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Autore: Free_Soul    03/09/2012    4 recensioni
Dal Capitolo 1:
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Questa è la mia storia fino a quando non mi hai trovata tu, mio caro Eroe.
Il resto del racconto penso che lo conosci già.
Ma appunto perché sei a conoscenza di tutte le cose orribili che ho fatto, del mostro che mi porto dentro e che esce a proprio piacimento per reclamare vita umana, perché mi permetti di restare al tuo fianco?
Cos’ho di così speciale per spingerti a rischiare la vita ogni giorno?
Genere: Dark, Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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I don't see the white


Cos’è il nero?

Nero è ciò che non è bianco.
Cos’è il bianco?
Bianco è ciò che non è sporco.
E ogni cosa si può sporcare?
No, ci sono delle cose al mondo che per quanto ci si impegni non si riuscirà mai a macchiare. Cose che sono destinate a rimanere bianche, pure, come l’anima di un bambino.
Cos’è l’anima, mamma?
L’anima … E’ la cosa più preziosa che abbiamo a questo mondo.
 
Corsi verso casa con tutte le forze che mi erano rimaste.
Lasciavo dietro di me impronte sulla neve, senza riuscire a lasciarci il ricordo di ciò che avevo appena fatto.
Vedevo il mondo a chiazze rosse e nere.
Il bianco ormai, i miei occhi non lo percepivano più.
Spalancai la porta di casa di Xavier, e la sbattei con rabbia, per poi sdraiarmici di schiena per qualche attimo. Scivolai a cavalcioni per terra, riuscendo a stento a trattenere le lacrime. Sudavo freddo, per la corsa, per il terrore, quel poco di capelli che mi erano rimasti che non arrivavano nemmeno alle spalle, erano completamente appiccicati sulla faccia, confondendo il loro rosso fuoco con quello del sangue che avevo ovunque.
Non rimasi sola a lungo, evidentemente avevo fatto più rumore di quanto pensassi e Xavier si precipitò in salotto, dove mi trovò in quello stato pietoso.
 
No, io non direi pietoso, tutto quel sangue addosso ti da un aria affascinante piccina …
 
-STA ZITTO!- urlai con tutto il fiato che avevo in gola, senza neanche accorgermi che Xavier si era inginocchiato di fronte a me, e mi abbracciava con forza urlando il mio nome.
 
-Reina per l’amore del cielo, calmati!-
 
Mi scosse forte, e dopo un paio di minuti riuscii a tornare in me.
Guardai dritta in quei suoi del color del ghiaccio, che mi supplicavano di restare calma, di tornare quella di sempre.
 
-S-scusami – borbottai, spostando lo sguardo per terra.
 
-Mi hai fatto preoccupare accidenti, credevo che quel coso ti stesse per controllare di nuovo!-
 
Non riuscii a dire niente per qualche istante.
Cosa c’era da dire in fondo?
 
-Andiamo, sei tutta sporca, ti porto a fare un bagno … -
 
Mi ritrovai nuda seduta su uno sgabello senza neanche che me ne accorgessi, mentre Xavier mi lavava delicatamente la schiena, scrostando via tutto il sangue che avevo addosso.
 
-Perché lo fai?- chiesi all’improvviso rompendo il silenzio che si era creato.
 
-Perché non voglio che mi macchi la casa di sangue forse? - rispose sarcastico
 
-Sai che non intendevo questo. – risposi ferma.
 
