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Autore: xsparksfly    02/09/2012    1 recensioni
Okay, tu mi stai chiedendo una cosa impossibile, una trama che sia composta solo da duecento caratteri? Spero che tu scherza, se no, io mi riufiuto di scriverla.
Andiamo, le trame ormai non sono più così importanti, quello che conta sono i capitoli.
Quindi ora tu invece di leggere questa cosa che ho appena scritto, vai sul titolo della storia 'Story of us' {sì, mi sono ispirata alla Swift} e comincia a leggere i capitoli.
Fallo invece di stare quì a leggere questa stupida trama che trama non è.
Magari quando apri, puoi anche lasciare una recensione o altro, non so ma mi piacerebbe sentire cosa ne pensiate.
Uh, sono arrivata a 113 parole, sono davvero tante.
Mi raccomando, leggi e ignora gli errori.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Bondage
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Eccola che suona.
Dio santo, odio il rumore della sveglia, se potessi, farei uno sterminio di sveglie, anche capi di concentramento, se fosse necessario.
Insomma, qualsiasi cosa, pur di non sentire quel 'driin' straziante.
Ero con la faccia sul cuscino, allungai la mano, in cerca della sveglia, con la mano toccavo il comodino, ma niente, eppure quella stronza continuava ancora.
Mi alzai innervosita, e vedendola all'angolo del mobiletto bianco, la spinsi via, facendola cadere.
Bene, un'altra rotta, la prossima. 
Pensai, non era la prima che rompevo e di certo non sarà l'ultima.
Mi alzai dal letto, passandomi una mano trai capelli e andando davanti allo specchio, presi un elastico e me li tirari su, in una coda.
Avevo dei lunghi capelli biondi, ed era parecchio difficile tenerli a bada.
Andai verso la finestra e con grande dispiacere, aprii le tende, chiusi i miei grandi occhi azzurri, cazzo non ero mica un vampiro.
Spalancai la grande porta, della mia camera e scesi giù in cucina, traballando per le scale, avevo fatto le ore piccole ed ecco le conseguenze.
Trovai un biglietto sul frigo, 'siamo già usciti, tu e Harry fate colazione e poi dritti a scuola, un bacio, mamma'
Bene, ormai da mia madre un buongiorno era un bigliettino, lavorava troppo per i miei gusti.
Tolsi il bigliettino e lo buttai nel cestino.
Aprì il frigorifero e presi del latte, lo poggiai sulla base di marmo, vicino al lavandino, presi una tazza e infine tirai da uno scaffale in alto, i cereali.
Misi un pò di latte e con la scatola, feci cadere dei cereali dentro.
Presi un cucchiaio e lo misi nella tazza, presi il latte e lo rimisi in frigo, stavo per fare altrettanto con i cereali, rimettendoli nello scaffale quando, mi sento qualcuno, palparmi il culo.
-Buongiorno bel culetto.-
Avrei riconosciuto quella voce tra mille, Harry.. il moro, riccio e occhi verde smeraldo, sì, il mio cosidetto fratellastro, suo padre si era sposato con mia madre e ora mi toccava vivere con questo maniaco.
Diedi una gomitata, sentendolo gemere dal dolori.
-Non chiamarmi mai più così e non osare mai più toccarmi-
Dissi andando verso la mia tazza e prendendola in mano, mi misi a sedere su uno degli sgabelli.
Lo guardai prendere i cereali e il latte dal frigo, dopo si mise a sedere vicino a me, con la scatola da una parte e la bottiglia dall'altra.
Prese una manciata di cereali, se la infilò in bocca e dopodichè prese la bottiglia e bevve del latte.
Lo guardai mangiando, schifata.
-Ma non ti fai schifo da solo?-
Dissi io masticando e continuando a fissarlo con la stessa esspressione.
Lui continuò a mangiare ignorando le mie parole.
Era sceso come al solito, boxer e senza cannottiera, che minchia, li costava tanto mettersi una maglia o altro? Non c'era mica solo lui in casa.
No, certo, lui doveva mostrare i suoi stupendi.. che dico, orrendi pettorali a tutto il mondo, sapete in caso sarebbe venuta Megax Fox lui sarebbe stato già pronto.
Bevvi l'ultima gocciolina di latte che si trovava sul fondo della tazza e mi alzai per metterla nel lavandino.
Stranamente, quella mattina c'era stato un silenzio tombale, di solito lui cominciava con le sue battutine sconce e io replicavo acida, ma stamattina niente... Meglio.
-Che ore sono?- 
Chiese lui rimettendo tutto apposto.
-Le sette e... cazzo Styles, abbiamo quindici minuti per prepararci ed essere in class.-
Andiamo bene, un altro ritardo e mi sarei giocata l'anno, visto che in prima ora avevo un compito in classe.
Mi vide allarmarmi.
-Taylor, tranquilizzati, sarà solo un ritardo.-
Disse lui alzandosi a mettendosi davanti a me.
-Dio Styles, ho un compito in classe in prima ora, e se non lo faccio, posso perdere l'anno.-
-Vabbè, bocciata, sai che tragedia.-
Facile per lui, anche se aveva quell'aria da maschilista, pervertito, maniaco del sesso, andava a feste e tutto, ma aveva comunque i voti più alti, di tutta la classe.
Come cazzo faceva, io prendevo amalapena una B studiando tutto il giorno, mentre lui la sera prima andava a feste o studiava massimo mezz'ora e prendeva una A.
Questo è uno dei motivi per cui lo odiavo, ma ora non potevo perdere tempo a elencarne altri.
-Ma fai come ti pare, io non posso arrivare in ritardo, se non sarà la tua range rover a portarmi a scuola, lo faranno i miei piedi.-
Li passai accanto e corsi verso la mia camera.
Sì, lui aveva anche un'auto, il perchè? Era più grande di me, di un solo e maledetto anno e aveva già la patente, mentre io no.
Ma ormai mi ero rassegnata, non me l'avrebbero fatta un'auto neanche a 40 annia, figuriamo tra un annom quando avrei avuto diciotto anni.
Tirai fuori una felpa, dei jeans e delle supra bianche.
Mi lavai, vestì e mi misi un velo di trucco.
Presi la borsa e scesi di fretta le scale, a quel punto mi ritrovai il riccio poggiato alla porta con le chiavi in mano.
-Ma quanto ci metti per vestirti? Se mi avessi chiamato ad aiutarti, penso che avresti fatto più in fretta o no..-
Disse lui con il suo sorriso malizioso.
-Fottiti, e ora portami a scuola-
Mi aprì la porta, senza togliersi quel sorriso, dio quanto mi innervosiva vederlo sorridere in quel modo.
Corsi verso la macchina, aprì la portiera e mi sedetti sul sedile davanti, mi allacciai la cintura e aspettai solo lui, che si muoveva come un lumacone.
-Ma vuoi muoverti?!.-
Dissi io gridando dentro l'auto.
Entrò in auto, si mise la cintura e mise in moto.
-Ora corri, metti i razzi, trasforma la tua auto in quella di batman con un bottone e falla andare alla velocità della luce, insomma parti.-
Rise e uscì dal vialetto.

