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Autore: Mearmind    02/09/2012    6 recensioni
E se in realtà Hermione Jane Granger e Draco Lucius Malfoy si fossero già incontrati, prima di Hogwarts?
Se esistesse qualcos altro tra di loro, al di là di "Sudicia Mezzosangue" e di "Malferret"?
Una piccola one shot dove i due ragazzi si incontrano all'età di 6 anni, quando ancora l'importanza del sangue non esisteva. Quando erano semplicemente Hermione e Draco. Vi prego, se passate di qua, lasciatemi una piccola recensione...mi fareste felice!^^ Buona lettura!
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mammaaaa! Ma perchè devo venire anch'io? Non potete andarci da soli a Londra? Io voglio restare a giocare qui!”

Un bambino dell'età di circa 6 anni si mise a urlare annoiato in mezzo al grande salone della sua immensa casa.

Narcissa Malfoy lo raggiunse dal salotto , con passo lento e controllato. I suoi occhi però non erano dello stesso avviso.

Draco! Quante volte ti ho detto di non urlare in casa?! Tu fai parte di una delle più nobili casate del Regno Unito, non ti permettere mai più di comportarti come un bambino senza cervello né spina dorsale come tutti i tuoi coetanei!” gli sibilò sua madre di rimando, guardandolo duramente.

Draco, seduto sul tappeto proprio davanti alle scale che portavano al piano superiore, impallidì un poco e, abbassando il capo verso il tappeto, cercò di trattenere le lacrime.

Si, mamma. Scusa.”

Narcissa Malfoy sospirò stancamente, dopodichè si avvicinò al suo bambino, che ora giocava facendo dei disegni immaginari sul tappeto con il suo ditino, e gli mise dolcemente una mano sui suoi bei capelli biondi, che sembravano racchiudere tutta la luce di quella giornata di sole.

Lo sai che dobbiamo seguire tuo padre quando ha delle riunioni importanti da fare, Draco. Però ti prometto che mentre lui parla con le altre persone dei loro affari, noi andiamo a farci un giro al parco, va bene?”

A quelle parole, il bambino alzò gli occhi verso sua madre e le rivolse un bellissimo sorriso.

Siiiiiiiiii! Grazie mamma!” e alzatosi dal tappeto, si mise ad abbracciarla ridendo.

E l'altera Narcissa Malfoy non potè trattenersi dal fare anche lei un gran sorriso.

 

***

 

Ogni volta che andavano a Londra, Draco si sentiva sempre perso. Per lui, abituato ad una immensa casa dove non c'era mai nessuno e dove poteva correre allegro in giro per le varie stanze o per il suo immenso giardino -questo ovviamente quando non c'era suo padre in giro-, Londra era troppo. Troppo caos, troppa gente, troppi rumori.

La prima volta che c'era andato si era sentito male vicino al Tower Bridge. Tutti quegli enormi e strani animali che correvano a più non posso gli avevano dato così fastidio da fargli venire mal di pancia.

Sono automobili” gli aveva detto sua mamma. “Servono ai babbani per spostarsi”

Che persone stupide che erano i babbani! Draco non aveva mai parlato con uno di loro ma era sicuro che fossero stupidi. Perchè usare quei cosi brutti e puzzolenti quando esisteva la Metropolvere o la scopa per spostarsi da un posto all'altro? Lui proprio non lo capiva.

Inoltre i suoi genitori dicevano che i babbani non meritavano di vivere, e lui credeva sempre alla sua mamma e al suo papà. Specialmente alla sua mamma.

Così quando un giorno, mentre suo padre parlava con alcune persone importanti, sua madre lo portò ad Hyde Park, Draco strabuzzò i suoi occhi azzurri come il cielo, estasiato da tutto quello spazio in cui poter muoversi.

E da quel giorno, ogni volta che tornavano a Londra, lui e sua madre andavano in quel parco. Narcissa si sedeva su una panchina a leggere, e lui aveva il permesso di correre dove più gli piaceva. E quel giorno non era affatto diverso.

Stai attento a non cadere, Draco! E miraccomando, ricorda quello che ti ho detto!” gli disse sua madre, quando lui stava già correndo lontano.

