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Autore: RBflawless    03/09/2012    0 recensioni
In un giorno come tutti gli altri, Santana propone alle sue amiche Brittany, Quinn e Rachel un qualcosa di diverso per passare gli ultimi giorni estivi. Ma di cosa si tratta? Tutte e quattro vivranno un'avventura che cambierà radicalmente le loro vite.
Genere: Avventura, Fluff, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccoci al primo dei mood, il Rainy (la pioggia). Devo fare una precisazione: teoricamente io avrei voluto pubblicare solo TRE CAPITOLI di storia + il prologo e l’epilogo.. ora, c’è stato un piccolo problema: questo capitolo in origine era di 9-10 pagine, e perciò ho deciso di spezzarlo a metà perché sennò diventava troppo lungo. Tuttavia (si può vedere anche nel titolo) va considerato come una sola unità, cioè come due parti che però INSIEME formano il primo capitolo. Spero di essere stato chiaro:3 buona lettura <3
ovviamente vi consiglio di ascoltare il video da cui è tratto il titolo, http://www.youtube.com/watch?v=AYw7eJYadco :3
 
 

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RainyMood, parte 1

Era il primo di settembre. La pioggia batteva appena sulla finestra della camera di Quinn Fabray. Le piaceva osservare lo scrosciare delle goccioline da dietro le tende rosa ricamate. A volte le piaceva anche far entrare quell’odore piovano nella stanza, per potersi sentire come sotto la pioggia, così fresca e così libera.
Prima che le arrivasse il messaggio di Santana Lopez, la sua migliore amica, Quinn stava studiando algebra. La scuola sarebbe iniziata fra tredici giorni, e Quinn non vedeva l’ora di ritornare al McKinley per rincontrare tutti i suoi vecchi amici e l’adorato Glee Club. Ma prima di tutto doveva finire i compiti delle vacanze. Passava i pomeriggi a studiare, di sera leggeva e la mattina ripeteva le materie orali. Ci teneva a mantenere intatta la sua media del 10. Ne aveva passate di tutti i colori, ma quel numero non era mai cambiato. Era qualcosa di immobile, di statuario, era la sua speranza.
Ma dopo l’invito di Santana, Quinn si era presa una pausa. Da quasi una settimana non accendeva il computer e non distoglieva lo sguardo dai libri. Sarebbero bastati altri due giorni per finire tutti i compiti rimanenti. Poteva permettersela una pausa, no? Poteva alzarsi e andare a divertirsi, se lo meritava. Faticava tanto ed era stanchissima. Così si alza, poggia i suoi piedi sul parquet freddo e apre l’armadio. Guarda nei cassetti e prende uno dei suoi vestiti preferiti, quello bianco pieno di merletti, che a detta di sua madre la faceva sembrare un angioletto. Scioglie i capelli dalla classica coda di cavallo e li pettina per renderli più fluenti. Si guarda nello specchio. Vede il suo viso dolce riflesso, e abbozza un sorriso abbassando timidamente gli occhi. “Sono.. carina” pensa, mentre continua a districare i possibili nodi. Una volta finito, indossa un paio di ballerine nere, si siede sul letto e inizia a ticchettare con le dita sul materasso, aspettando che arrivino le due amiche.

Rachel Berry si stava esercitando nelle scale. Tentava di raggiungere un do minore (o era un fa maggiore?) quando poi il cellulare era vibrato. “Un messaggio su Whatsapp da Santana” ed ecco che la sua routine quotidiana era cambiata di colpo. Non che fosse così impegnata, dopotutto doveva solo provare e riprovare le canzoni di ogni possibile musical sulla faccia della terra, e ormai le conosceva tutte a memoria. Sarebbe stato un anno fantastico: avrebbe vinto le Nazionali con il Glee Club, sarebbe entrata in una prestigiosa scuola di New York e si sarebbe diplomata. E i ragazzi? Quest’anno Rachel lo avrebbe passato pensando solo a se stessa e al suo futuro. Da poco era stata mollata per l’ennesima volta dal fidanzato Finn, e non sembrava intenzionata a ritornarci insieme. Perciò eccola sistemarsi il cerchietto e raddrizzarsi la gonna, prendere il cellulare e uscire di casa sotto la pioggia battente, diretta verso casa di Quinn. Un passo alla volta, fin quando non si rende conto di aver dimenticato l’ombrello. Ma ormai eccola arrivata.

