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Autore: Klaineinlove    02/09/2012    8 recensioni
One-shot legate alla mia fiction "A Family To Complete"
Il mondo di Kurt, Blaine, ormai sposati, insieme alla loro famiglia.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Blaine era seduto comodamente nel suo ufficio quando la segretaria bussò alla sua porta.

“Blaine c'è tuo marito a telefono, sulla due.”

Blaine alzò un sopracciglio incuriosito: di solito Kurt non chiamava mai mentre erano al lavoro

“Grazie Margaret”

La ragazza sorrise lasciando Blaine solo.

“Amore dimmi” rispose Blaine alzando la cornetta.

“Abbiamo un problema. Devo partire per due o più giorni”

Blaine si sistemò sulla poltrona “Partire? E per dove?”

“Il mio capo deve fare dei servizi fotografici in Brasile, devo seguirlo per scrivere l'articolo”

Blaine deglutì “B-Brasile? Quindi tra i brasiliani? Brasiliani gay?”, sentì suo marito sbruffare.

“Andiamo Blaine, siamo sposati e abbiamo dei figli credi davvero che potrei fare qualcosa?”

“Non sei tu il problema, sono loro.”

“No Blaine, il problema è che devi restare da solo con i bambini”

Blaine sospirò “Ti preoccupi di questo? Hai sposato un babysitter!”

“Si ma adesso Alice è cresciuta e Ethan ha tutte quelle sue stranezze e-”

“Kurt, parti tranquillamente, non ci succederà niente.”

 

 

 

 

Blaine venne lasciato solo con i bambini. Aveva rassicurato più volte Kurt e si era preso qualche giorno di ferie dal lavoro per occuparsi della casa. Non si sentiva preoccupato, insomma aveva gestito quella piccola peste di Alice quando aveva tre anni ed era stato bravissimo nel farlo.

“Ethan che stai facendo?” domandò il padre mentre suo figlio trascinava Sebastian il cucciolo per la coda.

“BuBu ha fame” disse il piccolo mentre con l'altra mano mostrava i croccantini del cane.

“Non dirmi che li hai mangiati tesoro”

Il piccolo si guardò la mano e poi annuì “Buoni!” esclamò offrendone uno al padre. Blaine fece cadere il giornale sul divano e prese il figlio in braccio.

“Ethan io e papà ti abbiamo detto più volte che non si mangia questo!” lo trascinò fino al bagno e prese il collutorio.

“Facciamo come l'altro giorno? Metti in bocca, fai roteare e sputa”

Il piccolo annuì e fece come gli era stato chiesto.

“Blaaaaaine!” urlò Alice “C'è qualcosa che brucia!”

Blaine mise subito il bambino a terra e corse in cucina dove trovò una padella con qualcosa di non ben identificato dentro.

“Cos'è questa roba?”

“Volevo fare un dolce!” si giustificò la piccola “Ma poi tutto ha iniziato a farsi nero”

Blaine si inginocchiò per stare all'altezza di Alice “Tesoro quante volte io e tuo padre ti abbiamo detto che non bisogna scherzare con il fuoco?”

“Non è solo un modo di dire?”

“No Alice, lo sai. Papà non c'è e tu devi aiutarmi. Ethan deve stare sotto controllo ed io ho promesso di lavorare qui da casa con il Pc”

Alice annuì “Okay scusami”

“Va tutto bene” Blaine le diede un bacio e mise la padella nel lavandino, tornò in bagno ma non vide più Ethan.

“Figliolo dove sei?” urlò gironzolando per casa. Lo beccò in camera sua “Ethan fermo!” urlò prendendo i pastelli a cera che il piccolo stava per usare sulla parete.

“Papà ci caccia di casa se lo fai. Perché non andiamo a vedere i cart-”

“Blaaaaineeee!”

Il ragazzo roteò gli occhi sentendo l'urlo di Alice. Prese in braccio Ethan e corse in cucina ma notò dell'acqua sul pavimento.

“Alice!” la chiamò il ragazzo allontanandola dal lavandino mentre l'acqua, ormai piena nel lavabo, scorreva al di fuori gocciolando sul pavimento con tutta la schiuma.

“Volevo lavare la padella”

“No amore, lo faccio io. Porta Ethan davanti alla tv.”

Alice annuì e si avviò nel salotto con il fratellino. Blaine sospirò e sistemò tutta la cucina asciugando l'acqua sul pavimento mentre ogni tanto controllava che i bambini stessero buoni mentre guardavano televisione.