Il compito era andato, per mia fortuna Styles mi aveva dato retta, ed era andato a razzo.
Finalmente era ora di pranzo, la mia ora preferita.
Andai verso l'armadietto per posare i libri.
-Taaaaaaaylor.-
Mi sentì urlare da dietro, quella voce squillante, di sicuro aveva quel sorriso a trentadue denti stampato in faccia.
Mi girai, eh sì, era proprio lei.
Ginevra Payne, la sorella di uno dei migliori amici di Harry; aveva dei boccoli castani che le ricadevano sulle spalle, gli occhi color cioccolato che mi guardavano entusiasti e come al solito ben vestita.
-Ehi.-
Le dissi sorridendo.
-Andiamo a pranzo.-
-Certo.-
Posai i libri, chiusi l'armadietto e andai difianco a lei verso la mensa.
Arrivate andammo al tavolo dove c'era quel pervertito di Styles con gli amici.
-Salve a tutti.-
Dissi salutando e sedendomi tra Styles e Niall.
Il biondo, il ragazzo che si faceva le scorpacciate con me mi diede un bacio sulla guancia.
-Ciao Torta.-
Mi disse sorridendomi, sì mi dava sempre nomignoli presi dai cibi.
-Ehilà ragazze.-
Disse il moro dagli occhi azzurri, lui era Louis, quello con cui non ti annoiavi mai.
-Liam e Zayn?.-
Chiesi io, non vedendoli seduti al tavolo.
-Boh, dovrebbero arrivare.-
Disse Styles con la sua giacca da football, sì era uno della squadra di football, e come se non bastasse, si era montato anche la testa.
-Eccoci, scusate ma siamo stati trattenuti dall'allenatore.-
Disse Liam.
Sì anche lui e Zayn ne facevano parte.
Liam era quello comprensivo, simpatico, che ti ascoltava quando ne avevi bisogno.
Aveva gli occhi color cioccolato, come quelli della sorella e i capelli color carammello, sì ormai paragono ogni colore ad un cibo.
-E che voleva?-
Disse Louis addentando il suo panino.
-Niente.-
Disse Zayn scrollando le spalle e iniziando a mangiare il suo panino.
Aaaah Zayn, quello con la cresta, moro, occhi seducenti, che con un solo sguardo ti faceva sciogliere ai suoi piedi.
Stavo per addentare il panino, quando ad un tratto mi sentì una mano accarezzarmi la coscia, ma porca misera, non mi faceva neanche mangiare in pace?
Posai il panino, Lo fulminai con lo sguardo e a quel punto presi la sua mano mettendola sulla sua coscia.
-Quella, rimane lì, intesi?- li puntai un dito contro.
-Come vuoi tu.-
Disse lui indifferente facendo spallucce.
Mi stavo preparando per riprendere quel panino succulente, quando una mano mi cinge i fianchi e mi attira a se.
Ancora?!
Mi sciolsi dalla sua presa, guardandolo furiosa.
-Cazzo Styles, come devo dirti che non mi devi toccare? Arabo? Giapponese? Cinese? Polacco? Dimmi tu, uso subito google traduttore e la facciamo finita.-
-Avevi detto che non potevo metterla lì la mano.-
Disse lui indicando la mia coscia.
-Ma non avevi detto niente, riguardo a qualsiasi altra parte del tuo corpo. Sii più esplicita.-
Mi sorrise maliziosamente.
Dio quanto odio quel sorrisetto, mi da sui nervi, mi fa andare fuori di testa.
-Fanculo.-
Li dissi prendendo la mia borsa.
Tutti gli altri se la godevano alla grande, ridevano come se stessero guardando una commedia.
-Meglio se mangio fuori va, e voi smettetela di ridere.-
Presi il mio panino, la borsa e me ne andai fuori.
-Non si usa più salutare?- 
Continuò il ricciolo urlando.
Dandoli le spalle, alzai il dito medio dirigendomi verso l'uscita.

