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Autore: Bommie    02/09/2012    10 recensioni
"A 27 anni la vita di Kim Kibum era perfetta finche non arrivò una telefonata a stravolgere quell’equilibrio onirico che aveva raggiunto con tanto impegno,sopratutto in seguito alla suddetta rottura con l’amore della sua vita"
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Jonghyun, Key, Sorpresa
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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3 Bommie's corner
Salve ^3^ .
E' da un pò che non posto e mi spiace non farlo con un rating rosso, questa storia ci è andata vicina ma se è rimasta un mese nel mio pc è proprio perchè non riuscivo e quello che avevo scritto mi risultava anche troppo :)
L'ho postata intera anche se lunga perchè non volevo fare la stessa stupidaggine fatta con Everything has a price, quindi essendo nata come OS così l'ho lasciata (ecco cosi non potete lamentarvi :P), spero solo non risulti troppo pesante e noiosa!
ps: Ringrazio tutte le persone che in questo lungo periodo di buio hanno letto le mie storie, a volte mettendole tra preferite/ricordate/seguite o addirittura recensedole (persino alcune vecchissime) e le persone che hanno continuato a mettermi tra gli autori preferiti
 
siete 101 !! GRAZIE ♥


3.


                                           


A 27 anni la vita di Kim Kibum era perfetta.
La promozione a Vogue Corea.
Una elegante loft tutto suo, arredato nel suo personalissimo ed eccentrico stile nel centro di Seoul .
La tanto agognata indipendenza e stablità economica.
Non aveva bisogno di nulla: aveva i soldi, gli amici e il lavoro dei suoi sogni.
Forse pensate che in questo scenario idilliaco manchi qualcosa, l’amore magari? C’era stato un tempo anche per quello durante la sua breve vita ed era stato bello, era stato magico e nonostante la sua fiaba d’amore fosse finita tristemente e il suo principe andato, non rinnegava nulla di quel periodo. Nessun "era meglio se non l’avessi mai incontrato" e dopo un anno Kim Kibum era riuscito a metterci  una pietra sopra, aveva deciso di catalogare quella parentesi della sua vita come un "bel ricordo", perchè il rancore non si addiceva  alla sua indole e aveva proseguito per la sua strada, ma comunque non ne voleva sapere più di uomini per un po' .

A 27 anni la vita di Kim Kibum era perfetta finche non arrivò una telefonata a stravolgere quell’equilibrio oniricoche aveva raggiunto con tanto impegno, sopratutto in seguito alla suddetta rottura con l’amore della sua vita. Raccogliere i cocci, ricostruire se stessi, colmare un vuoto impegnandosi nell’altro grande amore della propria vita: il lavoro, non era stato facile ma ci era riuscito.
                                                 Ma poi basta una telefonata e la tua fortezza crolla come un castello di sabbia raggiunto da un’onda

"Signor Kim, la coppia Kim* ha lasciato la bambina a lei, è nel testamento, non c è molto che possiamo fare"
" ma io non mi sono mai preso cura di un bambino! Certo giocavo con la piccola quando ero loro ospite ma non saprei crescerla, non so nemmeno da dove cominciare!"
non sarei mai bravo come Nicole
"I coniugi Kim l’hanno indicata come la persona perfetta per prendersi cura della loro unica figlia nel caso loro fossero venuti a mancare in giovane età, non hanno parenti prossimi in vita ... nel caso, se lei proprio non vuole o non dovesse risultare idoneo all’affidamento, il giudice potrebbe mettere la piccola in una casa famiglia o un orfanotrofio..."

Kibum si morse un labbro, la piccola Mi Joo abbandonata in un orfanotrofio era un immagine terribile che avrebbe preferito non si fosse creata nella sua mente. Adorava quella bambina, l’aveva vista nascere e crescere, aveva aiutato la madre a darle da mangiare e farle il bagnetto ma, prendersi cura di lei 24 ore su 24 sarebbe stata tutta un'altra cosa. Kibum aveva il suo lavoro che lo assorbiva completamente adesso, come avrebbe potuto portare avanti la sua vita addossandosi un impegno tanto gravoso?

" Quando i suoi amici vennero al mio studio per fare testamento erano molto decisi, mi dissero che sebbene molto giovani poteva pur sempre accadergli un incidente e loro dovevano esser certi di aver fatto la cosa migliore per la loro figlia, la signora in particolare era convinta che solo lei, signor Kim, avrebbe potuto crescere la bambina al suo posto, che solo questa consapevolezza avrebbe potuto farla stare tranquilla"
 So di fare un gran torto al mio amico, ma lascio questo studio serena perche  affidandola a lui, mia figlia crescerà bene anche senza di me, siamo sempre stati molto simili, le trasmetterà gli stessi valori che le avrei dato io.

Ricorda bene quanto aveva riso al telefono il giorno in cui Nicole gli aveva spiegato di esser stati dall'avvocato** per il loro testamento.
"E' vero siamo giovani ma tu non puoi capire, abbiamo una bambina e una casa, vogliamo semplicemente levarci un pensiero dalla testa, magari non ci succederá mai nulla , no?"


                                                                                                  E invece poi qualcosa è accaduto.
                                                                                                            Un incidente.
Alla bambina era salita la febbre molto alta, la baby sitter li aveva chiamati al cellulare allarmata, così la coppia aveva lasciato in fretta la cena di lavoro di lui e si era infilata in auto.
                                                                                                            La pioggia
                                                                                                      un guidatore ubriaco
                                                                                                 un semaforo non rispettato
                                                                                                              l’impatto
                                                                                           l'ambulanza giunta ormai troppo tardi.
                                                    Sembrerebbe la scontata scena tragica di un film ma, purtroppo, sono cose che possono accadere davvero.
Era passata solo una settimana e Kibum ricordava bene il modo in cui aveva perso la sua migliore amica.Quanto aveva pianto stringendo a se la loro bambina .


-Lui e Nicole si erano conosciuti al primo anno di liceo
"ehi la smetti di fissare  Kim Hyeong Kon, il mio ragazzo ragazzo?!"
"Ah è questo il suo nome...mmmh..."
"Ehi!"
"ahahah scusa Nicole ssi, non sapevo fosse il tuo ragazzo...è davvero attraente, hai ottimi gusti ma anche tu sei bella, siete una bella coppia"
" Aish vuoi distrarmi adulandomi, ne?!"
Questo bizzarro scambio di battute fu l'inizio del loro rapporto simbiotico e, con un inizio del genere schietto e privo di convenevoli, Kibum capì da subito che con quella persona poteva essere se stesso e che si sarebbe risparmiato la fatica di dover confessare, un giorno, il suo orientamento sessuale o al contrario nasconderle tutto. Nicole era sveglia, simpatica e senza peli sulla lingua, un po' come lui, fu inevitabile quindi che andassero d'accordo e la loro amicizia durasse a lungo. Infatti nonostante i continui battibecchi da prime donne, ai quali il povero Hyeong Kon tentava sempre di metter fine, i due ragazzi non si separarono mai.

