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Autore: nande no ai    02/09/2012    1 recensioni
una storia romantica e drammatica.shoichiro odagiri. 17 anni, studente. il giorno in cui incontra shin, nuovo studente della scuola, percepisce subito il legame possessivo, quasi morboso, che li lega; shin è schivo, non si fa toccare da nessuno è non parla con nessuno. cosa succedera però quando i due comiciano ad avere dei flash che gli ricordano traumi passati che sono inspiegabilmente connessi? è la mia prima storia, nata come passatempo, e adesso vorrei dei commenti, visto che non sono molto esperta... grazie
Genere: Malinconico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Lime | Avvertimenti: Incest, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Dopo aver passato tutta l'ora di pranzo sul tetto a farsi consolare da chiaki e rassegnarsi a quello che era stato, ormai inutile negarlo, il suo primo amore. Soichiro chiese il permesso di andare in infermeria dove si fermò fino alla fina delle lezioni.
Mentre camminava piano per i corridoi gli arrivo un messaggio da chiaki
 - Vuoi che ti aspetti fuori da scuola ?-( chiaki )
 - No , vai pure a casa, sto bene-(soichiro)
 -Ok ci vediamo domani. Fammi sapere se hai bisogno-(chiaki)
Voleva solo starsene un po’ da solo e fare chiarezza negli ultimi avvenimenti, che lo avevano colpito cosi profondamente. Piano attraversa il giardino della scuola dirigendosi al cancello a testa bassa. Tutti gli studenti se ne erano ormai andati, tutti tranne lui e con sua grande sorpresa shin, che era davanti al cancello della scuola.
Si fermo’ bruscamente e con gli occhi sgranati fissa sorpreso il ragazzo che gli aveva spezzato il cuore e che adesso, si avvicinava piano a una macchina nera decapottabile ferma davanti alla scuola.
 Curioso rivolse lo sguardo verso il guidatore. Era un ragazzo sulla ventina aveva un fisico atletico, un ed espressione gentile sul viso, incorniciato da lunghi capelli neri. Saltava all'occhio subito la sua pelle chiara, nulla paragonabile a quella di shin però. Lo sconosciuto scese dalla macchina e regalo un dolcissimo sorriso a shin, che ebbe subito il potere di scatenare la gelosia del biondo che ricomincio a mamminare cercando di mantenere un aria disinteressata. Mentre avanzava pero l'occhio non poteva fare a meno di guardare i due mentre salivano sulla macchina e si preparavano a partire.
Quando soichiro passa di fianco alla macchina lo sconosciuto dai capelli neri, lo guardo’ distaccato e shin fece lo stesso. A lui non importava del ragazzo dai capelli neri ma quello sguardo negli occhi di shin lo feriva.
 Il petto ricominciò a fargli terribilmente male. Si fece forza per mostrargli lo sguardo più carico di odio che potesse avere e voltandosi se ne andò. Voleva mostrarsi indifferente, fargli provare lo stesso atroce dolore che ora gli stava strappandolo il cuore dal petto. Ma sapeva che sarebbe stato inutile, visto che hai suoi occhi era poco più di un insetto insignificante ed era cosi che si sentiva mentre nascondeva all'albino la smorfia di tristezza mista a sofferenza che involontariamente il suo volto fece.
La macchina parti e lo sconosciuto dai capelli neri notò lo sguardo triste e perso nel vuoto del ragazzino che gli stava di fianco - era lui soichiro ? - chiese con tono pacato. L'altro annui non alzando nemmeno lo sguardo, continuando a fissare il vuoto
 - sei sicuro di aver fatto la cosa giusta ? – proseguì il maggiore - questi non sono affari tuoi, kanata - disse un impicciato shin.
Il più grande fece un sorrisetto beffardo -siamo nervosetti oggi ... solo che si vede lontano un miglio che quel ragazzo ci tiene a te e mi sembra molto stupido trattarlo cosi solo... –
 - stai zitto, tu non sai niente -lo interrompe shin innervosito.
 -cosa non capisco , che ti sei accorto di tenere a quel ragazzo e lo allontani solo perche hai paura ? - alle parole del nero gli occhi di shin si allargarono pieni di consapevolezza.
Sapeva già di provare qualcosa per soichiro ma non voleva ammetterlo. Non voleva commettere ancora lo sbaglio di legarsi a qualcuno per dopo rimanerne ferito. Improvvisamente la macchina si fermo permettendo a entrambi di vedere nuovamente l'entrata di villa ishikana. L'unico posto in cui shin si sentisse libero da ogni fardello o pregiudizio sul suo aspetto.
Varcò la soglia e subito il maggiordomo, iruka, venne a dargli il benvenuto.
 - ben tornato signorino shin - disse educatamente il vecchio facendogli un piccolo inchino.
 – BOCCHAN(1)E’ TORNATO FINALMENTE- una formosa donna sulla cinquantina, ma che ne dimostrava al massino venti di meno, gli venne incontro -la stavo aspettando bocchan, gli ho preparato una merenda speciale - disse entusiasta la donna mostrandogli il carrello pieno di meravigliosi dolci.
Shin si avvicino al carrello e dopo aver scrutato, con occhio indagatore, ogni singolo dolce, si volto e se ne andò. Tutti i presenti rimasero sconcertatiti, mai nella sua vita shin aveva rinunciato a mangiare dei dolci e se quello capitava voleva dire solo che, o il mondo stava per finire, o il signorino era in procinto di avere una delle sue crisi, pensiero che faceva impallidire tutti.
Shin entrò nella sua stanza e si sdraio sul letto. Subito una piccola ranocchia verde di peluche, su di esso, attirò la sua attenzione. Allungo un braccio e la prese, posizionandola sulle ginocchia come si fa con i neonati, la guardava con un piccolo sorriso.

