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Autore: Niky McGregor    02/09/2012    3 recensioni
Felicia è una donna single con una figlia di tre anni a cui dedica tutta la sua vita. Lavora in uno degli alberghi più lussuosi di Boston, il "Sunshine" e sembra una donna abbastanza tranquilla.
Ma cosa celano veramente i suoi occhi grigi e quella espressione innocente che sfoggia sempre? Qual'è stato il suo passato? In un modo o nell'altro la sua vita si collegherà a quella di Emily Lowell, un agente di polizia che ha subito un trauma alla tenera età di tre anni, l'età di Rose... riuscirà a scoprire il grande segreto di Felicia? E David è veramente un amico?Scoprirete tutto leggendo!
Buona lettura
Genere: Malinconico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6

Come una frase può cambiarti la vita

 

Erano le sette di mattina e David si stava dirigendo con l'auto verso il proprio negozio. Nella mente un pensiero fisso: doveva contattare Emily...

Emily Lowell era un agente di polizia che lo aveva salvato da una situazione di degrado in cui si era lasciato andare. Era iniziato tutto con un amicizia, una di quelle che nascono spontanee e alle quali ti dedichi anima e corpo. Giorno dopo giorno imitava le azioni di quella persona solo per ottenere il suo rispetto e un briciolo di potere, senza rendersi conto che così stava buttando via la propria vita. Ben presto iniziò a fumare, bere, drogarsi e rubare... ogni giorno la stessa storia: lotte tra bande contrastanti, violenze a persone innocenti pur di racimolare i soldi per potersi permettere la propria dose giornaliera.

Se quel giorno non avesse aggredito la persona sbagliata a quest'ora si sarebbe trovato ancora in quella situazione. Aveva solo sedici anni e già andava in giro come un disperato perché non aveva ricevuto la sua dose di eroina, spingendolo a prendere una donna per la gola e spingerla in un vicolo cieco. Ricordava ancora il suo sguardo di compassione per lui che lo aveva fatto sia pensare che innervosire: perché non aveva paura? Perché non lo implorava di lasciarla stare?

Aveva i capelli castani chiaro e due occhi blu che trasmettevano una dolcezza incredibile.

-Perché lo fai?- gli aveva chiesto con tono gentile.

David era arretrato di un passo, il volto stravolto dal dolore per la mancanza di droga.

-Perché non ho scelta- aveva risposto, portandosi le mani nei capelli e iniziando a piangere disperatamente.

La donna gli si era avvicinata, glia aveva preso il volto tra le mani e gli aveva sussurrato una frase banale, breve una di quelle che ascolti una volta e non te la scordi più.

-Si ha sempre una scelta-

Poi lo aveva lasciato lì in mezzo a quel vicolo a riflettere e a piangere per quello che aveva perduto e che rischiava ancora di perdere: se stesso.

Un mese più tardi i due si rincontrarono in un negozio di elettrodomestici: lui faceva il commesso e Emily stava cercando una lavatrice nuova.

-Vedo che hai scelto la tua strada....mi fa piacere vedere che il tuo viso sorride sereno e non è stravolto dalla pazzia per la mancanza della droga.- lo aveva salutato lei.

-Beh... è incredibile come una sola frase possa insinuarti dentro la tua testa e farti cambiare completamente il tuo stile di vita.- si era limitato a rispondere lui.

Fu in quel momento che il suo amico Joe era entrato da quella porta e gli aveva puntato una pistola alla tempia.

-Tu mi appartieni ok? Chi entra a far parte del mio clan non esce tanto facilmente, quindo ora scegli: o mi segui senza fiatare, o ti ritrovi con una pallottola in testa.- aveva urlato.

David aveva fatto per alzarsi quando anche la sua salvatrice estrasse la sua pistola e la puntò contro Joe.

-Ora tu abbassi lentamente la pistola e ti butti a terra con le mani sopra la testa.- esclamò lentamente.

Il ragazzo scoppiò a ridere nervosamente alternando lo sguardo dalla donna al biondo.

