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Autore: Shadriene    17/03/2007    4 recensioni
Razionalmente, avrei dovuto saperlo fin dall’inizio.
Tu, un Malfoy, io una Weasley: in una sola parola, impossibile.
Irrazionalmente, sappiamo entrambi che non è andata così.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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NOTA: Gli avvenimenti del sesto libro non vengono presi in considerazione.



Halo


“And when our worlds they fall apart
When the walls come tumbling in
Though we may deserve it
It will be worth it”

“Halo” - Depeche Mode



Razionalmente, avrei dovuto saperlo fin dall’inizio.
Tu, un Malfoy, io una Weasley: in una sola parola, impossibile.
Irrazionalmente, sappiamo entrambi che non è andata così.
E mentre tu te la ridi, probabilmente raccontando di quanto è ingenua la sorellina di Lenticchia, io sono con il cuore a pezzi, domandandomi per quale motivo non ho dato retta a quella vocina interiore che da mesi mi ripeteva di non farmi coinvolgere.

“Gin, è un Malfoy, non potrà mai amarti come tu desideri”.

Eppure, nonostante la razionalità e la poca stima di Hermione nei tuoi confronti, ho continuato a illudermi che le cose potessero andare per una volta come speravo. E di motivi per essere fiduciosa a riguardo ne ho avuti parecchi in questi ultimi sei mesi.
Era appena iniziato il mio quinto anno e un giorno, camminando per i corridoi ti ho incrociato. Ero già pronta a rispondere velenosamente a qualche tua cattiveria, ma mi hai letteralmente sorpresa e zittita con una sola parola: ‘ciao’. Quella volta, forse, sono passata per maleducata rimanendo in silenzio, ma la volta successiva ricambiai il tuo saluto, come quella dopo e quella dopo ancora.
Ben presto arrivò ottobre e da semplici saluti che credevo più di cortesia, che altro, passasti a domandarmi ironicamente come me la passassi, celando la tua curiosità chiedendomi se fossi davvero così pessima in pozioni come si diceva in giro e come mi stavano andando le lezioni con Piton. Senza rendermene conto, ogni volta sfogavo su di te la mia frustrazione per il soggetto citato e tu semplicemente con un sorrisino ascoltavi. Mi dicevi che ero pessima e mi salutavi, tornandotene sui tuoi passi.
Pensandoci ora, mi domando come mai percorressi sempre quel corridoio così lontano dalla tua Sala Comune, soprattutto senza farti affiancare dai tuoi tirapiedi che, anche adesso, continui a sfoggiare assieme alla tua bastardaggine. Probabilmente, se ci fossero stati, non saresti riuscito a ingannarmi così bene come hai fatto.
Era fine ottobre quando mi proponesti un aiuto in pozioni. Rimasi interdetta, chiedendomi se stessi scherzando o se facessi sul serio. Quando capii che eri realmente interessato ad aiutarmi, senza pensarci ti diedi un bacio sulla guancia: neppure Hermione era brava come te in pozioni, il tuo aiuto sarebbe stato una manna dal cielo, soprattutto perché conoscevi meglio di chiunque altro il professor Piton; non potevo non baciarti e non esserti riconoscente. Tu arrossisti impercettibilmente e con una battuta ironica mi desti appuntamento per il giorno dopo. Fu così che iniziammo a vederci regolarmente due volte la settimana, poi tre, poi ogni giorno, non solo per studiare pozioni, ma anche semplicemente per chiacchierare un po’. Veramente quella che parlava di più fra i due ero io, tuttavia tu eri sempre lì con un lieve sorriso ad ascoltarmi, accennando talvolta col capo in segno di assenso oppure proferendo qualche parola per dirmi cosa ne pensavi a riguardo.
Arrivò l’inverno e con lui le vacanze Natalizie. Su richiesta di tua madre dovesti tornare a casa, ma sono convinta che fossi contento di ciò: lei ti mancava e in fondo anche tuo padre. Ero triste sapendo che non ti avrei rivisto per le prossime settimane, però mi dicesti che mi avresti mandato il tuo Gufo Reale ogni giorno e che in fondo le vacanze sarebbero passate in fretta.
Ero al settimo cielo e il mio cuore cantava di gioia!
Quando pian pianino era iniziata la nostra amicizia non pensavo che la tua presenza sarebbe diventata indispensabile per il mio buon umore.
Le tue gentilezze inaspettate e inconsapevoli.
Le tue battute ironiche per prendermi in giro.
I tuoi mezzi sorrisi pieni di frasi non dette.
Mi trattavi diversamente dagli altri e questo mi riempiva di felicità, mi faceva sentire speciale. E nonostante la razionalità mi dicesse di non farlo, dal giorno alla notte mi sono innamorata di te.
Io, Ginevra Weasley, mi sono innamorata di Draco Malfoy.