Infatti si iscrissero alla stessa università, perché anche le passioni erano simili.
"Non preoccuparti Hyeong Konnie te la controllerò io, non le lascerò guardare i bei ragazzi del campus nemmeno da lontano"
"Ci penserai tu a guardarli per me da molto vicino, vero Kibummie ?!"
Gli anni dell’università furono difficili per la coppia, non erano sempre insieme come al liceo e la fiducia tra loro a volte veniva meno. Ma Kibum fu felice che il rapporto tra i due tenne duro nonostante gli alti e bassi, erano perfetti insieme e lui, che gli era vicino, lo poteva sentire.
Inevitabilmente, dopo un paio di anni, arrivò anche il matrimonio. Forse erano un po’ troppo giovani (o almeno questo mormoravano amici e parenti) ma Nicole e Hyeong Kon si sentivano pronti, avevano anche trovato lavoro quindi perché aspettare?
Chi fu il più emozionato il giorno delle nozze? Ma il loro testimone ovviamente. Kibum era talmente felice che non riuscì a trattenersi e al momento del sì pianse più della sposa, se ne vergognò, certo, oltretutto gli occhi rossi e il trucco impiastricciato lo rendevano un mostro di testimone e per il perfetto Kibum  era una tragedia, ma l'ottimo vino rosso del ricevimento lo aiutò a dimenticare tutto

Un anno dopo arrivó la piccola Mi Joo. Durante la gravidanza persino Kibum, nonostante fosse impegnatissimo col suo stage in una rivista locale di moda, correva a soddisfare le voglie culinarie della sua amica.
"Mi spiace darti tanti fastidi ma Hyeong Konnie è fuori per lavoro, non sapevo chi chiamare!"
"Tranquilla lo sai che farei qualunque cosa per mi sorella"
Quando la bambina nacque era come dire strana: così piccola e grinzosa, con tutti quei capelli neri e gli occhi a mandorla tanto sottili da sembrare due semplici strisce in quel visetto tondo, però era lo stesso l’esserino piu bello del mondo e tenerla in braccio colmava sempre il cuore di Kibum di una strana emozione, talmente forte da fargli venire le lacrime agli occhi. Quel corpicino così caldo e indifeso premuto contro il proprio petto, quelle manine minuscole che si aggrappavano strette a qualunque cosa avessero a tiro : vestiti, pelle, capelli, stuzzicavano il suo istinto paterno e il velato desiderio di avere, un giorno, un figlio tutto suo. Un pensiero triste, se relazionato al fatto che non avrebbe mai sposato una donna.

" Kibum non sopporto più di sentirti sospirare quando guardi noi tre insieme! Perché non ti trovi un uomo decente?! E non dire che hai noi e quindi non ti senti solo oppure non passeresti da un letto ad un altro! Credo che ormai tutti i modelli della rivista in cui stai lavorando ora siano passati per te"
" Ssssh non dire queste cose davanti alla piccola" La rimproverò il biondo poggiando i palmi delle mani sulle orecchie di Mi Joo.
" non essere stupido, ha solo due anni che vuoi che capisca?!"
"Nic i bambini sono come spugne! Assorbono  tutto e capiscono molto più di quanto crediamo! E' per questo che quando tu e tuo marito litigate la porto al parco, non deve sentire la tensione e le urla tra voi, non le fa bene"
"Dovresti smetterla di leggere le rubriche sui bambini delle tue riviste, poi tu sei solo uno zio! E non cambiare discorso! Lo vedi?! Devi trovarti un uomo"
"Nel mio ambiente non è facile, lavorando nelle riviste di moda incontro solo modelli e fotografi... loro sono belli, affascinanti ma estremamente volubili...pero, sai,il fatto che nonostante non abbia la loro fisicita, io, un semplice redattore, attiri la loro attenzione, mi lusinga parecchio" Sospirò rigirando il mestolo nel sugo che Nicole gli aveva affidato.
In realtà Kibum non amava queste brevi storielle fatte di sesso e nient’altro, certo potevano essere appaganti per il corpo e il suo smisurato ego narcisista ma ogni volta che quegli uomini si alzavano dal letto che avevano condiviso senza più risentirli, Kibum si sentiva un po' più vuoto e solo. Per questo poi si rifugiava nel tepore di quella piccola famiglia ad ogni occasione possibile. Stare con Nicole, Hyeong Kon e la piccola Mi Joo gli dava il tepore giusto per affrontare la sua quotidianità, quella che non gli dava nemmeno il tempo di tornare a Busan** dai suoi genitori nei fine settimana.
"Non avrai il fisico da fotomodello ma sei bello Kibum ssi ,avresti anche potuto fare l’idol secondo me!"
"Grazie
Hyeong Kon ssi!"
Nicole assottigliò lo sguardo e posò gli occhi prima sul marito e poi sul migliore amico con fare guardingo.
"Un giorno tornerò a casa prima dal lavoro e vi troverò a letto insieme"
"yah Nicole che stronzate dici! " Gridarono i due uomini all’unisono attaccandola su due fronti:il marito l’abbracciò di spalle stringendola a sè dondolandola sul posto e Kibum le afferrò le guance stringendole quel tanto che bastava per farle sporgere le labbra in un adorabile broncio.
"Hai ragione a preoccuparti sono più sexy io di una mammina in carriera,diventerai una cicciona sfornando tanti mocciosi"
"Yah Kim Kibum ti uccido se dici queste cose, sei cattivo! E tu non trattenermi!"
"Sei la mammina più sexy in circolazione..."
"Ehi ehi smettetela di sbaciucchiarvi ci siamo Mi Joo ed io qui eh, tsk!"
Ma la bambina dal suo seggiolone guardava divertita quei tre strambi adulti giocare tra loro.

" Hyeong Kon ah perchè non presenti a Kibummie quel tuo amico?! Il musicista, quello che è stato in America ed è tornato da poco?!"
"ah intendi Kim Jonghyun?"
“Sì Sì quello che gira con una custodia da chitarra sulla schiena... è carino ed ha un bel sorriso!”
 Entrambi si voltarono a guardare l'amico, manco il solo guardarlo in volto potesse decretare la compatibilità della futura coppia.

Non valsero a nulla le suppliche di Kibum di non organizzare nulla e di non presentargli questo musicista o chicchessia, secondo lui questi incontri al buio non portavano mai a nulla di buono oltre al fatto che erano imbarazzanti da morire.
"sembrerò un disperato"
"beh potrebbe anche pensare la stessa cosa Jonghyun di se stesso"
"no invece! Lui è stato fuori per tanto tempo, queste per lui sono occasioni per fare nuove conoscenze, ma io sono patetico! Fatemi andar via, questa cena a casa vostra non è stata una buona idea! "
" Quando frigni sei insopportabile Bummie, vuoi aspettare di incontrarlo prima? Vuoi fidarti della tua amica ?!"
No, Kibum non riusciva a stare tranquillo per niente, oltre la figuraccia temeva che si sarebbe presentato uno scarafaggio.
"Lo so che sono superficiale ,ma anche se fosse un bravo ragazzo, non mi farò problemi a scaricarlo eh"
"E chi ti ha mai detto che sia un bravo ragazzo?! L'ho conosciuto, mi piace e voglio fartelo conoscere" quando Nicole concludeva una frase con un occhiolino non dovevi aspettarti nulla di buono.

Poi il misterioso Kim Jonghyun bussò alla porta di casa Kim e la fiaba di Kibum ebbe inizio. Nicole osservò compiaciuta tutti gli scambi di sguardi che riuscì a catturare tra i due durante la cena e non ebbe modo di dubitare minimamente che i due avessero continuato la serata nel appartamento di Kibum o Jonghyun.

"E' stato… e lui è così... dio non ho parole”
"Bummie ti calmi e mi racconti per bene ??" ridacchiò Nicole al telefono del suo ufficio.
"E' stato il sesso migliore della mia vita, è più chiaro così?!" e si guardò intorno sperando che a lavoro nessuno avesse captato le sue parole nonostante il tono più alto acquistato dalla sua voce per la troppa eccitazione "è così dolce e passionale allo stesso tempo! Siamo andati avanti per tutta la notte ,ho certe occhiaie orribili!" per non parlare del corpo indolenzito.
"Ma ne è valsa la pena ,sprizzi energia da tutti i pori! " ridacchiò di nuovo.
"Beh quasi non lo crederei possibile visto che me l’ha succhiata  tutta via lui"
"Yah sei un porcellino Kim Kbum! devo ricordarti che stai parlando con una donna sposata!?"
"Zitta Nic non fare la santarellina ora,per favore! " e questa volta qualche collega si voltò sentendolo ridere di gusto.
"Beh quindi a letto non è stato una delusione e dalla bava che avrei dovuto asciugare dal pavimento quando l'hai visto entrare in soggiorno direi che non è nemmeno uno scarafaggio, credo di meritarmi un grazie per la perseveranza!"
" non è alto come i modelli che frequento ma ha un corpo che..." non aveva deluso le aspettative di Kibum, anzi avere davanti agli occhi quel corpo nudo che già con gli abiti sembrava scolpito nella roccia, aveva solo confermato ciò che la sua fantasia aveva elaborato le innumerevoli volte in cui l'aveva spogliato nella sua mente.
"Ora dobbiamo solo sperare che tu sia tanto fortunato da aver trovato anche un bravo ragazzo..."
"E' rimasto con me fino alla colazione, siamo andati al bar insieme e poi sono venuto in ufficio e mi ha gia mandato un sms chiedendomi di uscire a cena con lui stasera, credo che sia un buon inizio rispetto al solito..."
Infatti, anche per la gioia di Nicole che vedeva finalmente il suo amico sistemato e felice, gli incontri tra i due ragazzi si fecero sempre più assidui finche non furono da considerarsi una coppia esclusiva a tutti gli effetti.

