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Autore: DawnSun    03/09/2012    2 recensioni
Louis Tomlinson è uno sfigato.
Lo sa tutta la marmaglia di studenti di quello squallido liceo di provincia. Indossa bretelle colorate, magliette attillate spesso a righe, ha una montatura degli occhiali nera che gli copre metà volto.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Louis Tomlinson è uno sfigato.
Lo sa tutta la marmaglia di studenti di quello squallido liceo di provincia. Indossa bretelle colorate, magliette attillate spesso a righe, ha una montatura degli occhiali nera che gli copre metà volto.
Eppure sa di non essere all’ultimo posto nella catena, che lui e il suo migliore amico Niall si divertono a chiamare, “alimentare popolare”. Non fa infatti parte di quei perdenti del club di scacchi o di quei disadattati dei matleti, ma non c’è giorno in cui qualcuno non gli versi addosso un frozen yoghurt, gli faccia lo sgambetto in mensa o lo sbatta addosso agli squallidi armadietti, di quello squallido liceo di periferia.
Louis è un tipo socievole con le poche persone che se ne infischiano della loro reputazione e lo avvicinano. È solare, ha una risata argentina e un’euforia, capace di convincerti che la terra è quadrata e che la gravità non esista.
Non è un tipo misterioso Louis, ma da due mesi a questa parte Niall ha la certezza che gli nasconda qualcosa. Lo vede sparire velocemente subito il suono dell’ultima campanella, ogni lunedì pomeriggio. Ha provato a rincorrerlo, ma non riesce mai ad intercettarlo perciò ha deciso di lasciar stare.
Il moro non può fare a meno di pensare, mentre per l’ennesimo lunedì borbotta un saluto e si defila, che detesta mentire al proprio migliore amico, ma sa di non poter fare diversamente.
Sguscia nel vecchio laboratorio di biologia in disuso di quello squallido liceo di provincia e getta la cartella su uno dei banchi abbandonati alla gentile cura della polvere e della muffa. Louis detesta quel posto. Ha un odore nauseabondo e sente l’umidità infiltrarsi sotto la sua pelle, nelle ossa, ma ancora una volta sa di non poter fare diversamente.
Sa di non poter fare diversamente anche quando inizia a sorridere non appena sente il cigolio che la maniglia della porta di quella squallida stanza fa quando si abbassa.
“Sei in ritardo, di nuovo” mormora, girandosi a guardare il suo interlocutore, che non risponde ma si limita a sbuffare una risata.
“Oh e per la cronaca la spallata in corridoio stamattina te la saresti potuta risparmiare. Avrò un livido che deturperà la mia meravigliosa pelle per settimane, per non parlare del lancinante dolore che proverò ogni volta che…” e non riesce a terminare la frase, perché è una lunghissima settimana che Harry Styles, capitano della squadra di calcio, non saggia le sue labbra e tutto quel superfluo parlare, per quanto terribilmente adorabile e sconclusionato, non fa altro che aumentare la sua voglia di vedere le labbra di Tomlinson cimentarsi in qualcosa che non fosse il semplice ciarlare.
“Detesto quando quell’Horan ti ronza troppo intorno” gli dice, perché sa che Louis capirà il nesso e perché davvero quella mattina quando aveva visto il biondo avvicinarsi al suo ragazzo, per depositargli un castissimo bacio sulla guancia, Harry aveva perso cognizione di sé e aveva spintonato Louis addosso all’ennesimo armadietto di quello squallido liceo di periferia. Glielo dice perché non può fare diversamente.
“Sei geloso, Styles” ed Harry sa che non è una domanda, perciò non si prende neanche la briga di negare perché non può fare diversamente.
Riprende a baciare Louis perché non può fare diversamente.
Lo fa indietreggiare fino a far cozzare le sue natiche con il polveroso scaffale sul fondo dell’aula, perché ha davvero troppa foga e perché ha davvero troppo poco tempo. E perché non può fare diversamente.
Gli sfila la maglietta con mala grazia ed inizia ad armeggiare con i suoi pantaloni, perché quegli strati di stoffa sono assolutamente superflui. E perché non può fare diversamente.
Si lecca le labbra secche, quando Louis gli toglie felpa e maglietta insieme perché legge in quelle iridi terribilmente azzurre una malizia ed una voglia che potrebbero farlo venire immediatamente. Si lecca le labbra secche perché non può fare diversamente.
E si lascia sfuggire un gemito di dolore perché l’altro inverte le posizioni facendo sbattergli la schiena molto poco delicatamente. E perché  non può fare diversamente.
E si lascia sfuggire un gemito, stavolta di inebriante piacere, perché il moro ha iniziato a lappare il suo ombelico, simulando un amplesso e ora si avvicina pericolosamente all’orlo dei suoi boxer. E perché non può fare diversamente.
E ora invece si lascia sfuggire un gridolino, perché sta provando per l’ennesima volta che le labbra di Tomlinson sono estremamente brave non solo a parlare. E perché non può fare diversamente.
Ed è un gutturale ringhio quello con il quale Harry penetra Louis, mentre quest’ultimo si morde le labbra che fino a pochi minuti prima erano a venerare il membro di Harry. Lo fa perché non può fare altrimenti.
E deposita dei baci sulla spalla lesa di Louis, perché la sua pelle leggermente abbronzata anche a febbraio è davvero meravigliosa, come quel vanesio del suo ragazzo si ostina a classificarla. E perché non può fare diversamente.
E sorride come un ebete, prima di mormorargli un “anche io” strascicato ed emozionato, perché Louis per la prima volta gli ha sussurrato che lo ama. Sorride come un ebete perché non vuole fare diversamente.
 
Io la pubblico, ma è orrenda. Quindi mi defilo con pochissime parole.
  
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