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Autore: makeDreamlast    02/09/2012    1 recensioni
"...'Cause when the roof cave in and the truth came out I just didn't know what to do, but when I become a star we'll be living so large, I'll do anything for you..."
-Beh, adesso ti sei messa ad ascoltare 'ste canzoni?-
-E' colpa del mio fidanzato eh!-
...Oppure del mio ex fidanzato?!
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Nel cuore di Caty'
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"...'Cause when the roof cave in and the truth came out
I just didn't know what to do,
but when I become a star
we'll be living so large,
I'll do anything for you...
"

(Whatcha say - Jason Derulo)

 
-Beh, adesso ti sei messa ad ascoltare 'ste canzoni?-
-E' colpa del mio fidanzato eh!-
...Oppure del mio ex fidanzato?!
 
Era ormai passato più di un anno e non avevo sue notizie da quel lontano pomeriggio di fine estate. Oltre trecentosessantacinque giorni senza sapere come stava o cosa faceva o, insomma, che fine avesse fatto!
Caty, ma di cosa ti meravigli? Non puoi pretendere che ti scriva tutti i giorni, non puoi proprio pretendere che lui continui a pensare a te.
Eppure io so che lo fa.
So che quella lettera gli ha provocato qualcosa.
Dopotutto è successo anche a me, prima di Natale. L'odore fresco della neve e quello aspro del muschio nel Presepe hanno riacceso ricordi di due Natali addietro, quando ancora facevo parte di quel mondo tutto particolare e diverso dal mio.
Ed ora il bagnoschiuma alle more selvatiche mi ricorda quando mi accarezzava e mi baciava il collo.
Sono passate settimane da quando gli ho scritto ed ho aspettato e aspettato senza ricevere risposta.
E ancora te ne meravigli? E' fidanzato con Sam, cosa vuoi che faccia?
 
"Ascolta, vediamoci così ne parliamo meglio."
Ecco cosa volevo che facesse e con mio stupore lo ha fatto davvero! Ora cosa gli dico? Non posso vederlo, Mitch ne soffrirà tantissimo. Ma Mitch non deve per forza saperlo.
Vorrei davvero incontrarlo un'altra volta, solo per spiegargli meglio quello che non sono riuscita a dire e poi salutarlo come si deve, senza rancore, senza rabbia.
Sarò poi costretta a dirlo a Mitch? Sicuramente, ma per questo c'è tempo.
"Perché non possiamo parlarne qui?" No, non voglio incontrarlo, ho paura di quello che potrei provare. Perché Facebook non va bene per parlare?
"Perché no. Vengo da te stasera."
"Sono impegnata."
"Aspetto fino a quando sei libera."
Era irremovibile, come lo è sempre stato, si metteva un'idea in testa e non c'era modo di toglierla. Avrei ceduto e lui avrebbe vinto, come tutte le altre volte.
"Ok, ma non so dirti l'orario preciso."
"Io mi metto nel parcheggio della discoteca fino a mezzanotte, se vieni bene, se no me ne vado."
Si scollegò senza darmi il tempo di chiedergli cosa sarebbe successo se non ci fossi andata, molto probabilmente non ci saremmo mai più sentiti.
 