La loro relazione andò avanti per un anno e un paio di mesi. Persino Nicole li prendeva in giro per quanto stessero sempre incollati e, le loro romanticherie e i loro continui baci gli facevano venire il diabete ma poi i due piccioncini si offrivano, alcune sere, di tenere la piccola Mi Joo, così da dare la possibilità ai giovani sposi di avere un po' di libertà di coppia e la ragazza benediceva ancora di più se stessa e il marito per aver introdotto Kim Jonghyun nella vita del loro amico.

Le cose belle, però, non durano in eterno e le fiabe non hanno sempre il loro lieto fine come la Disney vorrebbe far credere, una volta cresciuti queste sono cose le impari a tue spese. Kibum non aveva mai creduto
fino in fondo alle favole, nemmeno quando la nonna gliele leggeva da bambino, ma trattandosi della sua favola un po' ci aveva creduto e sperato.
                                                                                                   Le favole sono invenzioni
                                                                                            Le commedie d amore sono mendaci
                                                                                                  La realtà è dura e cattiva

" Posso venire con te! Preparo una valigia poi il resto me lo farò spedire da Nicole! Manco da Busan da anni, i miei genitori non si opporranno se vengo in America con te!"
In cuor suo Kibum sapeva che questo un giorno sarebbe accaduto, Jonghyun era uno spirito libero che viveva di musica, lei era al primo posto e l’altro ne aveva bisogno come l'aria. L'America poi l'aveva già apprezzato in passato e adesso lo rivoleva. In fondo anche questo faceva parte del fascino di quel ragazzo. Era bello svegliarsi la notte, trovare il posto nel letto accanto a sè vuoto, alzarsi e vedere Jonghyun seduto al tavolo intento a comporre, era sexy. Era divertente, poi, stuzzicarlo e distrarlo invano: quando l'ispirazione veniva a fargli visita nessuno poteva intrommettersi. Il biondo sapeva che il suo amore non avrebbe mai fermato il cantante e a dirla tutta nemmeno lo avrebbe voluto, se rinunci a qualcosa per qualcuno e se poi le cose tra voi non dovessero andar bene, lo rimpiangerai per tutta la vita fino ad odiare quella persona e Kibum non sarebbe mai voluto essere oggetto di rammarico per Jonghyun, lo ammirava e amava troppo.
"E il tuo lavoro Bummie?"
"Troverò una rivista di moda anche in America che mi assuma, no?! Ho imparato l'inglese da te, non avrò problemi!"
L'inglese di Kibum era anche migliore di quello di Jonghyun, nonostante gli anni trascorsi da quest’ultimo all'estero.
Niente mi eccita di più che sentirti parlare in inglese Bummie
"Ma hai quasi terminato il praticantato a Vogue Corea, sono sicuro che tra i tre assistenti sarai scelto tu e questo è il tuo sogno da una vita Bummie,non puoi rinunciarci ora per seguirmi"
Era vero, entrambi avevano la realizzazione di un sogno alle porte ma Kibum non si capacitava che dovessero per forza separarsi sebbene lui fosse un tipo da carriera e non da storia d'amore o, almeno ne era convinto finche non aveva incontrato l'altro.
"Ti-ti aspetterò allora!"
" E se mi confermano il contratto e non dovessi più tornare? Lasciamoci Kibum..."
"Non voglio! Verrò con te e fanculo Vogue Corea"
"Non volevo dirtelo Kibum... me ne sarei andato e basta... ti ho tradito, vado a letto con un’altra persona  già  da un mese e verrà con me in America "
Il suono di cinque dita che si scontrano con la pelle esplose forte e improvviso nella stanza  e quella fu la prima ed unica reazione alla confessione di Jonghyun che Kibum ebbe in presenza dell'altro ragazzo. Jonghyun era bello ed era un musicista sempre in giro, per quanto si fidasse, Kibum aveva avuto, ogni tanto, le proprie elucubrazioni mentali in cui scopriva i tradimenti dell'altro e ogni volta le sue reazioni erano violente e rumorose. Invece nella realtà il dolore fu così forte e shockante che non riuscì ad insultarlo o a gridargli contro, perché nonostante la delusione lo amava lo stesso. Così si limitò a stringere a pugno la mano dolorante per l'impatto con la guancia del compagno e si morse il labbro inferiore nel duro tentativo di trattenere le lacrime, sperava comunque che il suo sguardo carico di dolore e delusione lo ferisse almeno la metà di quanto Jonghyun aveva ferito lui. I grandi occhi da cucciolo di Jonghyun si spalancarono e poi si corrucciarono dopo l‘impatto, in fondo se l'era meritato e non poteva certo reagire. Allungó una mano per trattenerlo ma poi la ritirò lasciando allontanare Kibum da sè .
Kibum guidó fino al suo loft e, se non fosse stato per la memoria del corpo*** che lo fece arrivare al suo palazzo senza intoppi, molto probabilmente distratto e furioso com’era avrebbe sbagliato strada ritrovandosi chissà dove. Ma aveva fatto quel tragitto andata e ritorno da casa di quel traditore tante di quelle volte nell’ultimo anno,che tutto di sè l’aveva memorizzato.
Entró nel suo appartamento, si guardó intorno e quel loft non gli sembró piu casa ma il luogo piu triste e desolante del mondo, perchè ormai casa per lui era diventato il posto accanto a Jonghyun. In quel momento la mobilia, le foto che li ritraevano insieme, la chitarra che Jjong aveva voluto lasciare da lui e le sue dannatissime riviste di moda non gli rappresentavano più tutto ciò che aveva raggiunto e conquistato  ma impedimenti e catene che lo tenevano legato. Cosi distrusse tutto quello che gli capitó a tiro finchè, esausto, non si lasciò cadere sul divano. Aveva il fiato corto tanta era stata la foga che ci aveva messo nel tirar tutto per aria ma nonostante ciò non si sentiva meglio anzi, un piccolo lamento lasciò le sue labbra quando osservò il caos intorno a lui.
Cosa doveva fare, piangere? Piangere gli avrebbe lenito quella sensazione di delusione e attenuato la sua non accettazione di cioè che era accaduto?
Avrebbe diminuito l’oppressione che sentiva attanagliargli il petto? Allora lasciò andare le lacrime che fin’ora aveva trattenuto principalmente per una questione di orgoglio e pianse e pianse rannicchiato su quel divano, finchè in corpo non gli rimase più nulla.

