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Autore: MartaAka97    03/09/2012    2 recensioni
-Dimitri, Attento!-urlò Whilliam. Veloce come una saetta corse verso la creatura che stava per uccidere il suo amico. Girò su se stesso e con un solo e secco colpo di spada, tagliò la testa a quell'essere. Guardò il suo Capitano, ma si accorse di una cosa: Dimitri era una bellissima ragazza dai lunghi capelli castani e limpidi occhi color del mare.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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16. Le quattro cicatrici -Che diavolo ci fai qui, Alice?!- le ringhiò Whill.
-Co... tu che ci fai qui!- chiese lei.
I due si guardarono con sguardi feroci,  ma nè l'uno nè l'altra, si mossero.
Si sentì la parete della grotta muoversi: era tornata la Vergine.
-Avanti! Avanti! Torna a nasconderti e non uscire finchè non ti darò il segnale io! Muoviti!- le sussurrò il moro, mentre la spingeva dietro a una roccia.
Portò la lancia dietro di se, con la punta rivolta a terra, per far vedere che aveva abbassato la guardia.
La Vergine entrò seguita da una decina di Fanthom.
Non poteè non notare che le bestie erano state uccise e incuriosita la donna chiese:
-E questo?- iniziò toccando il muso di un Fanthom con il piede -Cos'è successo qui dentro Whilliam?-
-Mi hanno attaccato. Ero di pattuglia e mi hanno assalito, non so perchè l'abbiano fatto, non era mai accaduto. Io mi sono solo difeso mia Signora- rispose prontamente il ragazzo.
Gli si avvicinò, e spostò lo sguardo dai suoi amati demoni protettori a quello dorato di Whill. Lo guardò per un bel po' di tempo.
Lui trattenne il respiro, ma riuscì comunque a mascherare la sua paura.
-Whilliam, tu lo sai che i Fanthom attaccano solamente le persone che gli ho indicato?-
Il moro fece un respiro profondo e rimase in silenzio.
La donna gli tirò un ceffone che lo fece finire a terra.
-Sai cosa significa?! CHE TU MI STAI TRADENDO!- urlò.
Whill si pulì il rivolo di sangue che gli scese dal labbro inferiore e poi fissò la donna con quanto più rancore potesse far vedere.
-Ma non importa. Pagherà lei le conseguenze!- disse lanciando un incantesimo proprio sulla pietra dove dietro era nascosta Alice
-No!- urlò il moro.
Ma poco dopo si accorsero entrambi che lì dietro non c'era nessuno.
Si guardarono increduli e poi la donna lo attaccò.
Fu uno scontro all'ultimo sangue. Colpo dopo colpo, tutti e due rischiavano di morire e proprio quando la Vergine sembrò avere la vittoria in pugno, tutti i suoi demoni morirono all'istante, distraendola.
Whill non ci pensò due volte e conficcò la lancia nel ventre della donna. Ma non uscì nessuna goccia di sangue.
La Vergine guardò prima la lancia che la trapassava da una parte all'altra, poi Whilliam, con un ghigno malefico sul volto.
-Non puoi uccidermi, Whill- disse ridendo lei.
Il moro si spinse all'indietro giusto in tempo per schivare un rovo che avrebbe dovuto tagliargli la testa.
La donna scomparve e subito dopo ricomparse sulla cascata., dove erano nascosti Debora e Andrew.
-Ehilà-  fece.


Pensava che sarebbe morta. La tanto rinomata Vergine Bianca era proprio davanti a loro e aveva già iniziato il suo attaccato, che sicuramente li avrebbe uccisi.
Rimase immobile.
Prima di sentire un dolore atroce alla spalla destra, vide il ghigno della donna.
L'aveva attaccata si, ma grazie a Andrew, evitò la morte.
-Andiamo Debora! Torna in te! Dobbiamo combattere!- le disse il biondo.
La prese per un polso e iniziò a correre sul cornicione come aveva fatto la sorella. Fece il possibile: in alcuni tratti prese Debora in braccio, che sembrava come imbambolata.
Provò più e più volte a cercare di riportarla in se, ma non ce la fece.
Si trovarono nel piano terra della Grotta, dove Whilliam stava guardando la scena, incapace di capire perchè la donna non fosse morta.
-Whill! Andiamo!-  urlò Alice, che gli apparve da dietro e lo trascinò per un polso.
-So come far crollare la grotta, ma dobbiamo assicurarci che lei sia dentro-  spiegò la ragazza mentre correvano. Lo trascinò in una stanza interna, che non si sarebbe mai potuta vedere o aprire, almeno che non si conoscesse il luogo alla perfezione.
