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Autore: TerrytheCaptain    03/09/2012    2 recensioni
Non pensavo si potesse provare tale odio verso una persona. Infondo la mia indole buona mi ha sempre portato a non odiare così fortemente le persone. Ma c’è un limite a tutto. Quel fottutissimo bastardo è riuscito a far uscir fuori una parte di me che non pensavo esistesse. Quella parte che odia a morte, che manda maledizioni a destra e manca, che perde le staffe in quattro e quattr’otto. Grazie a lui sono costantemente irritabile, nervosa e frustrata. Mi ha letteralmente rovinato la vita, e me la pagherà.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“E ti sembra una giustificazione?” Luca era sempre più furioso. Passò davanti al mio letto e si avvicinò ad Andrea. Erano faccia a faccia. “Le fai solo del male.” Andrea abbassò lo sguardo. “Perché non dici niente? Sai che ho ragione vero? Sai che sei la causa dei suoi mali, che le stai rovinando la vita no?” Andrea continuava ad essere impassibile, sembrava che si fossero scambiati i ruoli. L’egocentrico e impulsivo Andrea era diventato il calmo e impassibile Luca. Luca il ragazzo più tranquillo che abbia mai conosciuto si era invece tramutato in un toro infuriato. Tutto ciò mi spaventava e non poco. “Pezzo di merda parla!” disse in fine Luca afferrando per il colletto del giubbino Andrea. “No, ti prego calmati Luca!” disse Lara dirigendosi verso il fratello per cercare di calmarlo. “Non ti avvicinare, dobbiamo risolvere questa situazione ORA!” ribattè lui. Io non avevo la forza per intervenire, speravo solo che fosse un brutto sogno e che al mio risveglio mi ritrovassi nella mia amata cameretta dalle pareti lilla ma purtroppo quella era la realtà. “Non la lascerò tornare a casa con te. Hai avuto la possibilità di dimostrarle il tuo cambiamento e hai tradito la sua fiducia di nuovo. Non ne avrai un’altra..” Affermò Luca. Andrea se ne stava ancora in silenzio fin quando non entrò un’infermiera e chiese “Chi di voi tre passerà la notte qui?” “Io” dissero contemporaneamente Lara e Luca. “E’ meglio che resti io!” disse Lara e Luca annuì. Andrea continuava a stare zitto e a tenere lo sguardo basso. Possibile che davvero non gli importasse nulla di me? Possibile che non ci fosse un briciolo di verità in tutte quelle parole che mi aveva detto la sera precedente? “Ragazzi è ora che andiate, l’orario delle visite è finite da un pezzo..” gli disse gentilmente l’infermiera. I ragazzi annuirono e Andrea uscì senza fiatare, mentre Luca si avvicinò al mio letto accarezzandomi una guancia “Ci vediamo domani mattina..” annuii debolmente e chiusi gli occhi. La stanchezza s’impossessò di me. Nel bel mezzo della notte sentii qualcuno mettere una mano dietro le mie spalle e un’altra sotto le gambe e fui sollevata dal letto. Non capivo che stava succedendo, mi limitai ad aprire leggermente gli occhi e “Shh, dormi..” Appoggiai la mia testa nell’incavo del suo collo e ripresi a dormire. Aprii di nuovo gli occhi e rividi il lilla delle mie pareti che sostituiva quello bianco e spoglio dei muri ospedalieri e mi parve di sognare. Sbattei numerose volte le palpebre fino a quando mi accorsi di essere davvero nella mia stanza, avvolta dalle mie coperte ma.. come ci ero finita lì? Mi alzai lentamente e un po’ barcollando mi diressi fuori, stavo per scendere le scale ma sentii la testa pesante e un braccio afferrare il mio bacino. “Non devi alzarti, hai ancora la febbre alta..” mi sentii voltare e i miei occhi si incastrarono in quelli azzurri di Andrea. “Andrea? Ma che ci faccio qui? Che ore sono?” “E’ presto, sono le sei del mattino..” “Come ci sono arrivata a casa?” “Ti ci ho portata io.. ma non ti ho rapita, tranquilla.. mia madre era molto amica del primario dell’ospedale che non ha esitato a farti venire con me.. Andiamo a letto..avanti..” mi appoggiò al suo petto –a cui mi aggrappai- e mi alzò le gambe riportandomi nella mia stanza e appoggiandomi sul letto. “Perché lo hai fatto?” gli domandai. Lui sorrise, ma era un sorriso amaro. “Perché volevo starti accanto e fino a quando saresti rimasta in ospedale io non avrei potuto..” “Allora ti importa di me..” dissi piano, più a me stessa che a lui. Sospirò e si sedette sul letto “Certo che mi importa. Però appena starai meglio e torneranno i nostri genitori ho deciso di andare a vivere da solo.” “Pe-perché?” respiravo con più fatica la febbre stava salendo. “Basta parlare, vado a prenderti qualcosa per bagnarti il viso..” tornò poco dopo con una bacinella piena d’acqua e un tovagliolo di stoffa che prima bagnò e poi mi posò sulla fronte. Feci un respiro profondo e “Perché vuoi andare via?” “Perché Luca ha ragione, se sparissi dalla tua vita saresti più felice.. ma ora dormi ti prego..” Come potevo dormire dopo le sue parole? Il suo telefono squillò e lui rispose. “Ciao, no mi dispiace oggi non posso.. ti ho detto che lo faccio questo test ma non oggi..” con quella poca forza che avevo gli strappai il telefono da mano e “Dove e a che ora? … Ci sarà.” Attaccai il telefono appena in tempo, prima che lui lo riprendesse dalle mie mani. Sorrise “Non ce la fai proprio a farti gli affari tuoi..” “No..” gli risposi a mia volta sorridendo. “Non posso lasciarti qui da sola.. se hai bisogno di qualcosa? Come fai?” “Non preoccuparti, sopravvivrò un paio d’ore senza di te..” Quella frase sembrava significare più di quanto in realtà significasse. 

Eccomi di nuovo tra voi!
Che ne dite, che ne dite, che ne dite? **
Ho soddisfatto le vostre aspettative o siete deluse? 
Fatemi sapere!
Bacii :* Teresa
  
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