-Che cos'è un maledetto scherzo?- domandò infine.

La mano gli tremava e la fronte era madida di sudore.

-No affatto, io sono l'agente Lowell e ti dichiaro in arresto.- aveva ribattuto lei tirando fuori il distintivo.

Joe aveva deglutito a vuoto per poi abbassare lentamente la pistola eseguendo gli ordino dell'agente.

Senza dire una parola la donna gli si era avvicinata al ragazzo e gli aveva legato i polsi con le manette alzandolo di peso e tenendolo per una spalla.

-Hai il diritto di restare in silenzio, tutto quello che dirai verrà usato contro di te in tribunale.- aveva detto lei voltandosi e dirigendosi verso l'uscita.

-Me la pagherai! Me la pagherai cara!- urlò Joe per l'ultima volta.

David era rimasto in silenzio ancora stupefatto per ciò che era successo: quella donna era un agente e non lo aveva arrestato? Gli aveva salvato la vita due volte...

Una volta giunto in negozio notò un uomo che si aggirava con noncuranza davanti al edificio.

Scese dall'auto e gli si avvicinò con circospezione.

Quando fu a dieci metri di distanza lo riconobbe e cominciò a sudare freddo: Thomas era tornato e cercava proprio lui.

-Salve posso fare qualcosa per lei?- lo salutò cercando di restare calmo.

-Saltiamo i convenevoli eh? Perché mi seguivi l'altro giorno?- ribatte freddo il moro avvicinandosi a sua volta.

-Perché sono un amico di Felicia e ho visto il modo in cui ha reagito in tua presenza... volevo solo capire che cosa si cela dietro tutto questo... e guarda caso tu l'hai dichiarata morta.- rispose David.

meglio mettere tutte le carte in tavola” pensò fissando attentamente l'uomo che aveva di fronte.

Non portava gli occhiali quel giorno e i suoi occhi erano illuminati da una luce sinistra.

-Se non sbaglio mia moglie va a dire a tutti che io sono morto... non è molti diverso da quello che ho fatto io, certo escludendo la parte del “pubblico”.- commentò infine.

Il biondo sorrise amaramente. Ormai non sapeva più dov'era il confine tra la verità e la menzogna. Era Thomas cattivo o era Felicia a fare la vittima?

-Vi siete amati tanto voi due se vi dichiarate defunti.-

-Questo non ti riguarda! Ora ascoltami bene... ho bisogno del tuo aiuto.-

Il biondo socchiuse gli occhi passandosi una mano sulla fronte.

-E per quale stupida ragione dovrei aiutarti?-lo provocò.

Fulmineo, l'uomo lo prese per la camicia e lo spinse contro il muro, avvicinando il viso al suo e fissandolo con odio. Tutto di quel uomo esprimeva cattiveria... forse da qualche parte c'era ancora un briciolo di amore ma era rimasto sotterrato da anni e anni di odio represso.

-Stammi a sentire piccola pulce fastidiosa... tu farai quello che ti dico se ci tieni alla tua vita.- sussurrò.

Poi lo lasciò andare, sistemandosi la cravatta.

-Che devo fare?- chiese David puntando u suoi occhi castani in quelli ambrati di Thomas.

-Devi impedire alla mammina preoccupata di rivolgersi alla polizia, non mi pare complicato.-lo prese in giro lui, rivolgendogli un ultima occhiata di avvertimento.

Poi si voltò e si allontanò dal negozio.

-Ehi non ho mica detto che lo farò!- gli urlò dietro il biondo.

-Oh si che lo farai- si limitò a dire il moro continuando a camminare...

 

&&&&&&&&&& ANGOLO AUTRICE&&&&&&&&

 

E così sappiamo qualcosa in più di questa Emily... David farà veramente ciò che gli ha intimato Thomas o seguirà il suo istinto di aiutare Felicia?

Non si sa XD grazie a tutti quelli che hanno recensito e spero vivamente di trovarvi anche qua!

 

Un bacio a tutti!

La vostra TheWinchesterGirl...

   
 
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