Erano appena le sei quando chiusi la conversazione, giusto in tempo per nasconderla a Mitch che stava entrando in casa. Che cosa avrebbe pensato di me, sapendo che avrei rivisto un vecchio amore? Seppur al suo tempo non era vero amore come quello nei confronti di Mitch. Sapeva che lo avevo cercato già una volta e se ne era rattristato molto, ma cosa avrebbe fatto se lo avessi incontrato?
Alex sarebbe venuto apposta per me, lo avevo chiamato io... Indirettamente, certo, ma lo avevo pur sempre cercato per prima.
Ok, non ci sarei andata. Chi se ne frega, il passato è passato, che senso avrebbe? Che senso avrebbe parlare ora, chiarire? Che senso avrebbe, cercare di chiedersi scusa?
No, avrei preferito stare insieme a Mitch, l'uomo che mi ama per davvero, quello che mi fa sentire in Pradiso solo guardandolo negli occhi.
Non ci sarei andata, no. Che aspetti pur fino a mezzanotte, non me ne importa nulla!
Ma la storia sarebbe troppo corta, se finisse così. Corta e soprattutto facile.
Quindi Mitch alle dieci andò via, mio fratello era a dormire già da un po' e mamma sarebbe rientrata dopo la mezzanotte.
Chi se ne frega, vado a dirgli due parole, scendo così, tanto non devo piacergli.
Il tratto da casa al parcheggio fu più lungo del solito, avevo la nausea.
Gli dico le cose come stanno e torno a casa.
Chi sa com'é vestito.
No! Non pensarci.
Chi sa se è cambiato!
Stai zitta!
Il parcheggio era lì, l'unica auto era la sua. Lui era fuori e stava parlando al cellulare. Era Sam, sicuramente.
Mi salì il cuore in gola.
Non deve farmi effetto. Non deve farmi effetto. Lo hai lasciato tu, ricordi? Non provi più nulla per lui. Mitch, Mitch, Mitch, Mitch, Mitch ti amo, Mitch ti amo, Mitch ti amo. Andiamo voltati, non voglio chiamarti. Mitch, Mitch, Mitch, Mitch, Mitch.
-Hey...- Aveva chiuso la chiamata e si era voltato proprio mentre mi mancavano due passi dall'essergli almeno ad un metro di distanza. Avrei preferito stare a cinquanta centim... Ehm... A due metri di distanza, si, ma andava bene lo stesso.
-Ciao.- Trattenni un nodo in gola ricacciando indietro le lacrime.
-Allora, che devi dirmi?- Chiese, evidentemente turbato.
-Heeey, io sto bene, grazie! E tu?- Cercai, in qualche modo, di sviare il discorso. Cosa avevo da dirgli?
-Sempre molto simpatica.- Sorrise, sarcastico. Un sorriso freddo, forzato.
-Sempre molto orgoglioso. Perché sei venuto fin qui?-
-Perché me lo hai chiesto tu!-
-Hai fatto tutto da solo, se il solito, capisci otto per diciotto.- Cercai di trattenere un mezzo sorriso.
-Potevi fermarmi, ma non lo hai fatto, quindi volevi vedermi.-
Colpita e affondata. Oh, santo cielo, dovevo trovare il modo di rinforzare la corazza delle mie navi.
-Cavolo sei diventato uno psicologo, complimenti!-
-Sali, non ho tutta la serata.-
Non mi aveva fatto effetto.
Poi salii, dopo un anno ero di nuovo dentro quella macchina, con lo stesso odore, tutto era uguale a come quando c'ero io. Tutto ricordava quando io stavo seduta lì. Le lacrime riafforarono e io le cacciai nuovamente indietro, sentendole scendere giù per il naso.
Lo guardai mentre spostava sui sedili posteriori una sciarpa femminile, sicuramente di Sam. Già, ora quello era diventato il suo posto ed io lo stavo occupando senza motivo.
-Che hai fatto?- Tornò a sedersi composto, come se fosse alla guida.
-Perché?-
-Aspetta...- Passò l'indice sotto al mio occhio destro. Non lo aveva mai fatto quando stavamo insieme, perché avrebbe dovuto farlo in quel momento? Stavo piangendo e nemmeno me ne ero accorta.
-Allora, perché mi hai scritto quella lettera?-
-Non lo so, forse dovevo solo sfogarmi...- Fissavo le mani posate sul mio grembo che si intrecciavano e si arrotolavano tra esse.
-Beh, ce  ne sono tanti altri di modi per farlo, no?-
-Non interrompermi per favore, perdo il filo del discorso...- Fissai lo stereo davanti a me, immobile, poi ripresi -...Insomma, all'improvviso ho ascoltato alcune canzoni che ascoltavo con te e tutti gli odori dell'inverno sembravano riportarmi a quei momenti con te e quindi ho sentito nostalgia. Ma non era nostalgia di te come persona, era nostalgia dei luoghi che ho visto con te. Ho preso a pensarti, lo ammetto, volevo solo sapere come stavi, visto che per più di un anno non ho avuto tue notizie e, certo, non potevo pretendere diversamente. Quindi ti ho scritto solo per chiederti come stavi ma visto che non mi rispondevi ho cercato qualche notizia attraverso Sam, anche se nemmeno lei mi è stata di grande aiuto! Comunque vedo che ora stai bene, sei felice, lei ti da quello che vuoi e questo è l'importante. Io non c'entro più nulla. Volevo solo chiudere definitivamente la storia senza lasciare che le parle non dette rimangano sospese in aria.-