Finalmente, quando ci fu un momento di pausa, Blaine telefonò a Rachel per sapere le ultime novità. Era sul divano a chiacchierare beatamente con l'amica e troppo impegnato per ascoltare un pettegolezzo, che non aveva notato l'assenza del figlio.

Non riuscì a seguire più il discorso di Rachel dal momento in cui suo figlio gli passò tranquillamente davanti con solo la sua polo e le scarpette, per il resto era nudo.

“R-Rachel perdonami devo staccare, ho mio figlio che se ne va in giro per tutta casa: nudo!”

Blaine non aspettò la risposta dell'amica che staccò la chiamata.

“Ethan dove sono i tuoi vestiti?”

Il piccolo lo fissò e poi si guardò in basso e solo in quel momento si rese conto di essere nudo.

“Oh”

“Sei andato in bagno e hai tolto i pantaloni per non bagnarti?” domandò Blaine ed Ethan annuì.

“Andiamo a prenderli”

 

E un'altra cosa fu sistemata. Finalmente Ethan sembrava essersi arreso e stava disegnando, su un foglio questa volta, mentre Blaine aiutava Alice con i compiti.

“Fai questo esercizio e poi me lo mostri”

Ma Alice restava ferma con lo sguardo puntato sul quaderno.

“Non sai farlo? Vuoi che ti aiuti?”

“No. Devo dirti una cosa Blaine.” Fece Alice con tono di chi ha fatto un guaio e non di quelli da niente.

Il cuore di Blaine perse qualche battito. “Dimmi”

“Ho visto che prima stavi facendo la lavatrice e-e volevo lavare Teddy perché era sporco. Volevo dirtelo ma poi tu hai azionato la lavatrice e...”

“Alice cosa è successo? Ci sono tutti i miei boxer lì dentro.”

Alice provò a sorridere “Ti piace il colore rosa?”

Non servì altro a Blaine per correre verso la lavatrice ancora in funzione. Fermò la macchina e tirò fuori i suoi boxer: tutti completamente tinti di rosa. Blaine dovette prendersi un minuto per evitare di lanciare un urlo e spaventare i bambini.

“L'ho fatta grossa non è vero?” domandò Alice impaurita sulla soglia della porta.

“Tranquilla, volevi lavare il tuo peluche, ma la prossima volta avvisami okay?”

Alice annuì e corse di nuovo nel salotto per continuare i suoi compiti. Blaine mise ad asciugare i suoi boxer rosa e già poteva immaginare le risate che si sarebbe fatto suo marito.

Poco dopo si sedette al tavolo con il pc. Aveva alcune e-mail da leggere su dei casi a cui stava lavorando.

“Blaaaaaaaaaaaaaaaine”

Erano passati solo dieci minuti dall'ultimo guaio, maledizione! Blaine corse nella stanza dove c'erano i due bambini.

“Ethan si è infilato la biglia nel naso”

Blaine spalancò gli occhi “Alice lo sai che non deve giocare in camera tua. Vi abbiamo divisi proprio perché non dove toccare gli oggetti piccoli!” Poi sospirò. Non era il momento di andare nel panico.

“Andiamo al pronto soccorso”

“Non ho le scarpe adatte!” urlò Alice.

“Senti piccola Kurt Hummel dobbiamo correre, adesso!

 

Mezz'ora dopo Blaine era seduto sul lettino d'ospedale insieme a suo figlio. Ethan non si era lamentato e per il dottore era stato facile estrarre la pallina dal naso.

“Fate attenzione” disse ai due bambini prima di regalargli una manciata di caramelle.

I tre si infilarono in auto e ritornarono a casa e Blaine notò le quattro chiamate perse di Kurt, così lo richiamò.

“Blaine ma che fine hai fatto?”

“Ehm...noi eravamo andati a fare la spesa, com'è il Brasile?” il moro cercò di sviare il discorso.

“E' tutto okay, non ho un minuto di pausa, infatti dovrei lavorare adesso. I bambini stanno bene?”

“Magnificamente! Vai a lavorare amore, ci sentiamo. Ti amo!”

Blaine diede giusto il tempo di rispondere e staccò la chiamata.

“Allora, mettiamo un paio di regole” incominciò Blaine puntando il dito verso i bambini.

Ethan si avvicinò a lui porgendogli un paio dei suoi calzini.

“No, no Ethan non voglio che mi fai regali, voglio solo che ascolti il tuo papà”

Il piccolo annuì e si sedette sul divano accanto alla sorella.

