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Autore: TakumiR    03/09/2012    3 recensioni
La storia è ambientata sul futuro di Trunks, non sarà decisamente perfetta hai fatti narrati dalla storia o dall' OAV. Anche perchè i dati forniti sono pochi e alcuni contorti. E poi a dirla tutta non ma va di vedere che Gohan muore da solo e quindi cercherò di fargli conoscere Videl XD Sperò che l'idea vi piaccia.
I PERSONAGGI SONO PROPRIETÀ DI UNO DEI PIÙ GRANDI MANGAKA ESISTENTI NELLA FACCIA DEL MONDO E ANCHE DI QUEI POCHI PIANETI CHE CONOSCIAMO. IO MI LIMITERÒ SOLAMENTE A DAR SFOGO ALLA MIA IMMAGINAZIONE.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bulma | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Una storia raccontata dal futuro: Resisti.



Dopo un ora e qualche minuto avevo finito i robot rimanenti e li posizionai accanto agli altri che avevo finito la sera prima.
Non avevo intenzione di portaglieli,se li avesse voluti se li sarebbe venuto a prendere da solo, no?
Così decisi di continuare alcuni progetti per mio padre.
Appena finito mi accorsi che erano le tredici e trenta e decisi di scendere ad aiutare mia madre in cucina.
All’una e trenta ci sedemmo tutti a tavola. Ovviamente tutti vuol dire io,mia madre e mio padre, il principe dei saiyan non poteva abbassarsi ai livelli di  mangiare con dei terrestri, dei terrestri che impiegavano quasi due ore per soddisfare il suo stomaco.
Appena finito andai nel soggiorno , mi sedetti sul ‘’mio divano’’, così chiamavo il divano più comodo di tutta la CC,presi qualche rivista di moda e gossip e la cominciai a sfogliarla. Ma alla fine finii di scordarmi della moda e di tutto ciò che c’era in quella rivista perché il mio pensiero andò a quello scontro di qualche settimana fa,  all’incirca durante la fine di giugno.
Mi sembrava ridicolo che l’intera umanità non sapeva niente dello scontro che ancora una volta avrebbe potuto mettere in pericolo il mondo. Già se Goku non fosse arrivato il pianeta sarebbe esploso e quel orribile essere robotico sarebbe diventato il sovrano dell’universo. Ma per una volta devo ringraziare anche quel principe,  si l’aveva di sicuro fatto per farla pagare a quello che fino a pochi anni fa era il suo ‘’sovrano’’ se così si può dire, ma se lui non avesse trattenuto in combattimento quel Freezer e suo padre di sicuro saremmo stati tutti morti e il nostro pianeta sarebbe già scomparso dalla faccia dell’intero universo.
Ad un tratto ecco che arrivava mia madre con il suo solito vassoio contenente delle tazze di porcellana foley e dei biscotti.
-        Tesoro ti va una tazza di tè?- Mi chiede lei con quella sua voce tanto dolce.
-        No.-  Risposi io scocciata mentre giro una pagina della rivista.
Dopo un po’ passato a guardarmi o forse il termine giusto è a fissarmi disse:
-        Io so perché tu sei così. È colpa di Vegeta. Già ora che ci penso bene e da quando è venuto che ti comporti in questo modo.-
Mi sentii arrossire, non ci bastava quel maledetto bacio e quei terribili sogni ma anche mia madre che mi doveva fare notare il mio comportamento nei confronti di quello lì.
-        Ma che dici, Vegeta è solo un essere burbero, rozzo e antipatico.- Dissi io cercando di nascondere quel lieve arrossamento.
-        Perché devi negarlo? E poi infondo ti capisco lui è così bello… così… perfetto. Con quei capelli neri e quell’ aria tenebrosa, per non parlare della sua incredibile forza, i suoi muscoli e la sua fronte spaziosa… Già chissà quanto sarà intelligente.-  disse lei.
‘’In una scala da zero a uno? Forse zero infondo è solo uno scimmione. ‘’ Pensai io.
-Pensavo che il tuo preferito fosse Goku.- Disse mio padre che intanto si era aggiunto ‘’ all’allegra’’ conversazione.
-Si però neanche Vegeta scherza… penso che chiederò un appuntamento a tutti e due.- Disse la strana signora che si definiva mia madre.
-Si va bene ora scusate, se mi cercate sono in laboratorio.- Dissi io e me ne andai. Lasciando il mio povero padre lì con mia madre che emetteva gridi striduli.
 