Richiusero la parete, sperando che Andrew e Deb, se la cavassero da soli, almeno per il momento.
-E adesso?- chiese il moro.
-Adesso viene il bello- fece la ragazza.
Indicò un punto buio, che riuscì a vedere solo quando lei spostò un cristallo in modo che il riflesso illuminò il precipizio.
-Cosa dobbiamo fare ... ?- chiese preoccupato.
-Ci dobbiamo saltare dentro. Se abbiamo fortuna, cadremo esattamente nel contenitore del Diamante Portante e se lo rompiamo, l'equilibrio della Grotta sarà spezzato e così cadrà- disse Alice, mentre si legava ben stretti gli stivali e allacciava la spada alla cintura.
Prese la rincorsa, ma Whilliam le si buttò ai piedi e caddero tutti e due a terra.
Alice si girò imbufalita e gli urlò : -Si può sapere che ti prende?!-
-Non voglio veder morire la donna che amo!-
Lei lo guardò stupita e poi si girò in direzione del precipizio. -Hai un'idea migliore?- gli chiese.
-Senti, prima ho trafitto la Vergine e non è morta. Cosa ti fa pensare che far cadere la grotta possa ucciderla?- le fece notare il moro.
-Whilliam. Io voglio far crollare la Grotta per spazzare via l'ultimo pezzo della maledizione. Per quanto ne sappiamo, lei sa che è qui, ma non credo che conosca il modo di trovarlo. E sono anche convinta che non l'abbia mai letto e che la maledizione sia solo un pretesto per nascondere qualcos'altro- gli rispose.
-E se invece non fosse così? Dopotutto nè Andrew, nè Debora sanno del tuo piano. Vuoi farli morire qui dentro? E anche tua padre - il moro si bloccò di colpo. Trattenne il fiato.
-Mio ... padre?- chiese incredula la ragazza.
Lui distolse lo sguardo dal suo e non rispose.
-Whilliam lui è vivo?!-
-Si. E' stata colpa sua se la Vergine quattordici anni fa non è morta. Quando l'aveva in pugno, ha capito che non poteva batterla e lei gli aveva promesso che se non l'avesse uccisa l'avrebbe risparmiato e tenuto come suo servo fino a che non fosse morta. E lui accettò- spiegò il moro
-Co... Ma perchè!?- urlò lei
-Perchè tuo padre amava mia madre. Lei però non lo ricambiava. Se tuo padre non si fosse innamorato di mia madre, tutto sarebbe filato liscio e avrebbero sconfitto la Vergine. Ma i sentimenti di tuo padre erano autentici e così anche il Destino, gli voltò le spalle, facendo prendere il sopravvento alla Vergine e uccidere la mia stirpe a parte me e mia sorella. E così fece anche con il tuo villaggio e con te e Andrew. Ora tuo padre vivrà in eterno con il rimorso di aver fatto uccidere un'intera razza e la donna che amava. Almeno che la Vergine non muoia- finì Whilliam.
-Portami da lui. Devo parlargli.- ordinò Alice.
-Andiamo-
Il moro condusse la ragazza nella Grotta sotterranea, dove suo padre veniva tenuto prigioniero.


Nel frattempo Andrew e Debora stavano ancora combattendo con la Vergine. Il biondo cercò in tutti i modi di proteggere la ragazza che era ferma a terra.
Non riusciva a farla muovere nè ad uscire da quella specie di coma. Intanto i Fanthom si erano rialzati e stavano aiutando la loro padrona, cercando di ucciderlo. Entrò in acqua e si diresse alla cascata, sperando che dietro ci fosse uno spazio da ripararsi per qualche secondo, ma la fortuna non era dalla sua parte. La parete dietro la cascata era un'ammasso di rocce e rovi che non si sarebbero aperti neanche con l'intervento divino.
-Bene, bene, bene. Sei in trappola, mio caro-  gli fece notare la donna.
Si guardarono negli occhi. Il sorriso della donna scomparve dalla sua faccia e lo guardò con superiorità.
-Che hai intenzione di fare?- gli chiese
-Guadagnare tempo e sperare che a mia sorella venga un'idea per ucciderti- rispose
-Quindi un miracolo- ironizzò la donna. Poi scoppiò in una fragorosa risata. Lo riguardò subito e partì all'attacco.
Usò i rovi come spada. Andrew continuava a difendersi, impotente di attaccare, vista la forza della donna. Dopotutto lei non era umana.