 - - che guardi angelo? – sussurra soichiro divertito, direttamente nell’orecchio dell’albino, che arrossisce voltandosi imbronciato a quel nomignolo. Il biondo ridacchiando guarda nella direzione dove prima era rivolto lo sguardo di lui e sorrise leggermente – la vuoi ? - gli chiese, ma non ricevette risposta, cosi si allontanò e tornò qualche minuto dopo con la ranocchia in mano. – tieni – gli disse, poi porgendogliela, shin la prese in mano. Gli occhi gli si illuminarono facendogli apparire in viso, l’espressione che fanno tutti i bambini quando vedono un cosa sconosciuta per la prima volta, mancava solo il ditino in bocca , - ti comprerei tutte le ranocchi del mondo se vedessi tutte le volte quel bellissimo faccino - -

Al ricordo di quel momento non poté fare a meno di arrossire furiosamente, coprendosi il viso con la ranocchia.
Un bussare lo fece girare e dopo pochi secondi kanata entrò nella stanza del bianco - so che vuoi stare solo, ma sei sicuro di stare bene ?-disse con tono preoccupato questo. Shin non risponde, si limito solo a guardarlo di sfuggita per poi ignorarlo. Il corvino sbuffò leggermente e fece per uscire dalla stanza ma prima che potesse richiudersi la porta alle spalle..
 - avevi ragione ... ci tengo molto a lui, come pensavo non potesse più capitarmi .... ma ho paura che succeda di nuovo- disse shin, più a se stesso che al ragazzo, mentre accarezzava la ranocchia con un malinconico sorriso sulle labbra.
 Kanata richiuse lentamente la porta e vi si appoggiò piano - non posso permettere che succeda di nuovo - pensò.

 -ME LO AVEVI PROMESSO, LO AVEVI PROMESSO ... NON MI LASCIARE ! - un infermiere teneva stretto il bambino dai grandi occhi grigi che continuava a dimenarsi - MI DISPIACE  MI DISPIACE - diceva una voce dall'altra parte della stanza , grandi occhi azzurri e capelli biondi - NOOOOOOO !!!- un urlo agghiacciante usci dal bambino pallido mentre tenuto fermo, con una siringa gli iniettavano del tranquillante.
                                                                                                   Shin si sveglio di soprassalto, sudato dall'incubo appena avuto. Con ancora il fiatone si portò una mano al petto, cercando di controllare la respirazione. Dopo esserci riuscito, allunga una mano verso il cassetto vicino a lui e tira fuori una foto, che ritraeva due bambini che sorridenti giocavano su un letto completamente bianco. Il biondo aveva al collo un piccolo chiama angeli argento, involontariamente shin si portò la mano al collo prendendo in mano il ciondolo della foto che adesso portava lui . Voltò la foto e leggendo quello che c’era scritto una piccola lacrima gli solcò la guancia.

 Shin e Soichiri. Insieme per sempre.
  
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