Appena entrai  vidi i robot che mi aveva chiesto Vegeta e  così decisi di andarglieli a portare nella navicella dove si allenava.
 
Quando entrai mi accorsi che lo scimmione non era lì.
Non feci comunque molto caso alla questione, se non c’era era un bene per me, così non l’avrei incontrato.
Posai i robot e mi accorsi che una vite era a terra. Alzai lo sguardo e vidi un enorme ammaccatura proprio nella centrale di comando.
Corsi a prendere l’attrezzatura e al mio rientro vidi il simpatico principe che guardava stranito i miei robot da poco inventati.
-Donna che hanno di particolare questi robot, sono uguali agli altri!- Esclamò appena mi vide.
-No,non sono uguali agli altri Vegeta. Sono più veloci,più resistenti e con la capacità di lanciare onde energetiche.­-  Dissi mentre mi dirigevo nel punto dell’ammaccatura.
-Scusa Vegeta, ma per qualche ora non ti puoi allenare  qui dentro.- 
Gli occhi del principe intanto si erano riempiti di rabbia pura. Ma dov’è Goku quando serve?
-COSA STAI DICENDO DONNA?- Mi  urlò il principe.
-Sto dicendo che non ti potrai allenare per qualche ora. La vedi l’ammaccatura che hai causato?- Dissi indicando il danno.
- Se non viene riparata  rischi di scoppiare qui dentro insieme a questa tua stanza tanto adorata.- Continuai io.
-Donna, ti sei scordato che io sono il p…-
-Il principe dei saiyan etc etc etc, lo so. Ma ti stai scordando che tu hai voluto una stanza per allenarti degna del principe dei saiyan e quindi anche l’esplosione sarà degna di te.-
Mi misi a lavoro dando poca importanza a quello che borbottava, così lui se ne andò e rimasi finalmente sola.
Dopo un oretta circa mi ricordai dell’appuntamento con Yamcha, allora controllai l’orologio e mi accorsi che erano le cinque. Quindi in poche parole avevo solo… MEZZORA? Oddio come potevo fare, non avevo ancora finito di aggiustare il danno combinato da Vegeta e mi dovevo fare la doccia e cambiarmi.
‘’Eh va bene gli dirò di non azzardarsi ad entrare. ‘’ Dissi tra me e me.
Mi andai a fare una doccia velocissima. Mi asciugai quei capelli a cui avevo da poco fatto la permanente e dopo essermi rimessa il vestito arancione con strisce rosse e il gilet mi misi alla ricerca di Vegeta, ma di lui non c’era traccia. Dato che ero già in ritardo decisi di lasciargli un biglietto appeso. Rientrai a casa, salutai mia madre e prendendo la macchina-eliccotero, arrivai al bar con solo due minuti di ritardi.
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-Scusami per il ritardo,  mi sono allenato e mi ero completamente scordato dell’appuntamento.- Disse Yamcha che finalmente dopo cinque minuti era arrivato.
-Ah è così siamo arrivati al punto che ti scordi non solo di me ma anche degli appuntamenti che mi dai?-
-No, non è così, e solo che…-
-Basta non m’interessa.- Dissi io scortesemente.
-Va bene, allora… dove vuoi andare?- Mi chiese lui un po’ scocciato. (Anche se non aveva nessun motivo, perché quella arrabbiata dovevo essere io.)
-Ti va se andiamo al parco?- Continuò lui, indicando l’entrata del giardino, che si trovava proprio di fronte il bar.
-Va bene.- Dissi io tenendo il tono seccato. (Certo che per un appuntamento tra fidanzati quella  non era proprio  l’intonazione adatta.)
Arrivati di fronte al piccolo lago, ci sedemmo su una panchina.
-Ehi Bulma, scusami se mi ero dimenticato dell’appuntamento.- Mi disse lui.
Forse se fosse stata una situazione normale mi sarei alzata e me ne sarei andata lasciandolo li solo, ma  mi sentivo in colpa forse a causa di quel piccolo bacio o forse di qualcos’altro che l’uomo non riesce a capire fin quando non sarà un evento riguardante quel qualcosa d’incognito a cambiarlo.