Kibum non sapeva da quanto tempo era in quello stato comatoso/vegetativo, sapeva però che almeno una notte e un giorno si erano alternati perchè dei cambiamenti di luce nell’unica stanza che costituiva il suo appartamento se n’era accorto, questo voleva dire che almeno un giorno di lavoro senza avvisare lo aveva perso, proprio ora che era così vicino alla promozione. Sospiró stringendo le gambe al petto. Avrebbe dovuto lavarsi e mangiare ma proprio non gli andava di fare nulla.
"Apri questa dannata porta Kim Kibum o giuro che non stacco il dito dal campanello finche i vicini non chiamano la polizia per disturbo della quiete pubblica"
"Nicole va via!"
"Non essere ridicolo! Non sei una quindicenne alla prima cotta! E non siamo nel film il 'tempo delle mele' !Aprimi! "
Sbuffando sonoramente il ragazzo si alzó dal divano e aprí la porta.
"Ecco lo sapevo, fai schifo! Questi quattro peli neri che ti compaiono quando non ti radi sono osceni, no non sei proprio adatto ad essere il protagonista bello e trasandato di una commedia romantica dai risvolti tragici alla 'cruel intentions' "
"Grazie Nic tu si che sai tirar su il morale e soprattutto ti rendi conto che hai citato due film che per molti aspetti sono agli antipodi?"
"Tu invece riesci sempre ad essere polemico in ogni circostanza e poi sei tu l’esperto di film non io. Ora corri a lavarti mentre ti preparo qualcosa da mangiare oppure inizierò trattarti come Mi Joo e non ti piacerà"
Era stato Jonghyun ad avvertire Nicole.
Il giorno dopo si era presentato a casa della coppia per informarli della sua partenza e della rottura con Kibum.
“Nicole va da lui sono preoccupato, Kibum è troppo impulsivo...”
"Non preocuparti, non si ammezzerà…ma perchè non lo porti con te Hyung?"
"Non sarebbe giusto e lo sai anche tu...è un ragazzo più forte di quanto sembri, andrà avanti!poi magari un giorno riuscirò a tornare~"
"Se credi che lui debba aspettarti...!!"
"No l’ho già detto anche lui...ma se dovessimo rincontrarci, faró in modo di riconquistarlo. .."


Kibum non ci pensò su più di tanto e si lasciò accompagnare dall’assistente sociale nella casa famiglia dove momentaneamente la piccola Mi Joo era stata parcheggiata in attesa di una vera sistemazione.
Poteva mai non soddisfare l’ultimo desiderio della sua migliore amica?
Quando lo vide la bimba lo riconobbe subito e gli corse incontro a braccia aperte,Kibum la sollevò in braccio e la strinse a sè rassicurandola che sarebbero andati a casa insieme,nel mentre si guardava intorno e posamdo lo sguardo sul viso di ogni bambino nelle vicinanze  pensò che avrebbe voluto portarli tutti a casa con sè,perche era convinto che non c'era niente di più terribile per un bambino che sentirsi solo o non desiderato.

E davvero Kibum portò Mi Joo a casa, la sua casa. Nicole nel testamento chiedeva anche che i due abitassero nel loro appartamento perche il sofisticato e lussuoso loft di Kibum non sarebbe stato adatto ad ospitare una bimba di quattro anni.
I primi tempi furono davvero difficili. Kibum non aveva modo di prendersi delle ferie prolungate, salvo pochi giorni di malattia, perché lavorava da troppo poco tempo per quella rivista e non le aveva ancora maturate, così dovette affidarsi ad una baby sitter fin da subito per le numerose ore in cui non era a casa. Anche se l'idea di lasciare la piccola con una estranea tutto quel tempo non gli piaceva per niente, Nicole non ne sarebbe stata contenta, non poteva fare diversamente,nonostante i soldi che i coniugi avevano lasciato alla figlia il suo stipendio, ora, serviva ancora di più .
La piccola Mi Joo piangeva spesso che voleva i suoi genitori e come far capire ad una bimba di soli quattro anni che mamma e papà sono morti e lei non li vedrà più ?
Mamma e papà sono partiti per lavoro ma torneranno a riprendersi la loro Mi Joo e con questa bugia tentò di dissuaderla il più a lungo possibile
La bambina,poi, aveva le sue abitudini,i suoi orari,le sue tradizioni:

I grattini sulle braccia per prendere sonno
La favola dopo cena
Un po' di cartoni dopo pranzo
La passeggiata al parco la domenica dove incontrava i suoi amichetti.
Le canzoncine e le filastrocche imparate a scuola che le piaceva ripetere di continuo anche a casa
Lo spuntino il pomeriggio.
I capricci.
Ci poteva pensare la baby sitter ma quando c'era lui in casa e non quella donna tutto si complicava: è inutile le donne spesso sono proprio portate per questo ruolo.
E per Kibum all’inizio sembrava impossibile adattarsi.
La mattina doveva ricordarsi di alzarsi prima perchè Mi Joo andava a letto molto presto e di conseguenza era mattiniera e pretendeva la colazione pronta. Poi a scuola portava il pranzo quindi il ragazzo dovette affinare le sue doti culinarie per renderle adatte al palato di un bambino. Doveva parlare correttamente altrimenti poi lei ripeteva e le maestre si sarebbero lamentate del suo vocabolario. Ma soprattutto i cuccioli di uomo, come tutti i cuccioli, necessitano di continue attenzioni.
I primi tempi,poi, la piccola si svegliava nel cuore della notte e cercava la propria mamma, era come se durante il giorno, distratta, non ci pensasse ma poi col buio la sua mancanza si facesse sentire.
Il ragazzo la mattina doveva svegliarsi presto e affrontare una giornata di lavoro ma ogni qual volta apriva gli occhi perché sentiva chiamare omma e vedeva il viso della piccola Mi Joo accanto al suo letto, non riusciva ad arrabbiarsi per il suo prezioso sonno interrotto, nemmeno perchè la cosa si ripeteva tutte le notti. Le faceva spazio nel lettone e la rassicurava sorridendo.
"Sssh va tutto bene ci sono io"
"I grattini, i grattini per dormire ~"
Così il ragazzo faceva appoggiare il braccio steso della bimba sulla sua pancia e con lentezza e delicatezza lasciava scorrere su e giù le sue unghie su quella pelle delicata finchè non prendeva di nuovo sonno. In fondo quei movimenti leggeri e il tepore di Mi Joo lo rilassavano a sua volta.
C'era una cosa però che uno come Kibum, con la passione per la moda, adorava nel crescere una bambina: vestirla. Credeva fosse quasi creudele trattarla come una bambolina ma Mi Joo era tremendamente carina e sceglierle gli abitini, abbinarle le scarpe e i fermaglini per i capelli gli alleggeriva un pò il ruolo di madre improvvisata.

I bambini sentono tutto.

Più il tempo passava più Kibum si convinceva di ció ed era spaventato della velocità con cui la bambina cresceva, apprendeva e affinava la parlantina. Doveva aspettarselo però, era la degna figlia di Nicole.
Molto probabilmente il ragazzo non avrebbe mai dimenticheto la sera in cui, sedendogli in grembo con la schiena stesa all’indietro sul suo petto, la piccola Mi Joo reclinò la testa tentando di guardarlo in volto e fece una domanda che, il ragazzo, essendo in casa da soli cinque minuti non si sarebbe aspettato:
"Oppa sei nervoso? Perché sei nervoso?!"*
Kibum la strinse forte a sè e pensò che non sarebbe voluto mai essere giù di tono quando era a casa con lei, che avrebbe voluto lasciar tutto fuori la porta della loro casa ogni volta che rientrava, ma a volte a lavoro era davvero stressante, crescere una bimba era pesante, i suoi amici gli mancavano e si sentiva solo e tutto ciò si faceva sentire proprio quando sedeva sul divano per rilassarsi. A volte non solo loro gli mancaano e ciò lo faceva arrabbiare con se stesso.
"E chi ha detto a questo mostriciattolo che sono nervoso ne!? Oppa è solo stanco e ha tanta fame! Ora ti mangio ~"
E fingeva con le dita di assaporarla per bene facendole il solletico, le sue risate gli riempivano le orecchie e Kibum era contento a sua volta di aver allontanato ogni preoccupazione dal cuore della bimba, di aver dissimulato facilmente una giornata particolarmente impegnativa ,alleggerita dalla lettura di un articolo su un giovane e promettente musicista coreano che stava spopolando in uno show americano.