La camera di Brittany S. Pierce è disordinatissima. Chiunque entrandoci si metterebbe le mani ai capelli. Il letto disfatto, i cuscini da tutte le parti, la lettiera del gatto dispersa qua e là, la finestra aperta e la pioggia che era entrata bagnando il davanzale. Tutta opera del dispettoso Lord Tubbington, una peste che faceva sempre preoccupare la povera Brittany. Una volta l’aveva persino beccato a fumare. Dopo quell’episodio non si erano parlati per un bel po’, ma un’intervista a “Fonduta per due” aveva risolto tutto. Brittany e il suo gatto erano buoni amici, si confessavano i segreti e la sera giocavano a scarabeo. Spesso Tub prendeva in prestito il suo iPhone, il più delle volte per ascoltare GaGa. Ma mentre il micione era intento a guardare un video di cucina, ecco che arriva il messaggio di Santana. Porta il telefono a Brittany, che risponde e va in camera sua a prepararsi.
O almeno, questo sarebbe l’intento. Ma la camera è un porcile e bisogna riordinare. Britt però non ha tempo, e se non si sbriga arriverà in ritardo. Prende una maglietta a caso dall’armadio e un jeans e va in bagno a cambiarsi.
- Ci pensi tu alla mia camera, Lord T? - dice al gatto, iniziando a uscire di casa.
Questo si limita a emettere un suono simile a uno sbuffo.
- Ma ora che mi ci fai pensare.. - continua Brittany rigirandosi verso l’animale - sei stato tu a combinare quel disastro! Sei a un punto critico Tub, sto seriamente pensando di toglierti le sigarette.. -
A quella minaccia, il micio si precipita in camera della padrona per sistemare.
- Bravo gattone.. - commenta Britt sorridendo.
Esce di casa saltellando, curiosa di sapere cosa nasconde Santana.

La madre di Quinn apre la porta e si ritrova davanti una Rachel Berry zuppa fradicia.
- Entra pure cara - commenta dolcemente, per poi andare a prendere un asciugamano per la ragazza.
Rachel si guarda intorno, leggermente nervosa. Non era mai stata a casa di Quinn, e fino a non molto tempo fa erano nemiche-rivali. Ma ora che entrambe avevano rinunciato a Finn, erano diventate qualcosa di simile a due amiche. Parlavano spesso al telefono e qualche volta erano anche andate a fare shopping insieme.
- Ecco, asciugati un po’ o ti verrà il raffreddore - dice la signora Fabray, ritornando.
Rachel prende fra le mani il panno rosa e si asciuga i capelli e il collo, e tampona i vestiti affinché non restino troppo umidi. Poi di nuovo porge gentilmente l’asciugamano alla madre di Quinn.
Il campanello suona di nuovo, ma Rachel non sa cosa fare. Aprire? Non aprire? Si sente così a disagio in quella casa, nonostante la cordialità della padrona. Che di ritorno apre la porta, sfoggiando all’ospite un sorriso che dice “non ti preoccupare”.
Ecco arrivata anche Brittany, pimpante e felice. Entra, salutando e saltellando. Non sembra avere con sé un ombrello, eppure non è minimamente bagnata.
- Come hai fatto a non bagnarti? Cioè, non hai l’ombrello - chiede Rachel confusa.
- Sono passata sotto le tettoie, no? - risponde Britt, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
A Rachel sfugge però quali siano queste tettoie, ma non ha importanza.
Ecco apparire Quinn, sorridente e raggiante, che scende le scale tenendosi dalla balaustra.
- Ciao Britt. Ciao Rachel.. - al pronunciare questo nome, la sua voce sembra abbassarsi, come imbarazzata.
Quinn saluta la madre e prende le chiavi dell’auto, pronta a dirigersi verso casa Lopez.