Dopo aver corso per un buon quarto d'ora, inseguito uccelli e cercato lumache sotto i cespugli, Draco decise di raggiungere il laghetto all'interno del parco. Chiuse gli occhi e si buttò sull'erba a gambe e braccia aperte.

Che cosa stai facendo?”

Lui si rialzò rapido e guardò da dove provenisse la voce.

Una bambina da un'incredibile castata di boccoli color nocciola lo stava guardando dall'alto, incuriosita.

-Non parlare con i babbani- gli diceva sempre sua mamma, così lui, dopo averla guardata per un momento, tornò a distendersi senza nemmeno degnarla di una risposta.

La bambina non si diede per vinta però.

Ehi, perchè non mi rispondi?”

Silenzio.

Non te l'ha detto la tua mamma che è maleducazione non rispondere?”

Veramente è proprio la mia mamma ad avermi detto di non parlare con voi, pensò Draco.

Ma insomma, che antipatico!”

Ecco, c'era riuscito. Ora se ne sarebbe andata e lui avrebbe potuto continuare a godersi quel meraviglioso venticello fresco.

Di colpo invece sentì un dolore a un fianco.

Ahia! Ma che fai?! Cattiva!” si alzò di colpo Draco, massaggiandosi il fianco sinistro, dove lei gli aveva dato un pizzicotto.

Oh, finalmente mi parli!” rispose la bambina sorridendo felice.

Mi ha fregato.

Lo sai che mi hai fatto male? Voi Babbani siete proprio degli incivili!” disse lui arrabbiato.

Babbano? E che cos'è?” rispose invece lei, e sedendosi vicino a lui, continuò “scusa se ti ho fatto male, ma non mi piace essere ignorata. Io sono Hermione. Tu come ti chiami?”

Hermione. Che strano nome.

Io mi chiamo Draco.”

Hermione scoppiò a ridere di gusto.

Draco? E che nome è scusa?” disse lei continuando a ridere.

Il piccolo Malfoy cominciò a diventare tutto rosso, ma non volle cedere.

Bè, e Hermione invece? È ridicolo!”

Ma Hermione, invece di prendersela, gli sorrise allegra.

Lo so, ma ai miei genitori piaceva tanto. Dicono che sia molto meglio un nome particolare piuttosto che un nome comune. Così anche la persona che lo porta è speciale! Perciò Draco, io e te siamo davvero due persone molto speciali!” concluse sorridente Hermione, e buttandosi sull'erba dove prima c'era lui.

Che bambina strana, pensò Draco. Però non le dispiaceva. Si buttò anche lui sull'erba.

Sai, ti vedo spesso correre in questo parco. La mia mamma mi ci porta tutti i giorni e ho visto subito un bambino biondissimo che correva a perdifiato, così volevo parlarti a tutti i costi. Anche a me piace correre.”

Draco arrossì leggermente.

Io a casa mia lo faccio sempre. Non c'è molto da fare, però è tanto grande, e così io corro dappertutto.”

Dev'essere bellissimo avere una casa grandissima!” disse Hermione guardandolo di traverso, sempre distesa sull'erba.

Ma non ti senti solo, senza mai nessuno con cui giocare, in una casa così grande?”

E il piccolo Malfoy si rese conto che, si, si sentiva sempre solo. Solo solo solo. Stava quasi per mettersi a piangere, quando Hermione si alzò di scatto e disse:

Oddio Draco, guarda! Le anatre! Guarda come sono belle!” e, presolo per mano, lo trascinò fino al bordo e insieme si misero a chiamarle a gran voce.

Draco si sentiva strano...ma si sentiva anche felice.

Mentre Hermione continuava a chiamarle, cercando di rifare buffamente il loro verso, Draco si mise a osservarla. Non capiva perchè i suoi genitori dicessero che i Babbani erano stupidi e inutili. A lui quella bambina non sembrava stupida. Anzi, era anche simpatica. Così per la prima volta disubbidì ai suoi genitori.

Hermione...tu la conosci la magia?”

Magari lei in realtà non era Babbana. E per un momento Draco lo credette davvero, perchè lei lo guardò sbarrando gli occhi allegra e mi si mise a urlare.