Era arrivata l’estate e dopo un anno e passa che  lavorava per Vogue,
Kibum riuscì ad ottenere a fatica e in cambio di favori non per forza gradevoli, un periodo di vacanza. Promise ovviamente di essere reperibile, che per questioni urgenti potevano utilizzare Skype e che qualche lavoretto avrebbe potuto farlo sul suo portatile e poi spedirlo per e-mail. Ok sarebbe stata una mezza vacanza ma era pur sempre qualcosa.
Decise di tornare a Busan dai suoi, lì c'era il mare dove poteva portare la bimba e qualcuno che lo aiutava e che non fosse un estraneo. Ne aveva bisogno, ora che la sua vita non era più perfetta era come se avesse avuto bisogno di tornare alle origini e ricaricare le energie.

I nonni erano entusiasti di questa visita, non stavano nella pelle all’idea di avere un moccioso intorno e Kibum li capiva. Tutti i genitori sperano un giorno di avere dei nipotini da viziare e questo è un sogno a cui i suoi avevano dovuto rinunciare quando gli confessò di essere gay.
La mattina presto i coniugi Kim portavano la piccola in spiaggia, poi Kibum con calma si svegliava, faceva le sue cose, controllava le email e li raggiungeva per dargli il cambio.
Tutto ciò era rilassante solo in parte perchè ovviamente non poteva: scendere in spiaggia, spalmarsi la crema protettiva e rosolarsi al sole tra la lettura di un buon libro, un po' di musica e qualche flirt estivo come in passato. C'erano costumini bagnati da cambiare, bagni in riva al mare dove l’acqua ti arrivava alle cosce, le tue doti creative messe a disposizioni di vere e proprie opere d’arte in sabbia per tenerla un po' lontana dall’acqua, i gelati da comprare che non finiva mai e i giochi da raccogliere prima di andar via.
E scordiamoci anche il riposino pomeridiano, occasione che poteva esser d’oro per Kibum, perchè il mare era troppo eccitante e Mi Joo era come una batteria al litio che non si scaricava mai, magari era una di quelle ad energia solare.
Qualche volta la sera Kibum si concedeva un’uscita dopo aver fatto addormentare la bimba. Gli prendeva la voglia di rivisitare quei luoghi e quei locali frequentati in gioventù ed usciva. Avrebbe voluto bere e farsi rimorchiare. Avrebbe voluto far sesso, perché ormai era passato tanto di quel tempo che quasi aveva dimenticato come si facesse. Ma invece faceva sempre e solo un giro e poi tornava a casa, perche a volte Mi Joo si svegliava ancora nel cuore della notte e cercava lui, si era oppa ora che pronuncia con la voce impiastricciata dal sonno e non omma.
Forse aveva preso troppo seriamente il suo ruolo di madre e questo lo faceva sorridere .

Un pomeriggio presto, dopo pranzo, erano in spiaggia come ogni giorno e come ogni volta Kibum e la piccola erano distesi sui rispettive teli da mare, quello di Mi Joo rigorosamente rosa e con le principesse Disney. La bambina aveva detto anche di esser d'accordo con oppa per un riposino, lo faceva sempre ma poi, dopo pochi minuti giù, era già seduta a giocare con le formine sporcando se stessa e l'asciugamano di sabbia.
"Mi Joo ssi oppa ha tanto sonno, tu non sei stanca? Dormiamo un po' e poi facciamo il bagno"
"Mi Joo fa i grattini ad oppa così oppa dorme ~"
La bimba accarezzava il braccio di Kibum e lui le grattava delicatamente la schiena.
Ma non fu la bimba ad addormentarsi rilassata dalle carezze, il rumore del mare e la tranquillità della spiaggia in quell'orario post pranzo. Non era mai successo fin'ora una défiance simile ma Kibum, pur di avere la giornata libera ,aveva passato la notte a revisionare tutte le foto per alcuni servizi fotografici del prossimo numero di Vogue, più l'impaginazione di alcune rubriche ed era seriamente stanco. A volte pensava che se non ci fosse stato lui tutto sarebbe stato un gran caos e malediceva la sua pignoleria che lo portava ad esser cercato dai colleghi anche quando era in vacanza.
Si svegliò di soprassalto, si guardò intorno e la piccola Mi Joo non era accanto a lui, il battito del suo cuore iniziò immediatamente ad accellerare e l'ansia fu da subito così forte da dargli dei capogiri. Ma non poteva proprio permettersi di lasciarsi bloccare da un attacco di panico, doveva cercarla immediatamente perché c'è gente cattiva al mondo e qualcuno avrebbe potuto farle del male.
Non doveva succedere, aveva promesso a se stesso e a Nicole di prendersene cura.
Scacciò tutti i possibili e orribili scenari che gli si erano formati nella testa e iniziò a camminare verso il mare guardandosi intorno .
Niente attira di più i bimbi dell'acqua e sperava che non si fosse immersa senza il suo permesso.
Poi la vide: Mi Joo era seduta sul bagnasciuga, la schiena curva intenta a scavare nella sabbia. Kibum portò una mano al petto e sentì il cuore arrestare mano a mano il suo tentativo di fuggirgli dal corpo.Sospirò e sentì sciogliere la tensione lungo i muscoli finchè finalmente il suo campo visivo non si allargò oltre la bimba e focalizzò un altra sagoma curva a due passi dalla piccola.Affrettò il passo preoccupato ma si fermò a mezzo metro di distanza. Il cuore iniziò di nuovo la sua corsa e la saliva venne a mancare come se il caldo cocente gli avesse seccato la gola tutto in un colpo.
"Jonghyun Hyung .."
La voce gli era uscita mal ferma e si odiò per questo. Era passato un anno e rivedere quel traditore non doveva fargli nessun effetto anzi, doveva essere freddo, si ripeteva.
Il più grande sollevò la testa e accolse l'altro con un sorriso talmente ampio e luminoso che Kibum ebbe un sussulto, aveva sempre adorato quel dannatissimo sorriso a 32 denti di Kim Jonghyun, gli trasmetteva ilarità e lo faceva sorridere a sua volta .
"Bummie~"
Ma non doveva cedere, così si rivolse solo alla bambina.
"Mi Joo ssi quante volte ti ho ripetuto che non devi allontanarti da me! Dio, mi è quasi venuto un inferto per lo spavento!"
"le ho detto anche io che non deve allontanarsi da te, per fortuna l'ho trovata io...volevo riportarla al vostro ombrellone quando lei me lo ha indicato, ma poi ho visto che dormivi e l'ho tenuta qui a riva a giocare con me..."
"Da quando mi occupo di lei non l'ho mai persa di vista un istante ok? In un anno non è mai accaduta una cosa simile!! Questa-questa è la prima volta che io-io...!"
"Ehi ehi rilassati Bummie, non sto insinuando nulla! Sso che non sei il tipo che perde il tempo a dormire..." e quel sorrisetto sornione valeva più di mille parole " sicuramente dovevi essere molto stanco, poi suppongo che prendersi cura di un bambino non sia facile..."
"No infatti non lo è!" e strinse la mano della piccola per aiutarla ad alzarsi.
Jonghyun si alzò a sua volta e Kibum non riuscì a non lasciar scivolare il suo sguardo sul corpo seminudo dell'altro, constatò con rimpianto che ogni muscolo era rimasto perfettamente tonico e scolpito come lo ricordava, anzi, in America, patria del fitness, si era sicuramente allenato con maggiore devozione perché notò le linee più gonfie delle braccia e gli addominali ancora più delineati.
E per una sola frazione di secondo Kibum vide il proprio corpo avvinghiato a quello del suo ex e sentì una parte di sè suggerirgli che non c'era niente di male, infondo erano già stati insieme, potevano concedersi una notte di sesso,un ripasso dei vecchi tempi, capita nelle coppie che si rincontrano no? L’altra parte invece lo pregava di non farsi del male anche se davvero era troppo tempo che non faceva sesso e quel disgraziato non gli era ancora indifferente.
Scosse la testa e fece un passo nell'acqua, doveva togliere dal corpo della bimba tutta quella sabbia ma Mi Joo feceva resistenza e la vide allungare una manina verso l'altro ragazzo.
Grazie mi Joo ,grazie! nonostante quello che faccio per te!
"Sono davvero contento che si ricordi ancora di me..." la prese in braccio e Kibum non potè far a meno di pensare che fosse un immagine bellissima: la pelle chiara di Mi Joo contrastava con quella olivastra di Jonghyun in maniera deliziosa e il modo in cui lui la stringeva con attenzione a sè e le si rivolgeva erano adorabili.
Come in passato, quando andavano a trovare la coppia di amici, anche questa volta vide nel più grande un possibile bravo papà .
Così fecero il bagno tutti e tre assieme e Mi Joo si divertì tantissimo perchè Jonghyun oppa faceva lo squalo e inseguiva lei e Kibum oppa che scappavano urlando ma, lo squalo era veloce e forte e riusciva sempre a catturarli. La pelle di Kibum e quella di Jonghyun entrarono in contatto più volte, gli sguardi si incrociarono, le mani si sfiorarono, i corpi si scontravano, addirittura il più grande afferrò il biondo stringendolo ai fianchi per buttarlo in acqua, perché Mi Joo voleva vedere oppa sbranato dal feroce squalo.
Però ad un certo punto Kibum oppa non resistette più in quella che per lui sembrava una farsa e prese la bimba in braccio sollevandosi dall'acqua. O forse no, un momento, usare il termine farsa non è del tutto corretto, in fondo nessuno stava fingendo di divertirsi e forse stava proprio lí il problema. Era come se si fosse reso conto, finalmente, che qualcosa non andava, perché lui e Jonghyun stavano ridendo e giocando come se nulla fosse? Perché non aveva ancora cacciato quel fedifrago lontano da loro?
"Mi Joo andiamo ad asciugarci è ora di tornare a casa o i nonni si preoccuperanno "
"Bummie aspetta"
"perche continui a chiamarmi con tutta questa familiarità? Con quale diritto ti comporti così? e soprattutto, Jonghyun ah, come hai fatto a sapere che ero qui e perché sei venuto!?"
Gli chiese finalmente dandogli le spalle.
“Mi Joo vuole giocare con Jonghyun oppa. Oppa non sgridare oppa!”
“Stiamo solo parlando Mi Joo, stai tranquilla…vedrai Jonghyun ah un altro giorno, ora dobbiamo tornare dai nonni…”
E Kibum girò la testa quel tanto che bastò a fulminare l'altro con lo sguardo
"stasera lascia Mi Joo con i tuoi e incontriamoci..."
"Sei presuntuoso, per quale motivo dovrei incontrarmi da solo con te?!" dopo tutto questo tempo
"Devo parlarti...Kibum sul serio dammi quest'ultima possibilità, non mi aspetto nulla, solo ... incontriamo da soli!!"
Kibum rise, una risata forzata e irritata. Scosse la testa e iniziò a fare un passo in avanti.
"Ti manderò la localizzazione sull'iphone di un posto e ti aspetterò lì  tutta notte "