Seguì una pausa in cui io tirai su più volte con il naso, fino a quando lui parlò di nuovo.
-Perché hai chiesto l'amicizia a Sam?-
-Perché ero curiosa. Cuorisa di vedere come fosse fisicamente e curiosa di vedere che cosa dovesse avere una ragazza per renderti felice. Ho provato anche a parlarle, dpo che lei mi ha scirtto per prima ma non mi ha più risposto quin...-
Mi bloccò con la sua voce -Le ho detto io di non farlo.- Rivelò, bruscamente.
-Eh? E perché mai?- Per la prima volta dopo tutti quei minuti alzai il viso per guardarlo, sconvolta.
-Perché credevo che le avresti detto qualcosa di male!-
-Toh, questa è bella! Come si vede che non mi hai mai conosciuta, eh? Volevo solo cercare di essere sua amica!-
-E perché volevi diventare amica sua?-
-Oh, beh, perché mi sembrava carina e non so, forse perché avevo voglia di avere qualche amica e poi perché comunque mi sarebbe piaciuto restare in contatto con voi e magari uscire tutti insieme... Per insieme intendo io, Mitch, tu e Sam!-
-Mitch?-
-Mitch è il mio fidanzato.- Mi affrettai ad aggiungere -Davvero, lo dissi anche a lei, non ho mai avuto altre intenzioni, buone o cattive che fossero! Quindi potresti dirle di rispondermi?-
-Lo farò. Ora mi dici, anche se inutile, perché mi hai lasciato?-
-Perché non stavo più bene. Perché avevo bisogno di sentirmi libera, ma non libera di quel che volevo come uscire o andare in discoteca, avevo bisogno di non sentirmi oppressa e schiacciata dai tuoi obblighi. Avevo bisogno di tempo per crescere, ti chiedevo di capirmi e di starmi vicino e tu pensavi a cambiarmi, a modificarmi a tuo piacimento facendomi diventare la tua bambola da umiliare davanti a tutti facendo il galletto con la tua amica della piscina. E quindi ho cercato in qualcun'altro le qualità che mancavano in te, poi sono scappata tra le sue braccia, mi ha raccolta, mi ha curata e ha cucito i pezzi del mio cuore che troppe persone avevano spezzato, tu compreso.-
-Quindi non hai mai pensato di voler tornare con me?-
-A volte si, ma poi ti mettevo a confronto con lui e capivo che Mitch è un miliardo di volte meglio di te.-
-E perché volevi restare in contatto con me?-
-Non con te. Con Sam e poi con te. Solo perché nel complesso mi sono trovata bene con alcuni della tua famiglia.-
-Posso benissimo immaginare chi.- Accennò un sorriso seguito da una risatina strozzata.
-A posto. Allora io ho finito. Osservazioni?-
-Direi di no.-
-Perciò me ne vado a casa, si è fatto tardi.- Uscii e lui mi seguì fin dietro alla macchina.
-Aspetta...- Mi fermò posando la mano sul mio braccio. -Mi sei manc...-
-Ah no, non volevo che andasse così quindi ciao. Salutami Sam.- Biascicai tutto d'un fiato, senza osare guardarlo in faccia.
-No, davvero, aspetta.- Mi bloccò di nuovo. -Mi sei mancata.-
Avrei voluto urlargli che non era vero perché sapevo che una settimana dopo che ci eravamo lasciati aveva chiesto il numero a delle mie amiche e che se davvero gli ero mancata avrebbe potuto fare qualcosa per rimediare, invece riuscii a dire -Anche tu mi sei mancato.- e sapevo che era vero perché scoppiai subito in lacrime.
Non disse più nulla, mi prese per gli avambracci e in una frazione di secondo mi tirò a sé premendo le sue labbra sulle mie. Quel contatto durò almeno cinque secondi che sembrarono eterni, stavo sbagliando e tanto anche, ma non volevo staccarmi. Mi era davvero mancato ed ora, dopo quel bacio, non sapevo se continuare a sentirci sarebbe stato coretto, soprattutto nei confronti di Mitch e Sam. Avremmo fatto come se non fosse mai successo.
Lui andò via e io rimasi lì, a sentir il freddo pungermi il viso, con quel senso di vuoto che mi pervase anche la prima volta che andò via.
Non speravo di riaverlo per me, desideravo solo che una parte di me restasse in lui come una parte di lui sarebbe rimasta dentro di me.

***

 

Qui potrai trovare le anticipazioni delle One Shot in pubblicazione e quelle dei capitoli successivi delle Fan Fiction.
Vi ringrazio per aver letto questa Shot e. se vorrete lasciare una recensione, vi ringrazio anche per le vostre opinioni.
Con amore,

Cornelian

   
 
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