Ma certo! È stupenda la magia! Mi piace sempre guardare i maghi quando si esibiscono! Ti dico un segreto, Draco: da grande io farò la strega! Non lo trovi bellissimo?”

Ma non è un lavoro fare la strega” disse lui imbronciato “o lo sei o non lo sei, punto.”

Ma va là Draco, basta studiare un po' e tutti possono farlo! Però bisogna imparare bene i trucchi, altrimenti ti scoprono subito!” rispose divertita lei.

Trucchi? Allora lei non era veramente una strega, pensò Draco amareggiato. Che peccato.

Perchè sei triste ora? Se non hai nessuno con cui giocare a casa tua vengo io, lo dico alla mamma” disse lei, contenta di poter giocare con lui ancora una volta.

Ma Draco sapeva che non sarebbe mai stato possibile.

Così, presa una margherita da terra, le disse: “Ora ti faccio vedere una magia, ma tu devi promettermi di non dirlo a nessuno va bene?”

-non far vedere a nessuno che sai fare magie- Stava disobbedendo un'altra volta a sua madre. Ma ne valeva la pena.

Chiuse gli occhi e si concentrò. Era una cosa che aveva scoperto di saper fare, ma non lo aveva mai detto a sua mamma, e di certo non a suo papà. Quando li riaprì, una piccola margherita di vetro spuntava dal suo piccolo pugno chiuso.

Tieni” disse alla piccola Hermione, nascondendosi un po' il viso con l'altro braccio e tendendole il pugno chiuso.

Quando glielo fece cadere in mano, gli occhi di Hermione si spalancarono per la sorpresa. “Che bello Draco! Ma è di vetro, è bellissimo, grazie! Ma come hai fatto?” chiese lei meravigliata.

E' una magia. Ora devo andare. Ciao Hermione” e senza dire nient'altro, si mise di nuovo a correre a perdifiato, sentendo Hermione che gli gridava con tutto il fiato che aveva: “Grazie, Draco! Ci vediamo la prossima volta! Ciao!”

Ma lui non l'avrebbe più incontrata. Certo di questo, Draco continuò a correre, fino a ritrovarsi sfinito e senza più la forza di pensare a lei.

Non poteva fare amicizia con lei, la sua mamma non gliel'avrebbe mai permesso.

Ma quella bambina gli piaceva, e almeno un ricordo unico di lei poteva anche averlo.

 

***

 

Una chioma scomposta di boccoli castani passeggiava tranquillamente per i corridoi di Hogwarts insieme ai suoi due migliori amici. Stava ridendo.

Draco Malfoy non potè non cogliere quell'occasione.

Ehi, Granger, chiudila quella bocca o ci entreranno le mosche!”

Fa un favore al mondo Malfoy: fottiti!” e con passo elegante si allontanò da lui non guardandolo più in faccia. Un piccolo bagliore attirò la sua attenzione: un piccolo anello con un fiore di vetro, che la bella Grifondoro portava elegantemente alla mano destra.

Un sorriso gli increspò leggermente le labbra.

E così l'hai trasformato in un anello, Hermione. Buono a sapersi” pensò lui fra sé e sé.

Ora non era ancora il momento, si disse.

Ma un giorno...un giorno quella bella bambina che cercava di rifare il verso delle anatre sarebbe stata sua.

E avrebbero continuato a correre insieme per il resto della loro vita. 




Eccomi qua!^^ Onestamente non so come sia venuta...ma mi è venuta im mente questa cosa e ho deciso che dovevo metterla per iscritto...personalmente nella mia testa era venuta meglio ma...non voletemene!^^' Spero che comunque la mia storia vi sia piaciuta e vi abbia fatto almeno strappare un sorriso...anche uno piccolo!:) In ogni caso, che vi sia piaciuta, che vi abbia fatto schifo, che ci sia qualcosa da modificare, qualsiasi cosa, se passate di qua e arrivate fino a leggere queste righe, vi prego...lasciatemi un commentino, anche piccolo! Mi piace pubblicarle anche per avere un opinione su quello che scrivo e potermi sempre migliorare...grazie mille in anticipo a chi lo farà!:)
Alice

  
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