Kibum quella sera non riusciva ad essere concentrato su niente, bruciò addirittura la cena della bimba e scattava con lei e con i suoi genitori per qualsiasi cosa. Anche sua madre gli chiese perché fosse tanto teso ma non le poteva certo raccontare che l’uomo della sua vita, anzi quello che un tempo riteneva tale, si era fatto vivo, che era talmente emozionato quando l’aveva visto che il cervello gli era andato in stand by e non era riuscito a prenderlo a calci su quel suo luminoso sorriso nemmeno questa volta e che ora era furioso con se stesso perché …
 Il bip dell iPhone riportò Kibum alla realtà e ne fu grato perchè la conclusione alla quale stava arrivando il fiume dei suoi pensieri
non gli sarebbe piaciuta, poi peró gli tornò in mente cosa poteva essergli arrivato e il cuore iniziò a martellargli nel petto. Pensò di non aprire il messaggio di whats up: si occupò di Mi Joo e di farla addormentare dopo la favoletta della buona notte. Tornò al divano e il telefono era ancora lí, sul tavolino basso di fronte, la notifica push sempre sul display. Forse sarebbe stato meglio non controllare il mittente ma poi con mano tremante cliccò e visualizza la conversazione.
C'era una cartina apribile con google maps ed un punto segnato su di essa, sotto solo le due parole "ti prego"

"Bummie stasera resti a casa? Non fai nessuna passeggiata?"
Il ragazzo guardò sua madre poi lo schermo del suo telefono poi di nuovo lei e la donna continuava a non capire quale fosse il motivo dell'angoscia sul volto del figlio. Anzi era troppo suscettibile da quando lui e la bimba erano tornati dal mare.
"E' successo qualcosa oggi al mare? Perché sei così agitato Bummie?"
Si qualcosa era successo e lui non riesciva a togliersi quel maledetto dalla testa. Non riusciva a capire perche Jonghyun era lí e perché l'avesse cercato. Non riUsciva a togliersi dalla testa tutte le domande alle quali avrebbe dovuto pretendere una risposta in spiaggia.
Se vuoi saperlo devi andare all'appuntamento, devi metter da parte l'orgoglio gli diceva la solita cattiva voce nella sua testa e questa volta le diede ragione.
Scattò dal divano senza rispondere a sua madre e corse in camera sua, pensando che in fondo in memoria dei bei vecchi tempi un appuntamento per parlare glielo poteva concedere ma, nell'euforia non fece caso a quanta cura stesse, stupidamente, mettendo nel prepararsi. La camicia rosa pallido che si sposava alla perfezione con il velo di abbronzatura della sua pelle non piu nivea, sotto un paio di jeans stretti e ai piedi mocassini nuovi.
Uscì e camminò a passo svelto seguendo le indicazione di google map sul suo iPhone, erano passate alcune ore da quando l'altro gli aveva scritto e giungendo al luogo indicato, una spiaggia diversa da quella dove si erano incontrati di giorno, non vide nessuno.
"Tsk! Aveva detto che avrebbe aspettato anche tutta la notte" e quando pensò di esser stato di nuovo uno stupido ad aver avuto fiducia in lui nonostante tutto, scorse una flebile luce spuntare tra due barche piccole di legno ormeggiate sulla sabbia.
O è lui o una coppietta...
Decise di tentare così affrettò di nuovo il passo, aggirò la prima barca di legno con cautela e lui era lí: seduto su un telo scuro, illuminato da un paio di candele,q uelle grossolane alla citronella per tenere lontane le zanzare.