“Allora” sospirò Blaine “Kurt non c'è, siamo solo noi tre. Credevo fosse semplice da gestire la cosa ma non è così. Alice, tu sei più grande e sono certo che se ti dirò di fare alcune cose le farai, giusto? Ethan togli i calzini dalla bocca. Inoltre Alice, ti prego non urlare come fai tu di solito quando vedi qualcosa che ti eccita, sono giovane ma il mio cuor-”

“Ahhhhhhhhhhhhhh Sebastian!” Alice urlò saltando dal divano mentre dalla porta Sebastian faceva il suo ingresso con degli scatoloni delle pizze.

“Chi ti ha dato le chiavi?” domandò Blaine sistemando le scatole sulla tavola.

“Né tu e né Kurt.” rispose l'amico mentre prendeva Alice in braccio per darle un bacio.

“Pizza!” urlò Ethan raggiungendoli.

“No, tu no piccola sardina con i ricci. La mozzarella ti si attacca alla gola e sei ancora troppo stupido per masticarla. Tuo padre ti farà sicuramente una delle tue pappe che fanno vomitare”

Ethan lo fissò per qualche secondo poi si avvicinò a Blaine “No pizza io papino?”

“Tranquillo che Sebastian ha pensato anche a te, pizza senza mozzarella” gli disse Blaine prendendolo in braccio e sistemandolo sulla sedia.

“Ne approfitti con la pizza ora che non c'è Kurt, bravo il mio amico!” scherzò Sebastian servendo i piatti.

“A Ethan avevo preparato la solita cena, ma penso che l'abbia mangiata il cane. Siamo dovuti correre via per un piccolo incidente.” spiegò Blaine facendo assaggiare la pizza a suo figlio.

“Buona la pizza zio!” esclamò il piccolo ricevendo un'occhiataccia assassina da Sebastian.

“Non.Deve.Chiamarmi.Così.”

 

 

Dopo cena Sebastian restò ancora un po' con Blaine, lesse una favola ad Alice e poi si dileguò. Blaine invece dovette rincorrere Ethan che fuggiva per casa perché non voleva farsi il bagno senza la sua paperella. Ancora una volta il ragazzo si ricordò di quando Alice, il suo primo giorno di lavoro, non voleva lavarsi senza la sua bambola. Sorrise a quel ricordo e afferrò suo figlio per i fianchi e lo lavò fingendo di non interessarsi al broncio che il piccolo aveva messo.

Finalmente disteso sul letto, Blaine si concesse una chiacchierata un po' più lunga con Kurt

“...direi che abbiamo fatto tutto per oggi, quindi domani potrei tornare. Ethan dorme?”

“Oh, ma stai tranquillo che comunque qui c'è la stiamo cavando alla grande. Ethan è sveglio, sta bevendo il latte dalla bottiglina.”

“Sono sorpreso che te la stai cavando, ma non dovevo avere dubbi. Mi passi Ethan? Voglio vedere se parla al telefono”

Blaine spostò la cornetta dal suo orecchio e tirò il biberon dalla bocca del figlio “Papà vuole parlare con te”

Ethan prese il telefono con le sue mani e lo portò al suo orecchio.

“Ethan, sono papà, tutto bene?”

Ethan però, invece di rispondere, annuì come se Kurt potesse vederlo. Blaine scoppiò a ridere.

“Di’ di sì a papà, forza”

“Si” fece il piccolo con un tono che si sentiva appena.

“E lo mandi un bacio al tuo papà?”

Ethan staccò la cornetta dal suo orecchio e avvicinò le labbra dove sentiva provenire la voce di Kurt e cominciò a lasciare diversi baci sopra.

Blaine lo guardò sorridente e lo prese tra le braccia mentre il piccolino continuava a baciare tutto il telefono.

“E' Daddy? Ci voglio parlare anche io!”

Alice si appropriò del telefono e si lanciò in un'accesa discussione con suo padre, mentre i due maschi della famiglia restarono sul letto.

“Ma quindi a papà hai dato tutti quei baci. Io non merito nulla?” domandò ad Ethan. Quest'ultimo lo fissò e poi spalancò gli occhi portandosi le mani sul volto come se fosse scioccato o come se avesse avuto una rivelazione. Un secondo dopo si gettò al collo di Blaine stringendosi a lui mentre gli dava baci su ogni parte del viso.

“I- I capelli Ethan” brontolò Blaine tra le risate mentre il figlio continuava a schioccargli baci ovunque.