Xavier si bloccò per un momento. Fu solo un attimo di esitazione, poi continuò a strofinare, rispondendo solo :
 
-Perché non ti meriti tutto questo. –
 
-E tu si invece? Meriti qualcuno che può ucciderti da un momento all’altro?-
 
-Tu non mi uccideresti mai …-
 
-Io no, ma lui si!-
 
-Ascoltami!- aveva smesso di strofinare, ora mi aveva girato di fronte a lui facendo in modo che lo guardassi dritta negli occhi. – Io non ti abbandonerò mai, per nessuna ragione al mondo, hai capito? Quando ti ho trovata in quello stato, la prima volta che ci siamo incontrati, mi sono promesso che ti avrei salvata, a qualunque costo! Non puoi rifilarmi la storia che non ti merito e che sarebbe meglio che te ne andassi ogni volta che uccidi qualcuno! Sappi che se un giorno non ti trovassi più in camera da letto o a fare casini per casa verrei a cercarti in capo al mondo e ti riporterei a casa con le unghie e con i denti se necessario! Io troverò una soluzione, un antidoto o una contro maledizione, e tu sarai finalmente libera!-
 
-Però ancora non hai risposto alla mia domanda … Perché fai tutto questo? Perché rischiare tanto per un’assassina?-
 
-Perché la gente fa cose pazze …. Quando è innamorata * -
 
Detto questo non mi lasciò il tempo di rispondere che subito le sue labbra furono sopra le mie.
Non era la prima volta che succedeva.
Anzi, recentemente capitava anche troppo spesso.
Più volte l’avevo respinto, più volte gli avevo ripetuto che era sbagliato, pericoloso, che non potevamo permetterci il lusso di amarci …
Ma lui continuava, insisteva …
E io non potei far altro che cedere, come tutte le altre volte del resto.
Perché in fondo, cosa c’era di sbagliato?
Fu un attimo.
Un attimo in cui abbassai la guardia.
 
Mi caschi ancora nello stesso errore, ragazzina? Così però non c’è gusto…
 
Le mie mani erano sul suo collo, chiuse in una morsa stretta pronte a strangolarlo.
Lui si dimenò per quanto poté, e fortunatamente riuscì a scagliarmi contro un incantesimo che mi portò a sbattere contro la parete bianca del muro.
Bastò quel colpo forte alla testa per riuscire a recuperare il controllo sul mio corpo, quel che bastava almeno per rendermi conto di ciò che avevo appena fatto.
 
-Ecco … Questo è il motivo per cui tra noi non potrà mai esserci niente … -
 
Feci per andarmene, ma lui mi bloccò afferrandomi la mano.
 
-Io non mi arrendo principessa … Io riuscirò a vederti sorridere, fosse l’ultima cosa che faccio!-
_______________________________  
 
Sola.
Di nuovo.
Nella mia stanza, davanti lo specchio.
Non avevo il coraggio di uscire.
Non avevo il coraggio di vedere gli occhi di Xavier.
La sua risata non tardò ad arrivare.
 
Quanto è sciocco quell’umano … Forse il più sciocco tra tutti voi. Si ostina a continuare ad amarti nonostante tutto …
 
-Questo è ciò che noi chiamiamo amore- risposi io, piangendo.
 
Oh no, questa si chiama idiozia tesoro … E il tuo invece si chiama egoismo. Continui ad amarlo, a restargli accanto nonostante sappia che potresti ucciderlo da un momento all’altro …
 
Non dissi niente.
Perché sapevo che in fondo aveva ragione.
Mi portai le mani sul viso per nascondere il volto.
-Sono un mostro …-
 
Che ne dici di espiare le tue colpe stringendo un patto con me?
 
Fermai le lacrime.
 
-Che patto?-
 
Non uscirò più a mio piacimento. Non ti parlerò più da un momento all’altro come se niente fosse. Avrai, per così dire, un minimo di controllo su di me …
 
-Dov’è la fregatura?-
 
Uscirò solo … Quando proverai rabbia. Collera, invidia, frustrazione … Insomma, un’emozione negativa molto forte. Non dev’essere una rabbia leggera.
 
-… Nient’altro?-
 
Si, un’ultima cosa, niente di che … Non potrai riavere il possesso del tuo corpo fino a quando non avrò ucciso qualcuno.
Allora… Ci stai?
 
 
 
*Frase presa in prestito dal cartone “Hercules”
  
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