"sei-sei venuto"Jonghyun si alzò in piedi e la prima reazione di Kibum fu quella di incrociare le braccia al petto e fare un passo indietro "ti ringrazio davvero di avermi dato questa possibilità, non ti tratterò a lungo so che devi tornare a casa da Mi Joo ssi" ci tenne a precisare notando la posizione di chiusura assunta dall'altro, non era così presuntuoso da non credere di esser nel torto e di offendersi per la scarsa fiducia che l'altro riponeva in lui, sapeva di dover esser cauto e cogliere l'occasione che Kibum gli stava dando, giocandosela bene.
Gli fece spazio sul telo e gli indicò dove accomodarsi.
"Ho pensato che qui saremmo stati più tranquilli per parlare più che in un locale ...ma se vuoi ci spostiamo"
Certo era un po' imbarazzante: soli in una spiaggia buia oltre la flebile luce delle due candele e del cielo stellato sopra di loro, l'atmosfera sembrava un po' troppo intima ma Kibum gli fece cenno che era tutto ok, per parlare quella sistemazione era decisamente più tranquilla di altre.
"Beh allora parla, non sono venuto fin qui per farmi fissare da te" gli intimò il più piccolo avvolgendo le braccia intorno alle gambe piegate al petto.
"Scusami hai ragione...è che sei così bello Bummie, come sempre d'altronde...no aspetta non andartene, perdonami non divagherò più, giuro!!"
Kibum si riaccomodò, ma la distanza tra i loro corpi era aumentata.
"Nessuno, quando ero in America aveva pensato di avvisarmi dell'incidente accaduto a Nicole e…"
E il biondo si sentì un po' punto sul vivo: anche Jonghyun era molto legato alla coppia, certo non quanto lui, ma erano suoi amici e lui aveva anche pensato di avvisarlo in qualche modo peró ogni volta la frase "ti ho tradito" gli tornava in mente e lo bloccava .
"Quindi quando sono tornato a Seoul e loro non mi rispondevano mai al telefono nè al citofono e nel tuo loft ho trovato un emerito sconosciuto iniziai seriamente a preoccuparmi, così mi rivolsi alla vicina dei Kim che mi mise al corrente di ciò che era accaduto. Poi ho chiesto al tuo ufficio dove fossi e mi hanno risposto che eri andato in vacanza dai tuoi..sono giorni che giro queste spiagge!"
Jonghyun sorrise di un sorriso sardonico e amaro, come a significare in un momento così tragico io non c ero e non sapevo nulla, ho perso il funerale, non ho pianto i miei amici e non ho potuto nemmeno mandare una corona di fiori.
"Quando uno va via non è detto che ritrovi la realtà che aveva lasciato, Jonghyun ah, questa è una delle conseguenze, come quella al tuo comportamento è stato il mio non avvisarti di nulla. Oltretutto quel periodo per me è stato terribile: ho perso i miei migliori amici, il loft, mi son ritrovato a dovermi occupare di una bimba piccola ed ero
completamente solo" e l'immagine di lui Mi Joo e Jonghyun che giocano in acqua fa capolino prepotentemente.
"Kibum se tu invece-se tu invece..."
"Se ti avessi chiamato?! Cosa avresti fatto, eh?! Lasciavi il tuo talent show e correvi qui?!"
"Si..."
Kibum si voltò a guardarlo e lo sguardo del più grande era triste e sincero. Una rabbia indescrivibile gli montò dentro, quegli occhi da cucciolo bastonato che un tempo lo avevano fatto innamorare ora lo stavano facendo andare in escandescenza.
"non farmi ridere Hyung! Tu quel giorno facesti la tua scelta ed uscisti dalle nostre vite, cosa vieni a rinfacciare ora!? Perché avrei dovuto chiamarti? Diavolo Jonghyun tu mi avevi tradito! Mi avevi spezzato il cuore e io non ti avrei mai voluto qui tra i piedi e non avrei mai interrotto la tua carriera"
Vomitò tutto fuori senza prendersi nemmeno una pausa per respirare.
Jonghyun abbassò lo sguardo e si prese un tempo che sembrò un eternità per ribattere all’accusa di Kibum.
In fondo erano arrivati al nocciolo della questione e il più giovane quasi godeva nel vederlo in difficoltà, come si sarebbe giustificato Jonghyun ora? L'avrebbe sentito finalmente scusarsi? Si sarebbe arrampicato sugli specchi...ma forse lui avrebbe finalmente avuto la possibilità di insultarlo per ciò che gli aveva fatto un anno fa.
"Non ti ho mai tradito Kibummie, era una balla e se avessi saputo del momento difficile che stavi passando sarei tornato a darti una mano..."
Forse la realtà era stata anche più crudele delle aspettative più pessimistiche.
E come un anno prima il suono di cinque dita che si scontravano con la pelle esplose forte e improvviso.
"Cosa?! E-ra una balla?! Perche mi mentisti Jonghyun ?! Perché mi facesti una cosa simile?"
Questa volta niente impedì alle lacrime di venir fuori, nemmeno l'orgoglio che tanto era rimasto a casa quando aveva deciso di incontrare l'altro.
"Perchè mi avresti seguito, sei una persona impulsiva che segue la foga del momento ma quello era il mio sogno e non doveva intaccare il tuo. Amavo l'entusiasmo che avevi quando parlavi del tuo apprendistato e mi raccontavi le tue frenetiche giornate alla sede di Vogue, persino le inutili paranoie che ti facevi sull’essere assunto o meno. Perché tu sei una persona competente e ami il tuo lavoro e io non avevo dubbi che il posto di caporedattore sarebbe stato tuo. Come potevo strapparti a tutto ció?!"
E intanto strusciando con cautela sul telo il corpo del bruno si era fatto piú vicino a quello di Kibum, le sue mani afferrarono il viso dell'altro e con le dita portò via le lacrime
"Sei uno stronzo Kim Jonghyun ! Una merda! Era una decisione che dovevo prendere io non tu per me! Mi hai fatto male Jonghyun ah così male che per giorni, mesi non ho vissuto! Se non fosse stato per Nicole! Ma poi anche lei mi ha lasciato solo!" e le dita di Kibum afferrarono i polsi del più grande e spinsero nel vano tentativo di staccare quelle mani calde dal proprio volto mentre le lacrime continuavano a riempire i suoi occhi appannandogli la vista.
"Perdonami ti prego" gli sussurrò più volte prima di poggiare le proprie labbra su quelle del biondo.
"yah!Jonghyun ah non toccarmi ! Ti odio ! Ti odio! Ti odio perche io...io non ho mai smesso di amarti! Come un coglione, in tutto questo tempo, non ho mai smesso di sperare che tornassi dicendomi 'scusami sono stato un cretino, quell'altro è uno schifo in confronto a te, non so cosa mi sia preso, forse gli alieni mi avevano rapito e lobotomizzato ma ora sono rinsavito' e invece era tutta una schifosa bugia per proteggermi?!"
Jonghyun sorrise: Kibum non era cambiato di una virgola, era ancora adorabile come quando l'aveva conosciuto e d'istinto, con un'abile mossa, lo rovesciò sotto di sè sul telo.
Ci mise qualche istante Kibum a capire la nuova posizione in cui si trovava con il più grande sopra di s'è, strabuzzò gli occhi e tentò, di nuovo invano, di allontarlo.
"Sono stato un idiota me ne rendo conto, pensavo fossi una persona più forte e che saresti stato bene anche senza di me, che ti saresti ripreso subito continuando la tua carriera. Dissi anche a Nicole che non potevo assolutamente perdere questa chance in America ma che avrei fatto in modo di tornare e ti avrei riconquistato. Mi ripromisi che non mi sarebbe importato dell'uomo col quale ti avrei trovato, avrei fatto qualsiasi cosa per riportarti da me"
"Mi ero innamorato Jonghyun, mi ero innamorato come una stupida ragazzina alla prima cotta e come sarei potuto stare bene senza di te se eri il luogo al quale non vedovo l'ora di tornare dopo una giornata stressante?!"
Le dita di Kibum si avvicinarono al suo volto e gli accarezzarono la mandibola pronunciata e Jonghyun si sciolse sempre un po' di più in quegli occhi tristi.
Non aveva distrutto i loro sogni ma i loro sentimenti sicuramente sì.
"Davvero Kibummie non pensavo certo che sarebbe accaduto tutto ció o che una tale tragedia ti avrebbe colpito, non credevo nemmeno che sarei rimasto lí tutto questo tempo...pensavo di fare la cosa giusta per entrambi..." e di nuovo le labbra di Jonghyun catturarono quelle di Kibum, un bacio meno casto del precedente perché questa volta il più piccolo si lasciò invadere dalla lingua dell'altro, l'accolse dentro di sè e le andò incontro con la propria accarezzandola e intrecciandole insieme.
Mugolava piano mentre le loro bocche si assaporavano e le dita di Jonghyun si legavano ai suoi capelli. Quelle labbra carnose succhiavano le sue e Kibum pensava a come era riuscito a vivere un anno senza questi baci.
Pensava anche che questi stessi baci, che diventavano sempre piú intimi, lo stavano eccitando, che avrebbe voluto quasi che l'altro lo facesse suo, anche se non avrebbe dovuto cedere cosi facilmemente ma senza rendersene conto un movimento del proprio bacino manifestò questi suoi pensieri anche all’altro.
Jonghyun sorrise lievemente mentre, dopo un ultimo piccolo morso al labbro inferiore del biondo, si abbassava  ad attaccare il collo. Un bacio poco sotto l’orecchio destro e da lì una sequenza lenta e bagnata di labbra e lingua fino ad arrivare al centro delle sue clavicole pronunciate dove indugiò un po’ di più.
Non esiste nulla al mondo di più buono del sapore della pelle di Bummie.
Kibum sentì le dita dell’altro sbottonargli la camicia piano piano, quelle mani si appoggiarono sul suo petto e gliela aprirono quel tanto da permettere a Jonghyun di accarezzargli il busto e il ventre
Sospirava sotto le carezze e i baci del più grande e mentre si perdeva ad osservare le luminossissime stelle sopra di loro, pensava che le attenzioni di nessun altro uomo oltre le sue gli avevano mai fatto tremare il cuore in quel modo.
Le labbra dell’altro, giunte ormai al suo ombelico e le dita che trafficavano con la cintura Gucci dei suoi pantaloni, lo fecero sussultare.
“J-jonghyun ah n-no...” mugolò
“Cosa no Bummie? Questo?”
Un bacio si posò sui suoi boxer e si vergognò che l’altro avesse scoperto quanto fosse già duro.
“Aaah n-no”
“Mmmh quindi è questo che non vuoi, sei sicuro?”
E dopo avergli abbassato l’intimo gli baciò l’erezione, l’accarezzò piano lasciandola crescere nelle sue mani.
“AH”
Kibum inarcava la schiena e spingeva il bacino in avanti facendo sorridere il bruno, altro che no pensava Jonghyun e fece sparire il membro dell’altro nella propria bocca .
Non pronunciò nessun no quando sollevò la testa per incrociare gli occhi di Jonghyun mentre glielo succhiava ma invocò a bassa voce il nome dell’altro perché lo stava facendo letteralmente impazzire con quella lingua. Gli afferrò i corti capelli castani e gli strattonò la testa, ma nulla, Jonghyun non si spostò anzi intensificò i suoi movimenti e lo lasciò venire nella propria bocca.
Jonghyun si sollevò e si ridistese sopra il ragazzo, con il suo sapore ancora in bocca prese a baciarlo e a strusciarsi contro il suo bacino, lasciandogli sentire la propria erezione
“Devo fermarmi Bummie? Non vuoi allora?” gli soffiò contro un orecchio “Non vuoi sentirmi dentro di te?è E' passato così tanto tempo…troppo..” e gli morse il lobo tirando leggermente mentre si spingeva in avanti col corpo “Mi sei mancato”
“Sei uno stronzo Hyunnie! Ti odio quando fai cosi!”
“Così come Bummie?!” sorrise mentre continuava a stuzzicargli la pelle del collo e una mano veloce era scivolata lungo la sua schiena fino al sedere, glielo strinse e allargò leggermente mentre spingeva di nuovo il bacino in avanti.
Ti amo Bummie, non ho mai smesso di amarti ” Gli sussurrò e Kibum lo guardò negli occhi, un istante prima che l’altro li chiudesse per baciarlo di nuovo.
Un istante
e il biondo rivisse tutto l’anno di vita trascorso come 2
la prima volta che fecero sesso la sera stessa in cui si erano conosciuti
il primo appuntamento
il primo litigio
il sesso riparatore
tutti gli altri litigi
il sesso riparatore
la mattina in cui trovò la sua chitarra accanto al divano e al telefono Jonghyun gli rispose che non l’aveva dimenticata ma era lì che doveva restare
le notti insonni passate a sentirlo canticchiare mentre componeva
le notti insonni passate a parlare
Un istante
"ho ricevuto una telefonata per uno show in America"
“vado a letto con un'altra persona gia da un mese..”
La separazione
La chitarra rotta
Il cuore spezzato
La ripresa della propria vita come 1
L’incidente
La piccola Mi Joo
Un istante e il contatto con quelle labbra cancellarono tutto
Un istante e l’immagine di loro 3 insieme riempì di nuovo la sua testa.