“Anche io!” urlò Alice vedendo la scena e si gettò nel letto aggrappandosi a Blaine imitando il fratellino. Blaine venne soffocato da una certa quantità di baci e poi i tre si addormentarono sfiniti sul letto.

Fino a quando però, Blaine non ricevette un calcio dritto sul viso. Aprì gli occhi spaventato per poi ritrovarsi Ethan che dormiva sottosopra, stiracchiato come un gatto su di lui e la sorellina. Sistemò il figlio nel letto e trovò una posizione adeguata anche per lui. Alle quattro del mattino, Blaine si sentì chiamare.

“Papino. Papino!” Ethan continuava a tirargli un orecchio.

“Cosa è successo piccolo?” domandò Blaine, ma notò palesemente che il piccolo era mezzo addormentato.

“Spongebob in tv.”

“Amore è troppo presto per Spongebob. Dormi”

Il piccolo chiuse gli occhi prima di mormorare “Ok. Grazie”

Blaine lo fissò stupito ma decise di non pensarci, probabilmente Ethan stava sognando.

Aveva bisogno di suo marito.

 

 

 

 

 

La mattina in casa fu un disastro. C'erano vestiti ovunque e la colazione si era bruciata. Blaine non riusciva a trovare i calzini di Ethan e Alice si era lamentata perché Blaine non era capace di farle le treccine come suo padre.

In più Sebastian abbaiava in continuazione perché voleva essere portato a spasso e il campanello suonava ininterrottamente.

Alice corse ad aprire e, come al suo solito, urlò alla vista di qualsiasi persona si presentasse a casa loro.

“Papà!!!”

“Piccola!” Josh prese la bambina in braccio e le diede un bacio, poi si guardò intorno.

“Blaine, ma cosa è successo? Ti è esplosa la lavatrice?”

Blaine uscì dal bagno mentre si infilava una T-shirt e allo stesso tempo si allacciava i pantaloni.

“Oddio, sei qui! Okay cinque minuti e siamo pronti”

“E' proprio vero che quando non c'è Kurt in casa, tutto va a rotoli” disse tra le risate Josh mentre infilava lo zaino sulle spalle della figlia.

“Puoi cercare Ethan? Lo sto chiamando ma non mi risponde” urlò Blaine dalla camera da letto.

Josh si guardò intorno e passando per la cucina, fuori al balcone, vide due piedi spuntare dalla cuccia del cane. Scosse la testa e aprì la finestra scorrevole e tirò Ethan fuori dalla cuccia di Sebastian.

“Che ci fai qua dentro?” domandò Josh rientrando in casa.

“La pappa di Bubu” spiegò a modo suo il piccolo.

“Blaine, te l'ho trovato! Era nella cuccia del cane.”

Blaine apparve finalmente vestito per il lavoro.

“Non avevi la giornata libera?” domandò Josh mettendo Ethan a terra.

“Si” sospirò frustrato Blaine “Ma mi hanno appena chiamato, hanno bisogno di me”, poi guardò suo figlio “Non hai mangiato i croccantini di Sebastian, vero?”

“No” disse Ethan soddisfatto e Blaine tirò un sospiro di sollievo.

“Grazie per il passaggio in auto, Kurt ha portato la nostra in aeroporto e il mio amico Sebastian è al lavoro” spiegò Blaine a Josh.

Il rapporto con quest'ultimo era stato costruito sulla base della felicità di Alice. Blaine e Kurt avevano deciso di avere dei buoni rapporti con lui affinché la figlia non sentisse la tensione che si era creata tra di loro. Poi, tutto aveva preso un'altra piega. Josh sapeva che Blaine era il ragazzo perfetto per il suo ex marito. Lo aveva capito da quando gli aveva visto la felicità negli occhi. La vera felicità. Cosa che non era riuscito a vedere da quando era nata la loro bambina.

 

 

Arrivati davanti alla scuola di Alice, Blaine decise di proseguire a piedi per arrivare a quella di Ethan. Josh li salutò e andò via. Quando però Blaine si presentò all'istituto, c'era un cartello che spiegava che la scuola sarebbe rimasta chiusa per mancanza di acqua. Blaine sospirò ancora una volta.

“Vuoi venire a lavoro con papà?” domandò a suo figlio. Ethan scosse la testa.

“Scuola Ethan”

Blaine batté gli occhi “Perché stai parlando di te in terza persona? Vieni, la scuola è chiusa.”

 

 

Appena misero piede in ufficio, il padre di Blaine adocchiò suo nipote.

“E lui cosa ci fa qui?” domandò felice di vederlo prendendo il piccolo dalle braccia del padre.

