Egocentrico
o meno, questa è dedicata a me che oggi compio ventuno anni.
Volersi
bene è anche dedicarsi qualcosa. Ed io lo sto facendo.
Tanti
auguri a me!
Morire
giovani equivaleva ad essere immortali. Nessuno avrebbe mai visto le
tue rughe, nessuno avrebbe mai visto il tuo volto invecchiare,
crescere, maturare ancora. Ventuno anni era troppo pochi per molte
cose. Per essere marito e padre, ad esempio. James lo era,
però.
Innocentemente,
a sedici anni avrebbe desiderato qualunque cosa per restare per
sempre giovane, un ragazzino spensierato e felice. Essere giovani ti
impedisce di sentirti in colpa per degli errori stupidi, magari, che
si ha commesso. Essere giovani è una garanzia. La mente non
sarà
mai afflitta da altri problemi, da altre preoccupazioni.
Sebbene
James si fosse sposato relativamente giovane ed avesse avuto un
figlio, altrettanto in età giovane... Ancora sentiva il
momento
infinito su di sé, c'era ancora quel impronta di
gioventù che per
l'età che aveva non lo avrebbe (ancora) abbandonato.
Avrebbe
dato qualunque cosa per restare giovane per sempre, si disse una
volta. Adesso aveva sacrificato la sua vita per quella di sua moglie
e di suo figlio e non gli importava il numero dei suoi anni,
l'immortalità mortale.
Morire
a ventuno anni doveva essere terribile, eppure forse il suo desiderio
era stato esaudito, forse qualcuno aveva ascoltato le sue
preghiere...
Gli
amici non lo avrebbero mai visto diverso da com'era allora, nessuno
avrebbe visto il suo viso invecchiare, la barba diventare bianca, i
capelli a cadere, la miopia peggiorare... Nessuno avrebbe ricordato
James Potter in quel modo. Lo avrebbero ricordato per sempre
ventunenne.
Forse
era meglio che non ci fosse nessuno, di là, ad ascoltarlo.
~
note autrice:
Ed eccomi qua, a festeggiare il mio compleanno facendo quello che una volta credevo sarebbe stata l'unica cosa in cui riuscivo meglio. Adesso ci sono tanti dubbi, c'è questo numero nuovo che può segnare l'inizio di tante cose importati o meno, che può significare un respiro di sollievo. Odio i numeri pari.
Ho voluto descrivere la morte di James Potter perché pochi giorni fa ho realizzato che è morto alla mia età, oggi. Ventuno anni. E mi sono resa conto che a volte, inconsciamente, desideriamo tutti essere giovani per sempre e la morte è la via più facile – ma mai contemplata per logica dai ragazzi. Quindi pensavo a James come ad un ragazzo che una volta aveva chiesto di restare giovane per sempre... E c'era riuscito. Il prezzo lo conosciamo tutti. Ma James Potter – così come Lily – resterà per sempre ventunenne.
xoxo.