Se qualcuno me l’avesse detto prima di tutto ciò, gli avrei riso in faccia, forse l’avrei pure schiantato irritata se avesse insistito, ma ora tutto ciò è così reale da farmi male.
L’anno nuovo era arrivato e così pure tu eri tornato. Non dovevi aver passato delle buone vacanze, perché eri parecchio giù di morale. Per la prima volta sei stato tu a parlare e dirmi come ti sentissi, ed io ad ascoltare. Ti stetti vicino, perché eravamo amici ed era giusto così. Forse la cosa ti stupì, perché diventasti affettuoso, tanto.
C’è stato un breve periodo in cui mi sembrava di essere diventata indispensabile per te come tu per me. Ma la voce, quella vocina razionale nella mia testa, continuava a ripetermi di non farmi troppo coinvolgere. Tuttavia man mano che il tempo passava io l’ho soffocata sempre più, finchè non è diventata che un tenue brusio insignificante.
Poi venne febbraio e qualcosa cambiò.
A lungo mi sono domandata se avessi fatto qualcosa di sbagliato, ma pian pianino iniziasti a diventare più freddo e distante. C’erano giornate in cui non ti facevi vivo e altre ancora in cui mi cercavi soltanto se avevi bisogno del mio aiuto.
Erano i primi di marzo, quando le giornate tornarono ad essere soleggiate, che mi sembrò fossi tornato quello di sempre. Ma mi sbagliavo.
Ho sempre sbagliato tutto.
Avrei dovuto ascoltare quella vocina che mi diceva di non farmi coinvolgere.
Non avrei dovuto innamorarmi di te, prima di tutto.
Non avrei dovuto affidarti la mia felicità, sicuramente.
Ora ho il cuore straziato dal dolore, un male al petto che mi soffoca come se l’aria mi venisse tolta a forza. Le lacrime cercano di uscire prepotenti, mentre le trattengo convincendomi che è meglio così.
Che storia poteva mai esserci fra una Weasley e un Malfoy?
Nessuna.
Nessuna, nessuna, NESSUNA!
Sento le lacrime scendere lungo le guance e mi rannicchio ancora di più su me stessa, stringendo le ginocchia al petto e poggiandoci sopra la testa. So che non dovrei, nessuna lacrima per te che hai giocato con i miei sentimenti, conscio di farmi male con il tuo comportamento. Eppure non riesco ad odiarti, a detestarti, ad insultarti.
Posso pensare a tutti i tuoi difetti, a tutto il male che mi hai fatto, e non riuscire ad associare nessun insulto al tuo nome. Draco.
« Piccola? »
Era così che avevi preso a chiamarmi affettuosamente, ma ormai non lo facevi da settimane.
E allora perché proprio ora, di nuovo?
Alzo la testa e tu sei di fronte a me con uno sguardo colpevole che non ti avevo ancora visto.
Sembri dispiaciuto.
« Malfoy, sparisci ». Lo dico con cattiveria, consapevole di poterti ferire, volendoti ferire.
Ci riesco, forse, è solo un attimo, poi il tuo sguardo si fa di ghiaccio e la tua voce dura.
« Pensavo avessi bisogno di qualcuno con cui parlare, ma onestamente non ho intenzione di sentire le tue lagne sul perché e il percome San Potter non ti fili ».
Ti giri e ti avvii verso il castello.
« Sei uno stronzo! »
Non so neppure io dove ho trovato la forza per urlartelo.
Tu ti blocchi e io riprendo a singhiozzare. Non sei molto distante da me, forse un metro o un po’ di più, però non m’importa se mi senti piangere.
« Piccola, mi dispiace ».
Vedo solo la tua schiena, però sento che sei sincero.
Sincero e sofferente.
Ma allora perché?
Perché ti sei comportato così con me?
Ho paura a chiedertelo, ad esternarti le mie perplessità. Ho paura che tu ti richiuda a riccio, di perderti definitivamente.
Forse mi sto illudendo di nuovo, forse non dovrei farmi ingannare, ma come posso smettere di amarti a comando?
Non posso.
« Perché ti stai comportando così? Draco, ti prego, dimmelo ».
« Io… Hai mai pensato che fosse sbagliato? »
Rimango in silenzio, fissando la tua schiena tesa e rigida.
« Proveniamo da due mondi diversi, e tuo padre se potesse sbatterebbe ad Azkaban il mio che se potesse ammazzerebbe il tuo ».
Lo sapevo, ma sentirlo a voce alta era tutta un’altra cosa.
Come potevo ignorare una realtà così evidente?
« Non importa ».
Ti volti di scatto e mi fissi perplesso.
Poi i tuoi occhi si fanno consapevoli di qualcosa, con due soli passi mi raggiungi e mi abbracci.
« Piccola, ti voglio bene ».
Sorrido.
È la prima volta che me lo dici.
« Vuoi rimanere mia amica nonostante tutto? »
Amica.
Solo un’amica.
« Sì, perché ti voglio troppo bene per permettere a delle mura invisibili d’intromettersi fra di noi ».*
Sento le tue braccia stingermi ancora di più in cerca di conforto.
Non ero l’unica a soffrire.
Scusami per aver dubitato di te.
Sarò l’amica di cui hai bisogno, anche se vorrei tanto non essere solo quello.
Ma per ora va bene così.
Viviamo in due mondi troppo diversi, tuttavia, almeno per la nostra amicizia, ne varrà la pena.**