 Così mi limitai a dire un semplice: ‘’non fa niente’’ alzando il viso al cielo.
Stesi qualche secondo così, ferma, ma ad un tratto mi accorsi di una strana stella, una stella che si muoveva o una strana luce?
Così mentre la seguivo con gli occhi mi accorsi che stava scendendo proprio nella zona di casa mia. Ad un tratto mi sentii strana, come se fossi… ansiosa? Avevo paura? Non lo sapevo neanche io che emozioni erano entrati in possesso di me, ma di sicuro erano visibili. Infatti Yamcha mi domandò subito se mi sentivo bene.
-Non lo so veramente… ma ti dispiace se vado a casa… forse mi sono presa qualche infezione mentre pulivo un filtro arrugginito.- Dissi io.
-Bene ti accompagno.-Mi disse
Così dopo essere arrivati a casa scesi subito dalla macchina ed entrai seguita da Yamcha.
In salotto trovai mia madre, seduta su un divano.
-Ciao tesoro… finalmente sei a casa. Hai visto Vegeta. Era davvero affascinante con quell’aria scontrosa quell’aria arrabbiata. Penso che abbia perso contro Goku…- Mi disse lei.
-Ve…Vegeta? Dov’è?- Dissi io allarmata dalle parola di mia madre,
 Ero sicura che quel pazzo fosse andato a suicidarsi.
-Penso che sia nella…-
 Non fece in tempo a finire di parlare che un rumore assordante la fermò. Cominciai a tremare, non ci potevo credere. Uscii fuori e mi accorsi che della sua navicella non c’era più un solo pezzo. Tutto era a terra tutto era ridotto in piccoli pezzi. Quel saiyan era riuscito a sbriciolare tutto anche il mio cuore. Ma che dico ‘’quel saiyan’’ la colpa era solo mia, anche del mio cuore. Come avevo potuto fare a me stessa questo? Ma per ora non c’era tempo di pensare a me, per una volta non dovevo essere egoista. Allora corsi tra le macerie e comincia a cercare quel saiyan che mi aveva attirato fin dal primo giorno che l’avevo visto.
Ad un tratto apparve una mano, mi spaventai ma nel mio cuore tornò un po’ di luce. Lui era vivo c’è l’aveva fatta, lui era il grande e coraggioso principe dei saiyan lui ce l’avrebbe sempre fatta; era questo ciò che il mio cuore mi sussurrava.  Dopo qualche secondo di gioia pura ritornai nel mio mondo e vidi il principe che si stava alzando tutto sanguinante e… con pochissime forza.
Allora corsi e lo presi per il braccio ma lui era troppo orgoglioso per ricevere dell’aiuto, così mi spostai ma appena lo vidi cadere mi affrettai a prenderlo.
 Mi sentii osservata. Alzai lo sguardo e mi accorsi che Yamcha mi guardava con degli occhi strani, come se avesse perso qualcosa o qualcuno. Ma non avevo tempo per pensare neanche a quello il mio unico pensiero era solo Vegeta. Così lo portai nell’infermeria.
 Dopo un po’ arrivo mio padre con un’ equipe di medici.
 Ci fecero uscire fuori e mentre Yamcha mi continuava a fissare con quello sguardo freddo io rimasi ferma a fissare la maniglia di quella porta, da lì qualcuno sarebbe uscito, da lì sarebbe uscita la notizia che avrebbe determinata una parte della mia vita. 
Ad un tratto sentì Yamcha andarsene, ma non mi mossi, rimasi lì, di fronte a quella porta.
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‘’ No, Vegeta, non puoi lasciarmi, non ora che ho scoperto che la mia vita ruota intorno a te, non ora che ho scoperto che ti amo.’’ È mentre il tempo passava, questa era l’unica frase che mi ripetevo, che ripeteva il mio cuore.








Angolo di Takumi :

Mi scuso per il mio imperdonabile ritardo. Come avete visto la storia ha cambiato strada, e anche nome. Sapevo che quella di prima era un po’ come le altre e così ho pensato un po’ di cambiare è parlare di alcuni personaggi poco considerati (Trunks escluso). Spero che vi piaccia.
Un grosso bacio.
   
 
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