“Papà, niente domande. Quando inizia la riunione? Chiedo a Margaret di tenermi un po' Ethan.”

“Entriamo tutti tra due minuti, sbrigati” rispose Richard, diede un bacio al nipote e poi Blaine portò il figlio dalla segretaria.

“Mi raccomando” spiegò Blaine “non lasciargli toccare le cose, in bagno basta che lo accompagni, per il resto fa da solo, e se ti da degli oggetti, tu semplicemente ringrazialo”

Dopo aver spiegato le basi per controllare Ethan, Blaine entrò in riunione con suo padre e gli altri avvocati.

Dopo circa venti minuti, Blaine ricevette una chiamata.

“Sono Margaret, Blaine. Ho lasciato tuo figlio in bagno ma adesso è uscito e se ne va in giro nudo per gli uffici a distribuire matite.”

“Oddio! Arrivo subito!” Blaine staccò la chiamata e si alzò “Scusate, è un'emergenza!”

Uscì dall'ufficio e lungo il corridoio vide Margaret.

“Dov'è?” domandò Blaine

“Eccolo, sta dando la matita a Jessica”

Blaine scosse la testa e prese suo figlio in braccio. “Ethan dove sono i vestiti?” domandò al figlio.

Ethan si guardò di nuovo in basso e spalancò gli occhi.

“Si, lo hai fatto di nuovo. Vorrei sapere cosa c'è nella tua testa!”

Blaine entrò nel bagno e recuperò i vestiti di Ethan, continuò la riunione portandosi il figlio dietro e per fortuna il piccolo non fiatò, ma rimase tranquillo con un foglio di carta tra le mani.

 

Quando arrivò la sera, Blaine era esausto. Aveva aiutato Alice a cucire dei vestiti per le sue bambole, aveva portato Sebastian dal veterinario e aveva dovuto riordinare tutto il disordine lasciato in casa la mattina.

Sentì la porta aprirsi.

“Sono tornato!” urlò Kurt, ed Alice corse subito ad abbracciarlo.

“Mi sei mancato tantissimo daddy!”

“Anche tu tesoro”

Blaine si avvicinò e strinse Kurt in un abbraccio e poi gli baciò una guancia.

“Tutto bene?” domandò Blaine.

“Si, ho solo bisogno di un bagno caldo e riposarmi un po' su quel bel divano del salotto. Ethan? Ethan dove sei?”

Una testa riccioluta spuntò da dietro al muro per poi nascondersi di nuovo.

“Credo che tu gli sia mancato parecchio” mormorò Blaine con un sorriso e Kurt corse a prende il piccolo in braccio che trattenne un singhiozzo alla vista del suo papà.

“Non vado più via, promesso” lo rassicurò Kurt asciugandogli le lacrime che non era riuscito a trattenere. Ethan si strinse a lui con nessuna intenzione di lasciarlo andare.

 

Finalmente, dopo un bel bagno, Kurt era rilassato sul divano con il marito mentre quest'ultimo gli dava da mangiare un gelato.

“Sono così stanco.” fece Kurt aprendo la bocca per ricevere una cucchiaiata “non è successo niente di strano durante la mia assenza?”

“mhm...” mugugnò Blaine e Kurt si girò per osservarlo.

“Blaine, è successo qualcosa?” domandò con un filo di preoccupazione.

“Oh Kurt, è stato terribile! Ethan si è infilato una biglia nel naso, Alice ha allagato la cucina e bruciato il dolce, mi ha macchiato di rosa tutti i miei boxer. Ethan ora ha la mania di girare nudo dopo essere stato in bagno e l'ho portato in ufficio con me e distribuiva matite agli avvocati con solo la maglia addosso. La casa era un disastro, la scuola era chiusa, ho dovuto portare Sebastian dal veterinario. Ti prego non andartene più!” disse Blaine tutto d’un fiato dalla disperazione. Kurt lo guardò intenerito e gli prese il gelato dalle mani.

“Vieni qua, tu hai bisogno di coccole più di me”

Blaine si poggiò sul petto del marito stringendosi ai suoi fianchi mentre prendeva una cucchiaiata di gelato offerta da Kurt.

“Veramente Ethan se ne va in giro nudo?” domandò divertito Kurt.

“Si.”

Entrambi scoppiarono a ridere, poi Kurt si morse un labbro.

“Allora, questi boxer rosa, vuoi mostrarmeli? Sai com'è, è un colore che mi ha sempre attirato”

 

   
 
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