**
Fine
**




* “Sì, perché ti voglio troppo bene per permettere a delle mura invisibili d’intromettersi fra di noi” ricorda il verso “ And when our worlds they fall apart/When the walls come tumbling in” perché mi sono ispirata alla traduzione di questo pezzo per scrivere quella frase.
** “Viviamo in due mondi troppo diversi, tuttavia, almeno per la nostra amicizia, ne varrà la pena” invece è stato scritto ispirandomi ai versi “And when our worlds they fall apart[…]It will be worth it”.
Entrambi i pezzi sono tratti dalla canzone “Halo” dei Depeche Mode.



Note dell’autrice
Che dire? Onestamente, neppure io so come sia uscita questa storia. Un giorno mi sono messa lì e pian pianino andava avanti. Sono consapevole del fatto che sia altamente OOC e per una volta, non era nei miei interessi mantenere totalmente la caratterizzazione originale. Probabilmente non è buono, ma per come è venuta va bene così ^^
Vorrei ringraziare Maki per averla letta e per avermi corretto alcuni errori (oltre che alcune cavolate che avevo scritto XD). Ringrazio Serintage, perché tanto in futuro le toccherà betarmela come si deve *Mwahahaha*
Questa ff partecipa alla SFIDA lanciata da Maki, che consiste nello scrivere una ff per ogni pezzo dell’album Violator dei Depeche Mode entro la fine dell’anno.

   
 
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