02/09/2012
6 recensioniPremessa: Una sera di sclero io ed Amy ci siamo lanciate questa folle sfida. Ebbene, sta nel scegliersi il proprio personaggio preferito e renderlo protagonista di dieci flash rigorosamente fluff, in cui narreremo delle loro interazioni con altri personaggi (scelti ad uno ad uno dalla propria sfidante, quindi se i personaggi sono assurdi prendetevela con lei, ahahah! Tanto love! <3). La sfida non è a chi scrive le flash più belle o a chi riceve più recensioni, ma sta nel tempismo. Dobbiamo sfornarne una al giorno. Sì, è una sfida insensata, ce ne rendiamo conto. Se volete insultarci per l'intasamento del fandom, sappiate che non vi biasimiamo. Sarebbe grazioso che voi lo faceste in una recensione, anche se forse recensire entrambe potrebbe essere molto impegnativo, quindi non vi obblighiamo. Se siete fan di Silver, non potrete non apprezzare questa raccoltina di flashfic. : D Ma anche no. Okay, vi lascio alla lettura, ragassuoli. Sempre se non avete già rinunciato. :3
Una montagna di fazzoletti usati
Il giovanissimo Silver sapeva perfettamente cosa aspettarsi ogni volta che entrava nel rifugio di Lance a fargli visita. Aveva solo undici anni, e forse era questa caratteristica a portarlo ad apprendere tanto in fretta.
Ebbene, quel che voleva chiedere il serissimo ragazzino al suo capo e mentore era una nuova missione da portare a termine con rapidità professionale.
“No, Silver.” Disse quel giorno Lance sul ciglio del suo uscio. “Oggi ho qualcosa di meglio da farti fare.” Sorrise sghembo con quel suo strano sguardo che Silver non riusciva a definire.
Gli fece cenno di entrare. Il ragazzino obbedì, passando tra alcune cartacce sparse sporadicamente sul pavimento.
“Scusa il disordine…” Fece Lance verso un Silver sempre più perplesso. “Questi fazzoletti sono così dannatamente utili, talvolta…” Si chinò su uno di essi, raccogliendolo e dirigendosi lentamente verso il secchio. “Non ho ancora finito di toglierli di mezzo. Sai com’è…”
Silver lanciò uno sguardo disgustato ad un fazzoletto appallottolato proprio davanti ai suoi piedi. Non era un intenditore di cortesia verso gli ospiti, ma gli bastava un po’ di buon senso per capire che un’abitazione non poteva ricevere alcun visitatore, se il suo aspetto era simile a quello di una discarica. E, dato che Lance raccoglieva le cartacce una ad una, forse ci stava combattendo da parecchi giorni.
“Capisco.” Mormorò Silver, commentando l’affermazione del suo capo sull’utilità dei fazzoletti. “Raffreddore o allergia?” Chiese, vedendo Lance di ritorno dopo che ebbe cestinato quella singola palletta giallastra.
“Oh, nessuno dei due!” Sorrise il giovane. “Vedrai molto presto, però.”
Si avvicinò al suo piccolo trono, alzandone un bracciolo. Ne uscì un’enorme confezione di pacchi di fazzoletti. Silver non sapeva perché, ma si sentì raggelare alla vista di quegli oggetti.
Lance gli indicò un divano pieno di morbidi cuscini e un grosso televisore, questo posto su un mobile nel quale era contenuto anche un lettore VHS. Accanto a quel comodino c’era una pila di videocassette.
Era uno scherzo, forse. Dentro a quelle custodie con sopra immagini e titoli dall’aria melensa doveva celarsi qualche dato segreto, qualche indizio per la prossima missione… vero?
“Lance…” Proferì Silver, osservando Lance accomodarsi sul divano accavallando le gambe.
“Sì?” Domandò il mentore, con l’aria più innocente del mondo.
“…perché mi hai fatto entrare?” Il pugno del ragazzino tremò.
“Perché volevo un po’ di compagnia.” Sorrise l’altro. “Cominciavo a sentirmi solo…” Con un telecomando accese il vecchio televisore e riavvolse il nastro. “Siediti. Ora ci vediamo un bel film, io e te.”
A Silver quelle cose non interessavano affatto. Insomma, non c’entravano assolutamente nulla col suo obbiettivo!
Per tutta la durata di quello sdolcinato lungometraggio, il ragazzino trovò di gran lunga più coinvolgente l’ammonticchiarsi dei fazzoletti sul pavimento. E si impegnò anche per contenere l’ira, quando Lance passava bruscamente da momenti di imperturbabilità in cui fissava lo scorrere delle immagini sullo schermo, senza dare l’impressione di seguirle davvero, a istanti in cui si scioglieva in lacrime, usando la felpa di Silver per asciugarsi il naso.
Note: Okay, è uno sclero. Ma non disperate, gente! Con gli altri personaggi magari ho delle idee stupende (chi, io?), chissà... Comunque questa fic, per quanto semplice, è comunque stata vittima delle mie seghe mentali. Pensavo che Lance vedesse film solo con Pokèmon come protagonisti, poi ho pensato che quello del manga non sopporterebbe mai di vedere i Pokemon sfruttati in quel modo dalle persone per fare soldi. Quindi ho lasciato il testo al naturale, sottintendendo che i film strappalacrime siano gli stessi che vediamo noi. :3 Spero l'abbiate gradita almeno un pochino.
Al prossimo capitolo! <3