                                                                                                      ****************
“Ora sai perché tu hai due appa…” anche se ci chiami oppa
A dieci anni i bambini notano certe cose, cominciano a  fare certe domande così la maestra di scuola ha pensato bene di spendere un paio di ore della sua lezione di scienze per spiegare agli alunni come i loro genitori li hanno messi al mondo****. Non è andata nei particolari sessuali ovviamente, quello è un discorso che, se e quando vorranno, dovranno affrontare mamma e papà un giorno ma, ha fatto ben capire cosa accade nel corpo della donna una volta al mese e cosa accade se gli ovuli al suo interno entrano in contatto con un semino che hanno gli uomini .
                                                                                                   Un uomo e una donna
“Mi Joo ssi ha due papà!”
“Mi Joo ssi dov’è la tua mamma?! Perchè tu hai due papà! Che famiglia strana”
Strana
Mi Joo fin’ora non ha mai pensato che vivere con due ragazzi fosse strano. I suoi oppa vanno d’accordo anche se ogni tanto litigano perché un modello ha dato il suo numero a Kibum oppa o perché Jonghyun oppa va fuori città per la sua musica e Kibum oppa sente la sua mancanza. I suoi oppa non le fanno mancare nulla, l’aiutano con i compiti e giocano con lei.
Secondo lei i suoi oppa si amano.
A dieci anni Mi Joo non sa bene cosa sia l’amore ma la maestra gli ha spiegato che quando due persone si amano e stanno bene insieme, si sposano, fanno dei figli e creano una famiglia. Lei non ha la mamma ma sono una famiglia. Non c ‘è nulla di strano ad avere una famiglia.
Ha riflettutto molto sulle parole della maestra.
“Kibum oppa quindi...secondo quello che mi ha spiegato la maestra stamattina…voi  vi amate e quando vi baciate volete darmi un fratellino!!!”
Forse il discorso, in fondo, non le era del tutto chiaro.
“Tu! Quando ci avresti visto baciare?”
Ed era stato anche attento ad evitare nel racconto tutti quei dettagli vietati ai minori di diciotto anni
“Allora oppa, in quale pancia sarà il mio fratellino, la tua?”
“JONGHYUN AAAAAAAAAAAAAAAAAAH CORRI QUIIIIIIIIIIIIIIIII”


*la coppia è costituita da Nicole Jung delle Kara e Kim Hyeong Kon degli A-jax,mi son piaciuti molto nel video di hotgame
(è quello con i capelli rossi) e li ho voluti utilizzare(oltre al fatto che Nicole è amica di Kibum),mi spiace di aver scoperto solo a fine FF che il ragazzo fa Kim di cognome come Kibum :/
** un amico avvocato mi ha spiegato che la figura del notaio esiste tipo solo in Italia quindi …
*** Kibum non è di busan ma daegu mi pare ma mi serviva una località con il mare :P
**** Non so voi ma la mia maestra in quinta elementare lo fece,partendo dal perché noi donne rimaniamo incinta ma senza parlare di sesso in senso lato XD
 
Tutta la storia è nata da un'esperienza personale di una settimana che ho fatto al mare con una bimba di 5anni senza la madre quindi,tutte le esperienze di Bummie(dall'essere svegliato nel cuore della notte allo squalo e alle sculture di sabbia ) sono mie XD.
Se siete arrivate/i a leggere fin qui apprezzo il vostro sfrozo XD e vi ringrazio a prescindere se mi lasciate una recensione o meno ♥.Ringrazio particolarmente le due persone che quando scrivo mi supportano e sopportano sempre,è grazie a loro se ancora non ho smesso di scrivere e assoldato uno scrittore fantasma che scriva le mie fantasie al mio posto :°D
Ah ho notato in giro le "fanpage autore" beh io non ho quella ma la mia cara Ansokkie mi ha aperto un Anticafè  *che mi si addice decisamente di più!* [solo per aver fatto qualche commento *porco* sulla perfetta bodyline di Jinki di questo periodo <_<] e dire che le volevo scrivere un'altra het JinkixAnsokkie :P













   
 
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