merda !! Avevo gli occhi che mi pizzicavano e rallentai ancor di più tanto da essere vicini a loro due. Camminavo scomposta e ad un certo momento crollai sulle mie stesse gambe. Come era calda la sabbia , scottava !Cercai di rialzarmi. " Che hai?" Ma per quale motivo si era fermato di fianco a me ? Me lo faceva apposta ?! " Un cazzo c' ho !" E dopo questo riniziai a camminare a passo spedito. Bene, se l'era meritato . Dopo tantissimo tempo arrivammo sulla strada. Strada! Cemento ! Alleluja la civiltà ! Mentre mi cambiavo scarpe un ragazzo mi disse: " Faticoso eh ?" adesso che lo guardavo in faccia lo riconobbi, era lo sfigato della 1°D, quello che veniva vestito da scout. " Noo, mica tanto!" Accennai un sorriso. "Piacere, Paolo" Mi strinse la mano " Tu devi essere Rachele vero?" sgranai gli occhi. "Si..come fai tu a saperlo ?" Mi indicòlo lo zaino , e mi ricordai della scritta viola fatta con l'uniposca sulla tasca. Che scema! Ci dividemmo di nuovo in due gruppi per salire sul bus, ignorai completamente Giorgio. Poteva andare al Diavolo, per adesso. Mentre il sole stava calando in lontananza vidi sorgere l'Hotel Mezzaluna.
  
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