Bene Avevo passato l'ora di pranzo con formiche, mosche e moscerini tutti attirati dal mio panino.
Solo il pensiero di quelle formiche che mi salivano sui jeans, mi faceva disgustare e farmi vomitare il panino.
Mi distesi sul divano, affondando la testa sul cuscino.
I nostri genitori non ci sarebbero stati fino a stasera, quindi Styles si era portata un'amichetta, la solita puttana, per tenerli compagnia.
-E' stato bello.-
Sentì dire, stavano scendendo le scale, dio che voce irritante che aveva quella sgualdrinella.
-Sì.-
Questo doveva essere si sicuro lui.
-Allora stasera chiamami.-
-Lo farò.-
Certo, Harry che richiama una con cui ci è andato a letto, neanche in un'altra vita sarebbe successo.
Non avevo il coraggio di alzare la testa per guardare, ora si staranno di sicuro scambiando salive.
Sentì chiudere la porta e dei passi.
Qualcuno mi alzò le gambe, dopodichè si sedette e me le riposò sulle sue.
-Styles, avevi notato che non c'era posto per te? Lo avevo fatto anche apposta, ma tu non ti accorgi mai di niente.-
-E chissene frega se posso fare questo.-
Mi comincio a far scivolare le sue dite sotto i piedi, no il solletico, lo odiavo.
Cominciai a ridere e a sbraitare ma lui non aveva intenzione di lasciarmi.
Mentre ridevo urlavo come una pazza
-Styles, lasciami, ti prego.-
-E quando mai, se posso godermi te implorare pietà.-
Gli occhi lacrimavano, era il mio punto debole, dio che nervi.
-Fottiti.-
Dissi alzandomi e mettendomi a pancia su, a quel punto anche con tutto quel ridere.
Sbraitai fino a cadere per terra.
-Ti odio.-
Lo guardai in cagnesco sistemandomi i capelli.
lui mi guardava con un sorriso da ebete, fissandomi le tetta.
-Che minchia fissi?.-
Chiesi alzandomi.
Lui continuava a fissarmi il petto, dio ma quanto può essere maniaco del sesso, sembrava dipendente di queste cose.
-Porco, mi dici cosa hai da guardare?!-
A quel punto abbassai lo sguardo e vidi che dalla cannottiera, mi si intravedeva il reggiseno.
Cazzo era solo una parte del reggiseno.
-Ti ecciti con così poco Styles?-
Dissi sistemandomi la cannottiera.
Lui scosse la testa e mi guardò malizioso alzandosi.
Mi si avvicinò pericolosamente e a quel punto mi poggiò le sue mani sui fianchi.
-Lo sai che abbiamo casa libera ancora per due ore?.-
Disse sussurandomi all'orecchio.
Roteai gli occhi al cielo.
-Allora, che ne dici?.-
Lo guardai in quelle due perle verde smeraldo. 
Perle smeraldo? ma che cazzo dico?!
Mi si avvicinò ancora, minchia vuoi fare Styles? Tanto non mi baci.
-Sappi che...-
Li dissi sussurandoli all'orecchio.
A quel punto mi guardò per un secondo e si avvicinò a me.
Era il momento, li diedi una ginocchiata sulle palle e lo guardai piegarsi in due, gemere dal dolore.
-Non mi bacerai mai, sappilo.-
Li dissi soddisfatta.
-Tanto un giorno, mi implorerai di venire a letto con te.!-
Disse lui ancora piegato in due.
-Certo, certo come no.-
Lo scavalcai e mi diressi verso le scale, salì in camera e mi buttai sul letto, presi il mio ipod e mi misi le cuffiette.
La musica mi rilassava, quando l'ascoltavo sembravo essere in un mondo tutto mio.
Un mondo migliore, di questa merda.

SPAZIO AUTRICE:
La mia prima fan fiction, finalmente ne ho una anche io.
E' la mia primissima, so che è una schifezza, ma dovevo passare il tempo in quelche modo.
Spero di pubblicare il prossimo capitolo il prima possibile.
Se ci sono errori, ignorateli trololol

Peace and love supra. 


 

  
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