- Allora, questa dovrebbe essere Lima Heights.. - commenta Rachel, in tono leggermente intimorito.
- È un quartiere normalissimo, come tutti gli altri. Ci sono stata molte volte, e non preoccuparti per quello che ha detto Santana a New York, non ti accadrà nulla di brutto - risponde Quinn, tentando di tranquillizzarla.
- Una volta ho visto Lord Tubbington in quel bar. Anche se indossava delle strane calze e un paio di scarpe col tacco.. - dice Brittany, dal sedile accanto al posto di guida.
Quinn parcheggia l’auto e le ragazze scendono. Salgono alcune rampe di scale, finché non arrivano al quarto piano. Suonano il campanello, ad aprire è la madre, Maribel, ancora munita di grembiule da cucina.
- Buenas tardes! - le accoglie festosamente con quel suo bellissimo accento ispanico, dando un bacio a ognuna di loro. - Mi amor, ci sono le tue amiche! - urla, chiamando Santana.
- Venite in camera mia! - risponde quella, da una qualche stanza.
Vedendole esitanti, la signora Lopez indica alle tre la strada. Brittany, Rachel e Quinn giungono in camera di Santana, che le aspetta seduta sul letto. Tiene qualcosa in mano. Sembrerebbe un mazzo di chiavi.
Chiudono la porta, si siedono e formano una specie di cerchio. La serranda è abbassata, e nella camera c’è un buio leggermente macabro dissipato solo da una lava lamp rosa.
- Suppongo vogliate sapere perché vi ho convocate qui con così tanta urgenza.. - inizia a parlare Santana - ed è per una ragione molto più che valida. Stamattina mi aggiravo per il quartiere, quando qualcosa ha attirato la mia attenzione. - solleva il mazzo di chiavi - Un venditore ambulante parlava di una baita, una specie di casetta in stile Heidi, in mezzo ai boschi. E udite udite, tutto gratis! Non ho esitato più di tanto a prenderle. È stato un affare! - sembra soddisfatta.
- Fammi capire.. ci stai chiedendo di andare in un.. cottage - Rachel sembra schifata - sperduto in mezzo a chissà cosa? -
- Sì, Barbra, esattamente. Andiamo ragazze, ci sono rimasti pochi giorni! Abbiamo un accordo, la casa è nostra solo per due notti. Ci sono la vasca idromassaggio, lo stereo, ampie stanze e letti molto comodi.. -
- Aspetta, perché non lo hai detto prima? - Rachel ha repentinamente cambiato idea e ora è entusiasta.
- Non mi hai lasciato finire di parlare, hobbit. Quindi? Ci state? -
- Posso portare Lord Tubbington? -
- Non lo so, San.. dobbiamo preparare le valige, e parlarne ai nostri genitori.. - Quinn non è molto convinta.
- Già fatto. Ho una valigia piena di cambi e vestiti per tutti i gusti, anche quelli ottocenteschi di Rachel. E i vostri genitori sono favorevoli. Non dobbiamo fare altro che partire. - porge il mazzo di chiavi a Quinn.
Lei lo squadra per un attimo. Sono arrugginite, graffiate. E se non dovessero entrare? E se poi restassero con un palmo di naso? La pioggia ricomincia a farsi sentire. Quinn vuole davvero rilassarsi e divertirsi, ma c’è qualcosa che non la convince. Incrocia per un attimo lo sguardo speranzoso della sua migliore amica, e non riesce a dirle di no. Cos’ha da perdere, in fondo?
- E va bene.. - risponde Quinn, sorridendo.
Le quattro si stringono in un abbraccio, felici, e pronte a partire per un’ultima avventura estiva.

 
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Piccola precisazione: ho iniziato a narrare utilizzando l’imperfetto per descrivere una situazione di basa precedente al vero inizio della storia (l’invito di Santana). Il cambio fra imperfetto e presente è voluto affinché cambi la focalizzazione da un esterno che conosce già i fatti a Quinn e le altre ragazze. Grazie a tutti per le recensioni al prologo e le visualizzazioni, siete fantastici*w* <3
  
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