Debora era ancora lì a terra. Girò appena la testa e guardò il combattimento.
Pronunciò delle parole in lingua Zephyro e uno spunzone di terra sfiorò la gola della Vergine, che lo aveva schivato prontamente.
Andrew guardò in direzione della ragazza e vide che finalmente si era alzata e stava pronunciando delle formule magiche.
Poteva utilizzare la magia. La magia dei quattro elementi.
Si muoveva come in una danza e mentre diceva le formule per il contrattacco, schivava tutti gli attacchi della donna che sembrò in difficoltà. Riuscì a metterla alle strette.
Quando stette per darle il colpo di grazia, lo spirito indirizzò un Fanthom verso Andrew e ordinò di ucciderlo.
Debora non potè finire la magia e corse più veloce che potè, buttandosi davanti al ragazzo.
Aveva chiuso gli occhi e non vide cosa fosse successo.
Quando li riaprì vide la Vergine Bianca piegata in due che stringeva la cicatrice sul cuore e Debora sdraiata vicino a lui.
L'acqua si era tinta di rosso.


Erano arrivati nella Grotta Sotterranea. Suo padre era lì, davanti a lei e la guardava intimorito.
Lei gli si avvicinò e dopo avergli tirato uno schiaffo, lo abbracciò, scoppiando in lacrime.
Velocemente gli raccontò quello che avevano scoperto e quello che era successo negli ultimi mesi, quando nella ricerca della Vergine e del modo per ucciderla, c'era stata una svolta.
-Padre, per come la vedo io, la maledizione è solo una leggenda creata dalla Vergine per farci arrivare qui e ucciderci. Lei non avrebbe mai potuto immaginare che avremmo scoperto Zephyro e tutto il resto. Ora come dobbiamo comportarci?- chiese Alice
-Hai ragione, la maledizione era stata creata solo per attirarvi qui. Quello che non si aspettava era di trovare Whilliam incosciente sul prato che non si ricordava di te. Ma a quanto vedo adesso vi ricordate l'uno dell'altra. Ascoltatemi, le cicatrici che voi quattro avete "ereditato" dalla Vergine, sono molto di più di un semplice marchio: sono una parte di lei. La Vergine vi ha passato una parte di sè, in modo da salvaguardarsi- spiegò l'uomo.
-E in che modo potrebbe salvaguardarsi?- fece dubbioso Whill.
-Ma come, non ci arrivi?- chiese Alice, che non ebbe risposta. Prese un respiro. -Se la Vergine ha messo dentro di noi una parte di lei, significa che per ucciderla, noi quattro dovremmo morire... -
Il moro sgranò gli occhi. -Stai dicenso che per mettere fine al suo delirio, dobbiamo sacrificarci tutti e quattro?- chiese incredulo.
-Si.- risposero in coro Alice e Dimitri.
-Ogni volta che una cicatrice "muore", diciamo così, la Vergine perde potere. La vera maledizione diceva che "Quando la vita avrà lasciato le quattro Cicatrici, il potere della Vergine verrà sigillato e cancellato per sempre". Ma sono sicuro che ci sia anche un altro modo per sconfiggerla. Altrimenti che gioco avrebbe "L'Amore del Destino?" - fece notare Dimitri.
-Debora e Andrew- disse Whilliam.
-Sei sicuro che siano loro due quelli legati da quell'amore?- chiese l'uomo.
-Certo.-
-E cosa te lo fa pensare?-
-Io e lui ci amiamo, padre. Per davvero. E' un amore profondo, che proviamo l'uno per l'altra. E' reale. E neanche l'amnesia ce l'ha fatto dimenticare.- finì Alice, prendendo la mano del moro, che l'accarezzò.
-Molto bene- disse l'uomo. -Sarete voi ad uccidere la Vergine Bianca-
-Co... ? Ma sei ha appena detto che sicuramente saranno quelli legati dal Destino a ucciderla!?- constatò Whilliam.
-Lo vedi?- chiese Dimitri, indicando una cascata che stava sgorgando acqua rossa, come se si fosse mescolata a del sangue.
-Se avete notato, qui ci sono tante cascate, ma sono solo quattro ad essere gigantesche. E guardate adesso, quella cascata sta smettendo di scorrere- concluse.
Ed era vero: una delle quattro cascate più grandi, dopo aver sgorgato acqua rossa, fini di scorrere.
-Debora è morta-
Whilliam e Alice guardarono Dimitri. Non potevano crederci.


  
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